ovini Flashcards

1
Q

Cosa hanno rivelato gli studi sul DNA mitocondriale riguardo all’origine della pecora domestica?**

A

Gli studi sul DNA mitocondriale hanno rivelato che il Muflone è uno dei progenitori della pecora domestica. Tuttavia, si è stabilito che l’Argali e l’Urial non sono progenitori diretti della pecora domestica, contrariamente a quanto si pensava precedentemente.

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2
Q

Quando e dove è avvenuta la domesticazione della pecora domestica?**

A

La domesticazione della pecora è avvenuta circa 10.000 anni fa in Asia occidentale. Le prime popolazioni di pastori si diffusero poi verso occidente in Europa e verso nord ed est, estendendosi anche in Asia e in Estremo Oriente.

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3
Q

Quali modificazioni morfologiche si riscontrano nei resti ossei delle pecore dei siti neolitici?**

A

Nei siti neolitici, i resti ossei delle pecore mostrano modificazioni morfologiche come l’assenza di corna nelle femmine e un accorciamento delle ossa degli arti. È probabile che anche il vello delle pecore abbia iniziato a subire modificazioni rispetto a quello selvatico.

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4
Q

Quando è comparso il vello lanoso e bianco e quali colorazioni erano presenti nell’antico Egitto?**

A

Il vello lanoso e bianco era già presente in Asia occidentale nel 3000 a.C., come indicato da raffigurazioni pittoriche mesopotamiche. Nell’antico Egitto, prima del 2000 a.C., erano presenti pecore di diverse colorazioni, tra cui bianche, nere e pezzate.

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5
Q

Qual è stata la funzione iniziale della pecora nell’antichità e quando è stato scoperto l’uso del caglio per la caseificazione?**

A

All’inizio, la pecora fu addomesticata principalmente per la produzione di carne e l’utilizzo delle pelli. L’impiego per il latte e per la lana è avvenuto successivamente. I Sumeri sono accreditati per la scoperta dell’uso del caglio per la caseificazione.

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6
Q

Chi ha ideato il procedimento per la filatura della lana?**

A

Gli Egizi sono stati coloro che hanno ideato il procedimento per la filatura della lana.

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7
Q

Dove si trovava originariamente il muflone europeo e quale è l’attuale teoria sulla sua origine?

A

Fino a tempi recenti, il muflone europeo si trovava allo stato selvatico esclusivamente nella parte montuosa della Corsica e della Sardegna. Tuttavia, attualmente si pensa che il muflone derivi dalle prime pecore domestiche che giunsero in Europa con gli agricoltori del Neolitico, intorno al VII-VI millennio a.C., piuttosto che essere una specie selvatica sopravvissuta dall’era del Pleistocene.

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8
Q

Dove erano diffuse le pecore domestiche durante il Neolitico in Europa?**

A

Durante il Neolitico, le pecore domestiche erano diffuse in gran parte dell’Europa centro-meridionale, inclusi la Penisola Iberica, la Francia occidentale atlantica e meridionale, la Renania, la Svizzera, l’Italia nord-occidentale e la Dalmazia.

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9
Q

Quali erano le caratteristiche della pecora Ovis aries palustris e dove sono stati ritrovati i suoi resti?**

A

La pecora Ovis aries palustris, nota come pecora delle torbiere, era caratterizzata da corna caprine oppure era acorna. I suoi resti sono stati ritrovati presso i palafitticoli svizzeri e in Pianura Padana, risalenti all’età del Bronzo (2200-1600 a.C.).

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10
Q

Quali resti di pecora sono stati rinvenuti nelle torbiere del Garda e a quale periodo risalgono?**

A

Nelle torbiere del Garda sono stati rinvenuti resti di una pecora caratterizzata dalla presenza di grandi corna, identificata come Ovis aries studieri, risalenti sempre all’età del Bronzo.

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11
Q

Qual era l’importanza dell’allevamento ovino per gli Antichi Romani e quale pratica caratterizzava il loro sistema di allevamento?**

A

L’allevamento ovino aveva una grande importanza economica per gli Antichi Romani. La pratica della transumanza caratterizzava il sistema di allevamento delle pecore in quel periodo.

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12
Q

Che tipo di pecore venivano allevate per la produzione di lana fine e come erano gestite?**

A

Gli scritti di Varrone menzionano pecore “greche o tarantine” che producevano lana fine destinata alle toghe patrizie. Questi animali erano considerati preziosi e delicati, e venivano allevati principalmente nel chiuso della stalla e portati al pascolo solo in condizioni meteorologiche favorevoli, con il vello protetto da un mantellino di tela.

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13
Q

. Qual era l’importanza della produzione di lana e dei prodotti caseari durante il Medioevo?**

A

Durante il Medioevo, la produzione di lana e dei prodotti caseari ricavati dall’allevamento ovino aveva grande importanza. La lana era necessaria per la produzione di vestiti e il formaggio, prodotto dalle pecore, rivestiva un ruolo centrale nell’alimentazione dei contadini, dei ceti medi e signorili.

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14
Q

Cosa testimoniano le insegne dell’arte della lana a Firenze?**

A

Le insegne dell’arte della lana a Firenze testimoniano l’influenza e il peso sociale della corporazione della lana durante il Medioevo.

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15
Q

Che cosa è la transumanza e come era praticata nell’Alto Medioevo in Italia?**

A

La transumanza è un sistema di allevamento basato sullo spostamento stagionale delle greggi tra le aree di pascolo estivo e invernale. Nell’Alto Medioevo, la Maremma accoglieva nel periodo invernale le greggi provenienti da diverse regioni italiane, come il Mugello, il Casentino, e il Perugino. Questo sistema interessava ampie aree dell’Italia centrale e meridionale.

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16
Q

Qual è la differenza tra la grande transumanza orizzontale e la transumanza verticale?**

A

La grande transumanza orizzontale interessa l’allevamento ovino del Meridione e prevede che le greggi trascorrano sette mesi al piano e cinque mesi in montagna. La transumanza verticale, praticata nelle Alpi, nelle Prealpi e negli Appennini, comporta spostamenti stagionali tra la zona pedemontana e quella montana, con le greggi che svernano nelle pianure ed estivano sui pascoli montani.

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17
Q

Quali razze ovine sono specifiche dell’Appennino Tosco-Emiliano?**

A

Le razze ovine specifiche dell’Appennino Tosco-Emiliano sono:
- Cornella Bianca
- Cornigliese
- Garfagnina Bianca
- Massese
- Modenese
- Zerasca

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18
Q

Qual è l’origine della razza Cornella Bianca?**

A

La Cornella Bianca ha origini appenniniche, anche se le informazioni sulla sua origine sono incerte e frammentarie. È principalmente allevata nell’alto Appennino emiliano, nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna.

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19
Q

Come venivano gestite le greggi di Cornella Bianca durante il periodo invernale?**

A

Durante il periodo invernale, le greggi di Cornella Bianca si spostavano dall’alto Appennino emiliano verso la Toscana o verso la Pianura Padana, fino alle province di Ferrara, Rovigo e Vicenza.

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20
Q

Quali sono le principali aree di diffusione della Cornella Bianca?**

A

La Cornella Bianca è diffusa principalmente sulla montagna modenese e reggiana, con alcuni allevamenti stanziali che si sono stabiliti nella pianura ferrarese.

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21
Q

Che consistenza aveva la popolazione di Cornella Bianca negli anni Settanta e qual è la stima attuale?**

A

Negli anni Settanta, la popolazione di Cornella Bianca era di circa 2000-2500 capi in purezza. Attualmente, si stima che la consistenza complessiva sia di circa 180 capi iscritti al Libro Genealogico.

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22
Q

Quali sono le caratteristiche biometriche dei maschi e delle femmine della Cornella Bianca?**

A
  • Maschi: Altezza al garrese di 85-90 cm e peso di 80-85 kg.
  • Femmine: Altezza al garrese di 75-80 cm e peso di 65-70 kg.
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23
Q

Descrivi i caratteri morfologici della Cornella Bianca.**

A

La Cornella Bianca è una pecora di taglia medio-pesante. Il vello è bianco, semiaperto, con bioccoli conici e lana liscia. Sono presenti anche animali con vello nero, marrone, rossiccio e maculato. La testa è proporzionata, con un profilo leggermente montonino nelle femmine e montonino nei maschi. Le orecchie sono generalmente piccole e portate orizzontalmente, con corna presenti in tutti i maschi e femmine.

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24
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della Cornella Bianca?**

A

La Cornella Bianca è una razza a duplice attitudine, latte e carne, ma è maggiormente orientata alla produzione di latte. La lattazione dura mediamente 120-150 giorni, con una produzione complessiva di circa 100-130 kg di latte per capo. Il latte viene trasformato in pecorino e ricotta. La produzione media di lana è di circa 3 kg per capo all’anno. Il tasso di gemellarità è del 30-40%.

25
Q

Qual è il sistema di allevamento più comune per la Cornella Bianca?**

A

La Cornella Bianca è robusta e frugale e si adatta bene all’ambiente montano dell’alto Appennino. Viene mantenuta al pascolo per diversi mesi durante il periodo caldo e viene allevata con successo anche in pianura. Alcuni pastori praticano ancora la transumanza, mentre altri hanno optato per l’allevamento stanziale.

26
Q

Qual è l’origine della razza Cornigliese e come è stata sviluppata?**

A

La Cornigliese è originaria dell’alto Appennino parmense, dal paese di Corniglio, situato a circa 1200 metri di altezza. È stata ottenuta nella metà del Settecento dai Borboni di Parma mediante l’incrocio tra una popolazione locale e la razza spagnola Merinos per migliorare la qualità della lana. Agli inizi del Novecento, è stata aumentata in mole con l’immissione di arieti di razza Bergamasca.

27
Q

Dove è attualmente allevata la Cornigliese e qual è la sua consistenza?**

A

La Cornigliese è allevata nelle province montuose di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna. Alcune greggi transumanti trascorrono l’inverno nella pianura ferrarese. La consistenza attuale è di circa 400 capi iscritti al Libro Genealogico.

28
Q

Descrivi i caratteri morfologici della Cornigliese.**

A

La Cornigliese è di taglia grande. Il vello è bianco, con eventuali macchie, e ricopre anche il ventre, la parte superiore degli arti e parzialmente la testa. La lana è semifine e compatta. La testa è acorne, con un profilo montonino e le orecchie sono lunghe, larghe e cadenti lateralmente.

29
Q

Quali sono i dati biometrici della Cornigliese per maschi e femmine?**

A
  • Maschi: Altezza al garrese di 85 cm e peso di 100 kg.
  • Femmine: Altezza al garrese di 75 cm e peso di 75 kg.
30
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della Cornigliese?**

A

La Cornigliese è una razza a triplice attitudine, oggi maggiormente allevata per la produzione di carne. È adatta per la produzione di agnelloni e castrati e viene utilizzata anche per la produzione di latte, trasformato in formaggi tipici. La lattazione dura circa 180 giorni, con una produzione complessiva di circa 160 litri. La produzione annuale di lana è di circa 6 kg negli arieti e 4 kg nelle femmine. L’età media al primo parto è di 15 mesi e si ottengono solitamente due parti ogni tre anni, con un buon tasso di gemellarità.

31
Q

Qual è il sistema di allevamento tradizionale per la Cornigliese?**

A

Il sistema di allevamento tradizionale per la Cornigliese è quello transumante, che prevede lo spostamento sui pascoli alti dell’Appennino nel periodo estivo e il ritorno ai pascoli più riparati nel periodo freddo. Alcuni allevatori praticano ancora questo sistema, mentre altri preferiscono l’allevamento semi-stanziale.

32
Q

Qual è l’origine della razza Modenese e con quali altri nomi è conosciuta?**

A

La razza Modenese è originaria dell’Appennino della provincia di Modena e localmente è conosciuta anche con i nomi Emiliana di Pianura, Pavullese o Balestra.

33
Q

Come venivano gestite le greggi di Modenese durante il periodo invernale?**

A

Le greggi di Modenese trascorrevano il periodo invernale nel Veneto, nella zona tra il Po e l’Adige, seguendo la tradizionale transumanza. Nella tarda primavera, ritornavano nei pascoli dell’Appennino modenese dove rimanevano durante l’estate.

34
Q

Qual è la consistenza attuale della razza Modenese?**

A

Attualmente, la consistenza della razza Modenese è di 2 soggetti in purezza, oltre a alcuni meticci.

35
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche distintive della Modenese?**

A

La Modenese presenta un profilo fronto-nasale molto accentuato e corna aperte e molto attorcigliate sia nei maschi che nelle femmine. Le corna delle femmine sono simili a quelle della pecora Zackel.

36
Q

Quali sono i dati biometrici della Modenese?**

A
  • Maschi: Peso di 50 kg.
  • Femmine: Peso di 40 kg.
37
Q

Qual è il sistema di allevamento tradizionale per la Modenese?**

A

Il sistema di allevamento tradizionale per la Modenese era quello transumante. Le greggi trascorrevano l’estate al pascolo sull’Appennino modenese e svernavano in pianura nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Rovigo.

38
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della Modenese?**

A

La Modenese è una razza a triplice attitudine: carne, latte e lana. La carne veniva prodotta con agnelli macellati a 40 giorni di età. Era anche una buona produttrice di latte utilizzato per formaggi e la produzione annuale di lana era di circa 2,5 kg per capo, di qualità grossolana.

39
Q

Da dove proviene la Garfagnina Bianca e qual è la sua situazione attuale?**

A

La Garfagnina Bianca proviene dalla Garfagnana, parte montuosa della provincia di Lucca. Dopo una drastica contrazione demografica, attualmente la consistenza complessiva è di circa 400 capi iscritti al Libro genealogico, grazie a iniziative di recupero.

40
Q

Quali erano i dati di consistenza della Garfagnina Bianca nel passato?**

A

Nel 1961, la Garfagnina Bianca superava i 50.000 capi. Tuttavia, secondo il censimento del CNR del 1983, la consistenza era di 50 capi in purezza.

41
Q

Descrivi i caratteri morfologici della Garfagnina Bianca.**

A

La Garfagnina Bianca è di taglia piccola, con un vello bianco con riflessi sericei, aperto e con bioccoli molto corti. La pelle e le mucose sono rosee e non sono ammesse macchie scure. La testa è leggera con un profilo rettilineo o leggermente montonino e le orecchie sono corte e strette.

42
Q

Quali sono i dati biometrici della Garfagnina Bianca secondo le norme tecniche e quelli recenti?**

A

Risposta:
- Dati biometrici secondo le norme tecniche:
- Maschi: Altezza al garrese di 65-70 cm, peso di 50-55 kg.
- Femmine: Altezza al garrese di 60-65 cm, peso di 40-45 kg.
- Dati biometrici recenti secondo l’ARSIA della Regione Toscana:
- Maschi: Altezza al garrese di 74 cm, peso di 86 kg.
- Femmine: Altezza al garrese di 71 cm, peso di 59 kg.

43
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della Garfagnina Bianca?**

A

La Garfagnina Bianca è una razza a duplice attitudine, latte e carne, ma è maggiormente orientata alla produzione di latte. La lattazione dura 150-180 giorni con una produzione di circa 120 kg di latte. La carne viene prodotta con agnelli macellati a un peso di 11-15 kg. La produzione di lana è di 1,3 kg per anno per capo. Si ottengono solitamente due parti in 15 mesi con un tasso di gemellarità del 15% circa.

44
Q

Qual è il sistema di allevamento della Garfagnina Bianca?**

A

La Garfagnina Bianca è allevata esclusivamente in modo stanziale, al pascolo per diversi mesi all’anno e con integrazione alimentare a base di fieno e raramente di granaglie durante l’inverno.

45
Q

Da dove prende il nome la razza Zerasca e quali sono le sue origini?**

A

La razza Zerasca prende il nome dal comune di Zeri, situato nell’alta Lunigiana, in provincia di Massa Carrara. Le sue origini sono incerte e si ritiene che derivi da incroci tra una popolazione ovina autoctona e razze del Nord Italia, come la Biellese e la Bergamasca, oltre ad altre popolazioni di ceppo appenninico.

46
Q

Qual è la consistenza attuale della razza Zerasca e dove viene allevata?**

A

La consistenza stimata della razza Zerasca è di circa 3000 capi, ma nessuno di questi è iscritto al Libro genealogico. È allevata principalmente nella zona di origine, nel comune di Zeri, e in pochi allevamenti nel territorio pontremolese.

47
Q

Descrivi i caratteri morfologici della Zerasca.**

A

La Zerasca ha una taglia media o medio-grande. Il vello è bianco, aperto o semiaperto, con bioccoli conici e non copre il ventre e gli arti. La testa è proporzionata con un profilo rettilineo nelle femmine e montonino nei maschi. Le orecchie sono di lunghezza media, portate orizzontalmente o leggermente pendenti. Le corna sono presenti nei maschi e molto sviluppate, a spirale con apice anteriore, e più esili nelle femmine.

48
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della Zerasca?**

A

La Zerasca è allevata principalmente per la produzione di carne, con agnelli macellati a circa 70 giorni di età e un peso medio di 23 kg. Il latte viene destinato principalmente all’allattamento dell’agnello, con una piccola parte di allevamenti che producono formaggi tradizionali. La lana è utilizzata per diversi scopi, inclusi ricami, accessori e tessuti tradizionali.

49
Q

Qual è il sistema di allevamento della Zerasca?**

A

La Zerasca è allevata al pascolo durante tutto l’anno, con utilizzo di pascoli a bassa quota durante il periodo più freddo e una transumanza verticale a breve tragitto durante il periodo primaverile-estivo. Quando necessario, viene fornita un’integrazione minima con fieno durante i periodi più rigidi dell’inverno.

50
Q

Qual è l’origine della razza Massese e quale è la sua area di diffusione?**

A

La razza Massese è originaria della valle del Forno, nelle Alpi Apuane, in provincia di Massa Carrara. È di ceppo appenninico e si è diffusa in tutta la Toscana e successivamente in altre Regioni italiane, tra cui Emilia, Liguria, Umbria, Veneto, Lombardia, Lazio, Marche e Molise.

51
Q

Quali sono le principali caratteristiche morfologiche della razza Massese?**

A

La Massese è di taglia media. Il vello è aperto o semiaperto, a bioccoli conici e di colore grigio piombo, con una parte apicale meno scura nelle femmine e quasi nera nei maschi. La testa non deve avere lana e presenta un profilo superiore quasi rettilineo nelle femmine e leggermente montonino nei maschi. Le orecchie sono mobili, non troppo lunghe e sottili. Le corna, sempre presenti, sono leggere e nere, con andamento a spirale nel maschio e più esili nelle femmine.

52
Q

Qual è la consistenza attuale della popolazione di Massese e come era nel passato?**

A

Attualmente, i capi iscritti al Libro Genealogico della razza Massese sono circa 8.300. Nel 1986, la popolazione complessiva era di 182.690 capi, con il 66% allevato in Toscana e il 27% in Emilia.

53
Q

Quali sono le principali attitudini produttive della razza Massese?**

A

La razza Massese ha una spiccata attitudine lattifera, con una produzione media di 150 litri di latte in cinque mesi di lattazione. Il latte è prevalentemente utilizzato per la produzione di formaggio pecorino. La produzione di carne deriva principalmente da agnelli da latte macellati a un peso di 10-15 kg. Inoltre, la razza ha una buona fecondità e una discreta prolificità, con tre parti ogni due anni e un tasso di gemellarità di circa il 20%.

54
Q

Come è gestito l’allevamento della razza Massese?**

A

L’allevamento della razza Massese è prevalentemente stanziale, con sfruttamento del pascolo naturale e integrazioni costituite principalmente da fieno e secondariamente da concentrati. La consistenza dei greggi varia in funzione delle dotazioni tecniche delle singole aziende. In provincia di Lucca, il 50% dei greggi ha una consistenza superiore ai 200 capi, mentre in provincia di Grosseto si arriva mediamente a 300 capi.

55
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche della razza Massese che sono state oggetto di caratterizzazione?**

A

La caratterizzazione morfologica della razza Massese riguarda principalmente le caratteristiche del vello, della testa, delle corna e delle orecchie. Inoltre, sono state effettuate valutazioni genetiche tramite l’analisi di 15 microsatelliti, tra cui FCB11, HSC, OARCP49, MAF214 e altri.

56
Q

In che modo la selezione ha influito sulla razza Massese a partire dalla seconda metà del secolo scorso?**

A

A partire dalla seconda metà del secolo scorso, è stata effettuata una selezione sulla razza Massese per esaltare le sue doti di produzione di latte, senza trascurare la produzione di carne e mantenendo la robustezza e la rusticità della razza.

57
Q

Qual è il ruolo della razza Massese nel miglioramento delle produzioni lattifere di altri greggi?**

A

La razza Massese, nota per la sua buona vocazione lattifera, è stata utilizzata dai pastori delle zone limitrofe alla sua area d’origine e allevamento per migliorare le produzioni di latte dei propri greggi attraverso l’uso di arieti Massesi.

58
Q

Qual è il tipo di vello caratteristico della razza Massese e come si differenzia tra maschi e femmine?**

A

Il vello della razza Massese è aperto o semiaperto, a bioccoli conici e di colore grigio piombo. La parte apicale del vello è meno scura nelle femmine e quasi nera nei maschi. La testa non deve presentare lana.

59
Q

Come viene utilizzato il latte prodotto dalla razza Massese?**

A

Il latte prodotto dalla razza Massese viene prevalentemente utilizzato per la caseificazione di formaggio pecorino.