ovini Flashcards
Cosa hanno rivelato gli studi sul DNA mitocondriale riguardo all’origine della pecora domestica?**
Gli studi sul DNA mitocondriale hanno rivelato che il Muflone è uno dei progenitori della pecora domestica. Tuttavia, si è stabilito che l’Argali e l’Urial non sono progenitori diretti della pecora domestica, contrariamente a quanto si pensava precedentemente.
Quando e dove è avvenuta la domesticazione della pecora domestica?**
La domesticazione della pecora è avvenuta circa 10.000 anni fa in Asia occidentale. Le prime popolazioni di pastori si diffusero poi verso occidente in Europa e verso nord ed est, estendendosi anche in Asia e in Estremo Oriente.
Quali modificazioni morfologiche si riscontrano nei resti ossei delle pecore dei siti neolitici?**
Nei siti neolitici, i resti ossei delle pecore mostrano modificazioni morfologiche come l’assenza di corna nelle femmine e un accorciamento delle ossa degli arti. È probabile che anche il vello delle pecore abbia iniziato a subire modificazioni rispetto a quello selvatico.
Quando è comparso il vello lanoso e bianco e quali colorazioni erano presenti nell’antico Egitto?**
Il vello lanoso e bianco era già presente in Asia occidentale nel 3000 a.C., come indicato da raffigurazioni pittoriche mesopotamiche. Nell’antico Egitto, prima del 2000 a.C., erano presenti pecore di diverse colorazioni, tra cui bianche, nere e pezzate.
Qual è stata la funzione iniziale della pecora nell’antichità e quando è stato scoperto l’uso del caglio per la caseificazione?**
All’inizio, la pecora fu addomesticata principalmente per la produzione di carne e l’utilizzo delle pelli. L’impiego per il latte e per la lana è avvenuto successivamente. I Sumeri sono accreditati per la scoperta dell’uso del caglio per la caseificazione.
Chi ha ideato il procedimento per la filatura della lana?**
Gli Egizi sono stati coloro che hanno ideato il procedimento per la filatura della lana.
Dove si trovava originariamente il muflone europeo e quale è l’attuale teoria sulla sua origine?
Fino a tempi recenti, il muflone europeo si trovava allo stato selvatico esclusivamente nella parte montuosa della Corsica e della Sardegna. Tuttavia, attualmente si pensa che il muflone derivi dalle prime pecore domestiche che giunsero in Europa con gli agricoltori del Neolitico, intorno al VII-VI millennio a.C., piuttosto che essere una specie selvatica sopravvissuta dall’era del Pleistocene.
Dove erano diffuse le pecore domestiche durante il Neolitico in Europa?**
Durante il Neolitico, le pecore domestiche erano diffuse in gran parte dell’Europa centro-meridionale, inclusi la Penisola Iberica, la Francia occidentale atlantica e meridionale, la Renania, la Svizzera, l’Italia nord-occidentale e la Dalmazia.
Quali erano le caratteristiche della pecora Ovis aries palustris e dove sono stati ritrovati i suoi resti?**
La pecora Ovis aries palustris, nota come pecora delle torbiere, era caratterizzata da corna caprine oppure era acorna. I suoi resti sono stati ritrovati presso i palafitticoli svizzeri e in Pianura Padana, risalenti all’età del Bronzo (2200-1600 a.C.).
Quali resti di pecora sono stati rinvenuti nelle torbiere del Garda e a quale periodo risalgono?**
Nelle torbiere del Garda sono stati rinvenuti resti di una pecora caratterizzata dalla presenza di grandi corna, identificata come Ovis aries studieri, risalenti sempre all’età del Bronzo.
Qual era l’importanza dell’allevamento ovino per gli Antichi Romani e quale pratica caratterizzava il loro sistema di allevamento?**
L’allevamento ovino aveva una grande importanza economica per gli Antichi Romani. La pratica della transumanza caratterizzava il sistema di allevamento delle pecore in quel periodo.
Che tipo di pecore venivano allevate per la produzione di lana fine e come erano gestite?**
Gli scritti di Varrone menzionano pecore “greche o tarantine” che producevano lana fine destinata alle toghe patrizie. Questi animali erano considerati preziosi e delicati, e venivano allevati principalmente nel chiuso della stalla e portati al pascolo solo in condizioni meteorologiche favorevoli, con il vello protetto da un mantellino di tela.
. Qual era l’importanza della produzione di lana e dei prodotti caseari durante il Medioevo?**
Durante il Medioevo, la produzione di lana e dei prodotti caseari ricavati dall’allevamento ovino aveva grande importanza. La lana era necessaria per la produzione di vestiti e il formaggio, prodotto dalle pecore, rivestiva un ruolo centrale nell’alimentazione dei contadini, dei ceti medi e signorili.
Cosa testimoniano le insegne dell’arte della lana a Firenze?**
Le insegne dell’arte della lana a Firenze testimoniano l’influenza e il peso sociale della corporazione della lana durante il Medioevo.
Che cosa è la transumanza e come era praticata nell’Alto Medioevo in Italia?**
La transumanza è un sistema di allevamento basato sullo spostamento stagionale delle greggi tra le aree di pascolo estivo e invernale. Nell’Alto Medioevo, la Maremma accoglieva nel periodo invernale le greggi provenienti da diverse regioni italiane, come il Mugello, il Casentino, e il Perugino. Questo sistema interessava ampie aree dell’Italia centrale e meridionale.
Qual è la differenza tra la grande transumanza orizzontale e la transumanza verticale?**
La grande transumanza orizzontale interessa l’allevamento ovino del Meridione e prevede che le greggi trascorrano sette mesi al piano e cinque mesi in montagna. La transumanza verticale, praticata nelle Alpi, nelle Prealpi e negli Appennini, comporta spostamenti stagionali tra la zona pedemontana e quella montana, con le greggi che svernano nelle pianure ed estivano sui pascoli montani.
Quali razze ovine sono specifiche dell’Appennino Tosco-Emiliano?**
Le razze ovine specifiche dell’Appennino Tosco-Emiliano sono:
- Cornella Bianca
- Cornigliese
- Garfagnina Bianca
- Massese
- Modenese
- Zerasca
Qual è l’origine della razza Cornella Bianca?**
La Cornella Bianca ha origini appenniniche, anche se le informazioni sulla sua origine sono incerte e frammentarie. È principalmente allevata nell’alto Appennino emiliano, nelle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Come venivano gestite le greggi di Cornella Bianca durante il periodo invernale?**
Durante il periodo invernale, le greggi di Cornella Bianca si spostavano dall’alto Appennino emiliano verso la Toscana o verso la Pianura Padana, fino alle province di Ferrara, Rovigo e Vicenza.
Quali sono le principali aree di diffusione della Cornella Bianca?**
La Cornella Bianca è diffusa principalmente sulla montagna modenese e reggiana, con alcuni allevamenti stanziali che si sono stabiliti nella pianura ferrarese.
Che consistenza aveva la popolazione di Cornella Bianca negli anni Settanta e qual è la stima attuale?**
Negli anni Settanta, la popolazione di Cornella Bianca era di circa 2000-2500 capi in purezza. Attualmente, si stima che la consistenza complessiva sia di circa 180 capi iscritti al Libro Genealogico.
Quali sono le caratteristiche biometriche dei maschi e delle femmine della Cornella Bianca?**
- Maschi: Altezza al garrese di 85-90 cm e peso di 80-85 kg.
- Femmine: Altezza al garrese di 75-80 cm e peso di 65-70 kg.
Descrivi i caratteri morfologici della Cornella Bianca.**
La Cornella Bianca è una pecora di taglia medio-pesante. Il vello è bianco, semiaperto, con bioccoli conici e lana liscia. Sono presenti anche animali con vello nero, marrone, rossiccio e maculato. La testa è proporzionata, con un profilo leggermente montonino nelle femmine e montonino nei maschi. Le orecchie sono generalmente piccole e portate orizzontalmente, con corna presenti in tutti i maschi e femmine.