rituale dell'interazione Flashcards

1
Q

rituale dell’interazione

che teorie riprende?

A
  1. metafora del teatro di Mead
  2. approccio microsociologico
  3. rituale di Durkheim
  4. definizione della situazione dell’interazionismo simbolico
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2
Q

rituale dell’interazione

qual è l’obiettivo

A

vuole capire perchè, a differenza delle interazioni animali che sono caratterizzate da violenza, gli umani che si incontrano reagiscono con ordine
secondo Goffman questo ordine nasce attraverso l’interazione verbale e non verbale tra gli individui
studiando le interazioni sostiene di arrivare a una teoria universale

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3
Q

rituale dell’interazione

che metodo usa

A

analizza solo le interazioni interpersonali faccia a faccia, attraverso l’estrazione analitica
ovvero prende un’interazione specifica in un constesto più grande dove avvengono molteplici interazioni
studia l’interazione nella situazione con un’attitudine scientifica
all’interno di queste aree ritagliate è possibile osservare comportamenti omogenei, cerca di trovare delle costanti

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4
Q

rituale dell’interazione

è una teoria micro o macro

A

si distanzia da entrambe
no macro perchè per Goffman l’interazione non è un effetto della struttura sociale, anzi può essere considerata un dato a sè stante non necessariamente influenzata dalle macro categorie
no micro perchè si scosta dalla microsociologia comportamentista siccome per lui le interazioni sono un simbolo e non uno scambio naturale, e non nega l’esistenza delle strutture macro

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5
Q

rituale dell’interazione

il palcoscenico

A

la vita quotidiana è un palcoscenico e tutti recitiamo un ruolo per raggiungere uno scopo (ovvero per manipolare gli altri, non per forza per fini utilitaristici)
i ruoli possono creare conflitti nell’interazione, ed è impossibile non recitarne uno
i ruoli non devono essere veri ma credibili e coerenti

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6
Q

rituale dell’interazione

ribalta e retroscena

A

tutti viviamo come in un teatro composto da ribalta e retroscena
* ribalta = luogo dove si svolgono le interazioni
* retroscena = ruolo dove gli attori si preparano e si fanno le prove etc.

una ribalta può diventare retroscena e viceversa, uno stesso spazio può essere sia ribalta che retroscena

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7
Q

rituale dell’interazione

composizione della ribalta

A

la ribalta è composta dalla facciata, ovvero l’insieme di:
1. ambientazione - è anche un veicolo di significato: più mezzi ho per allestire la mia ambientazione, più trasmetto un’immagine di prestigio - rapporto tra controllo sull’allestimento e potere/status sociale
2. apparenza
3. maniera (tono della voce etc.)

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8
Q

rituale dell’interazione

rituale alla Durkheim

A

per Goffman l’interazione è un rituale nella maniera descritta da Durkheim, il cui scopo è quello di riconoscersi a vicenda (obiettivi indiretti e simbolici)
per Goffman l’intera struttura sociale è costituita da rituali (=interazioni quotidiane) che hanno le stesse caratteristiche del rituale di Durkheim ma in scala micro (copresenza, focus condiviso etc.)

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9
Q

rituale dell’interazione

oggetto sacro del rituale

A

per Goffman l’oggetto sacro del rituale è il self
da cui si crea un contratto sociale composto dal diritto morale che il nostro self sia rispettato e che le caratteristiche sociali che abbiamo dichiarato siano rispettate, e il dovere di mantenere e seguire le regole del ruolo che dichiariamo di avere
quando non si rispetta il self “perdiamo la faccia” (ovvero la credibilità)

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10
Q

rituale dell’interazione

come si rispetta il self

A
  • evitare argomenti minacciosi
  • evitare di mettere in dubbio le affermazioni autoriferite
  • evitare le pause, soprattutto dopo una domanda che attende risposta
  • chiudere un occhio sugli errori durante la situazione
  • non insultare
  • usare assenso garbato o espressioni ambigue
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11
Q

rituale dell’interazione

definizione della situazione

A

la riprende da Blumer
l’autodefinizione del proprio self dipende dalla definizione della situazione - definendo una situazione una persona definisce anche il proprio ruolo all’interno di quella situazione
la definizione di una situazione non è mai neutra, cerchiamo sempre di fare in modo che la situazione ci sia favorevole

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12
Q

rituale dell’interazione

gerarchie nella situazione

A

la situazione viene definita attraverso delle gerarchie: a seconda della situazione, cambiano le gerarchie e il potere di una persona rispetto a un’altra - ciò comporta dei differenziali di potere (o asimmetrie di potere)
Goffman studia lo status come focus nel rituale
dare e ricevere ordini è inteso come un rituale perchè serve a ristabilire i ruoli

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13
Q

rituale dell’interazione

critiche al culto del self

A

non si capisce perchè e in quali condizioni emerge il culto del self - non tutte le culture hanno lo stesso concetto del self, quindi non si sa se sia possibile applicare lo stesso tipo di culto del self ad altre società (diverse da quella individualista americana) - per Mauss il culto del self deriva dal cristianesimo e non è quindi universale (ma per Goffman è il metodo a essere universale)

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14
Q

rituale dell’interazione

critiche alla teoria

A
  1. la teoria di Goffmann studia il qui ed ora e non fornsce un’analisi storica (cosa avverrebbe se nel futuro interagiscono due persone che avevano già interagito 10 anni fa?)
  2. non contestualizza la sua analisi alle società anglosassoni che studia
  3. non contestualizza la sua analisi alle culture specifiche (es. ospedali psichiatrici, salotti borghesi etc.)
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