Economia Flashcards

1
Q

Equilibrio impresa di lungo periodo in concorrenza perfetta

A

Definizione Concorrenza perfetta (1. imprese price taker 2. prodotti omogenei 3. no barriere ingresso o uscita .
Nel lungo periodo: 1)l’ingresso dei nuovi competitor aumenta l’offerta del bene/servizio sul mercato e riduce di conseguenza il prezzo di mercato e il saggio di profitto fino al completo azzeramento dell’extra-profitto.
2)la struttura dei costi è la stessa in ogni impresa
L’equilibrio di lungo periodo in un mercato di concorrenza perfetta è, quindi, determinato dalla condizione di uguaglianza del prezzo con il costo medio in ogni impresa del mercato. Nel lungo periodo il prezzo di mercato raggiunge il suo livello minimo,

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2
Q

equilibrio consumatore

A

Situazione nella quale il consumatore, date le sue preferenze , il suo reddito e il prezzo dei beni che desidera acquistare, sceglie la combinazione che massimizza la sua utilità

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3
Q

Curva di indifferenza

A

rappresentazione sul piano cartesiano delle scelte di consumo che danno al consumatore la medesima utilità

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4
Q

Ricavo marginale e costo marginale nell’equilibrio di impresa

A

Costo Marginale: rappresenta l’incremento dei costi totali dovuti alla produzione di un’unità aggiuntiva
Ricavo Marginale:e rappresenta l’incremento del ricavo totale generato dalla vendita di un’unità aggiuntiva.
l’impresa raggiunge l’equilibrio e massimizza il profitto nel punto in cui il CMg eguaglia il RMg.

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5
Q

Monopolio

A

Forma di mercato con un unica impresa
L’impresa che agisce come monopolista ha quindi due alternative: fissare il
prezzo (price maker)o fissare la quantità.
La domanda di mercato è la domanda di impresa.
Le decisioni sulla produzione influenzano il prezzo di mercato.
Il prezzo che massimizza il profitto è superiore al costo marginale e al ricavo marginale.

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6
Q

Curva di offerta dell’impresa

A

rappresentazione sul piano cartesiano dell’offerta economica di un bene o servizio. Ha una inclinazione positiva per effetto della legge dell’offerta. Secondo la legge dell’offerta un aumento del prezzo genera un’incremento della quantità offerta di un bene o servizio, e viceversa.
In Conc. perfetta nel medio periodo coincide con il tratto della curva del costo marginale superiore ai costi medi variabili. Nel lungo periodo coincide con il tratto della curva del costo marginale superiore ai costi medi (più in alto).
Un monopolio non ha curva d’offerta, ma segue una regola di
offerta Cma=Rma
 Non c’è distinzione tra breve e lungo periodo perché non
si considera l’ingresso di nuove imprese come meccanismo
automatico
 In monopolio ci possono essere profitti (extra- profitti)
positivi anche nel lungo periodo. Il profitto dipende dalla
relazione tra costi e domanda ed esiste solo se i costi
medi sono inferiori al prezzo
 La curva di domanda di un monopolista è elastica dove il
ricavo marginale è positivo
 Un monopolista che massimizza il profitto stabilirà un
prezzo dove la domanda è elastica

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7
Q

Stagflazione

A

contemporaneo aumento di inflazione e disoccupazione.
Anni ‘70: due crisi economiche. Smentita la curva di Philipps (ricontrollare il testo)

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8
Q

Imposte di Pigou ed esternalità negative

A

Tassazione di un’attività economica che produce esternalità negative per la collettività, per es. attraverso l’inquinamento dell’ambiente, al fine di disincentivare e ridurre il ricorso a tale attività. Nel caso opposto di una produzione che crea esternalità positive, la stessa argomentazione suggerisce invece un sussidio a favore della produzione.
Esternalità: azione di consumo o di produzione il cui costo sociale è superiore a quello privato (negative), o viceversa (positive)

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9
Q

Imposizione fiscale sul reddito e funzione di consumo

A

L’imposizione fiscale sul reddito è l’insieme dei tributi che viene applicata ai redditi degli individui e delle aziende.
La funzione di consumo è una relazione economica che descrive come il consumo di un individuo o di una economia intera cambia in risposta a cambiamenti nel reddito disponibile. La propensione marginale al consumo è il rapporto tra l’incremento del consumo e l’incremento del reddito che ne è la causa e decresce al crescere del reddito.
L’imposizione fiscale riduce il reddito disponibile, che a sua volta può influenzare negativamente il consumo

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10
Q

deflazione

A

diminuzione generalizzata del livello dei prezzi

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11
Q

Politica monetaria e trappola della liquidità

A

La trappola della liquidità è un concetto ipotizzato negli anni trenta da Keynes. La trappola è una situazione in cui la politica monetaria non riesce più ad esercitare alcuna influenza sulla domanda, e dunque sull’economia.

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12
Q

Mercato del lavoro e conseguenze dell’introduzione di un salario minimo

A

effetti positivi: 1) riduzione della povertà relativa 2) stimolo alla domanda aggregata
effetti negativi 1)aumento disoccupazione 2)diminuzione ore lavorate 3)aumento sommerso 4)impatto sui costi e sui prezzi
Gli effetti del salario minimo possono variare a seconda dell’elasticità della domanda di lavoro (più è bassa e minore sarebbe l’aumento di disoccupazione) e delle condizioni del mercato di lavoro locale.

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13
Q

Crescita economica esogena ed endogena: cosa “endogenizza” la crescita?

A

Nel modello esogeno (SOLOW SWAN) la crescita è guidata da 1)Accumulazione di capitale (endogeno) 2)
Crescita della forza lavoro (endog) .
Progresso tecnologico (esog). Una volta che il capitale per lavoratore raggiunge uno stato stazionario, l’unico motore di crescita continua è il progresso tecnologico. Elementi chiave delle teorie di crescita endogena: 1. ricerca e sviluppo 2.rendimenti di scala crescenti 3. ruolo delle istituzioni Endogenizzare la crescita significa incorporare all’interno del modello economico i fattori che determinano la crescita stessa.

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14
Q

La politica di controllo dei prezzi + twist sull’attualità prezzi sul tetto del gas

A

interventi sono messi in atto per contenere l’inflazione e proteggere i consumatori, specialmente per beni essenziali come l’energia
Effetti collaterali: scarsità; mercati neri; diminuzione investimenti.
L’Europa ha esplorato tetti ai prezzi del gas naturale in risposta alla crisi energetica scatenata dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, che ha portato a una drastica riduzione delle forniture di gas russo verso l’Europa e a un conseguente aumento dei prezzi del gas.

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15
Q

Il surplus del consumatore

A

la differenza positiva fra il prezzo che un individuo è disposto a pagare per ricevere un determinato bene o servizio e il prezzo di mercato dello stesso bene. Il massimo che un consumatore è disposto a pagare viene detto “prezzo di riserva”.

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16
Q

effetto sostituzione e effetto reddito

A

effetto sostituzione: acquisto maggiori quantità del bene il cui prezzo è diminuito e minori quantità dell’altro bene; b) un effetto reddito: varia la quantità consumata di entrambi i beni in seguito alla variazione complessiva del potere d’acquisto del consumatore.

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17
Q

I rendimenti di scala

A

relazione esistente tra la variazione degli input di produzione in una unità produttiva e la variazione del suo output

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18
Q

Il modello ISLM focus trappola della liquidità

A

Il modello IS-LM (Investment-Saving, Liquidity preference-Money supply) è uno strumento chiave nell’analisi macroeconomica keynesiana, utilizzato per rappresentare l’interazione tra i mercati dei beni e dei servizi (IS) e il mercato monetario (LM). Esso aiuta a determinare l’equilibrio nel reddito nazionale e i tassi di interesse in una economia chiusa e a prezzi costanti.
La trappola della liquidità è una situazione in cui la curva LM diventa perfettamente elastica (orizzontale) a un tasso di interesse molto basso, quasi a zero. Questo fenomeno avviene quando il tasso di interesse è così basso che ulteriori iniezioni di liquidità nella economia (aumento dell’offerta di moneta) non riescono a stimolare ulteriori investimenti e consumo. Gli agenti economici preferiscono trattenere liquidità piuttosto che investirla in titoli o consumi, a causa delle aspettative di rendimenti futuri molto bassi o negativi. In questa trappola è efficace una politica fiscale.

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19
Q

La frontiera delle possibilità produttive

A

il luogo dei punti che mostra le combinazioni di beni che è possibile ottenere in modo efficiente nel sistema economico considerato, dato e costante il vincolo delle risorse produttive e la tecnologia. La quantità massima producibile di un bene per ogni data quantità dell’altro

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20
Q

prezzi minimi e prezzi massimi

A

Sono strumenti di controllo dei prezzi utilizzati dai governi per intervenire nei mercati al fine di modificare il comportamento dei consumatori e dei produttori e per conseguire determinati obiettivi sociali, economici o politici. I prezzi minimi sono usati per usato per garantire che i produttori ricevano una quantità sufficiente di denaro per i loro beni o servizi, incentivando la produzione o proteggendo l’industria. (agricoltura, salari). Effetti collaterali: a)surplus offerta b)inefficienze economiche.
I prezzi massimi: usato per rendere beni essenziali più accessibili ai consumatori durante periodi di inflazione acuta o scarsità (affitti, crisi energetiche). Effetti collaterali: a) carenza del bene b) riduzione qualità del servizio

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21
Q

Domanda individuale e reddito del consumatore

A

la domanda individuale è la quantità richiesta di un bene o di un servizio che un soggetto è disposto ad acquistare in un determinato ad un certo prezzo. Per i beni normali è funzione diretta del reddito

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22
Q

IS in economia chiusa

A

Investment saving - curva decrescente indica tutte le combinazioni i-y per cui è in equilibrio il mercato dei beni yt = Ct(y,r) +
It(y,r) +A (componenti autonomi della domanda)
Derivazione della Curva IS
La curva IS si deriva ponendo in equilibrio il mercato dei beni, ovvero quando la produzione (output) è uguale alla domanda aggregata (la somma di consumo, investimento e spesa pubblica).

Movimento della Curva IS: Un aumento delle tasse (T) o un aumento del tasso di interesse (r) ridurrà gli investimenti e il consumo, spostando la curva IS verso sinistra. Viceversa, un aumento della spesa pubblica (G) sposterebbe la curva IS verso destra, indicando un maggiore output per ogni livello di tasso di interesse.
Pendenza della Curva IS: La curva IS è tipicamente inclinata verso il basso, riflettendo il fatto che un aumento del tasso di interesse riduce la domanda di investimenti, il che a sua volta riduce la domanda aggregata e il livello di output richiesto per mantenere l’equilibrio nel mercato dei beni.
Un aumento della spesa pubblica o una riduzione delle tasse sposteranno la curva IS verso destra, aumentando l’output e riducendo il tasso di interesse, il che stimola ulteriormente l’economia.

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23
Q

La determinazione del PIL in cambi fissi

A

La parità del potere d’acquisto è uno dei parametri più comuni utilizzati per misurare il prodotto interno lordo (PIL), ovvero il valore totale di mercato di beni e servizi prodotti in un Paese entro un determinato periodo di tempo. Ogni Paese deve registrare e riportare i propri dati, i quali vengono poi confrontati con gli altri Paesi per valutare le prestazioni economiche.
Il parametro alternativo al ‘PIL per PPP’ è il ‘PIL nominale’, che prende semplicemente il tasso di cambio di un Paese e converte il valore del PIL.

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24
Q

Teorie della crescita

A

si concentra sull’analisi delle cause e delle dinamiche della crescita economica a lungo termine.
Modelli esogeni: Solow (Crescita Capitale e lavoro, Progresso esogeno, stato stazionario). - Harrod Domar (tre tipi di crescita: crescita garantita, crescita effettiva e tasso di crescita naturale. Il tasso di crescita garantita è il tasso di crescita al quale l’economia non si espande indefinitamente né va in recessione. La crescita effettiva è il vero aumento di tasso in un PIL nazionale all’anno. La crescita naturale è la crescita che richiede un’economia per mantenere la piena occupazione)
Modelli endogeni.
Romer: crescita di equilibrio di pieno impiego in cui l’economia è composta da 3 settori: La ricerca produce nuova conoscenza sotto forma di nuovi progetti per beni capitali disponibili su larga scala utilizzati per produrre un bene di consumo. Si concentra sull’innovazione tecnologica
LUCAS: si concentra sul capitale umano. Tutti e due i modelli si concentrano sulle esternalità e prevedono un ruolo attivo dello Stato nell’economia.

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25
Q

IS in economia aperta

A

yt = Ct(y,r) +
It(y,r) +A + nx Fattori che Influenzano la Curva IS in Economia Aperta
Tasso di Cambio Reale(e): Un apprezzamento della valuta domestica (un aumento di e) rende le esportazioni più care per l’estero e le importazioni più economiche per il mercato interno, riducendo le esportazioni nette e spostando la curva IS verso sinistra. Viceversa, un deprezzamento sposterebbe la curva IS verso destra.
Reddito Estero (Y∗): Un aumento del reddito estero porta a una maggiore domanda di esportazioni domestiche, spostando la curva IS verso destra. Se il reddito estero diminuisce, la curva IS si sposterà verso sinistra.

La pendenza della curva IS in economia aperta è influenzata dall’elasticità della domanda di esportazioni e importazioni rispetto al tasso di cambio reale e al reddito. Generalmente, la curva sarà meno ripida rispetto a un’economia chiusa perché le variazioni del tasso di interesse hanno effetti più complessi che includono l’impatto sul tasso di cambio e sulle esportazioni nette.
Gli effetti della politica monetaria possono essere diversi in un’economia aperta. Ad esempio, un abbassamento dei tassi di interesse può deprezzare la valuta, aumentando le esportazioni nette e stimolando l’economia più di quanto non faccia in un’economia chiusa.
Le economie aperte sono più sensibili alle condizioni economiche globali, come la crescita economica degli stati commerciali partner e le fluttuazioni nei tassi di cambio.
L’efficacia della politica fiscale può essere limitata dal fenomeno del “deflusso commerciale” (trade crowding-out), dove un aumento della spesa pubblica può portare a un apprezzamento della valuta, riducendo le esportazioni nette.

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26
Q

Reddito e cambi flessibili

A

in regime di cambi flessibili la politica monetaria è una politica economica efficace per produrre effetti sul reddito nazionale. In regime di cambi flessibili il tasso di cambio è determinato tramite l’incontro della domanda e dell’offerta nel mercato valutario, senza alcun intervento da parte della banca centrale.In regime di cambi flessibili la politica fiscale è tanto meno efficace quanto più è elevata la mobilità dei capitali.

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27
Q

Offerta di lavoro

A

misura la disponibilità delle persone che si “offrono” sul mercato del lavoro, ossia che lavorano per una quantità di ore in una unità di tempo (un anno) o vorrebbero effettivamente lavorare ma non trovano un’occupazione. E’ sinonimo di forze di lavoro o popolazione attiva.

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28
Q

Moltiplicatore della moneta

A

la
creazione di moneta da parte del sistema
bancario. Lo stock nominale di moneta è un multiplo della base
monetaria. Variazioni della base monetaria (BM) si
riflettono in una variazione amplificata
dell’offerta di moneta (M). Per questo BM
viene detta moneta ad alto potenziale

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29
Q

Curve dei costi

A

rappresentazione geometrica dei costi economici. Nella microeconomia sono impiegate per rappresentare graficamente la funzione di costo di un’impresa e determinare la quantità ottimale della produzione ( unità di output )

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30
Q

Imposta da inflazione

A

vantaggio di cui lo stato beneficia grazie all’erosione del valore reale dei titoli di stato emessi per finanziare il debito pubblico a causa dell’aumento del tasso di inflazione

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31
Q

Monopolio e discriminazione dei prezzi

A

Il monopolista può incrementare il profitto riuscendo a far pagare ai consumatori un prezzo inferiore per tali unità di prodotto. Tre gradi di discriminazione

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32
Q

Economia aperta (Mundell Fleming)

A

estensione is lm considerendo importazioni ed esportazioni.
Trilemma. Breve periodo. Y=C+I+G+NX. le esportazioni nette, invece, dipendono positivamente dalla domanda estera di esportazioni e negativamente dalla domanda interna di importazioni (a sua volta funzione del reddito) e dal tasso di cambio (che misura il numero di unità di valuta estera acquistabili con un’unità di valuta interna). In particolare, una svalutazione della valuta interna (ossia una riduzione del tasso di cambio) comporta un aumento dei beni esportati, che sono più competitivi perché meno cari all’estero, e una riduzione di quelli importati, che sono invece più costosi, e di conseguenza una crescita delle esportazioni nette; e viceversa nel caso di una rivalutazione del cambio.

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33
Q

La domanda aggregata nel lungo periodo

A

Nel lungo periodo i movimenti della domanda aggregata non incidono sulle quantità prodotte ma solo sui prezzi: la crescita economica è legata all’offerta e alla posizione della curva di offerta aggregata

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34
Q

Progresso tecnico e isoquanti di produzione

A

Quando si verifica un progresso tecnologico si ha anche un cambiamento della funzione di produzione poiché l’impresa sarà in grado di ottenere, data una certa combinazione di fattori produttivi, una maggiore quantità di prodotto.,,,,,,… la stessa quantità di prodotto potrà essere ottenuta con l’impiego di una minore quantità di fattori produttivi. La curva di isoquanto, quindi, per effetto del progresso tecnico risulta spostata verso l’origine degli assi.

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35
Q

Isoquanti ed equilibrio di produzione

A

L’isoquanto è l’insieme delle diverse combinazioni dei fattori produttivi ( input ) che consentono di produrre la stessa quantità di produzione totale ( output ). L’equilibrio del produttore consiste nella combinazione ottimale dei fattori produttivi della produzione da parte dell’impresa, nel rispetto del proprio vincolo dei costi di produzione. È la combinazione che consente al produttore di ottenere la maggiore quantità di prodotto dalle risorse a propria disposizione

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36
Q

Curva di philips e aspettative

A

dal 1960 in poi i lavoratori modificarono il loro modo di formare le aspettative, per un cambiamento del processo inflazionistico…..l’inflazione è diventata costantemente positiva e persistente…..In generale un aumento dell inflazione attesa porta a un aumento dell inflazione effettiva. curva di Phillips corretta per le aspettative. Il tassodi disoccupazione non influenza il tasso di inflazione, ma piuttosto la variazione del tasso di inflazione. Teoria delle aspettative adattive: cp trade off valido nel breve periodo, ma verticale nel medio. Secondo Lucas, la correlazione storica negativa tra inflazione e disoccupazione, avrebbe potuto subire una rottura strutturale qualora le autorità monetarie avessero tentato di sfruttarla (Philipps verticale anche nel breve periodo).

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37
Q

Surplus del consumatore

A

differenza tra il prezzo pagato dal consumatore e il prezzo che sarebbe stato disposto a pagare (prezzo di riserva)

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38
Q

Domanda di lavoro

A

Quantità di forza lavoro richiesta dal sistema economico o dalla singola impresa per assicurare le proprie attività produttive..

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39
Q

Prezzi in concorrenza perfetta

A

A livello di mercato c’è una relazione inversa tra prezzo e quantità. Ma la singola impresa è price taker. La curva di domanda è una retta che coincide con quella del ricavo marginale che parte all’altezza del valore del prezzo fissato dal mercato

40
Q

Moltiplicatore del reddito

A

Teoria proposta da Keynes che collega nella sua versione base la propensione al consumo ad un effetto moltiplicativo del prodotto nazionale. Variazione più che proporzionale del reddito a seguito di una variazione di una componente autonoma della domanda globale.

41
Q

Produttività media e marginale

A

La produttività media è il rapporto tra il prodotto totale è la quantità di fattore utilizzato. La produttività marginale è la variazione del prodotto totale che si verifica aumentando di un’unità il fattore produttivo considerato..

42
Q

Bilancia dei pagamenti e tasso di cambio

A

strumento di
contabilità nazionale. Con questo termine si
intende uno schema contabile che registra tutte
le transazioni di tipo economico effettuate in un
determinato periodo di tempo (generalmente si
considera un anno) tra residenti e non residenti
di un paese. Saldo positivo tra partite correnti, partite conto capitale e conto finanziario. II tasso di cambio è il valore di una valuta in rapporto ad un’altra valuta. Può essere nominale se si considera il prezzo di una valuta in termine dell’altra. il tasso di cambio reale è un prezzo
relativo del paniere standard di beni e servizi di un paese
rispetto al paniere di un altro paese.
* Il tasso di cambio reale può essere definito in termini di
tasso di cambio nominale e di livello dei prezzi.
* Il tasso di cambio reale dollaro/euro è il prezzo in dollari del
paniere europeo relativamente a quello americano

43
Q

Disavanzo pubblico- ciclo economico

A

Uno dei punti cardini della teoria keynesiana risiedeva nelle contro-ciclicità delle politiche economiche, alla luce della quale era da ritenersi opportuno che il governo aumenti la spesa e riduca le imposte nei periodi recessivi (bad times), generando quindi un deficit di bilancio, da ripianare mediante l’adozione di politiche restrittive quando l’economia ritorna in fasi espansive (good times)…. In Italia si può ricorrere al disavanzo nelle fasi avverse del ciclo

44
Q

Curva LM

A

rappresenta tutti i punti di equilibrio del mercato della moneta. caso keynesiano e caso monerista

45
Q

Vincoli delle politiche di rientro dal debito

A

politiche fiscali restrittive. Aumento dei tributi o tagli alla spesa pubblica. Il vecchio fiscal compact prevedeva la riduzione di 1/12 rispetto al valore eccedente il 60%

46
Q

Politica monetaria in cambi flessibili

A

La pm è considerata efficace in un regime di cambi flessibili. Un aumento della massa monetaria comporta uno spostamento della LM verso destra con un aumento del reddito e un abbassamento del tasso di interesse. L’abbassamento del tasso di interesse comporterà un deflusso di capitali verso l’estero che comporterà un deprezzamento della valuta che sosterrà le esportazioni (spostamento IS verso destra)

47
Q

La scatola di Edgeworth

A

Analisi che permette il confronto dei meccanismi di scambio …..delle curve di indifferenza di due soggetti oppure gli isoquanti di due imprese. combinazione di due assi cartesiani posti in modo speculare

48
Q

prezzo dei beni sostituti complementari - elasticità della domanda

A

L’elasticità incrociata è la relazione tra la quantità di domanda di un bene e il prezzo di un altro bene. negativa per i beni complementari e positiva per i beni sostituti

49
Q

Salario minimo nell’equilibrio tra domanda e offerta di lavoro

A

bisogna considerare a che livello viene fissato il salario minimo. In monopsonio se è fissato ad un livello troppo elevato crea sommerso e disoccupazione. Se fissato a livello moderato aumenta l’occupazione e la partecipazione alla forza lavoro. In un mercato efficiente secondo la teoria L’introduzione di un
salario minimo
limita il
funzionamento del
mercato.
Crea un gap tra
lavoratori
disponibili e
richiesti causando
disoccupazione

50
Q

La neutralità della moneta

A

esprime l’idea che il cambiamento della quantità di moneta ha effetti solamente sul valore nominale delle variabili come il prezzo, il salario e il tasso di cambio, ma nessuno sulle variabili reali come il Pil, l’occupazione e il consumo.

51
Q

La funzione del consumo

A

componente della domanda aggregata ( macroeconomia ) che consente di misurare la spesa per i consumi da parte delle famiglie. È una delle principali componenti del modello reddito-spesa. Nella teoria keynesiana la funzione di consumo è la seguente: C = C

52
Q

Curva IS LM

A

Il più noto modello macroeconomico elementare, relativo a un’economia chiusa agli scambi con l’estero, di ispirazione keynesiana. Esso consente di determinare il PIL – o output o spesa o reddito aggregato – e il tasso di interesse in condizioni di equilibrio generale sul mercato dei beni e della moneta (ma non su quello del lavoro) nell’ipotesi che il livello dei prezzi sia fisso (breve periodo). La relazione tra reddito e tasso di interesse di equilibrio per il mercato dei beni (ossia di equilibrio tra investimenti i e risparmio o Investment-Saving) è la curva IS. La relazione tra reddito e tasso di interesse di equilibrio per il mercato della moneta (ossia di equilibrio tra domanda e offerta di moneta o Liquidity preference e Money) è la curva LM

53
Q

Curva prezzo consumo

A

rappresentazione sul piano cartesiano della variazione delle scelte di consumo in risposta alle variazioni di prezzo di un bene. La curva consente di analizzare l’effetto di una variazione di prezzo di un bene sulla quantità acquistata da parte dei consumatori

54
Q

inflation targeting della Banca Centrale

A

un’alternativa al monetary targeting. In quest’ultimo caso, infatti, la Banca Centrale comunica al mercato il tasso di crescita della moneta nel sistema. Essa si impegna, pertanto, a evitare una crescita superiore o inferiore a quella desiderata

55
Q

sostenibilità del debito pubblico

A

Secondo una definizione del Fondo Monetario Internazionale comunemente accettata, un debito pubblico si definisce sostenibile se “uno Stato è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni presenti e future senza dover richiedere assistenza finanziaria o incorrere in una situazione di default”

56
Q

Teoria del consumatore

A

si fonda su un modello razionale di scelta o decisione che si può riassumere dicendo che fra tutte le possibilità il consumatore sceglie quella che egli ritiene migliore

57
Q

Teoria della parità dei poteri di acquisto

A

La parità di potere d’acquisto è un indice che consente di confrontare i livelli dei prezzi tra località diverse, appartenenti ad una stessa area valutaria o ad aree valutarie diverse. In quest’ultimo caso, l’indice introduce una relazione tra i prezzi e il tasso di cambio. La teoria ppP spiega le oscillazioni dei tassi di cambio quale conseguenza delle oscillazioni dei tassi di inflazione. Secondo tale regola la variazione del tasso di cambio è direttamente proporzionale alla differenza tra i tassi di inflazione

58
Q

Asimmetrie informative

A

Fallimento del mercato. Condizione di disparità di conoscenze tra i soggetti che partecipano ad uno scambio di mercato. Tipico delle assicurazioni. Può essere precedente al contratto come nel caso della selezione avversa o successiva (moral hazard)

59
Q

Domanda di moneta

A

quantità di moneta che gli operatori vogliono detenere in forma liquida. Motivi transattivi, precauzionali e speculativi

60
Q

Consumi pubblici e investimenti nel breve e lungo periodo

A

I consumi pubblici (spese corrente) si attestano complessivamente al 17,6% del PIL nel 2023 e al 17,1% nel 2024. L’incidenza sul PIL della spesa in conto capitale è attesa pari al 6,0% nel 2023 e al 3,9% nel 2024. Gli investimenti pubblici (spese in conto capitale), in calo quest’anno (-13,1%) dopo quattro anni di cospicui aumenti (+11,8% annuo, in media, tra il 2019 e il 2022), tornano a crescere il prossimo anno (+11,7%), data la necessità di attuare gli interventi previsti dal PNRR.

61
Q

supply side economics

A

in contrapposizione all’analisi keynesiana, prevalentemente interessata alla domanda, sostiene l’esigenza di stimolare l’iniziativa privata, al fine di giungere a un’efficiente allocazione delle risorse. I maggiori esponenti di questa scuola sono M. Feldstein, M. Boskin e soprattutto A. Laffer (➔); la loro visione di un’economia più flessibile, in quanto fondata sull’offerta privata, influenzò fortemente la politica economica perseguita dal presidente R. Reagan negli anni 1981-82. In particolare, gli economisti della s. sostengono che il contenimento del livello di tassazione costituisca uno stimolo per una rapida crescita economica e provochi la riduzione dell’inflazione, grazie all’aumento del tasso di crescita della produzione

62
Q

Teoria dell’equivalenza ricardiana

A

Barro Ricardo, gli effetti dell’indebitamento sono paragonabile a quelli della tassazione perchè gli operatori economici sono a conoscenze che in futuro ci sarà un aumento dei tributi o dell’inflazione

63
Q

Politiche economiche per combattere inflazione

A

principalmente politica monetaria restrittiva (Volker anni 80)

64
Q

Domanda aggregata nel breve periodo

A

per Keynes nel breve periodo le variazioni della domanda aggregata possono esercitare un notevole impatto sul livello complessivo del prodotto… salari e prezzi sono vischiosi

65
Q

Investimenti pubblici e crescita del PIL

A

Gli investimenti pubblici rappresentano l’insieme delle spese che lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali e le altre Amministrazioni Pubbliche sostengono al fine di incrementare lo stock di capitale fisico o tecnologico a disposizione del territorio e del sistema produttivo. Includono gli investimenti realizzati direttamente dalle amministrazioni pubbliche e le risorse trasferite ai privati per realizzare investimenti. L’evidenza empirica suggerisce che quando l’esigenza di migliorare i conti pubblici si fa
pressante, ridurre la spesa in conto capitale (e quindi gli investimenti pubblici) è spesso la prima
scelta dei governi26. Per contrastare questa tendenza è stata spesso suggerita l’introduzione della
cosiddetta golden rule, una regola che consente il ricorso al debito esclusivamente per finanziare
gli investimenti pubblici: in tal modo cesserebbe l’incentivo a ridurre la spesa per investimenti
perché i risparmi così ottenuti non sarebbero utilizzabili per finanziare altre spese

66
Q

Politiche per la correzione delle esternalità negative

A

esternalità negative ( tassa di pigou oppure cap nella produzione oppure soluzione contrattuale/quasi mercato).

67
Q

quasi mercato

A

“mercati”
soggetti indipendenti sostituiscono gli erogatori pubblici monopolistici
l’integrazione del sistema non avviene per arbitrio burocratico, ma attraverso meccanismi competitivi

ma con sostanziali differenze
a) dal lato dell’offerta
le istituzioni presenti nel mercato non sono necessariamente private, non hanno necessariamente l’obiettivo di massimizzare il profitto
b) dal lato della domanda
il potere di acquisto dei consumatori non è espresso in termini monetari, ma in un budget assegnato o un voucher, talvolta la decisione di acquisto è delegata ad un terzo soggetto

68
Q

Gli strumenti di politica monetaria e strumento di politica monetaria in periodo pandemico

A

operazioni di mercato aperto - tasso di finanziamento principale - percentuale di riserva obbligatoria - quantitative easing

69
Q

Aumento della spesa pubblica ed effetto spiazzamento

A

L’effetto di spiazzamento (crowding out) si intende quando la produzione viene ‘spiazzata’dalla spesa pubblica. Lo spiazzamento si realizza appieno quando il sistema economico si trova in una situazione di piena occupazione. Si realizza in modo parziale o non si realizza del tutto quando il sistema economico è in una situazione di sottoccupazione delle risorse

70
Q

Il monopolio naturale

A

mercato caratterizzato da costi medi decrescenti e rendimenti di scala crescenti. La concorrenza è inefficiente. una configurazione industriale in cui il numero ottimale di imprese presenti sul mercato è uno. Il monopolio naturale si manifesta quando nell’intervallo di produzione rilevante, ossia nell’intorno del volume di produzione domandato dal mercato, la funzione di costo è subadditiva

71
Q

La politica economica dell’UE

A

l’Unione Economica e Monetaria (UEM) ha una natura marcatamente asimmetrica, posto che alla creazione di una vera unione monetaria non si è accompagnata la creazione di un’unione economica altrettanto forte.
Secondo l’impianto originario, la politica economica dell’Unione si fonda su due pilastri. Uno di natura quantitativa, apparentemente più stringente, rappresentato dal divieto di disavanzi pubblici eccessivi di cui all’articolo 126 TFUE. Uno di natura qualitativa, espresso in termini molto blandi: l’art. 5 TFUE prevede che gli Stati procedano semplicemente a coordinare le loro politiche economiche, prevedendo un intervento del Consiglio finalizzato solo alla fissazione di “indirizzi di massima”.
Un primo tentativo di rafforzare tale secondo pilastro si è avuto con il Semestre europeo, creato dal Reg. (UE) n. 1175/2011. Per questa via si voleva rafforzare la capacità delle istituzioni europee di influenzare le scelte nazionali di politica economica: in alcuni casi questa connessione ha portato ai risultati sperati, ma, in larga misura, gli Stati hanno ignorato o seguito in maniera parziale le raccomandazioni adottate nell’ambito del Semestre.
Il salto di qualità si è avuto con i programmi di assistenza finanziaria e l’utilizzo in questo contesto della politica di condizionalità. La scelta di condizionare l’erogazione dei fondi di assistenza all’impegno da parte degli Stati beneficiari di adottare determinate riforme strutturali ha costituito una caratteristica strutturale di tutti i programmi di assistenza finanziaria. La “condizionalità rigorosa” – per molto tempo intesa come austerità – è stata codificata all’art. 136 TFUE ed è stata considerata un obbligo per garantire la compatibilità degli interventi di assistenza finanziaria con l’art. 125 TFUE nella sentenza Pringle. La politica di condizionalità ha enormemente aumentato la capacità delle istituzioni europee, e soprattutto della Commissione, di condizionare le scelte di politica economica a livello nazionale, almeno per i Paesi più deboli. Nel quadro dei programmi di assistenza finanziaria, tale capacità è stata ulteriormente rafforzata, facendo ricorso a strumenti giuridici esterni all’ordinamento dell’UE, alle sue logiche e alle sue garanzie. Ciò si è tradotto nell’adozione di riforme strutturali nel cui ambito i diritti sociali, e i meccanismi nazionali preposti alla loro realizzazione, sono stati considerati come costi da ridurre al fine di perseguire l’obiettivo del pareggio di bilancio o fattori produttivi la cui funzione primaria era contribuire al miglioramento della competitività del Paese a livello internazionale. https://www.eublog.eu/articolo/34927/La-costruzione-di-una-politica-economica-europea-attraverso-il-Next-Generation-EU:-quale-ruolo-per-democrazia-e-solidariet%C3%A0/Costamagna

72
Q

debito pubblico

A

rappresenta la consistenza delle passività finanziarie lorde afferenti al settore delle Amministrazioni pubbliche, registrate al valore nominale e consolidate tra le unità appartenenti allo stesso settore.
Per il calcolo dello stesso, ci si avvale dei criteri settoriali e metodologici di cui, in primo luogo, al Regolamento del Consiglio delle Comunità Europee n.549 del 2013 relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 2010)

73
Q

Indebitamento netto e fabbisogno della PA

A

Indebitamento netto e fabbisogno della PA hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito di
politica economica con l’entrata in vigore del Trattato di Maastricht. All’indebitamento netto
delle Amministrazioni pubbliche fa direttamente riferimento una delle due regole di bilancio
introdotte dal Trattato, quella che limita il deficit pubblico al 3 per cento del prodotto interno lordo;
al fabbisogno dello stesso settore è riconducibile l’altra regola, quella che richiede che il debito
pubblico – della cui variazione il fabbisogno costituisce la principale componente – sia inferiore al
60 per cento del prodotto interno lordo o diminuisca a un ritmo soddisfacente verso tale livell

74
Q

I teoremi del benessere sociale

A

1) ogni condizione di equilibrio in un mercato concorrenziale è un ottimo paretiano 2) è possibile raggiungere una condizione di ottimo paretiano in un sistema di concorrenza perfetta se c’è la possibilità di agire sulla redistribuzione delle risorse iniziali

75
Q

cuneo fiscale

A

l cuneo fiscale è la differenza tra il valore lordo della busta paga e il suo valore netto, ossia quello effettivamente percepito dal lavoratore. Il cuneo fiscale è composto dalle imposte e dai contributi pensionistici, a carico in parte del lavoratore e in parte del datore di lavoro, che sommati sono sottratti dal lordo in busta paga per ottenere il netto. Quando si parla di “taglio del cuneo fiscale” si può fare riferimento a tre cose: alla riduzione delle imposte, alla riduzione dei contributi, o alla riduzione di entrambe le voci

76
Q

Politiche redistributive

A

sono quelle politiche attuate dallo Stato di riequilibrio economico a sostegno delle categorie sociali svantaggiati: salario minimo, sussidi, imposta negativa, progressività

77
Q

indici per accertare polarizzazione ricchezza

A

indice di gini: misura della disuguaglianza dei redditi. Più è alto il valore, maggiore è la concentrazione dei redditi in un gruppo ristretto di persone, si basa sulla Curva di Lorenz che rappresenta la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza

78
Q

Produttività media e marginale

A

p marginale: aumento della quantità prodotto dovuto all’aumento di un fattore produttivo. Produttività media: rapporto tra produzione e quantità del fattore utilizzato

79
Q

Politica monetaria e mercato azionario

A

ll prezzo di un’azione dipende:

positivamente dai dividendi futuri che il mercato si attende che la società pagherà nel tempo;
negativamente dai tasso d’interesse offerti dai mercati obbligazionari;
negativamente dal valore del premio al rischio richiesto dagli investitori per detenere le azioni (in genere ritenute più rischiose delle obbligazioni). Come si muoverà il mercato azionario a seguito di una politica monetaria espansiva delle Banche centrali? La risposta è: dipende dalle aspettative del mercato. Ovvero:

Caso 1: il mercato azionario riesce ad anticipare la politica monetaria espansiva. In questo caso né i dividendi futuri attesi, né i tassi d’interesse futuri attesi varieranno essendo l’evento già previsto; i prezzi delle azioni resteranno gli stessi;
Caso 2: la manovra espansiva da parte della BC è in parte inattesa. In questo caso il prezzo delle azioni aumenterà:

per effetto di una riduzione temporanea dei tassi d’interesse;
per effetto di un aumento della produzione, dei profitti e quindi dei dividendi.

80
Q

Teorema di Haveelmo

A

Teorema del bilancio in pareggio. Una politica espansiva di aumento della spesa può essere espansiva anche se finanziata con aumento delle imposte

81
Q

Imposta di pigou

A

imposta sulle esternalità con l’obiettivo di eguagliare il costo sociale col prezzo di mercato. Costo pagato dai soggetti che producono inquinamento per unità inquinante esattamente uguale al danno marginale aggregato causato dall’inquinamento valutato al livello di inquinamento ottimale. È un’imposta, per unità di prodotto, a carico del soggetto produttore di esternalità.

82
Q

Sussidi di disoccupazione ed effetti

A

La disoccupazione frizionale aumenta all’aumentare del periodo di sussidio. Il tasso di occupazione si riduce perché il sussidio riduce l’urgenza di trovare lavoro. Vantaggi: I lavoratori possono cercare un lavoro più adatto alle loro esigenze e preferenze.

83
Q

teorema di Coase

A

l’enunciato di Coase afferma che se i costi di negoziazione e transazione sono nulli, la contrattazione tra agenti economici porterà a soluzioni efficienti da un punto di vista sociale (dette Pareto-efficienti) anche in presenza di esternalità ed a prescindere da chi detenga inizialmente i diritti

84
Q

tasso di interesse di lungo periodo

A

I tassi a lungo termine, oltre ai tassi della BCE sono influenzati da altri fattori: come la crescita dell’economia, i rischi finanziari e l’inflazione attesi in futuro

85
Q

Shock offerta

A

Uno s. di offerta può consistere, invece, in un aumento della produttività dei fattori dovuto a un avanzamento della tecnologia (s. tecnologici), ovvero in variazioni esogene della quantità o del prezzo di un bene, per es. del petrolio (oil shock), in seguito a eventi politici o militari nei Paesi produttori, o della produzione agricola, per fenomeni climatici come siccità o alluvioni.

86
Q

Inflazione e imposte sul reddito

A

Il drenaggio fiscale, fiscal drag in inglese e progressione a freddo in Svizzera, consiste nell’aumento della pressione fiscale (cioè del rapporto tra imposte dirette, imposte indirette, contributi sociali e prodotto interno lordo di un paese), originato dall’espansione inflazionistica dei redditi in presenza di aliquote fiscali crescenti. In un contesto inflazionistico, a parità di aumento dei redditi (che dovrebbero aumentare di pari passo col livello dei prezzi, in presenza di un adeguamento automatico dei salari), il drenaggio fiscale interviene laddove i percettori di redditi, inquadrati all’interno di scaglioni di imposta, subiscono l’applicazione di una aliquota superiore, pur mantenendo invariato, al lordo, il valore reale dei salari. Il drenaggio fiscale si applica di solito ai cespiti e non ai redditi catastali e alle imposte ad valorem (come l’iva)

87
Q

Gli stabilizzatori automatici

A

meccanismi di politica fiscale che agisce in modo autonomo, volto a ridurre le fluttuazioni economiche.

88
Q

strumenti della politica fiscale

A

tagli o aumenti della spesa. Aumento o riduzione dei tributi- stabilizzatori automatici

89
Q

Effetti di una politica fiscale restrittiva e monetaria espansiva

A

I governi e le banche centrali potrebbero attuare politiche, rispettivamente,
fiscali e monetarie che vanno in direzioni diverse:
➢ quando la banca centrale vuole aumentare il tasso di interesse per
contenere l’inflazione e il governo adotta una politica fiscale espansiva
per evitare una recessione
➢ quando il governo vuole ridurre la spesa e/o aumentare le imposte per
migliorare il saldo di bilancio e la banca centrale riduce il tasso di
interesse per evitare una recessione…
la pf restrittiva causa una diminuzione del tasso di i del reddito ma quest’ultimo è compensato dalla politica m espansiva

90
Q

Offerta di moneta e tassi di cambio

A

Un aumento dell’offerta di moneta di un paese causa
un deprezzamento della sua valuta.
* Una diminuzione dell’offerta di moneta di un paese
causa un apprezzamento della sua valuta. L’aumento dell’offerta di moneta in UE riduce i tassi
di interesse, riducendo il rendimento atteso sui
depositi in euro.
* Questa riduzione del rendimento atteso sui depositi
in euro porta ad un deprezzamento dell’euro.
* La variazione dell’offerta di moneta in UE non
modifica l’equilibrio del mercato monetario USA.

91
Q

Politica di controllo del debito pubblico

A

Gli interventi per il contenimento del debito sono noti come “politiche di rientro”.
La tipologia più comune è costituita da quelle politiche che cercano di portare il bilancio
corrente, se non al pareggio, perlomeno in una posizione prossima.
Dato che il deficit corrente è composto dall’esubero delle uscite sulle entrate, per ottenere una
sua riduzione occorre ridurre la spesa pubblica oppure aumentare le tasse e cioè attuare una
politica fiscale restrittiva, anche se questi tipi di interventi hanno un forte effetto sul benessere
dei cittadini.

92
Q

Paradosso del risparmio

A

Il paradosso della parsimonia è quel fenomeno che consiste nel fatto che se, in una nazione, ciascun individuo cerca di risparmiare di più, a livello aggregato il risparmio totale può rimanere invariato. Le ragioni di tale paradosso sono: contrazione del reddito. sottrazione di risorse al sistema economico.

93
Q

Svalutazione nel lungo periodo

A

è neutrale
– Il solo effetto è un incremento proporzionale di tutti i
prezzi nominali e dell’offerta di moneta.

94
Q

Incidenza imposte in concorrenza perfetta

A

In concorrenza perfetta l’incidenza dipende dall’elasticità delle curve di domanda e di offerta. In generale Quanto maggiore è l’elasticità della
domanda e quanto minore è l’elastica
dell’offerta..

95
Q

beni pubblici

A

Beni caratterizzati da due qualità: la non escludibilità; la non rivalità. La loro presenza è considerata uno dei fallimenti del mercato.

96
Q

Politica fiscale e sviluppo economico

A

nel breve periodo secondo un impostazione keynesiana una politica fiscale stimola la crescita. Keynes presuppone il non pieno impiego delle risorse e valorizza l’effetto moltiplicatore della spesa. Nel medio e nel lungo periodo diverse teorie suffragata dall’evidenzia empirica sottolineano l’importanza del risparmio e dell’accumulazione di capitale

97
Q

politica monetaria nel lungo periodo

A

tendenzialmente neutrale. Una politica espansiva causa inflazione