Politiche pubbliche Flashcards
apprendimento e valutazione nell’ambito delle politiche pubbliche?Le conseguenze inattese di una politica pubblica
Le conseguenze inattese – positive o negative – possono
coinvolgere i destinatari esplicitamente individuati nella fase di costruzione della policy, e in
questo caso possono essere proprio i risultati di output e di outcome (ad esempio diversi
rispetto alle attese) a segnalare la presenza di un’anomalia. Caso diverso e più complesso sono gli esiti imprevisti – positivi o negativi – su settori o
soggetti diversi dai destinatari. Il valutatore ex post
se ne può accorgere solo allargando il raggio d’azione della sua analisi.
L’opzione di deregolazione
Possiamo immaginare un continuum che va dalle opzioni meno intrusive, della condotta dei privati, fino alle opzioni più invadenti. Se una regolazione viene soppressa si parla di deregolazione
I soggetti partecipanti al processo decisionale
In questa fase diminuisce il numero di attori rilevanti. è una fase che ha natura politica in cui contano le regole il ruolo e le competenze dei decisori. Poi parlare dei modelli decisionali
Differenze tra output e outcome
output prodotto finito di una politica in termini di prestazioni erogate e servizi offerte. outcome effetto a più lungo termine rispetto al problema che si intendeva risolvere, anche in relazione ai comportamenti della popolazione target.
La domanda di politiche pubbliche
In linea teorica tutti, in quanto cittadini, sono interessati alle politiche pubbliche. Ciascuna
politica incide (in modo vantaggioso o svantaggioso) su certe categorie di soggetti, e anche
le altre categorie non colpite dal provvedimento sono astrattamente interessate, se non altro
perché le stesse risorse avrebbero potuto essere impiegate in modo diverso. Sia i soggetti
che otterrebbero benefici, sia quelli che riceverebbero costi, sono potenziali portatori di una
domanda di policy, i primi in senso positivo, cioè chiedendo innovazioni a essi favorevoli, i
secondi in senso negativo, vale a dire osteggiando innovazioni a essi sfavorevoli.
Ci si potrebbe aspettare che, soprattutto nei regimi democratici, in quello che talora pare un
“braccio di ferro”, vincano le categorie sociali numericamente più forti. Ebbene, in certe
condizioni avviene proprio il contrario. Olson ha mostrato come gruppi composti da “egoisti
razionali” possano essere più deboli se molto numerosi, e più efficaci se sono di piccole
dimensioni oppure se sono saldamente organizzati.
È il noto “dilemma dell’azione collettiva”, che riguarda beni pubblici e beni collettivi
Gli obiettivi delle politiche pubbliche
una caratteristica della policy è la presenza di uno o più obiettivi generali ufficiali, dotati di una certa stabilità nel tempo, che si
riconnettono anche alla collocazione della policy in un certo ambito, o settore, di
intervento. Gli obiettivi possono essere dichiarati o latenti
obiettivi operativi politica pubblica
costituiscono gli obiettivi di azione amministrativa relativi al
ciclo annuale di bilancio ed alle risorse assegnate ai CRA. Rappresentano specificazioni
degli obiettivi strategici, delle politiche intersettoriali prioritarie (semplificazione
amministrativa, informatizzazione dell’amministrazione, razionalizzazione della spesa,
miglioramento della qualità dei servizi) o, anche, obiettivi di miglioramento del
funzionamento delle attività correnti dei CRA. Sono in cascata rispetto agli obiettivi
strategici e devono essere declinati dal Responsabile di CRA in programmi di azione. https://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Bilancio_di_previsione/Note_integrative/Direttive-/Allegato-Linee-guida.pdf
Valutazione ex post delle politiche
costituisce lo stadio conclusivo del ciclo della valutazione delle
politiche pubbliche, quello in cui le policies attuate e analizzate vengono esaminate alla
luce dei prodotti, degli outcome e degli impatti. Idealmente, le conclusioni raggiunte da una VEP
raccordano il momento di impatto di una politica pubblica con il disegno di una nuova
iniziativa. Quest’ultima dovrebbe beneficiare da quanto emerso e da quanto appreso tramite
la valutazione sull’esperienza precedente.
Differenza tra monitoraggio e valutazione in itinere
Il monitoraggio è una parte della VII al quale quest’ultimo aggiunge l’elemento del giudizio. Il m. fornisce informazioni, la valutazione le tratta e le sintetizza
Principali vincoli all’implementazione delle politiche pubbliche
Numerosi fattori possono intervenire, a vari livelli, nel corso dell’implementazione di una
politica, determinandone gli esiti: vi sono problemi pubblici più complessi di altri, difficoltà
tecniche dovute al numero di livelli di governo coinvolti… Un importante aspetto da
considerare riguarda il gruppo di destinatari, che non recepiscono passivamente le politiche
ma intervengono esercitando pressioni sia sugli implementatori che sui decision makers. Se
il gruppo di destinatari è ristretto e ben identificabile, le politiche sono di più facile
implementazione rispetto al caso di un gruppo vasto e diversificato. Occorre anche
considerare le risorse a disposizione dei destinatari: gruppi con maggiore potere possono
influenzare infatti le modalità di implementazione.
Di rado una singola amministrazione è responsabile esclusiva dell’attuazione di una politica,
dunque sia i conflitti interni all’apparato amministrativo sia quelli di tipo interorganizzativo
possono influenzare le modalità attuative.
In ultima analisi, anche il contesto socioeconomico e politico in cui le politiche trovano
attuazione può influenzare più o meno direttamente le modalità attuative.
Agenda setting
processo con il quale si stabiliscono le questioni ritenute rilevanti sulle quali si intende discutere. Tale processo può essere attivato dalla società, attraverso l’azione di gruppi
di pressione che premono per ottenere riconoscimento dai policy makers. Gli esiti che
emergono durante la fase di formazione dell’agenda determinano il modo in cui i problemi
verranno affrontati dai policy makers. Questa fase assume dunque un ruolo cruciale
all’interno del processo di policy, considerando che determina ciò che, in un dato momento,
merita di essere trattato come problema pubblico. Ovviamente non esiste un problema
politico in sé e per sé, bensì esistono fatti o eventi oggettivi che, per diventare problemi
politici, devono essere interpretati in un certo modo. Tale interpretazione risente della
distribuzione del potere tra gruppi di interesse e attori decisionali.
apprendimento e valutazione nell’ambito delle politiche pubbliche
Una volta che una policy è stata implementata ed è trascorso un tempo sufficiente per farle
dispiegare i suoi effetti, appare doverosa una sua valutazione ex post, intesa a controllare
con dati attendibili e metodo scientifico, se e quanto essa ha raggiunto i suoi obiettivi
dichiarati, se e quanto ha prodotto effetti indesiderati, se e quanto ha comportato uno spreco
di risorse, se e quanto ha soddisfatto certi bisogni socioeconomici, e così via.
Spesso si hanno valutazioni parziali, unilaterali, interessate, che potrebbero arrivare a
risultati addirittura opposti rispetto a quelli di una valutazione fatta come si deve. Ecco
dunque che sembra preferibile usare il termine apprendimento. Diventa allora essenziale
indicare chi ha appreso che cosa. Prendiamo l’esempio di una riforma dolorosa delle
pensioni che, dopo qualche anno, ha realizzato un significativo risparmio di spesa (che era
appunto la giustificazione del provvedimento), ma lo si è fatto colpendo proprio le fasce
sociali e i territori cui la parte politica che aveva approvato la riforma attinge i maggiori
consensi. Se si svolgesse una valutazione ex post indipendente, si dovrebbe probabilmente
concludere che la legge ha raggiunto i suoi obiettivi e va pertanto mantenuta. Gli stessi
decisori potrebbero viceversa concludere che occorre fare marcia indietro, per riguadagnare
consensi. Se chi valuta è stato pesantemente danneggiato dalla riforma, tenderà a sostenere
che il costo è eccessivo, iniquo, distorsivo, contrario all’interesse pubblico e così via.
Il focus group
metodologia e tecnica della ricerca sociale che può essere utilizzata anche nella fase della valutazione di una politica pubblica. Tecnica di consultazione
Opzione zero
Un’opzione da esaminare con
attenzione deve essere quella di non intervento. per esempio in caso
l’inadeguatezza di un assetto delle policies non dipenda dalle policies stesse ma dalla scarsa
qualità delle amministrazioni chiamate ad attuarle, o in caso si debbano ancora attendere gli
effetti delle policies precedenti.
Le principali attività di consultazione all’interno del ciclo delle politiche pubbliche
la consultazione come una richiesta, rivolta a specifiche categorie di
soggetti sociali ed economici (destinatari del provvedimento o comunque interessati a esso,
nonché a esperti, testimoni privilegiati, osservatori) da parte di autorità amministrative, di
informazioni, e talora anche di opinioni e valutazioni a proposito di una policy in via di
adozione, appena adottata, o soggetta a valutazione ex post.
Infatti, la consultazione riguarda tutte le fasi della valutazione. Ex ante essa serve a rilevare
esigenze, aspettative, informazioni, reazioni alle opzioni considerate. In itinere ci fornisce le
indispensabili percezioni dei soggetti coinvolti nell’attuazione, interni ed esterni
all’amministrazione. Nella valutazione ex post, infine, la consultazione, rivolgendosi ancora
una volta sia alle amministrazioni sia agli stakeholders (cioè coloro che hanno interessi
specifici sulla posta in gioco, anche se non dispongono di un potere formale di decisione), è
indispensabile per individuare gli scostamenti attuativi