struttura atomica Flashcards

1
Q

4 pilastri della meccanica quantistica

A

doppia natura delle radiazioni elettromagnetiche
la natura ondulatoria di elettroni e materia
la quantizzazione dell’energia
il principio di indeterminazione di heisenberg

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2
Q

radiazione elettromagnetica ci permette

A

di trasmettere energia nel vuoto o in un mezzo fisico

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3
Q

la radiazione elettromagnetica secondo la fisica classica

A

composta da un campo elettrico e un campo magnetico perpendicolari e con un andamento sinusoidale, in cui la grandezza si comporta come un’onda. inoltre, sono in fase, raggiungono il massimo e il minimo nello stesso momento. la direzione è quella perpendicolare ai due piani

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4
Q

le grandezze delle radiazioni elettromagnetiche

A

lunghezza d’onda
frequenza
ampiezza
velocità di propagazione
intensità

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5
Q

tipi di onde elettromagnetiche

A

raggi gamma
raggi x
ultravioletti
luce visibile
infrarossi
microonde
onde radio

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6
Q

radiazione policromatica

A

radiazioni costituite dall’insieme di onde con frequenze e lunghezze d’onda diverse

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7
Q

radiazione monocromatica

A

radiazione costituita da onde con stessa frequenza e lunghezza d’onda

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8
Q

rifrazione

A

fenomeno che permette di separare le onde policromatiche. passando dal vuoto ad un materiale, la velocità di propagazione di ogni onda varia in base a frequenza e lunghezza d’onda, le onde si muovono in modo differente e si separano
come scoperto da Newton, la luce bianca passando da un prisma trasparente si divide in una serie di colori compresi tra il rosso e il violetto

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9
Q

velocità di propagazione nel vuoto

A

2,99 * 10^8 m/s

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10
Q

primo fenomeno contro la fisica classica

A

radiazione del corpo nero
scaldando un oggetto sotto la temperatura di fusione, esso diventa incandescente ed emette energia
lo spettro di emissione indica l’insieme di radiazioni emesse
i corpi incandescenti non emettono onde ultraviolette

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11
Q

quanti di energia

A

la radiazione del corpo rigido è spiegabile solo se consideriamo l’energia come quantizzata. gli atomi possono assumere o donare energia solo come multipli di una quantità indefinita detto quanto di energia

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12
Q

equazione di plank

A

h * f

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13
Q

valore di h

A

6,63 * 10 ^-34 J*s
onde con elevata frequenza trasportano una quantità elevata di energia

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14
Q

secondo fenomeno contro la fisica classica

A

effetto fotoelettrico
quando una lamina metallica viene colpita da un’onda con una lunghezza d’onda opportuna, emette degli elettroni
collegando la lamina ad un circuito, esso si chiude quando le onde colpiscono la lamina

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15
Q

osservazioni sull’effetto fotoelettrico

A
  1. avviene solo quando la frequenza della radiazione supera un valore di soglia
  2. l’emissione di lettroni dipende dall’intensità della radiazione
  3. l’energia cinetica dipende dalla frequenza, se la frequenza non supera una certa soglia, il fenomeno non avviene
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16
Q

Einstein e la fisica classica

A

Nel 1905 Einstein conclude che l’onda ha una natura corpuscolare e che le onde sono quantizzate e costituite da piccole particelle chiamate fotoni con un energia che dipende dall’equazione di Plank
la radiazione elettromagnetica può essere descritta come un’onda o come un fascio di particelle

17
Q

De Broglie

A

nel 1925 De Broglie dimostra che anche la materia possiede una doppia natura, ogni corpo possiede un’onda la cui lunghezza dipende dalla massa e dalla velocità del corpo
nasce la meccanica quantistica, non utilizzabile per il mondo macroscopico

18
Q

equazione di De Broglie

A

lunghezza d’onda = h / (m*v)

19
Q

conseguenze dell’equazione di De Broglie

A

materia ed energia non sono distinte
l’energia è una forma di materia
la materia possiede sempre le stesse proprietà, ondulatorie e corpuscolari
per gli oggetti macroscopici prevalgolo le proprietà corupscolari, per oggetti molto piccoli come fotoni le proprietà ondulatorie. per gli atomi, di dimensioni medie, entrambe le proprietà

20
Q

spiega il fenomeno dei saggi alla fiamma

A

il fenomeno si basa sul fatto che gli atomi di alcuni elementi, se riscaldati emettono energia sottoforma di calore o di radiazione elettromagnetica.
in particolare, quando ricevono energia gli atomi si eccitano e gli elettroni passano dallo stato fondamentale allo stato eccitato. quando l’energia non viene fornita, l’atomo la rilascia sottoforma di calore o radiazioni e torna allo stato fondamentale.
sottoponendo le radiazioni emesse a rifrazione, è possibile osservare le varie onde che compongono a radiazione policromatica e quindi quali onde vengono emesse dall’atomo, grazie all’osservazione dello spettro di emissione, uno spettro a righe caratteristico di ogni elemento.

21
Q

l’energia degli elettroni è quantizzata

A

ogni elemento ha uno specifico spettro di emissione e può emettere solo radiazioni con frequenza definita. per questo, l’energia è quantizzata.
l’energia di un qualsiasi atomo non è continua ma quantizzata, cioè caratterizzata da una serie discotinua di salti, detti livelli energetici.
misurando la frequenza delle onde dello spettro a righe, possiamo calcolare l’energia dei livelli che l’elettrone può occupare
gli elettroni in un atomo non possono occupare livelli casuali ma ben definiti

22
Q

quando è stato studiato lo spettro di emissione dell’idrogeno

A

a metà 800 da Balmer e Rydberg, analizzando le lunghezze d’onda si rese conto che era possibile calcolarle con un’equazione

23
Q

equazione di Balmer - Rydberg

A

frequenza = R (costante di Rydberg) * (1/n1^2 - 1/n2^2) (numeri interi piccoli con n1 < n2)

24
Q

costante di Rydberg

A

3,29 * 10 ^ 25 Hz

25
Q

spettro di assorbimento

A

spettro visibile della luce bianca senza le frequenze che un atomo è in grado si assorbire.
quando un fascio di luce colpisce atomi di idrogeno, essi assorbono le radiazioni con energia proporzionale a quella del salto energetico tra lo stato fondamentale e quello eccitato.

26
Q

postulati dell’atomo di Bohr

A

1913

  1. l’elettrone si muove attorno al nucleo seguendo orbite circolati per cui la forza di attrazione tra elettrone e nucleo è bilanciata dalla forza centrifuga
  2. sono permesse orbite circolari con un momento angolare pari a multimi interi di una quantità h/2pi
  3. l’energia di un elettrone è costante, e le orbite sono stati stazionari. il moto non è spiraliforme come indicato dalla fisica classisica
  4. quando un elettrone passa da un’orbita all’altra si osserva l’emissione o l’assorbimento di quantità fisse di energia

ad ogni valore di raggio ed energia corrisponde un solo valore n, detto numero quantico principale

27
Q

previsioni quantitative del modello di Bohr

A
  1. raggio degli stati stazionari,
    0,53 Armstrong * n^2
  2. l’energia di ogni stato stazionario
    -2,178 * 10^-18 * 1/n^2
28
Q

quando n aumenta Bohr

A
  1. aumenta il raggio orbitalico
  2. aumenta l’energia associata agli elettroni, diminuisce in valore assoluto
  3. la separazione energetica tra due stati adiacenti è più piccola

quindi:
1. lo stato ad energia minore è quello che corrisponde a n=1
2. al crescere di n, ci si allontana dal nucleo e le forze di attrazione tra elettrone e nucleo diminuiscono. ad una lunghezza infinita, l’energia è 0

29
Q

differenza di energia tra gli stati stazionari formula

A

-2,178 * 10^-18 * (1/nf^2 - 1/ni^2)

30
Q

il numero di stati stazionari è

A

limitato, dipende dal numero n, ed è per questo che si forma uno spettro a righe, solo determinati salti possono avvenire

31
Q

quali sono le serie sull’atomo di idrogeno e a che livello energetico arrivano

A
  1. serie di Layman (1)
  2. serie di Balmer (2)
  3. serie di Paschen (3)
    4- Brackett (4)
  4. serie di Pfund (5)
32
Q

atomi polielettronici Bohr

A

il modello di Bohr non è in grado di spiegare il comportamento degli orbitali polielettronici.
Sommerfield modifica il modello di Bohr. nel suo modello, gli elettroni ocupano orbite ellittiche la cui energia segue l’equazione di Bohr.
per ogni valore di n, varia il numero di orbite.
inserisce il numero quantico azimutale L, che indica la forma dell’orbita, 0 < l < n-1, e il numero quantico Ml, che indica l’orientazione nello spazio, -l < Ml < l

33
Q

il principio di indeterminazione di

A

Heisember, a soli 27 anni, pubblicò il suo principio di indeterminazione, secondo il quale
il prodotto degli errori associati al alla determinazione contemporanea di posione e quantità di moto di un corpo in movimento è superiore a h/4pi
non importante a livello macroscopico
ma a livello micro, non possiamo calcolare contemporaneamente posizione e quantità di moto (associata alla velocità e all’energia)
conoscendo l’energia degli elettroni, non possiamo conoscerne la posizione, ma solo calcolare la probabilità di trovare un elettrone in una zona dello spazio
ma approccio deterministico a approccio probabilistico.