Procedimento per ingiunzione Flashcards
Da quali articoli è regolato il procedimento per ingiunzione? A cosa serve?
633 - 656. Si tratta di un procedimento sommario monitorio, caratterizzato per il difetto di contraddittorio nella prima fase, utile ai creditori per ottenere un titolo esecutivo senza passare per il “tortuoso” procedimento ordinario.
Per quali tipi di domande è utilizzabile il PPI?
Domande di condanna aventi ad oggetto il pagamento di una somma liquida di danaro o di una determinata quantità di cose fungibili, o di chi ha diritto alla consegna di una cosa mobile determinata (633 co 1).
Qual è il presupposto essenziale del PPI?
Il presupposto essenziale è che del diritto fatto valere si dia prova scritta. Per alcuni crediti (onorari ecc.) non c’è bisogno di prova scritta, bensì della parcella sottoscritta dal ricorrente insieme con il parere del competente Consiglio dell’Ordine.
Quali sono le prove scritte idonee ex 634? Sono tassative?
Le prove scritte sono quelle indicate nel 634, e comprendono:
1. le polizze e promesse unilaterali per scrittura privata;
2. gli estratti autentici delle scritture contabili e tributarie di cui agli articoli 2214 ss, bollate, vidimate e regolarmente tenute, per i crediti relativi a somministrazioni di merci, danaro e prestazioni di servizi fatte da imprenditori che esercitano una attività commerciale e da lavoratori autonomi anche a persone che non esercitano tale attività.
Si ritiene che tali indicazioni abbiano carattere meramente esemplificativo e che la prova scritta possa consistere più in generale in un qualunque documento che sia intrinsecamente idoneo a dimostrare, anche in maniera non incontrovertibile, l’esistenza dei fatti costitutivi del diritto vantato.
Chi è il giudice competente per il procedimento per ingiunzione?
Art. 637 - Per l’ingiunzione è competente il giudice di pace o, in composizione monocratica, il tribunale che sarebbe competente per la domanda proposta in via ordinaria.
Sono previsti inoltre i seguenti fori alternativi:
- Per i crediti previsti nel n. 2 dell’articolo 633 è competente anche l’ufficio giudiziario che ha deciso la causa alla quale il credito si riferisce.
- Gli avvocati o i notai possono altresì proporre domanda d’ingiunzione contro i propri clienti al giudice competente per valore del luogo ove ha sede il consiglio dell’ordine al cui albo sono iscritti o il consiglio notarile dal quale dipendono.
Quando la domanda riguarda la consegna di una determinata quantità di cose fungibili, cosa deve indicare il ricorrente?
Ex art. 639, il ricorrente deve dichiarare la somma di danaro che è disposto ad accettare in mancanza della prestazione in natura, a definitiva liberazione dell’altra parte. Il giudice, se ritiene la somma dichiarata non proporzionata, prima di pronunciare sulla domanda può invitare il ricorrente a produrre un certificato della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
Che potere peculiare ha il giudice, nel caso di possibile rigetto della domanda?
640 - Il giudice, se ritiene insufficientemente giustificata la domanda, dispone che il cancelliere ne dia notizia al ricorrente, invitandolo a provvedere alla prova.
Se il ricorrente non risponde all’invito o non ritira il ricorso oppure se la domanda non è accoglibile, il giudice la rigetta con decreto motivato.
Il decreto di rigetto consuma l’azione?
No, in base al 640 co 3 “Tale decreto non pregiudica la riproposizione della domanda, anche in via ordinaria”. Quindi si può rifare un procedimento per ingiunzione nuovo o incardinare una causa in via ordinaria.
Cosa contiene il decreto ingiuntivo emesso in accoglimento del ricorso?
641 - Contiene l’ingiunzione da parte del giudice di pagare la somma o di consegnare la cosa o la quantità di cose chieste o invece di queste la somma di cui all’articolo 639 nel termine di quaranta giorni, con l’espresso avvertimento che nello stesso termine può essere fatta opposizione e che, in mancanza di opposizione, si procederà a esecuzione forzata.
Cosa accade dopo che viene emesso il DI? Ha un termine di inefficacia?
Il DI deve essere notificato al debitore ai sensi degli articoli 643-644. Il DI diventa inefficace qualora la notificazione non sia eseguita entro sessanta giorni dalla pronuncia (novanta giorni se all’estero); ma la domanda può essere riproposta (644).
Descrivi il problema relativo alla mediazione obbligatoria nel processo di esecuzione e la soluzione della Cassazione.
Al fine di comprendere i termini del problema occorre rammentare che l’art. 5 co. 1-bis del d.lgs. 4 marzo 2010 n, 28 dispone che “chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa a una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari, è tenuto, assistito dall’avvocato, preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione ai sensi del presente decreto”.
Con specifico riguardo al PPI, il comma 4 del medesimo articolo dispone che l’obbligo di mediazione non si applica “nei procedimenti per ingiunzione, inclusa l’opposizione, fino alla pronuncia sulle istanze di concessione e sospensione della provvisoria esecuzione”. La ratio di tale diposizione è comunemente individuata nell’esigenza di celerità sottesa al procedimento monitorio: con esso infatti il creditore mira a munirsi in tempi brevi di titolo esecutivo, che può essere costituito da un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo o comunque non opposto nel termine di 40 giorni o ancora da un decreto la cui provvisoria esecuzione sia concessa dal Giudice dell’opposizione. Chiaramente, laddove egli fosse onerato di esperire la mediazione obbligatoria prima di depositare il ricorso monitorio sarebbe frustrato in questa sua esigenza: per questo motivo, il legislatore ha disposto che l’obbligo di mediazione sorga solamente dopo che sia stato pronunciato il decreto ingiuntivo e si sia discusso della sua esecutività nell’ambito della prima udienza del procedimento di opposizione.
Questa disposizione ha sollevato tuttavia diversi problemi interpretativi, fra i quali il più noto ha riguardato l’individuazione del soggetto onerato di attivare il procedimento di mediazione disposto dal Giudice a seguito della prima udienza e le conseguenze della sua inerzia sulle sorti del decreto opposto. Secondo un primo orientamento, fatto proprio in un momento iniziale dalla stessa Corte di Cassazione, onerato era da ritenersi il debitore opponente in quanto attore in senso formale e soggetto interessato alla prosecuzione del giudizio di opposizione: per conseguenza, laddove costui si fosse astenuto dall’attivare il procedimento di mediazione, il decreto ingiuntivo si sarebbe definitivamente consolidato. Secondo una diversa tesi, invece, soggetto onerato è il creditore opposto, in quanto attore in senso sostanziale, di talché in caso di mancata attivazione del procedimento di mediazione il decreto opposto perderebbe di efficacia. Come è noto, su questo contrasto interpretativo sono recentemente intervenute le Sezioni Unite, che hanno aderito al secondo degli orientamenti sopra esposti.
Quali sono i casi di esecutività del decreto ingiuntivo?
- 642 - Esecuzione provvisoria;
- 647 - Esecutorietà per mancata opposizione o per mancata attività dell’opponente;
- 648 - Esecuzione provvisoria in pendenza di opposizione.
Cosa dispone il 642?
Se il credito è fondato su una particolare prova scritta (i.e. cambiale, assegno bancario, assegno circolare, certificato di liquidazione di borsa, o su atto ricevuto da notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato), il giudice, su istanza del ricorrente, ingiunge al debitore di pagare o consegnare senza dilazione, autorizzando in mancanza l’esecuzione provvisoria del decreto e fissando il termine ai soli effetti dell’opposizione.
L’esecuzione provvisoria può essere concessa anche se vi è pericolo di grave pregiudizio nel ritardo, ovvero se il ricorrente produce documentazione sottoscritta dal debitore, comprovante il diritto fatto valere; il giudice può imporre al ricorrente una cauzione.
Il debitore che intenda opporsi, come deve farlo?
645 - L’opposizione si propone davanti all’ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto, con atto di citazione(3) notificato al ricorrente nei luoghi di cui all’articolo 638(4). Contemporaneamente l’ufficiale giudiziario deve notificare avviso dell’opposizione al cancelliere affinché ne prenda nota sull’originale del decreto.
Cosa accade ai sensi del 647?
Se non è stata fatta opposizione nel termine stabilito, oppure l’opponente non si è costituito, il giudice che ha pronunciato il decreto, su istanza anche verbale del ricorrente, lo dichiara esecutivo. Nel primo caso il giudice deve ordinare che sia rinnovata la notificazione, quando risulta o appare probabile che l’intimato non abbia avuto conoscenza del decreto.
Quando il decreto è stato dichiarato esecutivo a norma del presente articolo, l’opposizione non può essere più proposta né proseguita, salvo il disposto dell’articolo 650, e la cauzione eventualmente prestata è liberata.