Le pene Flashcards

1
Q

Come si può definire la pena?

A

La pena è la sofferenza (privazione o limitazione di un bene individuale, soprattutto della libertà di movimento) comminata dalla legge penale e irrogata dall’autorità giudiziaria mediante processo a colui che viola il precetto penale stesso.

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2
Q

Quali sono le pene principali ex art. 17 cp?

Che funzione assolvono?

A

Per i delitti sono:

  1. ergastolo
  2. reclusione
  3. multa

Per le contravvenzioni sono:

  1. arresto
  2. ammenda

Si aggiungeva la pena di morte ma è stata eliminata nel 1944 nel c.p., nel 1948 nelle leggi speciali, nel 1994 nel diritto penale militare di guerra (con legge ordinaria) e nel 2007 la legge costituzionale del 2 ottobre 2007, n. 1 è stato modificato l’art 27 co. 4 Cost. con la soppressione delle parole “se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”.

Si caratterizzano per essere inflitte dal giudice nella sentenza penale di condanna e assolvono la funzione di identificare i reati rispetto agli illeciti.

Incidono sul bene della libertà personale o del patrimonio.

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3
Q

Per quali delitti è previsto l’ergastolo? Che cosa significa che la pena è perpetua?

A

L’ergastolo è previsto per alcuni delitti contro la personalità dello stato, contro l’incolumità pubblica e contro la vita.
E’ rubricato all’art. 22 del c.p. e al primo comma si definisce la pena come perpetua.
Il carattere della perpetuità risulta eroso perché il condannato perché il condannato all’ergastolo può:
1. ottenere una liberazione condizionale quando abbia scontato almeno 26 anni di pena
2. può essere ammesso dopo l’espiazione di almeno 10 anni di pena, ai permessi premio e dopo 20 anni alla semilibertà

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3
Q

Per quali delitti è previsto l’ergastolo? Che cosa significa che la pena è perpetua?

A

L’ergastolo è previsto per alcuni delitti contro la personalità dello stato, contro l’incolumità pubblica e contro la vita.
E’ rubricato all’art. 22 del c.p. e al primo comma si definisce la pena come perpetua.
Il carattere della perpetuità risulta eroso perché il condannato perché il condannato all’ergastolo può:
1. ottenere una liberazione condizionale quando abbia scontato almeno 26 anni di pena
2. può essere ammesso dopo l’espiazione di almeno 10 anni di pena, ai permessi premio e dopo 20 anni alla semilibertà

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4
Q

Cosa dice il comma 1 dell’art. 23 c.p. ?

A

La reclusione è una pena detentiva temporanea per i delitti, e consiste nella PRIVAZIONE della libertà personale con l’OBBLIGO del lavoro e dell’isolamento notturno, per un periodo non inferiore a 15 giorni e non superiore a 24 anni.

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4
Q

Cosa dice il comma 1 dell’art. 23 c.p. ?

A

La reclusione è una pena detentiva temporanea per i delitti, e consiste nella PRIVAZIONE della libertà personale con l’OBBLIGO del lavoro e dell’isolamento notturno, per un periodo non inferiore a 15 giorni e non superiore a 24 anni.

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5
Q

La pena detentiva della reclusione ex art. 23 c.p. prevede una estensione edittale della pena da 15 giorni a 24 anni. In quali casi e per quanto tempo il limite di 24 anni può aumentare?

A

In presenza di un concorso di reati ex art. 78 o di circostanze aggravanti ex art. 64 e 66 la durata si può estendere fino a 30 anni.

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6
Q

Descrivere la Multa ex art. 24 c.p. e la funzione dell’articolo.

A

La multa è una pena pecuniaria che consiste nel pagamento allo Stato di una somma di denaro non inferiore a 50 euro e non superiore e 50.164 euro. Tali limiti possono essere derogati dal giudice e non vincolano il legislatore.
La funzione dell’art. 24 c.p. è quella di determinare i margini edittali di pena relativi alle fattispecie delittuose punite esclusivamente o alternativamente con una multa, di cui non viene precisato dal legislatore l’ammontare minimo e massimo.

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7
Q

Cosa dispone l’art. 24 c.p. comma 2?

A

Dispone che “per i delitti determinati da motivi di lucro, se la legge stabilisce soltanto la pena della reclusione il giudice può aggiungere la multa da 50 euro a 25.00 euro”.
I motivi di lucro vanno individuati nella loro concreta realizzazione, secondo la dottrina maggioritaria non integrano una aggravante quindi non partecipano al giudizio di bilanciamento ex art. 69 c.p. e è ormai caduta in desuetudine l’applicazione di questo comma.

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8
Q

Esistono nel nostro ordinamento le pene pecuniarie fisse e proporzionali?

A

Si all’art. 27 c.p.
Le pene fisse sono indicate dal legislatore in misura invariabile al fine di impedire al giudice ogni potere discrezionale. Il ricorso alle pene pecuniarie proporzionali è frequente nella legislazione speciale soprattutto nei settori doganale tributario e del lavoro.

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9
Q

Le pene pecuniarie si possono convertire in reclusione e arresto?

A

No dal 1981 art. 136 introdotto con l. n. 689 del 1981 (Depenalizzazione) si possono convertire solo in libertà controllata e lavoro sostitutivo (oggi lavoro di pubblica utilità).

Il problema connaturato alla pena pecuniaria è quello della insolvibilità del condannato pertanto l’ordinamento italiano nel 1930 aveva previsto l’istituto di conversione della pena pecuniaria. In particolare prevedeva che la pena si convertisse in nella pena detentiva della specie corrispondente quindi reclusione o arresto. Tale disciplina comportava una evidente irragionevole discriminazione a danno dei non abbienti che subivano una condizione più gravosa, si trattava di una sorta di sanzione per la povertà in chiaro contrasto con il principio costituzionale di eguaglianza ex art. 3 Cost.

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10
Q

Come vengono calcolate le sanzioni di conversione dopo la l. 689 del 1981 (art. 102,103,108)?

A

12 euro di pena pecuniaria equivalgono a 1 giorno di libertà controllata
25 euro di pena pecuniaria equivalgono a 1 giorno di lavoro sostitutivo

La durata della libertà controllata non può eccedere 1 anno e 6 mesi se la pena convertita è quella della multa e la durata massima del lavoro sostitutivo non può superare i 60 giorni.

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11
Q

Cosa dice l’art. 135 c.p.?

A

Disciplina il ragguaglio tra pene pecuniarie e pene detentive quando per QUALSIASI EFFETTO giuridico si deve eseguire un ragguaglio fra pene pecuniarie e pene detentive, il computo ha luogo calcolando 250 euro di pena pecuniaria per un giorno di pena detentiva.

Sono molte le norme che richiamano a questo articolo ad esempio l’art. 2 comma 3.

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12
Q

Quali sono le pene previste per le contravvenzioni?

A

L’arresto ex art. 25 c.p. che è una pena detentiva restrittiva della libertà personale, temporanea. Consiste nella privazione da un minimo di 15 giorni a un massimo di 3 anni (5 in caso di concorso di + aggravanti e 6 in caso di concorso di reati).
Non sussiste nessuna differenza ontologica con la reclusione ma sono diversi gli effetti conseguenti alla applicazione delle due tipologie di sanzione detentiva.

La ammenda ex. art. 26 consiste nel pagamento in favore dello Stato di una somma di denaro non inferiore a 20 euro e non superiore a 10.000 euro.

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13
Q

La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia nel 2009 e 2013 per violazione del divieto di pene inumane o degradanti ex. art 3 CEDU, cosa ha fatto l’Italia a seguito delle condanne? qual è la situazione di oggi relativamente al sovraffollamento carcerario?

A

Con le condanne Slejmanovic nel 2009 e Torreggiani nel 2013 la Corte Europea dei diritti dell’uomo imputava all’Italia di aver tenuto i ricorrenti per diversi mesi in spazi inferiori a 3 mt. per persona, limite al si sotto del quale la Corte considera integrato un trattamento inumano e degradante.

L’Italia ha quindi introdotto una serie di interventi di contrasto al sovraffollamento carcerario.
Quali ad esempio:
ampliamento delle misure alternative alla detenzione, modifiche dei presupposti della custodia cautelare, ridefinizione del trattamento sanzionatorio della detenzione o spaccio di sostanze stupefacenti se il fatto è di lieve entità.

Per effetto di questa serie di riforme il sovraffollamento carcerario è stato fortemente ridimensionato in vista della decisione finale del Consiglio d’Europa. Infatti quest’ultimo nel 2016 ha promosso l’Italia sul fronte delle carceri e delle misure ottenute.

Tuttavia il tasso di sovraffollamento è tornato a salire negli anni successivi.
Grazie alle misure anti covid c’è stata una significativa riduzione della popolazione penitenziaria.

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14
Q

Esiste la detenzione amministrativa degli stranieri irregolari?

A

Esistono delle sinistre affinità con la pena detentiva come ad esempio nel Testo unico sull’immigrazione è presente il “trattenimento presso un centro di permanenza per i rimpatri”. Tali centri si configurano, nei fatti, come surrogati del carcere al di fuori dei principi e delle garanzie proprie del sistema penale. Stessa cosa vale per “i punti di crisi” destinati ad accogliere gli stranieri salvati in mare.
Anche la Corte Edu si è pronunciata in relazione al centro di Lampedusa e ha condannato l’Italia per violazione dell’art. 5 CEDU sottolineando come in realtà tali centri sussistano come luoghi di detenzione nei quali gli stranieri vengano privati di tutte le garanzie legali.

15
Q

Quali sono le pene principali previste dal d.lgs n. 274/2000 da aggiungere al catalogo dell’art 17 c.p.? e da chi sono irrogate?

A

Sono la pena permanenza domiciliare ex art. 53 e il lavoro di pubblica utilità ex art. 55.

Il GdP ha la competenza relativa ad una serie di reati previsti nel c.p. o in leggi speciali riguarda comunque reati minori e meno gravi. Vi è un particolare sistema sanzionatorio tale per cui viene eliminata la pena detentiva e privilegiata quella pecuniaria e le pene alternative a quella detentiva.
N.B. non è mai ammessa la sospensione condizionale della pena

16
Q

Quali sono le pene sostitutive delle pene detentive? e la loro ratio?

A

Le pene detentive brevi portano numerosi effetti criminogeni, posto che i criminali ai quali vengono comminate spesso sono delinquenti primari, quindi, il carcere appare una soluzione più dannosa che rieducativa.

Le pene sono:

  1. Semidetenzione art. 55 l. n. 689/1981: è una misura privativa pro tempore della libertà personale e comporta l’obbligo per il condannato di trascorrere almeno 10 ore al giorno nell’istituto penitenziario. A questo nucleo si aggiungono altre componenti accessorie come la sospensione della patente, il ritiro del passaporto, divieto di detenere armi, detenere l’ordinanza che determina le modalità di esecuzione della pena.
  2. Libertà controllata art. 56: riguarda la limitazione della libertà di circolazione del soggetto ad esempio obbligo di non allontanarsi dal comune, di presentarsi una volta al giorno al locale ufficio di pubblica sicurezza.
  3. Pena pecuniaria: multa o ammenda che sostituisce la pena detentiva fino a 6 mesi, si calcolano 250 euro per ogni giorno di pena detentiva.

Nel 1998 per gli stranieri è stata introdotta “l’espulsione dello straniero” quale sanzione sostitutiva della detenzione

17
Q

Come si applica la sanzione sostitutiva?

A

E’ rimessa al potere discrezionale del giudice che la infligge nella sentenza di condanna valutati i criteri del 133 c.p.
Il giudice decide in base alla gravità del reato e alla capacità a delinquere, il giudice deve scegliere la pena meno desocializzante per il condannato.
Nel caso in cui la pena detentiva sia compresa fra 1 anno e 2 anni il giudice dovrà scegliere la semi detenzione, in tutti gli altri casi potrà scegliere tra pena pecuniaria e libertà controllata e semidetenzione.

18
Q

Quali sono e cosa sono le pene accessorie?

A

Alcune sono elencate nell’art. 19 c.p. si applicano in aggiunta alla pena principale e conseguono automaticamente alla sentenza di condanna o a una sentenza di patteggiamento che preveda una pena detentiva superiore a 2 anni. Conseguono di diritto come effetti penali di essa tanto che nel caso in cui il giudice le ometta nella sentenza di condanna, possono essere applicate d’ufficio in sede esecutiva.
La maggior parte delle pene accessorie ha contenuto interdittivo contenendo il divieto di svolgere determinate attività, o limitazioni della capacità o funzioni.
Ha una funzione di prevenzione generale e speciale.
Le pene accessorie possono conseguire anche per i delitti tentati.

Soggiacciono al principio di riserva di legge quindi la loro indicazione è tassativa

Per i delitti sono:
interdizione dai pubblici uffici
interdizione di una professione
interdizione temporanea dagli uffici direttivi di persone giuridiche o imprese
interdizione legale
incapacità di contrarre con la P.A.
estinzione del rapporto di lavoro o di impiego
decadenza o sospensione della responsabilità genitoriale
pubblicazione della sentenza penale di condanna

Per le contravvenzioni sono:
sospensione dall’esercizio di una professione o un’arte
sospensione dall’esercizio degli uffici direttivi di persone giuridiche o imprese
pubblicazione della sentenza penale di condanna

19
Q

Come viene commisurata la pena?

A

La determinazione è affidata al potere discrezionale del giudice, si parla di commisurazione in senso stretto, che riguarda la determinazione della specie e dell’ammontare della pena all’interno della cornice edittale stabilita dal legislatore (art. 132 e 133); e di commisurazione in senso lato volta a stabilire la pena da eseguirsi in concreto (+ pene sostitutive o misure alternative).

19
Q

Come viene commisurata la pena?

A

La determinazione è affidata al potere discrezionale del giudice, si parla di commisurazione in senso stretto, che riguarda la determinazione della specie e dell’ammontare della pena all’interno della cornice edittale stabilita dal legislatore (art. 132 e 133); e di commisurazione in senso lato volta a stabilire la pena da eseguirsi in concreto (+ pene sostitutive o misure alternative).

20
Q

Che funzione ha l’art. 133 c.p.?

A

Ha la funzione di garantire il processo di individualizzazione della pena.
Prevede 2 indici di commisurazione della pena ai commi 1 e 2:
1. Gravità del reato - retribuzione-
2. Capacità a delinquere - prevenzione speciale-
Fra i criteri vi è una gerarchia, infatti il principio costituzionale di colpevolezza porta ad attribuire un ruolo preminente agli indici attinenti alla colpevolezza (intensità del dolo, grado della colpa); all’interno dei limiti segnati dalla colpevolezza, il giudice deve poi valutare gli indici di gravità oggettiva del reato (gravità del danno e del pericolo)..
Il 133 c.p. non dice nulla sui criteri finalistici di commisurazione della pena. Il giudice dovrebbe sempre chiedersi quale SCOPO intenda perseguire con la pena comminata.
Il giudice in armonia con gli art. 27 e 3 della Costituzione deve sempre assumere la rieducazione come criterio finalistico di commisurazione della pena, entro i limiti della colpevolezza per il singolo fatto concreto, nel rispetto della dignità della persona del condannato e nel divieto della responsabilità per fatto altrui.

21
Q

Che funzione ha il 133 bis c.p.?

A

Al comma 1 riguarda la commisurazione della pena pecuniaria in relazione alla capacità economica del reo.
La norma non fa riferimento ai criteri che devono essere utilizzati si ritiene dunque che debba fare riferimento al reddito del soggetto al tempo della condanna nonchè al patrimonio del reo.
Tra le componenti passive delle condizioni economiche del reo il giudice terrà conto delle obbligazioni pecuniarie gravanti sul soggetto come ad esempio:
- obblighi derivanti dal reato
- obblighi alimentari verso i familiari
- debiti di imposta
- debiti personali (mutuo)

Al comma 2 dispone le condizioni economiche del reo possono determinare l’applicazione di una pena sia superiore ai massimi che inferiore ai minimi edittali previsti dalla norma incriminatrice.

Gli aumenti o le diminuzioni ex art. 133 bis c.p. non sono circostanze in senso tecnico.

22
Q

Quando l’esecuzione della pena può essere rinviata?

A

La pena NON PECUNIARIA deve essere differita obbligatoriamente ai sensi dell’art. 146 c.p. in caso di:

  • donna incinta
  • madre con figlio di età inferiore a 1 anno
  • persona con AIDS o malattia grave

Ai sensi dell’art. 147 c.p. può essere differita facoltativamente

  1. se è stata presentata domanda di grazia (pena non ancora iniziata)
  2. se il condannato è gravemente infermo fisicamente (serio pericolo di vita)
  3. madre con figlio di età inferiore ai 3 anni
23
Q

Il periodo trascorso nell’ospedale psichiatrico (ex art. 148) vale come esecuzione della pena?

A

Si lo ha confermato la Corte Costituzionale con una sentenza del 1975

24
Q

Quali sono e cosa sono le cause di estinzione della pena?

A
Sono cause che estinguono la punibilità in concreto (che si ha con il passaggio in giudicato della sentenza) paralizzando l'esecuzione della pena inflitta dal giudice e talvolta precludendo gli effetti penali della condanna.
Le cause di estinzione della pena sono:
amnistia propria art. 155 c.p.
morte del reo 171
prescrizione della pena 172,173
indulto 174
grazia 174
non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziario
175
liberazione condizionale 176,177
sospensione condizionale della pena 163,168
riabilitazione 178,181