Diritto costituzionale Flashcards
Ministri con portafoglio e ministri senza portafoglio
La Costituzione non fornisce alcuna indicazione in ordine al numero di ministeri, ma rimette la questione a una legge ordinaria (art. 95, c. 3 Cost.). È questa la ragione per cui nel corso dell’esperienza repubblicana il numero dei ministri è sempre stato variabile. Dagli originari otto ministeri previsti nella legge 1483/1853 si è arrivati a governi con un numero di ministri anche quattro volte superiore.
Il d. lgs. 300/1999 ha tentato di ridare ordine alla materia, fissando in dodici il numero dei ministeri. Tuttavia, la regola è stata più volte aggirata, utilizzando un decreto legge. Attualmente i dicasteri sono quindici.
I ministri con portafoglio sono dei componenti del Governo a capo di un dicastero, cioè di un apparato amministrativo gerarchicamente ordinato, corrispondente a un determinato settore della pubblica amministrazione.
I loro poteri di gestione amministrativa sono più ampi rispetto a quelli attribuiti ai ministri senza portafoglio. I ministeri più importanti sono con portafoglio.
I ministri senza portafoglio, invece, pur facendo parte del Governo, non sono a capo di un ministero e non dispongono di uffici alle loro dipendenze.
Secondo la legge 400/1988 il loro compito è quello di svolgere “le funzioni loro delegate dal Presidente del Consiglio dei ministri sentito il Consiglio dei ministri”. Esercitano, quindi, solo le funzioni a loro delegate dal Presidente del Consiglio o attribuite loro per legge.
Contribuiscono, così, a dare l’indirizzo politico del governo, all’interno dell’area di competenza affidatagli dal Presidente. Le deleghe dei ministri senza portafoglio riflettono gli orientamenti politici della maggioranza e cambiano leggermente tra un governo e l’altro.
In qualità di ministri partecipano al Consiglio dei ministri, a differenza dei viceministri e dei sottosegretari, e concorrono alle deliberazioni dell’organo collegiale al pari dei loro colleghi con portafoglio.
Funzione di indirizzo politico
la fissazione di fini da conseguirsi tramite l’azione politica.
art. 4, comma 1, del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, “gli organi di governo esercitano le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verificano la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti”. La nozione di indirizzo politico, quindi, è strettamente intrecciata con quella di azione politica o azione di governo, anche se non si esaurisce in essa. Due accezioni a)sociale (attiene alle regioni, ma anche ai comuni). b)collegato alla nozione di forma di governo e al rapporto tra gli organi costituzionali (governo, parlamento, presidente repubblica, corte costituzionale)
atti aventi forza di legge
un atto normativo al quale l’ordinamento giuridico attribuisce la stessa forza della legge ordinaria, collocandolo allo stesso rango nella gerarchia delle fonti del diritto. Decreto Legge e Decreto Legislativo
Funzioni e poteri del Presidente della Repubblica
Art. 87.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
Diritto di riunione e diritto di associazione
L’art. 17 Cost. stabilisce che “i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi”, e quindi riconosce la libertà di riunione.
L’art. 18 Cost., invece, riconosce la libertà di associazione, affermando che “i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale”.
la differenza si baserebbe soprattutto su carattere della stabilità-temporaneità.
Funzioni e poteri Presidente del Consiglio
dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri.
Principi costituzionali in materia di giurisdizione
I) Il principio del giudice naturale precostituito per legge (art 25) II) l’imparzialità del giudice (artt 101 e 111); III) il diritto alla giustizia e quello alla difesa -giusto processo (art 24); IV) l’obbligo di motivazione (comma 6 art 111) e l’appellabilità delle decisioni V) la regola del giudicato (L’addentellato costituzionale del principio viene dalla Consulta del 2006 rinvenuto nell’articolo 3)
VI) non retroattività in peius penale (art.25) art. 107 prevede l’inamovibilità dei magistrati,
mentre l’art. 102 vieta l’istituzione di “giudici straordinari o giudici speciali”
Riparto di competenze Stato Regioni
Art 117 - competenza esclusiva, concorrente, residuale.
La potestà regolamentare
spetta allo Stato e alle Regioni
in base alle materie di rispettiva
competenza. Lo Stato può
delegare alle Regioni
l’esercizio della potestà
regolamentare nelle materie
di propria competenza
Atti del Presidente della Repubblica e controfirma
art 89 Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.
Gli atti che hanno valore legislativo [cfr. artt. 76, 77 ] e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
art 49
Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale [cfr. artt. 18, 98 c. 3, XII c. 1].
Il CSM (quali sono i membri di diritto?)
il Presidente della repubblica (che lo presiede), il primo presidente della Corte di cassazione e il procuratore generale della Corte di cassazione.
Principi costituzionali in materia di attività economiche
I principi costituzionali in materia economica si desumono oggi non più solamente dalla Carta
costituzionale ma anche e soprattutto dai Trattati UE e FUE.
Nuove interpretazioni della Costituzione economica coerenti con l’impostazione liberale dei
Trattati e, successivamente, la formulazione di disposizioni legislative a tutela del mercato per
arrivare, infine, all’espressa menzione della concorrenza nella Costituzione.
Gli articoli di riferimento sono gli articoli del titolo III (rapporti economici) della prima
parte (diritti e doveri dei cittadini) della Costituzione ai quali vanno aggiunte numerose altre disposizioni
disseminate all’interno del testo costituzionale: gli artt. 1, 3, 4, 23, 53, 117, c. 2 lett. e), 119 Cost.
Legge delega e decreto legislativo
L’istituto della delegazione legislativa è disciplinato dalla costituzione nell’art. 76, che stabilisce che “l’esercizio della funzione legislativa non può essere delegato al Governo se non con determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”. Aggiunge il primo comma dell’art. 77 che “il Governo non può, senza delegazione delle camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria”.
Lo strumento per effettuare la delegazione è una legge, adottata, come prescrive il quarto comma dell’art. 72, nella forma ordinaria – con esclusione quindi del procedimento decentrato in commissione .
Non può, quindi, essere delegato il potere di autorizzare la ratifica dei trattati internazionali (art. 80), di approvare bilanci e consuntivi (art. 81), di convertire decreti-legge (art. 77), di conferire al Governo i poteri necessari in caso di guerra, di regolare i rapporti sorti sulla base di decreti-legge non convertiti (art. 77), né di disporre inchieste parlamentari (art. 82).
Uguaglianza formale e sostanziale in Costituzione
art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione , di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese
Il procedimento legislativo
quello specifico procedimento il cui risultato finale consiste nell’adozione di una legge. Il procedimento legislativo costituisce manifestazione della principale, anche se non unica, funzione espletata dal Parlamento, la funzione legislativa (Separazione dei poteri). La Costituzione italiana, in virtù della sua rigidità, ha distinto, a differenza dello Statuto albertino, tra il procedimento legislativo (artt. 71 ss. Cost.) e il procedimento di revisione costituzione (art. 138 Cost.; Revisione costituzionale)
Riserva di legge assoluta relativa e rinforzata
Istituto tipico del Costituzionalismo moderno - forma di garanzia dello Stato di diritto
La legislazione su determinate materie è riservata solamente alla Legge
Assoluta: a materia dev’essere disciplinata interamente dalla legge ordinaria. Diritti di libertà (es. l’art. 13 della Cost. “La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”. art 14 liberta di domicilio…etc. )
relativa. prevede invece che una fattispecie sia disciplinata dai principi che sono stabiliti dalla legge, riducendo la discrezionalità dell’esecutivo, che potrà intervenire dettando la disciplina di dettaglio con i propri regolamenti (art 23 e 97)
rinforzata quando è la stessa disposizione costituzionale a predeterminare in parte il contenuto della stessa legge, come in materia di libertà di circolazione e soggiorno, ove un’eventuale legge limitativa può intervenire solo «per motivi di sanità o di sicurezza» (art. 16, co. 1, Cost.).
Il diritto di sciopero
art 40 cost si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano.
Tale previsione non ha però mai avuto una regolamentazione normativa di dettaglio.
Vietati comportamenti ritorsivi del datore in caso di sciopero.
Caso dei servizi pubblici essenziali, volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati (i.e. vita, salute, libertà e sicurezza, libertà di circolazione, assistenza e previdenza sociale, istruzione e libertà di comunicazione) L. 146 /90
Il presidente della Repubblica
Titolo II della parte 2 della Costituzione art 83 a 91. Attribuzioni riguardanti il potere legislativo, esecutivo, giudiziario.
Principio di ragionevolezza
canone di valutazione proprio del giudizio di costituzionalità. La Corte stessa ha definito la ragionevolezza “razionalità pratica” (sentenza n. 172 del 1996), potendosi intendere con ciò un uso della ragione che si avvicina al “senso comune” per moderare la discrezionalità del legislatore. Principio di eguaglianza applicato al Legislatore
Il CSM
organo di amministrazione della giurisdizione e di garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza dei magistrati ordinari
Tipi di referendum e procedure attuative
istituto giuridico con cui si chiede all’elettorato di esprimersi con un voto diretto su una specifica proposta o domanda.
In base allo scopo: consultivi (trasformazione CEE in UE), abrogativi, propositivi, deliberativi, confermativi.
Riguardo al tipo di legge (ordinario e costituzionale).
Controlli: ufficio centrale per il referendum (tecnico). Cort Cost (sull’ammissibilità delle richieste). La Costituzione italiana prevede numerosi tipi di referendum: quello abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (art. 75), quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale (art. 138), quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni (art. 132, c. 1), quello riguardante il passaggio da una Regione a un’altra di Province o Comuni (art. 132, c.2). Inoltre prevede, all’art. 123 c. 1, che gli statuti regionali regolino l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della regione.
Commissioni Parlamentari
organi collegiale del Parlamento della Repubblica Italiana, previsto dall’articolo 72 della Costituzione, al quale vengono assegnati i disegni di legge prima che essi vengano discussi in sede parlamentare. esamina il progetto di legge in diverse sedi: referente, redigente, sede legislativa (o deliberante) e consultiva (quando è espresso il proprio parere ma il disegno di legge è affidato ad un’altra commissione).
Forme di Stato e Forme di Governo
Tema classica della riflessioni costituzionalistica. Forme di Stato: i diversi modi in cui si combinano i 3 elementi costitutivi dello Stato (popolo, territorio, governo/sovranità). (Stato ordinamento/comunità) — Rapporto tra governanti e governati – Ripartizione verticale del potere
Forme di governo: concernono solo uno dei tre elementi essenziali dello Stato: il governo latamente inteso come assetto dei pubblici poteri (Stato apparato).
pure .. forme di governo a rigida separazione dei poteri (monarchia costituzionale, regime presidenziale e governo direttoriale)
miste ..con una qualche forma di coordinamento tra i poteri (forma di governo parlamentare, assembleare, semipresidenziale).
divieto di mandato imperativo
art. 67 Cost: Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato