Mammella Flashcards
Da cosa dipende l’ectasia duttale
Da una dilatazione dei dotti galattofori sottoareolare nel cui contesto si depositano detriti cellulari e materiale misto a lipidi
Clinica ectasia duttale
Secrezione giallo Bruna spontanea dal capezzolo
Esami necessari per la diagnosi differenziale tra ectasia duttale e malattia maligna
Citologico della secrezione mammaria e mammografia
Cos’è la malattia di mondor
Rara malattia che colpisce le donne in età adulto senile.
si caratterizza per una tromboflebite superficiale delle vene toraco-epigastriche e o delle loro confluenti
Clinica della malattia di mondor
Dolore della parete toracica con presenza di tumefazione cordoniformi sottocutanea dolente alla palpazione corrispondente al vaso coinvolto spesso associato ad arrossamento, edema e retrazione della cute
A cosa può associarsi la malattia di mondor
Neoplasia della mammella
Eziologia della malattia di mondor
Idiopatica oppure secondaria a fattori locali traumatici, procedure chirurgiche, bendaggi uso di indumenti costrittivi o infezioni
Terapia della malattia di mondor
Terapia conservativa
In genere autolimitante
Cos’è la mastopatia fibrocistica
Malattia benigne cronica caratterizzata da alterazioni proliferativa o involutiva delle componenti epiteliali e connettivali del parenchima mammario con distorsione del modello tipico ghiandolare, sviluppo di cisti o noduli palpabili
Malattia della mammella più frequente in premenopausa
Mastopatia fibrocistica
Quale struttura è colpita da mastopatia fibrocistica
L’unità terminale duttulo lobulare
Clinica mastopatia fibrocistica
Mastodinia premestruale bilaterale.
Possono comparire noduli palpabili o aree di indurimento e occasionalmente secrezioni dal capezzolo
La sintomatologia si riduce in gravidanza e allattamento
Tipologie anatomo-cliniche della mastopatia fibrocistica
Forma non proliferativa che rappresenta la gran parte dei casi e non associata a rischio di carcinoma mammario
Forma proliferativa senza atipie con lieve aumento del rischio di carcinoma mammario
Forma proliferativa con atipie che rappresenta solo il 4% di casi e si associa ad un aumento del rischio di trasformazione maligna. Include iperplasia duttale e lobulare atipica
Terapia mastopatia fibrocistica
Progestinici in caso di eventuale squilibrio ormonale
Terapia chirurgica a scopo bioptico in casi nei quali è presente nell’ambito della mastopatia fibrocistica un nodulo sospetto di cui non è stato possibile chiarire la natura
Cos’è il papilloma intraduttale
Tumore epiteliale benigno che insorge nella gran parte dei casi dai Dotti galattofori sotto areolari
Clinica del papilloma intraduttale
Secrezione ematica spontanea o provocata da spremitura del capezzolo
Indagini necessarie in caso di secrezione ematica dal capezzolo
Esame citologico e duttulo grafia
Terapia di elezione del papilloma intraduttale
Resezione cuneiforme a livello del Dotto sede del papilloma
Tumore benigno più frequente della mammella
Fibroadenoma che in genere interessa le donne tra i 15 e i 35 anni
Caratteristiche del fibroadenoma
Nodulo mobile ben delimitato, dalla superficie liscia localizzato più frequentemente nel quadrante supero esterno.
Può aumentare di volume durante la gravidanza e l’allattamento
Aspetto ecografico del fibroadenoma
Nodulo con echi omogenei e limiti ben definiti
Esame consigliato in caso di fibroadenoma
Agoaspirato
Quando è necessario asportare chirurgicamente il fibroadenoma
Donne sopra i 30 anni se le dimensioni sono sopra i 2-3 centimetri o se la crescita è rapida
Tumore filloide
Tumore relativamente raro
si tratta di un tumore misto epiteliale e stromale che interessa prevalentemente le donne sopra i 35 anni
Caratteristiche del tumore filloide
Tumore voluminoso a crescita rapida e superficie liscia. Relativamente mobile.
Può diventare molto voluminoso tanto da deformare la mammella
Terapia del tumore filloide
Asportazione completa della neoformazione con ampi margini tessuto sano circostante al fine di evitare recidive
Prima causa di morte per tumore nelle donne
Carcinoma della mammella
Picco di incidenza del tumore della mammella
Tra 50 e 69 anni interessa una donna su 18
Fattori di rischio del carcinoma della mammella
Menarca precoce menopausa tradiva
Nulliparità
Mancato allattamento al seno
Obesità, dieta ricca in grassi e alcool
Precedente terapia radiante
anamnesi personale o familiare che riguarda parenti di primo grado
Percentuale di tumori della mammella associati a mutazioni ereditaria
7%
Percentuale di donne con mutazione di brca1 che sviluppano il carcinoma della mammella
65%
Percentuale di donne con mutazione di brca2 che sviluppano carcinoma della mammella
40%
Altri sindromi genetiche associate ad aumentato rischio di carcinoma della mammella
Atassia teleangectasia
Li fraumeni
Sindrome di cowden da mutazione del gene pten
Screening del carcinoma della mammella
Mammografia bilaterale raccomandata con cadenza biennale nella fascia di età inclusa tra i 50 e i 69 anni
Sotto i 50 anni andrebbe fatta personalizzando sulla base dei fattori di rischio
Non è efficace dello screening oltre i 70 anni
Indicazioni della risonanza magnetica nello screening del carcinoma della mammella
E’ complementare la mammografia nelle donne ad alto rischio, quindi nelle donne con sindrome eredo-familiare, in caso di anamnesi personale di radioterapia a livello della parete toracica tra i 10 e i 30 anni
Tumori non invasivi della mammella
Carcinoma duttale in situ
Carcinoma lobulare in situ
in questi casi la proliferazione neoplastica è confinata al di sopra della membrana basale
Tumori invasivi della mammella
Carcinoma duttale infiltrante che rappresenta l’ottanta per cento dei casi
carcinoma lobulare della mammella che rappresenta al massimo il 10% dei casi
Caratteristiche del carcinoma lobulare della mammella
Origina dai dotti i terminali della ghiandola e spesso si presenta multicentrico e bilaterale
Classificazione molecolare e genetica del carcinoma della mammella
Luminale a: tumore con recettori ormonali her2 negativo e bassa attività proliferativa
Luminale B: tumore con recettori ormonali positivi her2 negativo ed alta attività proliferativa
Her2 positivi: tumore con recettori ormonali negativi, her2 iperespresso
Triplo negativo o basal like: assente l’espressione dei recettori ormonali e di her2
Fattore T tumore della mammella
Tis carcinoma in situ e malattia di paget senza tumore palpabile
T1 tumore con diametro massimo di 2 cm
T2 tumore con diametro tra 2 e 5 cm
T3 tumore oltre 5 cm
T4 tumore di qualsiasi dimensione con fissazione alla parete toracica o alla cute
Fattori n tumore della mammella
N1 adenopatie metastatiche mobili omolaterali in ascella
N2 adenopatie omolaterali fisse a livello dell’ascella o metastasi e linfonodi mammari interni senza metastasi evidenti in ascella
N3 metastasi in uno o più linfonodi sottoclaveari omolaterali oppure metastasi e linfonodi mammari interni omolaterali con metastasi ai linfonodi ascellari di livello 1 e 2 clinicamente evidenti
Fattori prognostici del tumore della mammella
Dimensioni Coinvolgimento dei linfonodi ascellari Grado istologico Attività proliferativa valutata con ki67 Tipo istologico e molecolare Età della paziente essendo peggiore la prognosi sotto i 35 anni Invasione vascolare
Diffusione linfatica del tumore della mammella
È la via preferenziale di diffusione del tumore
i tumori del quadrante supero esterno danno comunemente metastasi e linfonodi ascellari omolaterali.
I quadranti mediali si associano a metastasi alla catena mammaria interna in genere
Metastasi a distanza tumore della mammella
Le metastasi più frequenti sono quelle polmonari
Il Carcinoma mammario è anche la prima causa di metastasi ossee
Terapia del carcinoma duttale in situ
Chirurgia conservativa seguita da radioterapia oppure mastectomia semplice
Terapia del tumore invasivo in stadio 1 o 2
Si può effettuare una terapia conservativa con radioterapia della mammella
Alternativamente si effettua una mastectomia
La scelta terapeutica dipende dalla localizzazione della neoplasia, dalle caratteristiche mammografiche e dalle eventuali controindicazioni alla radioterapia
Tipologie di ricostruzione mammaria
Ricostruzione immediata nel momento in cui si effettua la mastectomia
Ricostruzione differita
Tipologie di mastectomia
Halstead con asportazione in blocco della mammella, muscoli pettorali e linfadenectomia ascellare
Madden con asportazione di mammella, fascia del grande pettorale e linfonodi ascellari con conservazione dei muscoli pettorali
Pathei che è uguale alla madden ma che prevede anche l’asportazione del muscolo piccolo pettorale
Come si effettua la tecnica del linfonodo sentinella
Mediante linfoscintigrafia. Si inietta un radioisotopo aggregato a molecole ad alto peso molecolare in sede intradermica peritumorale. Quindi in sala operatoria si esplora l’ascella con una sonda che il gamma probe
Quando è indicata la tecnica del linfonodo sentinella
Nelle donne con carcinoma della mammella in stadio 1 e 2 con linfonodi clinicamente negativi
Quando è indicata la dissezione linfonodale ascellare
Linfonodi clinicamente sospetti per metastasi
Linfonodo sentinella positivo
mancato reperimento del linfonodo sentinella
Tumore T4
Tumore infiammatorio
Livelli dei linfonodi ascellari
Primo livello: linfonodi collocati lateralmente al piccolo pettorale
Secondo livello: tumori collocati dietro il piccolo pettorale
Terzo livello: linfonodi collocati medialmente al piccolo per tornare
Quanti linfonodi devono essere asportati nella dissezione linfonodale ascellare
Almeno 10
Quando è indicata la chemioterapia adiuvante nel carcinoma della mammella
In presenza di metastasi linfonodali sempre
In donne con fattori prognostici negativi
Associazioni chemioterapiche utilizzate
Ciclofosfamide
Metotrexato
5 fluoroacile
Ma in donne con tumore her2 positivo dovrebbe essere preso in considerazione in prima linea il trastuzumab
Qual è lo scopo della radioterapia nella gestione terapeutica delle donne trattate conservativamente
Ridurre il rischio di ricaduta di malattia a livello locale e generale
Quando iniziano le sedute di radioterapia dopo trattamento conservativo
Dopo 2-3 settimane dall’intervento chirurgico
La radioterapia deve essere estesa a tutta la mammella residua
Quando è indicata la radioterapia della parete toracica dopo mastectomia
Tumori primitivi sopra i 5 cm infiltranti la cute o il muscolo grande pettorale.
Coinvolgimento di 4 più linfonodi ascellari
Controindicazioni alla radioterapia
Precedenti radiazione della stessa zona
Primi due trimestri di gravidanza
Impossibilità di completare il piano di trattamento
Cosa non si può fare se è controindicata la radioterapia
Chirurgia conservativa della mammella
ricordando comunque che ci sono delle condizioni nelle quali si fa la radioterapia anche dopo aver effettuato una mastectomia radicale
Cosa è necessario somministrare nelle donne con tumore positivo al recettore estrogenico e/o progestinico
Tamoxifene in pre o perimenopausa indipendentemente dalle caratteristiche della neoplasia
Invece in post menopausa si danno gli antiaromatasi
La terapia dura 5 anni
Cos’è il tamoxifene
Modulatore selettivo del recettore estrogenico
Collaterali tamoxifene
Aumento del rischio di carcinoma endometriale
Osteoporosi
Flushing
Cos’è raloxifene
Modulatore selettivo del recettore estrogenico
A differenza del tamoxifene non stimola la proliferazione endometriale
In corso studi che lo stanno confrontando al tamoxifene
Ruolo degli analoghi lhrh nel carcinoma della mammella
Inducono un blocco ipotalamico.
dovrebbero essere utilizzati in associazione al tamoxifene nelle donne in premenopausa con carcinoma mammario operato, recettori ormonali positivi e in stadio avanzato ossia pazienti sottoposte a chemioterapia adiuvante
Quali sono gli inibitori delle aromatasi
Anastrozolo
Letrozolo
Cos’è la malattia di paget
Carcinoma primitivo di dotti mammari del capezzolo con successiva invasione cutanea
Si manifesta con alterazioni edematose del capezzolo prurito bruciore e sanguinamento locale
Istologicamente le cellule hanno un doppio nucleo e abbondante citoplasma Chiaro