Pancreas, Fegato, Esofago Flashcards

1
Q

Quale percentuale di lesioni cistiche pancreatiche sono maligne

A

25%

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2
Q

Epidemiologia lesioni cistiche pancreatiche

A

5% di tutti i tumori del pancreas.

La loro incidenza sta comunque aumentando a causa dell’aumento della realizzazione del numero di TAC addominale

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3
Q

Tipologie di tumori cistici pancreatici

A

Cistoadenoma sieroso

cistoadenoma mucinoso istologicamente caratterizzato per la presenza di tessuto dello stroma ovarico

Neoplasia papillare intraduttale IPMN

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4
Q

A quale sindrome si può associare il cistoadenoma sieroso pancreatico

A

Sindrome di von hippel-lindau

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5
Q

Differenze tra cistoadenoma mucinoso ed IPMN

A

Entrambi presentano un contenuto elevato di mucina.

Tuttavia le ipmn presentano una relazione diretta con il condotto pancreatico principale o con i condotti pancreatici secondari a differenza delle altre lesioni cistiche

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6
Q

Caratteristiche ed epidemiologia del cistoadenoma sieroso

A

Tipico di donne anziane.
Si caratteriza per la presenza di lesioni formate da varie cisti di piccole dimensioni divise da Setti con possibile cicatrice centrale calcificata

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7
Q

Caratteristiche ed epidemiologia cistoadenoma mucinoso

A

Tipico di donne giovani.

Si presenta come lesione solitaria che può presentare noduli calcifici periferici

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8
Q

Caratteristiche ipmn

A

Tipico di uomini anziani
si tratta di lesioni a forma di grappolo d’uva che possono dipendere dal condotto pancreatico principale dilatandolo oppure può coinvolgere i suoi rami secondari

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9
Q

Ruolo del cea nelle lesioni cistiche pancreatiche

A

Le lesioni mucinose presentano un CEA elevato rispetto a quelle sierose all’interno delle cisti

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10
Q

Ruolo della biopsia della parete della cisti pancreatica

A

Presenta bassa sensibilità e specificità per l’identificazione delle lesioni maligne

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11
Q

Gestione terapeutica in base al tipo di cisti pancreatica

A

Le cisti sierose richiedono la sola vigilanza clinica per il basso rischio di malignità. Chirurgia in caso di pazienti sintomatici o in caso di dubbi diagnostici

le cisti mucinose richiedono la chirurgia per il rischio di trasformazione maligna

Le IPNM richiedono chirurgia se dipendono dal condotto di wirsung. D’altra parte delle lesioni dipendenti da un ramo secondario richiedono la chirurgia se sono sintomatiche, se hanno un diametro superiore a 3 cm, se presentano noduli murali o in caso di sospetta malignità

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12
Q

Sicuri fattori di rischio carcinoma del pancreas

A

Tabacco e pancreatite cronica

non è chiaro il ruolo eziologico di alcol, dieta ricca di grassi, diabete, colelitiasi e agenti ambientali

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13
Q

Sede più frequente del carcinoma del pancreas

A

Testa del pancreas nel 70% dei casi
Il 20% dei casi corpo
10% dei casi coda

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14
Q

Cosa sono gli ampullomi

A

Sono adenocarcinomi che originano dal pancreas collocati nella papilla di vater, coledoco distale o duodeno periampollare

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15
Q

Origine del carcinoma pancreatico

A

Nel 90% dei casi origina dall’epitelio dei dotti

Nel 10% dei casi origina dagli acini pancreatici

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16
Q

Clinica del carcinoma pancreatico

A

Dolore localizzato all’epigastrio e irradiato entrambi ipocondri e alla schiena

Calo ponderale

Ittero

Segno di courvoisier terrier

Sindrome di trousseau

Varici gastro esofagee e splenomegalia da trombosi splenica

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17
Q

Caratteristiche dell’ ittero nell’ ampulloma

A

In genere l’ittero nei tumori pancreatici è progressivo

nel caso dell’ampollama è invece fluttuante a causa dell’ostruzione transitoria del coledoco

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18
Q

Altre caratteristiche salienti dell’ ampulloma

A

L’ ampulloma può causare sanguinamento con emorragia digestiva superiore
Ciò causa feci argentate a causa della presenza di feci acoliche e melena

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19
Q

Marcatore tumorale carcinoma pancreatico

A

Ca19 9

Poco utile per la diagnosi più Utile per la prognosi e follow-up

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20
Q

Sensibilità dell’ ecografia addominale nel rilevare il carcinoma pancreatico

A

Riesci a rilevare lesioni sopra i 2 cm

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21
Q

Tecnica più sensibile per rilevare lesioni pancreatiche di piccole dimensioni

A

Ecoendoscopia

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22
Q

Indagine di elezione per la diagnosi di carcinoma pancreatico

A

E la TAC. L’endoscopia è effettivamente la metodica più sensibile ma la TAC riesce comunque a rilevare lesioni a distanza ed è la tecnica fondamentale per lo studio della lesione

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23
Q

Caratteristiche carcinoma pancreatico tac

A

Con mezzo di contrasto appare come una lesione ipodensa sia in fase arteriosa ma anche in fase venosa

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24
Q

Ruolo della risonanza magnetica nello studio del carcinoma pancreatico

A

Non è superiore alla tac

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25
Ruolo della ercp nella diagnosi di carcinoma pancreatico
È indicata in presenza di Forte sospetto se l'ecografia o la TAC sono normali o ambigue. Consente di raccogliere dati citologici dall'agoaspirato pancreatico e di ottenere una biopsia della lesione
26
Ruolo dell' agoaspirato citologico nel carcinoma pancreatico
Non consente la diagnosi definitiva. Richiede la conferma istologica la quale è sempre necessaria
27
Sopravvivenza del tumore pancreatico asportato
15 20% a 5 anni
28
Sopravvivenza dell'anpulloma asportato
50% 5 anni | Quello di origine biliare ha prognosi migliore
29
Quali lesioni pancreatiche sono ricercabili
Lesioni confinata al pancreas o con minimo coinvolgimento esclusivo della mesenterica superiore
30
Quali tumori pancreatico sono definiti localmente avanzati e borderline
Tumori che presentano infiltrazione di vario grado delle strutture vascolari adiacenti al tumore sono lesioni candidato al trattamento neoadiuvante e in caso di risposta positiva si può pensare alla chirurgia o scopo curativo
31
Causa più frequente di trapianto epatico
Cirrosi epatica da epatite c
32
Cos'è il codice 0 del trapianto epatico
Include l'insufficienza epatica acuta e il rigetto nei primi sette giorni dopo il primo trapianto epatico. il codice 0 implica priorità nazionale per cui il primo organo disponibile in Italia compatibile per gruppo sanguigno Sará assegnato A quel paziente Rappresenta solo lo 8% dei trapianti epatici
33
Come viene stabilita la priorità del trapianto epatico elettivo
Sulla base del punteggio meld
34
Cosa considera il punteggio meld
Creatinina Bilirubina totale Inr Il punteggio assegnato va da 6 a 40 punti
35
Punteggio minimo al meld per cui si può pensare per il trapianto
15
36
Cosa occorre pensare nel caso di cirrosi epatica nell' indicazioni al trapianto epatico oltre al meld
Non solo al meld ma anche la presenza di eventuali complicanze come la sindrome epatorenale o l'ascite refrattaria. Nel caso di epatocarcinoma è necessario soddisfare i criteri di Milano
37
Controindicazioni assolute al trapianto di fegato
Patologia cardiopolmonare severa Ipertensione polmonare severa Patologia tumorale eccetto epatocarcinoma e colangiocarcinoma Alcolismo o uso di droghe Patologia psichiatrica attiva non controllata AIDS non controllato Infezioni sistemiche batteriche micotiche attive
38
Caratteristiche del rigetto acuto di fegato
Il più frequente e compare nelle prime due settimane Si sospetta in presenza di brusco aumento delle transaminasi Richiede la biopsia per la diagnosi Si tratta con boli di steroidi
39
Rigetto cronico di fegato
Si manifesta dopo mesi o anni Viene anche definito duttulopenico Necessità di nuovo trapianto
40
Quali malattie non recidivano sul trapianto di fegato
L'epatite B in forma fulminante | Tutte le malattie metaboliche epatiche quindi emocromatosi e Wilson in particolare
41
Sopravvivenza a 5 anni dopo trapianto di fegato
70%
42
Sede dell' adenocarcinoma esofageo
Nel 75% dei casi si colloca nelle esofago distale
43
Sede carcinoma squamocellulare dell'esofago
Spesso coinvolge il terzo medio
44
Tumore esofageo più comune
Squamocellulare anche se l'incidenza della adenocarcinoma è aumentata fino a coprire il 45% dei casi
45
Classificazione di siewert dei tumori dell'esofago distale
Tipo 1. Il centro della neoplasia è localizzato a 1-5 cm sopra il cardias Tipo 2. il centro della neoplasia è localizzato tra un centimetro sopra e 2 cm sotto il cardias Tipo 3. Il centro della neoplasia è localizzato a 2-5 cm sotto il cardias
46
Come vanno considerati i tumori di siewert tipo 3
Devono essere considerati come tumori dello stomaco
47
Fattore T del tumore esofageo
T1. Tumore che arriva al massimo alla sottomucosa. Il T1 a arriva alla muscolari mucose Massimo T2. Invasione della muscolare propria T3. Invasione della avventizia T4. Invasione delle strutture adiacenti
48
Fattore n tumore esofageo
N1. Metastasi in uno o due linfonodi regionali N2. Metastasi in tre o sei linfonodi regionali N3. Metastasi in più di 7 linfonodi regionali
49
Quali sono i linfonodi regionali dell'esofago
Linfonodi dell'asse celiaco e linfonodi paraesofagei del collo ma non i sopraclavicolari
50
Fattori di rischio carcinoma squamoso dell'esofago
``` Alcol e tabacco Stasi prolungata del bolo alimentare come nei diverticoli e nell acalasia Tilosi o cheratoderma palmoplantare Plummer vinson Radioterapia ```
51
Fattori di rischio adenocarcinoma
Malattia da reflusso Esofago di Barrett Tabacco ed alcool ma con ruolo meno importante rispetto al carcinoma squamocellulare
52
Segni clinici di tumore esofageo
Disfagia dolore e calo ponderale Alla loro comparsa in genere si ha una compromissione del 60% della circonferenza esofagea. La disfagia interessa prima le sostanze solide e poi i liquidi Da ricordare che il carcinoma squamocellulare può dare ipercalcemia Da ricordare che sono possibili fistole tracheo esofagee
53
Storia naturale del carcinoma esofageo
L'assenza di sierosa e la ricchezza dei linfatici fanno sì che la diffusione sia fondamentalmente locoregionale
54
Ruolo della ecoendoscopia nel carcinoma esofageo
Consente di valutare il fattore T ed N e inoltre permette l'esecuzione di agoaspirato con ago sottile
55
Marcatori tumorali tumore esofageo
CEA Ca19 9 Ca125 Hanno bassa sensibilità e specificità
56
Terapia del carcinoma esofageo ben differenziato limitato alla sola membrana mucosa
Mucosectomia endoscopica
57
Quando è particolarmente indicata la resezione chirurgica nel carcinoma esofageo
T1 T2 n0 m0
58
Intervento di elezione carcinoma esofageo
Esofagectomia totale o subtotale con linfoadenectomia e ricostruzione mediante gastroplastica o coloplastica (Yvore-Lewis)
59
Sopravvivenza a 5 anni del carcinoma esofageo resecabile
20%
60
Epidemiologia dei tumori gastrici benigni
10% dei polipi gastrici
61
Origine dei polipi gastrici
Possono originare dalla mucosa (adenomi) oppure dalla sottomucosa (non adenomi)
62
Classificazione istologica adenomi gastrici
Tubolari Tubulo-villosi Villosi
63
Potenziale maligno dei polipi gastrici
Fortemente correlato alle dimensioni. E del 5% per adenomi sotto 2 cm Il rischio più alto per la variante villosa
64
Terapia degli adenomi gastrici
Exeresi chirurgica o endoscopica
65
Tumori gastrici benigni non adenomi
``` Leiomiomi Emangiomi Fibromi Lipomi Eccetera ```
66
Tumore non adenoma più comune dello stomaco
Leiomioma che tende ad avere dimensioni sopra 2 cm ed è asintomatico nella gran parte dei casi Terapia chirurgica
67
Dati epidemiologici tumore gastrico
Negli ultimi anni incidenza e mortalità sono ridotti si assiste comunque ad un incremento dei tumori della giunzione gastroesofagea e del cardias Più comune della settima decade di vita Rapporto uomo-donna di 2 ad 1
68
Sede più comune del carcinoma gastrico
Terzo inferiore dello stomaco sto comunque aumentando l'incidenza del carcinoma collocato in sede prossimale cosa che potrebbe essere collegata la malattia da reflusso gastroesofageo
69
Sedi del tumore gastrico e loro frequenza
Antro pilorico 50% Curvatura minore 20% Cardias 25% Curvatura Maggiore 5%
70
Istotipi del adenocarcinoma gastrico
Tipo intestinale | Tipo diffuso
71
Caratteristiche istologiche dell'adenocarcinoma gastrico tipo intestinale
Costituito da strutture simil tubolari a ghiandole che ricordano le ghiandole intestinali. Strettamente correlato a fattori di rischio ambientali e dietetici È la forma più comune in Asia orientale dove l'incidenza di cancro gastrico è più alto Attualmente la sua incidenza in calo a livello globale
72
Caratteristiche dell' adenocarcinoma di tipo diffuso dello stomaco
Mancano strutture ghiandolari. si compone di cellule che infiltrano la parete gastrica con morfologia atipica ad anello con Castone. Associato alla stessa frequenza in tutto il mondo. compare in età più precoce e può determinare irrigidimento della parete gastrica ovverossia linite plastica
73
Fattori di rischio definiti per il carcinoma gastrico
``` Helicobacter pylori Tabacco Gastrite cronica atrofica Gastrectomia parziale Familiari di primo grado con cancro gastrico Polipi adenomatosi ```
74
Sindromi congenite correlate ad un aumento di rischio di adenocarcinoma gastrico
Poliposi adenomatosa familiare | Sindrome di Lynch
75
Caratteristiche peculiari della sintomatologia del tumore della regione antro pilorica
Nausea e vomito intensi
76
Caratteristiche cliniche peculiari del tumore collocato a livello della regione cardiale
Disfagia
77
Manifestazioni paraneoplastiche del tumore gastrico
Tromboflebite migrante Anemia emolitica microangiopatica Acantosis nigricans Leser trelat
78
Sedi di estensione locoregionale del tumore gastrico
Fegato pancreas o colon
79
Localizzazione linfonodali particolari dell'adenocarcinoma gastrico
Ovaio (krukenberg) Regione periombelicale (mary Joseph) Cul de sac peritoneale (gradino di blumer) Linfoadenopatia sopraclavicolare sinistra (virchow) Ascite maligna
80
Sede più comune delle metastasi a distanza del adenocarcinoma gastrico
Fegato
81
Gold standard per la diagnosi di adenocarcinoma gastrico
Gastroscopia con biopsia
82
Tecnica di elezione per definire il fattore T ed N dell'adenocarcinoma gastrico
Ecoendoscopia consente anche di effettuare agoaspirato
83
Marcatori tumorali adenocarcinoma gastrico
CEA | Si usa solo per il follow up
84
Fattore T carcinoma gastrico
Tis. 1A invasione lamina propria. 1B sottomucosa T2 muscolare propria T3 sottosierosa T4. 4A peritoneo. 4B strutture adiacenti
85
Fattore n del carcinoma gadtrico
N1 fino a due linfonodi regionali coinvolti N2 fino a 6 linfonodi coinvolti N3a fino a 15 N3b oltre 15
86
Cancro gastrico precoce
È un cancro gastrico invasivo che non si estende oltre la sottomucosa indipendentemente dalla presenza di metastasi (T1 qualsiasi N) Di difficile diagnosi endoscopica. È meglio utilizzare tecniche di colorazione Sopravvivenza 95% a 5 anni
87
Terapia del cancro gastrico precoce
Resezione endoscopica con mucosectomia in caso di tumore ben differenziato, limitato alla mucosa e di diametro non superiore a 2 cm senza invasione vascolare o ulcera intralesionale nel caso in cui non vengano soddisfatti questi criteri si fa una gastrectomia subtotale o totale con 2 cm di margine e linfoadenectomia d1
88
Terapia del cancro gastrico avanzato
Gastrectomia totale o subtotale con 4 cm di margine se tipo intestinale, 5 cm se di tipo diffuso Linfoadenectomia D2 Ricostruzione roux-en-y In caso di tumore con compromissione anatomica prossimale (cardias fondo corpo alto) o diffusa va effettuata una gastrectomia totale per tumori a localizzazione distale si può effettuare gastrectomia subtotale con conservazione del fondo
89
Prognosi tumori gastrici avanzati
25% Massimo ha 5 anni
90
Ruolo della chemioterapia nel carcinoma gastrico
Viene effettuato in caso di T superiore a 2 o adenopatie
91
Ruolo dei farmaci biologici nel carcinoma gastrico
Il trastuzumab Ha dimostrato di incrementare la sopravvivenza in pazienti con sovraespressione di her2
92
Epidemiologia dei tumori dello stroma gastrointestinale
Meno del 1% di tutte le neoplasie maligne
93
Sede più comune di gist
Stomaco nella metà dei casi | Segui il piccolo intestino
94
Istopatologia dei gist
Lesioni di natura mesenchimale Hanno una morfologia cellule fusate coni per espressione di C-kit (cd117) O dog 1 il 95% dei casi nel 80% dei casi si hanno mutazioni attivanti il gene kit mentre in una minoranza dei casi è mutato il PD GFR alpha
95
Comportamento biologico dei gist
Dipendente dalle dimensioni dalla neoplasia Numero di mitosi Sede della neoplasia Tipologia di mutazioni geniche: nello specifico i gist commutazione delle zone 911 hanno un comportamento biologico più aggressivo le mutazioni sono importanti anche perché predicono la risposta ai farmaci inibitori di recettori ad attività tirosin chinasica
96
in quali condizioni avviene spesso la Diagnosi del gist
Nel 40% dei casi avviene in urgenza per complicanze indotte dalla massa come la perforazione o emorragia Nel 60% dei casi e incidentale in corso di esame endoscopico che evidenzia una massa sottomucosa
97
Terapia del gist
Chirurgia. in forme localmente avanzate e non resecabili è indicata la terapia citoriduttiva con imatinib e rivalutazione per la chirurgia il trattamento post-operatorio prevede terapia con imatinib e in caso di progressione di malattia trattamento con Sunitinib