Mammella Flashcards

1
Q

Da cosa dipende l’ectasia duttale

A

Da una dilatazione dei dotti galattofori sottoareolare nel cui contesto si depositano detriti cellulari e materiale misto a lipidi

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2
Q

Clinica ectasia duttale

A

Secrezione giallo Bruna spontanea dal capezzolo

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3
Q

Esami necessari per la diagnosi differenziale tra ectasia duttale e malattia maligna

A

Citologico della secrezione mammaria e mammografia

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4
Q

Cos’è la malattia di mondor

A

Rara malattia che colpisce le donne in età adulto senile.

si caratterizza per una tromboflebite superficiale delle vene toraco-epigastriche e o delle loro confluenti

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5
Q

Clinica della malattia di mondor

A

Dolore della parete toracica con presenza di tumefazione cordoniformi sottocutanea dolente alla palpazione corrispondente al vaso coinvolto spesso associato ad arrossamento, edema e retrazione della cute

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6
Q

A cosa può associarsi la malattia di mondor

A

Neoplasia della mammella

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7
Q

Eziologia della malattia di mondor

A

Idiopatica oppure secondaria a fattori locali traumatici, procedure chirurgiche, bendaggi uso di indumenti costrittivi o infezioni

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8
Q

Terapia della malattia di mondor

A

Terapia conservativa

In genere autolimitante

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9
Q

Cos’è la mastopatia fibrocistica

A

Malattia benigne cronica caratterizzata da alterazioni proliferativa o involutiva delle componenti epiteliali e connettivali del parenchima mammario con distorsione del modello tipico ghiandolare, sviluppo di cisti o noduli palpabili

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10
Q

Malattia della mammella più frequente in premenopausa

A

Mastopatia fibrocistica

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11
Q

Quale struttura è colpita da mastopatia fibrocistica

A

L’unità terminale duttulo lobulare

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12
Q

Clinica mastopatia fibrocistica

A

Mastodinia premestruale bilaterale.

Possono comparire noduli palpabili o aree di indurimento e occasionalmente secrezioni dal capezzolo

La sintomatologia si riduce in gravidanza e allattamento

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13
Q

Tipologie anatomo-cliniche della mastopatia fibrocistica

A

Forma non proliferativa che rappresenta la gran parte dei casi e non associata a rischio di carcinoma mammario

Forma proliferativa senza atipie con lieve aumento del rischio di carcinoma mammario

Forma proliferativa con atipie che rappresenta solo il 4% di casi e si associa ad un aumento del rischio di trasformazione maligna. Include iperplasia duttale e lobulare atipica

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14
Q

Terapia mastopatia fibrocistica

A

Progestinici in caso di eventuale squilibrio ormonale

Terapia chirurgica a scopo bioptico in casi nei quali è presente nell’ambito della mastopatia fibrocistica un nodulo sospetto di cui non è stato possibile chiarire la natura

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15
Q

Cos’è il papilloma intraduttale

A

Tumore epiteliale benigno che insorge nella gran parte dei casi dai Dotti galattofori sotto areolari

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16
Q

Clinica del papilloma intraduttale

A

Secrezione ematica spontanea o provocata da spremitura del capezzolo

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17
Q

Indagini necessarie in caso di secrezione ematica dal capezzolo

A

Esame citologico e duttulo grafia

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18
Q

Terapia di elezione del papilloma intraduttale

A

Resezione cuneiforme a livello del Dotto sede del papilloma

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19
Q

Tumore benigno più frequente della mammella

A

Fibroadenoma che in genere interessa le donne tra i 15 e i 35 anni

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20
Q

Caratteristiche del fibroadenoma

A

Nodulo mobile ben delimitato, dalla superficie liscia localizzato più frequentemente nel quadrante supero esterno.

Può aumentare di volume durante la gravidanza e l’allattamento

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21
Q

Aspetto ecografico del fibroadenoma

A

Nodulo con echi omogenei e limiti ben definiti

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22
Q

Esame consigliato in caso di fibroadenoma

A

Agoaspirato

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23
Q

Quando è necessario asportare chirurgicamente il fibroadenoma

A

Donne sopra i 30 anni se le dimensioni sono sopra i 2-3 centimetri o se la crescita è rapida

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24
Q

Tumore filloide

A

Tumore relativamente raro

si tratta di un tumore misto epiteliale e stromale che interessa prevalentemente le donne sopra i 35 anni

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25
Q

Caratteristiche del tumore filloide

A

Tumore voluminoso a crescita rapida e superficie liscia. Relativamente mobile.

Può diventare molto voluminoso tanto da deformare la mammella

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26
Q

Terapia del tumore filloide

A

Asportazione completa della neoformazione con ampi margini tessuto sano circostante al fine di evitare recidive

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27
Q

Prima causa di morte per tumore nelle donne

A

Carcinoma della mammella

28
Q

Picco di incidenza del tumore della mammella

A

Tra 50 e 69 anni interessa una donna su 18

29
Q

Fattori di rischio del carcinoma della mammella

A

Menarca precoce menopausa tradiva
Nulliparità
Mancato allattamento al seno

Obesità, dieta ricca in grassi e alcool

Precedente terapia radiante

anamnesi personale o familiare che riguarda parenti di primo grado

30
Q

Percentuale di tumori della mammella associati a mutazioni ereditaria

A

7%

31
Q

Percentuale di donne con mutazione di brca1 che sviluppano il carcinoma della mammella

A

65%

32
Q

Percentuale di donne con mutazione di brca2 che sviluppano carcinoma della mammella

A

40%

33
Q

Altri sindromi genetiche associate ad aumentato rischio di carcinoma della mammella

A

Atassia teleangectasia
Li fraumeni
Sindrome di cowden da mutazione del gene pten

34
Q

Screening del carcinoma della mammella

A

Mammografia bilaterale raccomandata con cadenza biennale nella fascia di età inclusa tra i 50 e i 69 anni

Sotto i 50 anni andrebbe fatta personalizzando sulla base dei fattori di rischio
Non è efficace dello screening oltre i 70 anni

35
Q

Indicazioni della risonanza magnetica nello screening del carcinoma della mammella

A

E’ complementare la mammografia nelle donne ad alto rischio, quindi nelle donne con sindrome eredo-familiare, in caso di anamnesi personale di radioterapia a livello della parete toracica tra i 10 e i 30 anni

36
Q

Tumori non invasivi della mammella

A

Carcinoma duttale in situ
Carcinoma lobulare in situ

in questi casi la proliferazione neoplastica è confinata al di sopra della membrana basale

37
Q

Tumori invasivi della mammella

A

Carcinoma duttale infiltrante che rappresenta l’ottanta per cento dei casi

carcinoma lobulare della mammella che rappresenta al massimo il 10% dei casi

38
Q

Caratteristiche del carcinoma lobulare della mammella

A

Origina dai dotti i terminali della ghiandola e spesso si presenta multicentrico e bilaterale

39
Q

Classificazione molecolare e genetica del carcinoma della mammella

A

Luminale a: tumore con recettori ormonali her2 negativo e bassa attività proliferativa

Luminale B: tumore con recettori ormonali positivi her2 negativo ed alta attività proliferativa

Her2 positivi: tumore con recettori ormonali negativi, her2 iperespresso

Triplo negativo o basal like: assente l’espressione dei recettori ormonali e di her2

40
Q

Fattore T tumore della mammella

A

Tis carcinoma in situ e malattia di paget senza tumore palpabile

T1 tumore con diametro massimo di 2 cm
T2 tumore con diametro tra 2 e 5 cm
T3 tumore oltre 5 cm
T4 tumore di qualsiasi dimensione con fissazione alla parete toracica o alla cute

41
Q

Fattori n tumore della mammella

A

N1 adenopatie metastatiche mobili omolaterali in ascella

N2 adenopatie omolaterali fisse a livello dell’ascella o metastasi e linfonodi mammari interni senza metastasi evidenti in ascella

N3 metastasi in uno o più linfonodi sottoclaveari omolaterali oppure metastasi e linfonodi mammari interni omolaterali con metastasi ai linfonodi ascellari di livello 1 e 2 clinicamente evidenti

42
Q

Fattori prognostici del tumore della mammella

A
Dimensioni
Coinvolgimento dei linfonodi ascellari
Grado istologico
Attività proliferativa valutata con ki67
Tipo istologico e molecolare
Età della paziente essendo peggiore la prognosi sotto i 35 anni
Invasione vascolare
43
Q

Diffusione linfatica del tumore della mammella

A

È la via preferenziale di diffusione del tumore

i tumori del quadrante supero esterno danno comunemente metastasi e linfonodi ascellari omolaterali.

I quadranti mediali si associano a metastasi alla catena mammaria interna in genere

44
Q

Metastasi a distanza tumore della mammella

A

Le metastasi più frequenti sono quelle polmonari

Il Carcinoma mammario è anche la prima causa di metastasi ossee

45
Q

Terapia del carcinoma duttale in situ

A

Chirurgia conservativa seguita da radioterapia oppure mastectomia semplice

46
Q

Terapia del tumore invasivo in stadio 1 o 2

A

Si può effettuare una terapia conservativa con radioterapia della mammella
Alternativamente si effettua una mastectomia

La scelta terapeutica dipende dalla localizzazione della neoplasia, dalle caratteristiche mammografiche e dalle eventuali controindicazioni alla radioterapia

47
Q

Tipologie di ricostruzione mammaria

A

Ricostruzione immediata nel momento in cui si effettua la mastectomia

Ricostruzione differita

48
Q

Tipologie di mastectomia

A

Halstead con asportazione in blocco della mammella, muscoli pettorali e linfadenectomia ascellare

Madden con asportazione di mammella, fascia del grande pettorale e linfonodi ascellari con conservazione dei muscoli pettorali

Pathei che è uguale alla madden ma che prevede anche l’asportazione del muscolo piccolo pettorale

49
Q

Come si effettua la tecnica del linfonodo sentinella

A

Mediante linfoscintigrafia. Si inietta un radioisotopo aggregato a molecole ad alto peso molecolare in sede intradermica peritumorale. Quindi in sala operatoria si esplora l’ascella con una sonda che il gamma probe

50
Q

Quando è indicata la tecnica del linfonodo sentinella

A

Nelle donne con carcinoma della mammella in stadio 1 e 2 con linfonodi clinicamente negativi

51
Q

Quando è indicata la dissezione linfonodale ascellare

A

Linfonodi clinicamente sospetti per metastasi
Linfonodo sentinella positivo
mancato reperimento del linfonodo sentinella
Tumore T4
Tumore infiammatorio

52
Q

Livelli dei linfonodi ascellari

A

Primo livello: linfonodi collocati lateralmente al piccolo pettorale

Secondo livello: tumori collocati dietro il piccolo pettorale

Terzo livello: linfonodi collocati medialmente al piccolo per tornare

53
Q

Quanti linfonodi devono essere asportati nella dissezione linfonodale ascellare

A

Almeno 10

54
Q

Quando è indicata la chemioterapia adiuvante nel carcinoma della mammella

A

In presenza di metastasi linfonodali sempre

In donne con fattori prognostici negativi

55
Q

Associazioni chemioterapiche utilizzate

A

Ciclofosfamide
Metotrexato
5 fluoroacile

Ma in donne con tumore her2 positivo dovrebbe essere preso in considerazione in prima linea il trastuzumab

56
Q

Qual è lo scopo della radioterapia nella gestione terapeutica delle donne trattate conservativamente

A

Ridurre il rischio di ricaduta di malattia a livello locale e generale

57
Q

Quando iniziano le sedute di radioterapia dopo trattamento conservativo

A

Dopo 2-3 settimane dall’intervento chirurgico

La radioterapia deve essere estesa a tutta la mammella residua

58
Q

Quando è indicata la radioterapia della parete toracica dopo mastectomia

A

Tumori primitivi sopra i 5 cm infiltranti la cute o il muscolo grande pettorale.

Coinvolgimento di 4 più linfonodi ascellari

59
Q

Controindicazioni alla radioterapia

A

Precedenti radiazione della stessa zona

Primi due trimestri di gravidanza

Impossibilità di completare il piano di trattamento

60
Q

Cosa non si può fare se è controindicata la radioterapia

A

Chirurgia conservativa della mammella
ricordando comunque che ci sono delle condizioni nelle quali si fa la radioterapia anche dopo aver effettuato una mastectomia radicale

61
Q

Cosa è necessario somministrare nelle donne con tumore positivo al recettore estrogenico e/o progestinico

A

Tamoxifene in pre o perimenopausa indipendentemente dalle caratteristiche della neoplasia

Invece in post menopausa si danno gli antiaromatasi

La terapia dura 5 anni

62
Q

Cos’è il tamoxifene

A

Modulatore selettivo del recettore estrogenico

63
Q

Collaterali tamoxifene

A

Aumento del rischio di carcinoma endometriale
Osteoporosi
Flushing

64
Q

Cos’è raloxifene

A

Modulatore selettivo del recettore estrogenico
A differenza del tamoxifene non stimola la proliferazione endometriale

In corso studi che lo stanno confrontando al tamoxifene

65
Q

Ruolo degli analoghi lhrh nel carcinoma della mammella

A

Inducono un blocco ipotalamico.

dovrebbero essere utilizzati in associazione al tamoxifene nelle donne in premenopausa con carcinoma mammario operato, recettori ormonali positivi e in stadio avanzato ossia pazienti sottoposte a chemioterapia adiuvante

66
Q

Quali sono gli inibitori delle aromatasi

A

Anastrozolo

Letrozolo

67
Q

Cos’è la malattia di paget

A

Carcinoma primitivo di dotti mammari del capezzolo con successiva invasione cutanea

Si manifesta con alterazioni edematose del capezzolo prurito bruciore e sanguinamento locale

Istologicamente le cellule hanno un doppio nucleo e abbondante citoplasma Chiaro