Modulo 7 Flashcards

1
Q

Il «problema di Hume» secondo Popper

A

Popper ritiene che un’inferenza sia induttiva quando si passa da informazioni specifiche, come osservazioni o risultati di esperimenti, a conclusioni più generali, come ipotesi o teorie.
Popper riprende la critica condotta da David Hume circa l’impossibilità di dare una fondazione filosofica e logica solida alle inferenze induttive  «Per quanto siano numerosi i casi di cigni bianchi che possiamo aver osservato, ciò non giustifica la conclusione che tutti i cigni sono bianchi.»

Il «problema di Hume» è il circolo vizioso del principio di induzione  il principio di induzione si basa sull’esperienza, sull’abitudine. L’anticipazione secondo la quale prevediamo che il prossimo cigno sarà bianco, o che domani sorgerà il sole è un processo interamente psicologico e non logico, poiché queste anticipazioni si basano sul fatto che abbiamo osservato in passato questo tipo di eventi.

«Il tentativo di basare il principio d’induzione sull’esperienza fallisce, perché conduce necessariamente a un regresso infinito»

Inferenze induttive e probabilità
Popper ritiene inadeguato il tentativo di fornire consistenza logica all’induzione attraverso il ricorso al calcolo matematico delle probabilità. La probabilità replica i limiti delle inferenze induttive, ovvero sfugge alla possibilità di una fondazione logica. Affidarsi alla probabilità impedisce sia di verificare che di falsificare la teoria scientifica.

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Q

Il problema della demarcazione fra scienza e pseudoscienza secondo Popper

A

Contro i difensori del principio di induzione
* La scienza di orientamento naturalistico e positivistico aveva cercato nel principio di induzione l’elemento per la demarcazione fra scienza e metafisica (o pseudoscienza). Secondo i sostenitori del metodo induttivo, questo concetto implica che le teorie scientifiche dovrebbero essere basate su dati sensoriali o sperimentali e che solo le affermazioni che possono essere collegate a queste basi empiriche dovrebbero essere considerate scientifiche.
* Il problema, secondo Popper, è che le leggi scientifiche «non possono essere ridotte ad asserzioni empiriche elementari». Perciò, di fronte all’impossibilità di giustificare il principio di induzione, diventa anche impossibile giustificare tutte le leggi di carattere universale elaborate con il principio di induzione.

Kant e la distinzione fra scienze empiriche e metafisica
Il problema della demarcazione in Kant è il punto di partenza della analisi di Popper sulla differenza esistente fra scienza e metafisica (o pseudo scienza). Popper riprende in parte anche alcuni principi espressi da Kant nella Critica della ragion pura per separare la scienza dalla metafisica . Con “scienza”, Kant non intendeva la scienza dura, ma un ragionamento logicamente fondato, o filosoficamente coerente. Per Kant, i criteri di demarcazione che separano scienza da metafisica sono:
* La necessità di applicare il metodo matematico all’oggetto di ricerca.
* La possibilità di collegare la conoscenza alle rappresentazioni del soggetto che la sta elaborando.
* La necessità che le rappresentazioni e il ragionamento siano coerenti con le “strutture trascendentali della ragione,” che sono concetti fondamentali o principi che governano la nostra capacità di conoscere il mondo.

La demarcazione attraverso la falsificazione
Popper immagina di demarcare la differenza tra scienza e pseudoscienza attraverso il principio di falsificazione. Il suo ragionamento si articola nei seguenti passaggi:
1. L’inf. induttiva non può verificare se un’asserzione è vera tramite l’esperienza, il metodo induttivo è inadeguato.
2. Soltanto un sistema fondato sulla verificabilità empirica dell’esperienza può definirsi scientifico
3. Falsificazione: «un sistema empirico per definirsi scientifico deve poter essere confutato dall’esperienza»
* «Domani qui pioverà o non pioverà» secondo Popper è un’asserzione non empirica, quindi non scientificamente dimostrabile, perché non include un’opzione falsa, che quindi possa essere falsificata tramite verifica empirica.
* «Domani qui pioverà» asserzione empirica, perché falsificabile tramite verifica empirica.

Esempi di scienza e di pseudo scienza
* Marxismo e psicanalisi vengono considerate da Popper come teorie pseudo scientifiche per via della non verificabilità delle loro predizioni.
* La teoria della relatività di Albert Einstein è un esempio di scienza genuina, perché poggia su predizioni la cui verificabilità è dubbia, così come la tenuta dell’intera teoria di fronte ad eventuali fallimenti delle sue predizioni.

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3
Q

Il modello ipotetico-deduttivo di verifica delle teorie secondo Popper

A

L’invenzione della teoria
* Secondo Popper la fase in cui un uno scienziato matura una nuova idea è altamente nebulosa e irrazionale (Einstein stesso la definisce «un’intuizione o una immedesimazione con l’oggetto di esperienza». Visione che Popper condivide).
* Il filosofo della scienza non deve occuparsi della genesi di un’idea scientifica (di questo si occuperà chi tratta di psicologia della conoscenza), ma della verifica circa la coerenza logica delle teorie prodotte da uno scienziato.
* Thomas Kuhn aveva una prospettiva opposta a quella di Popper. Oltre a ritenere che fosse impossibile uscire dalla logica dell’induzione, Kuhn ritiene che la filosofia della scienza debba interessarsi proprio degli elementi inconsapevoli che regolano l’attività e la pratica della ricerca scientifica da parte degli studiosi.

Lo sviluppo di una teoria secondo Popper: dalla nascita, alla verifica
1. Ipotesi o intuizione
2. Deduzione logica delle conclusioni, ovvero la formulazione di leggi universali sulla base dell’ipotesi.
3. Confronto reciproco fra le conclusioni: verificare la teoria attraverso la sua falsificabilità

Linee di verifica di una teoria scientifica, secondo Popper
1. Confronto logico delle conclusioni (il sistema è coerente?)
2. Indagine della forma logica della teoria (è una teoria empirica o scientifica?)
3. Confronto con le altre teorie (la nuova teoria costituisce un progresso?)
4. Controllo empirico della teoria (ovvero l’esperimento, che si pone alla fine, e non all’inizio. La teoria risponde ad esigenze pratiche?)

«è opportuno notare che una decisione positiva può sostenere la teoria soltanto temporaneamente, perché
può sempre darsi che successive decisioni negative la scalzino»

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4
Q

Il falsificazionismo come metodo

A

Il falsificazionismo è per Popper «la proposta di una convenzione appropriata» (ovvero la proposta di un criterio capace di stabilire il livello di scientificità di una teoria scientifica) che permette di:
* Riconoscere lo scienziato che non lavora per la verità, ma per salvare la verità di un metodo scientifico in particolare: uno scienziato che non adegua la sua teoria a dei principi di falsificabilità, si sottrae al confronto, sta cercando di camuffare delle debolezze, per evitare che qualcuno possa scoprirle.
* «Riconoscere il sistema che al paragone si rivela più adatto»: il principio di falsificabilità impone il dialogo, il confronto. È un principio democratico.
* Scongiurare le ricadute nel dogmatismo. Una scienza democratica è il contrario del dogmatismo.

Quando un sistema è falsificabile?
Immaginiamo la teoria scientifica X. Essa è composta da un insieme di asserzioni di base, ovvero da un sistema di tesi che costituisce il fondamento della teoria stessa. Quando questo insieme di asserzioni base può definirsi scientifico? Quando comprende due sottoinsiemi: un insieme di asserzioni che la teoria contraddice e uno che la teoria non contraddice.
Se la teoria accoglie tutte le possibili asserzioni, non può essere scientifica.
Ad esempio, la legge di Coulomb dice che le cariche elettriche opposte si attraggono, mentre le cariche dello stesso segno si respingono.
Questa teoria non sarebbe scientifica se accettasse l’asserzione che “anche le cariche dello stesso segno si attraggono”, perché vorrebbe dire che non ci sarebbe modo di falsificarla.

Quando un sistema è falsificato?
Accettare «asserzioni-base» che contraddicono la teoria non vuol dire necessariamente falsificarla: questo significherebbe fare del dogmatismo falsificazionista.
Popper considera una teoria falsificata soltanto se viene avanzata un’ipotesi che a sua volta risponda a dei criteri di falsificabilità e si scopre un effetto riproducibile che confuta la prima teoria.
Popper ritiene che anche il neoempirismo del suo tempo (sostenuto dagli intellettuali del cosiddetto Circolo di Vienna), non sempre abbia saputo evitare di ricadere nelle contraddizioni che il suo falsificazionismo vorrebbe eliminare:
* Psicologismo
* Dogmatismo
* Regresso all’infinito

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5
Q

La corroborazione di una teoria

A

In che modi si può controllare una tesi scientifica?
* Metodo della verificazione (sostenuta dai neoempiristi) metodo induttivo. Utilizza le leggi della probabilità per corroborare una teoria in base all’osservazione empirica. Se accertiamo che si è realizzata qualcuna delle condizioni che rendono vero un enunciato, secondo questo metodo diremo che lo abbiamo verificato.
* Metodo della falsificazione (sostenuta da Popper)
Secondo Popper «nessuna teoria è verificabile», dunque occorre ricorrere al metodo della falsificabilità. Quando una teoria è falsificabile, e quindi scientifica, è necessario controllarla attraverso la corroborazione. La corroborazione è la pratica della misurazione del livello di falsificabilità di una teoria scientifica

Cosa significa corroborare una tesi
Corroborare una tesi significa metterne alla prova il grado di falsificabilità. Una tesi altamente falsificabile è una tesi altamente controllabile e, pertanto, potenzialmente molto corroborabile, perché offre numerose prospettive critiche da cui verificarne la coerenza e il contenuto di verità. La corroborazione di una tesi avviene idealmente attraverso un processo intersoggettivo di controllo.
Il grado di corroborazione di una teoria non dipende dal numero di casi corroboranti che la riguardano: «a determinare il grado della corroborazione è la severità dei controlli»

Corroborabilità e calcolo delle probabilità
«secondo il mio punto di vista la corroborabilità di una teoria – e anche il grado di corroborazione di una teoria che ha superato controlli severi – stanno in rapporto inverso con la sua probabilità logica»
Le teorie che possiedono un grado di precisione più alto possono essere meglio corroborate, perché
sono più falsificabili, rispetto a teorie meno precise.

Per concludere…
* La corroborazione è efficace non da un punto di vista numerico, ma qualitativo: è importante valutare la severità di controlli della falsificabilità di una teoria.
* A differenza di quanto avviene per le ipotesi prodotte dalle inferenze induttive, il principio di corroborazione valuta come fattore di valore l’alto livello di falsificabilità di una teoria e la bassa probabilità logica delle sue predizioni.

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6
Q

Il falsificazionismo e la clausola ceteris paribus (?)

A

Il rapporto tra falsificazionismo e calcolo delle probabilità
La tesi di Popper per cui «le stime probabilistiche non sono falsificabili e, naturalmente, non sono nemmeno verificabili», è stata sottoposta a critica. Secondo Richard B. Braithwaite, gli sviluppi della scienza moderna rendono urgente prospettare come scientifica l’utilizzazione di asserti probabilistici da parte dei ricercatori.

Il falsificazionismo alla prova delle clausole ceteris paribus
La clausola “ceteris paribus” è un concetto utilizzato in ambito scientifico e teorico per indicare che in una determinata analisi o discussione, si stanno considerando solo specifici fattori o variabili, mentre tutte le altre condizioni rimangono costanti o “pari”. Questo serve a isolare i fattori che si stanno studiando, in modo da comprenderne meglio gli effetti senza essere influenzati da variabili esterne .
Quindi, secondo Popper, la verifica di una teoria va condotta in relazione ad una clausola c.p., quindi va compiuta assicurandosi che altri agenti non stiano modificando l’elemento osservato.

Quando porre termine al controllo su una clausola ceteris paribus?

Tra verifica sperimentale e teoria
Il controllo di una teoria non è severo, secondo Popper, se viene predetto il medesimo esito sia dalla teoria insieme con la «conoscenza di sfondo», sia dalla sola «conoscenza di sfondo». Secondo alcuni critici come Lakatos:
* Il concetto di «conoscenza di sfondo» è irrazionale e dogmatico
* Il concetto di «conoscenza di sfondo» divide il corpo della scienza in ciò che è problematico e in ciò che non lo è, assumendo una teoria non controllabile
Nella ipotesi di Popper rientra inavvertitamente il problematico rapporto della scienza con la storia della scienza

  • Inconciliabilità del concetto di «conoscenza di sfondo» con la pratica del falsificazionismo
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7
Q

Il progresso della scienza secondo Popper

A

Tre aspetti che, secondo Popper, devono essere presenti perché si possa parlare di progresso scientifico:
1. L’accrescimento continuo è un aspetto essenziale al carattere empirico e scientifico della ricerca (la scienza, o progredisce, o non è scienza)
2. Il modo in cui la scienza progredisce (attraverso il falsificazionismo) è indicatore della scientificità del dibattito
3. L’accrescimento delle conoscenze non è visto come accumulazione di teorie, ma come processo di continua demolizione e sostituzione di teorie.

Il criterio di «soddisfacenza» di una teoria scientifica
* Il «criterio di soddisfacenza potenziale» consiste nella controllabilità e la falsificabilità delle asserzioni degli scienziati: una teoria che ha un contenuto empirico molto ampio, è una teoria che ha una probabilità di verifica molto bassa, quindi un livello di falsificabilità molto alto, quindi scientificamente più fondata.
* La scienza progredisce nel momento in cui la probabilità che si realizzi un’ipotesi scientifica è più bassa. Il progresso della scienza e la probabilità delle sue predizioni sono paradossalmente incompatibili. È a causa dell’acritica accettazione del principio di induzione, se la scienza (e il senso comune) hanno spesso ritenuto l’alta probabilità del verificarsi di una congettura come garanzia della sua scientificità.

La scienza e il progresso attraverso i problemi
Il progresso nella scienza non si realizza attraverso il susseguirsi di teorie, ma attraverso l’affacciarsi di problemi che costringono gli scienziati a formulare delle teorie che li risolvano.
«La scienza prende le mosse da problemi e non da osservazioni» 

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