Ano-retto Flashcards
Cos’è la ragade anale
Lacerazione cutanea longitudinale del canale anale collocata al di sotto della linea dentata
Sede più frequente della ragade anale
Linea mediana della parete posteriore
A cosa bisogna pensare in caso di ragadi multiple o in presenza di ragadi non collocate nella parete posteriore
Malattia di crohn
Caratteristiche della ragade acuta
Lacerazione sul cui fondo si vedono le fibre dello sfintere interno
Caratteristiche cliniche della ragade cronica
Papilla anale ipertrofica associata a ragadi con fondo bianco ed emorroide sentinella
Clinica della ragade anale
Rettorragia
Dolore anale intenso durante la defecazione che è la manifestazione più comune
Alla esplorazione si ha ipertono dello sfintere anale interno
Terapia della ragade acuta
Terapia conservativa con lassativi, semicupi o anestetici locali
Terapia della ragade cronica
Sfinterotomia laterale interna che è il trattamento più efficace
Da cosa dipende la patologia emorroidaria
Da una dilatazione e cedimento dei plessi venosi emorroidari
Quali sono i Plessi emorroidari
plesso emorroidario interno collocato al di sopra della linea dentata nello strato sottomucoso del canale anale superiore e del retto. È tributario della vena emorroidaria superiore
Plesso emorroidario esterno collocato inferiormente alla linea dentata. È tributario della vena emorroidaria inferiore
Clinica delle emorroidi
Rettorragia sotto forma di sangue rosso brillante
Prolasso emorroidario con prurito, bruciore e ano umido
Trombosi emorroidaria con forte dolore anale ed emorroidi indurite e cianotiche
Classificazione delle emorroidi interne
Grado 1 emorroidi non prolassate
Grado 2 prolasso delle emorroidi durante la defecazione
Grado 3 prolasso durante qualsiasi sforzo con necessità di riduzione manuale
Grado 4 emorroidi irriducibili
Terapia delle emorroidi esterne
Bagni con acqua tiepida. Dieta ricca in fibre, pomate, lassativi
Nel caso di trombosi si fa la trombectomia nei pazienti con insorgenza dei sintomi in meno di 48 ore
Terapia delle emorroidi interne
Fino al grado 2 la terapia conservativa. Se non migliorano si fa la sclerosi o la legatura
Nei gradi 2 e 3 si può effettuare una dearterializzazione emorroidaria con legatura doppler-guidata.
Nei gradi 3 e 4 si effettua in genere l’emorroidectomia classica con l’intervento di milligan-morgan o mucoprolassectomia con emorroidopessi mediante uso di stapler (tecnica di Longo)
Eziologia degli ascessi ano-rettali
Nel 90% dei casi dipendono da ostruzione di uno dei dotti ghiandolari che sboccano a livello della linea dentata con conseguente infezione della ghiandola anale
Occasionalmente dipendono da altra patologia come la tubercolosi il crohn la neoplasia anale
Soggetti particolarmente colpiti da ascessi ano-rettali
Uomini e diabetici
Sedi ascessi ano-rettali
Perianale più frequente
Ischiorettale attraverso lo sfintere esterno
Intersfinterico con raccolta collocata in sede intermuscolare
Pelvirettale al di sopra dell’ elevatore dell’ano
Clinica dell’ ascesso anorettale
Tumefazione dolente della cute perianale o della regione glutea nel caso di ascesso ischiorettale
Si associa a manifestazioni di natura sistemica, in particolare febbre con brivido
Esami da effettuare in caso di ascesso anorettale
Ecografia o risonanza magnetica allo scopo di definire la sede della raccolta ascessuale, individuando in particolare i rapporti con le strutture sfinteriali e identificandone l’estensione
Terapia dell’ascesso anorettale
Sempre chirurgica
il primo obiettivo è quello di drenare il pus ed eventualmente di identificare l’orifizio primario e il tramite fistoloso
Cos’è la fistola anorettale
Percorso infiammatorio cronico tra canale anale o retto inferiore e cute perianale
Eziologia di fistola anorettale
Secondario ascesso anorettale
Classificazione delle fistole ano-rettali
Intersfinterico se si fa strada tra sfintere anale interno ed esterno
transfinterico si attraversa lo sfintere anale esterno
sopra sfinterico se scavalca lo sfintere esterno dirigendosi verso la cute, attraverso lo spazio ischiorettale
Extra sfinteriche se non contraggono rapporti con gli sfinteri
Terapia delle fistole ano-rettali
Sempre chirurgica
Cos’è il prolasso rettale
Condizioni per la quali retto protrude a tutto spessore dall’orifizio anale.
si verifica soprattutto nel sesso femminile con massima incidenza Dalla Quinta decade
Spesso secondaria a interventi ginecologici come l’isterectomia e le condizioni nelle quali la pressione endoaddominale risulta aumentata
Clinica del prolasso rettale
Perdita di muco
Senso di ostruzione o incompleta evacuazione
Incontinenza
Intervento di Wells
Intervento effettuato per via addominale e consente di effettuare la rettopessi: il retto viene mobilizzato e ancorato la fascia presacrale attraverso l’interposizione di una bandelletta di materiale sintetico
Cos’è il cistocele
Prolasso della vescica verso il canale vaginale. viene anche definito colpocele anteriore
Cos’è il rettocele
Prolasso del retto verso il canale vaginale
Viene anche definito colpocele posteriore
Cos’è l’Enterocele
Prolasso delle anse del piccolo intestino attraverso il perineo
Principali fattori di rischio del tumore dell’ano
Papilloma virus umano ceppo 16 e 18
Immunodeficienza
fumo
Istotipo più frequente di tumore dell’ano
Carcinoma a cellule squamose
Terapia del tumore dell’ano
In caso di tumore ben differenziato con dimensioni inferiore 3 cm collocato a meno di 8 cm dal margine anale in assenza di linfonodi patologici si può pensare ad una chemio e radioterapia neoadiuvante con trattamento chirurgico locale con intento curativo
se non soddisfa questi criteri si ricorre alla amputazione addomino perineale ossia intervento di Miles
Cisti pilonidale
Malattia legata l’infezione del sinus pilonidalis che è il residuo della notocorda collocato a livello della linea interglutea all’altezza del sacro
Molto comune in giovani maschi, si può complicare con la presenza di fistole
Primo approccio diagnostico ecografia
La terapia consiste nella sola incisione della cisti ascessualizzata in fase acuta e nella asportazione radicale di casi di elezione
Comune la recidiva e la deiscenza della ferita