risk managment Flashcards
cos’è la duration?
essa rappresenta la durata media finanziaria di un flusso di pagamenti associati ai titoli di debito e si calcola facendo una media delle scadenze dei singoli flussi di cassa ponderati utilizzando il valore attuale dei flussi di cassa sul valore attuale totale dei cashflow (somma dei valori attuali)
quali sono le proprietà della duration?
per prima cosa per un obbligazione senza cedole (zero coupon) la duration è pari alla durata residua dell’obbligazione. inoltre a parità di condizioni maggiore è la vita residua e maggiore è la duration. inoltre si può dire che all’aumentare dei tassi di mercato (CON CUI si scontano i cashflow) diminuisce la duration in quanto i pagamenti futuri sono scontati di più (al contrario se i tassi diminuiscono la duration aumenta). infine a parità di condizione quanto più è elevata l’entità delle cedole tanto più minore è la duration
qual’è la proprietà della duration che si può applicare sui portafogli?
è la proprietà additiva della duration che permette di calcolare la duration di un portafoglio di titoli come media ponderata delle duration con ponderazione pari al peso relativo del titolo stesso sul peso totale del portafoglio
perchè la duration è utile nella valutazione del rischio di tasso di interesse?
perchè la duration è un indicatore del rischio di interesse molto utile in quanto tanto maggiore è la duration tanto maggiore sarà la variazione del valore dei titoli al variare del tasso di interesse. si può infatti approssimare la variazione percentuale del prezzo che un titolo subisce al variare dei tassi di mercato utilizzando la duration modificata. infatti per vedere la variazione % di valore prodotto da una variazione del tot.% dei tassi basta moltiplicare questo tot.% per la duration modificata che è pari al duration divisa per (1+tres).
quando si ha rischio di rifinanziamento e quando si ha rischio di rinvestimento?
rischio di rifinanziamento è quando la scadenza del passivo è minore di quella dell’attivo mentre quello di reinvestimento è quando la scadenza dell’attivo è minore di quella del passivo
in che modi le variazioni dei tassi di interesse impattano sui risultati economici?
impattano in modo diretto per effetto delle variazioni che subiscono i flussi di interessi attivi e passivi e/o valori di mercato di attività e passività e in modo indiretto per effetto delle variazioni che subiscono i volumi negoziati
quali sono i principi generali sulla gestione del rischio di interesse secondo il comitato di Basilea?
tra i più significativi ci sono il coinvolgimento dell’alta direzione, l’elaborazione di modelli completi e accurati che tengano conto degli utili futuri e quindi sul valore della banca e la trasparenza.
perchè il TIT a flussi netti è inefficente e non viene quasi mai più usato?
inanzitutto perchè non permette di trasferire tutto il rischio di tasso alla tesoreria ma in parte rimane sulle filiali: questo fa si che la tesoreria non ha più una visione di insieme della situazione generale della banca, poi perchè era solitamente utilizzato applicando un tasso TIT unico
perchè, tramite i TIT, si vuole trasferire interamente la gestone del rischio di tasso dalle filiali alla tesoreria?
lo si fa per 2 motivi principalmente: perchè la tesoreria ha come scopo quello di gestire il rischio di tasso ed ha quindi professionisti specializzati nel fare questo e poi perchè, assumendosi la gestione del rischio di tasso di TUTTE le filiali, ha una visione completa della situazione generale della banca e del suo sbilancio complessivo
cosa sono le operazioni a tasso amministrato?
sono le operazioni con la clientela in cui il tasso di riferimento non è un tasso di mercato come l’euribor ma è un tasso fissato da una qualche autorità come la banca centrale che fissa il tasso repo e l’associazione bancaria italiana che fissa il prime rate che è un tasso riservato alla clientela migliore
quale tit si sceglie per le operazioni a tasso amministrato?
siccome nelle operazioni a tasso amministrato il tasso non è un tasso di mercato a cui la tesoreria si può coprire per la scelta del TIT è possibile scegliere tra 3 alternative:
- tasso di mercato che lascia un pò di rischio di tasso alla filiale che però è contenta perchè è un rischio buono che la fa guadagnare di più
- tasso amministrato che copre completamente il rischio di tasso della filiale, così facendo disincentiva però la filiale a fare queste operazioni che invece portano profitto alla banca basato sull’applicazione di un tasso vischioso
- per evitare questo problema spesso si usa il tasso amministrato ma si applica uno sconto alla filiale qualora essa effettui un operazione a tasso amministrato per incentivarla a fare questo tipo di operazioni che portano profitto alla banca,
quali sono alcuni esempi di operazioni con opzioni implicite?
- opzione di conversione da tasso fisso a variabile (è equivalente a un credito plain vanilla più una swapoption)
- tetto al tasso variabile (venduta dalla banca e aumenta lo spread) o floor al tasso variabile (venduta dal cliente e diminuisce lo spread)
-possibilità di estinzione anticipata (call sul debito residuo)
per trasferire efficacemente il rischio di tasso queste opzioni vanno prezzate in modo corretto
cos’è il repricing?
quando le attività o passività rivedono il loro tasso di interesse
qual’è il vantaggio di usare i gap periodali rispetto ad usare l’approccio con il MAgap?
pur essendo chiaramente meno preciso l’approccio che utilizza i gap periodali (o marginali) ha il vantaggio di poter prefigurare l’impatto sul margine di interesse di PIU’ VARIAZIONI INFRANNUALI dei tassi
nell’approccio con i gap periodali, come si fa a garantirsi un effetto nullo indipendentemente dallo scenario dei tassi?
tutti i gap marginali (e quindi anche quelli cumulati) devono essere nulli
quali sono i problemi e i limiti del repricing gap?
sono:
- considera variazioni uniformi dei tassi attivi e passivi
- considera variazioni uniformi dei tassi con diverse scadenze
- trattamento naif delle poste a vista
- orrizonte temporale miope
-approccio a quantità costanti (meccanicistico,non si considerano gli effetti della variazione dei tassi sulle quantità intermediate
come si possono risolvere i primi 2 problemi del repricing gap (ipotesi di variazioni uniformi di tassi attivi e passivi e ipotesi di variazioni uniformi dei tassi a diverse scadenze?
si possono risolvere con l’approccio dei gap standardizzati:
- si individua un tasso di mercato di riferimento (tasso pivot)
- si stima la sensibilità dei diversi tassi attivi e passivi rispetto al tasso pivot (ovvero si stimano i beta che possono essere chiaramente minori o maggiori di 1)
- si calcola il gap o il magap standardizzato moltiplicando ciascuna attività e passività per il suo beta nella formula del gap
come si può risolvere il terzo problema/limite del repricing gap (ovvero quello del trattamento naif delle poste a vista)
si può eseguire questo processo:
- si analizza la vischiosità delle poste a vista
- si ripartiscono as e ps coerentemente con le percentuali stimate. (il dato contabile viene scomposto attraverso i coefficenti di vischiosità e trasformato in N poste con scadenze diverse)
- si ricalcola il gap o il magap con i nuvi valori di as e ps
TUTTAVIA i coefficenti di vischiosità cambiano al variare del segno della variazioni dei tassi e perciò bisognerà predisporre 2 stati patrimoniali, uno per lo scenario in cui i tassi scendono e uno per quello in cui i tassi salgono
quale tipo di problema del repricing gap risolve il duration gap?
il problema dell’orrizonte temporale miope ovvero del non considerare gli effetti delle variazioni dei tassi sui valori di mercato di attivi e passivi (infatti il repricing gap è un approccio reddituale mentre il duration gap è un approccio patrimoniale)
cos’è il duration gap?
è un modello di tipo patrimoniale basato sull’approccio a valori di mercato; la variabile rilevante non è più il MI ma è il VALORE DI MERCATO DELLA BANCA (valore di mercato di attività- valore di mercato passività) che incorpora tutti gli utili futuri non solo il margine di interesse corrente.
secondo l’approssimazione lineare basata sulla duration a quanto si può approssimare la variazione del valore di mercato subita dalla banca?di cos e funzione quindi?
a: - (leverage adjusted duration gap)VMadelta i
dove il ladg è uguale a dm a -(l*dm p).
chiaramente con un portafoglio per trovare la dm delle attività e passività bisogna fare una media ponderata delle duration di attività e passività.
dunque la variazione di valore della banca è funzione di 3 fattori:
- lev. adj. duration gap
- dimensione attività di intermediazione svolta dalla banca
-dimensione della variazione dei tassi di interesse i.
seguendo l’approccio del duration gap come si fa a immunizzare la banca?
bisogna annullare il lev.adj. duration gap: se L=1 (molto raro perchè banca vicina al fallimento) la dm a deve essere uguale a quella del passivo. se L minore di 1 come accade quasi sempre la duration modificata dell’attivo deve essere minore di quella del passivo (il valore iniziale delle passività è minore perciò per far si che la variazione dei due sia uguale la sensibilità del passivo deve essere maggiore e sappiamo che i titoli con duration maggiore hanno maggiore sensibilità alla variazione dei tassi)
quali sono i problemi/ limiti del duration gap?
- la duration cambia ogni istante perciò le politiche di immunizzazione andrebbero ricalibrate istantaneamente
- la duration è basata su un approssimazione lineare: impatto stimato in modo impreciso. per risolvere questo secondo limite si potrebbe proseguire l’espansione con la formula di taylor includendo la derivata seconda ottenendo una variazione molto più precisa della variazione di valore subita dal portafoglio. la formula finale verrebbe: - (l.ad. dg)(delta i)(VMa)+ (l.ad. convexity gap)* ((delta i^2)/2)*VMa
- il modello ipotizza variazioni dei tassi su tutte le poste attive e passive; si può provare a risolvere con il beta adjusted duration gap usando un approccio simile al repricing gap standardizzato