Le differenze individuali Flashcards

1
Q

In cosa consiste il concetto di Employability?

A

Vuol dire “occupabilità”. Quanto sono occupabile, quanto per l’azienda sono appetibile, quanto le
mie competenze possono trovare impiego nel mercato del lavoro.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Come si articola il processo di selezione del personale?

A

Nello studio delle differenze individuali dobbiamo andare a fare un’analisi delle variabili interpersonali: il primo step fa quindi riferimento a guardare gli individui rispetto agli altri, vuol dire studiare le persone accomunandole guardando somiglianze e differenze rispetto alle altre seguendo un principio tassonomico
o di classificazione delle caratteristiche/comportamenti individuali.
Questo processo è definito Analisi a livello interpersonale.
Poi approfondiamo la situazione, nella prima selezione di gruppo riusciamo ad escludere alcuni, portiamo avanti le
persone con una serie di caratteristiche oppure ci ritroviamo a non sapere ancora scegliere perché siamo indecisi. In
questo step proviamo a capire come funziona la persona singolarmente, non la compariamo con altri. Cerchiamo di
capire i suoi valori/personalità etc. variabili intrapersonali→ spiegano perché un individuo agisce in un certo modo
secondo un principio di unicità delle caratteristiche comportamentali possedute.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Differenza tra variabili intrapersonali e interpersonali?

A

Le variabili interpersonali ci permettono quindi di descrivere gli individui in base a un certo numero di fattori (in gruppi tipo), la differenza la fa la variabile intrapersonale nella misura in cui ci fa capire come le caratteristiche selezionate nel primo step possono manifestarsi nel lavoro (come mai è più socievole) come si comporterà in momenti di stress?).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Perche’ e’; importante studiare le differenze individuali?

A

Le differenze individuali vengono
studiate in psicologia del lavoro perché sono importanti predittori degli esiti lavorativi quali il successo e la
soddisfazione lavorativa.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Abilita’ cognitive

A

Il primo attributo individuale studiato in ambito organizzativo, quale elemento della mente fondamentale per le prestazioni efficaci, è l’abilità cognitiva, tramite cui le persone acquisiscono conoscenze e risolvono problemi. I primi studi si sono occupati di un fattore g, abilità cognitiva generale che consente agli individui di agire in maniera corretta e di muoversi in determinati situazioni
Teoria monofattoriale di Spearman secondo cui l’intelligenza è data da una capacità generale e da altri fattori secondari (concezione gerarchica, scomposizione in sottofattori), fondamentale per capire come l’individuo si muove nel mondo.
Se esistesse solo G non ci sarebbero differenze individuali.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Abilita’ Cognitive e Psicomotorie

A

Landy e Conte e Murphy, studiano quali altre caratteristiche considerare nello studio del comportamento
lavorativo: dicono che non possiamo non considerare altri elementi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Tassonomia di Fleishman e Reilly

A

Il fattore g viene operazionalizzato in questo modo: è una capacità mentale molto generale che comprende capacità di ragionamento, progettazione, problem solving, pensare in modo astratto, capire idee complesse, imparare velocemente, apprendere dall’esperienza, sapersi orientare nel futuro. L’intelligenza è l’applicazione di abilità cognitive e conoscenze volte ad apprendere, risolvere problemi, raggiungere scopi; si traduce in operazioni molteplici, rispecchia varie componenti ed è funzionale all’adattamento dell’individuo.
Non esiste solo “g”, ma anche altre abilità cognitive sottostanti utili per varie tipologie di lavoratori (a seconda dell’attività lavorativa g viene frazionato) e alcune di loro risultano cruciali per certe attività ma non per altre

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Human Cognitive Abilities di Carroll

A

Non possiamo considerare un unico fattore g, ma una serie di abilità mentali sono disposte in un ordine gerarchico in cui contenuti e processi mentali semplici confluiscono in quelli più complessi.
In psicologia del lavoro ci si rifà molto a tale modello gerarchico: il terzo strato è quello del fattore g; il secondo strato consente di individuare le caratteristiche costituzionali di base delle persone, che perdurano e che possono governare o influenzare un’ampia gamma di comportamenti in un determinato dominio (intelligenza fluida e cristallizzata, memoria generale e apprendimento, percezione visiva e uditiva ampia, abilità ampia di rievocazione ecc.); per ognuna di queste, ciascun individuo può mettere in atto abilità specifiche ristrette del primo strato, ad es. abilità di rievocazione

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Quali sono le altre abilita’ fondamentali?

A

Ci sono altre abilità che devono essere contemplate per analizzare le caratteristiche del lavoro e le competenze che l’individuo deve avere per poterlo svolgere.
- abilità fisiche 🡪 vi sono mansioni il cui svolgimento richiede determinate caratteristiche fisiche quali forza, flessibilità muscolare, resistenza fisica;
- abilità sensoriali 🡪 funzioni fisiche della vista, dell’udito, del tatto, del gusto ecc.;
- abilità psicomotorie 🡪 coordinazione, destrezza e tempi di reazione dell’individuo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Importanza della Personalita’ oltre che alle abilita’?

A

La personalita’ e’ in grado di spiegare perché le persone si comportano in determinati modi, intraprendono un percorso di carriera piuttosto che un altro, ma anche perché, a parità di paga, di contesto, di mansioni ecc., alcuni risultano più o meno soddisfatti di altri e svolgono il loro lavoro in maniera più efficace.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Definizione di personalita’?

A

Non esiste una definizione univoca di personalità ma la definiamo a seconda del punto di vista: per l’individuo è l’insieme delle qualità e inclinazioni che danno il senso della propria identità, integrità e unicità; per l’altro/osservatore è l’insieme delle caratteristiche che distinguono gli individui l’uno dall’altro (si crea delle aspettative); per lo studioso è la complessità dei “sistemi” psicologici che contribuiscono all’unità e continuità della condotta e dell’esperienza del singolo individuo in interazione col mondo esterno, nel corso del tempo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Modello dei Big Five?

A

l modello dei Big Five è il modello di riferimento secondo cui è possibile descrivere la personalità in base a cinque fattori principali, ciascuno dei quali comprende due tratti più specifici. I tratti (Eysenck) sono definiti come disposizioni generali a comportarsi in un certo modo;

I tratti si spaiano su un continuum e vengono definiti da una serie di item…:
- Energia 🡪 dinamismo, “Mi sembra di essere una persona attiva e vigorosa”; dominanza, “Generalmente tendo ad impormi piuttosto che accondiscendere”.
- Amicalità 🡪 cooperatività, “Se necessario non mi tiro indietro dal dare aiuto a sconosciuti”; cordialità, “Mi confido volentieri con gli altri”.
- Coscienziosità 🡪 scrupolosità, “Di solito curo ogni cosa nei minimi particolari”; perseveranza, “Porto fino in fondo le decisioni che ho preso”.
- Stabilità emotiva 🡪 controllo delle emozioni, “Di solito non mi capita di reagire in maniera esagerata anche a forti emozioni”; controllo degli impulsi, “Di solito non perdo la calma”.
- Apertura mentale 🡪 apertura alla cultura, “Sono sempre informato su quello che accade nel mondo”; apertura all’esperienza, “Ogni novità mi affascina”.

Studi sul modello hanno evidenziato una relazione curvilinea tra coscienziosità (responsabile, prudente, orientato al risultato) e successo lavorativo e performance; tra stabilità emotiva e bassa sensibilità allo stress, adattabilità al cambiamento; tra energia (socievole, ambizioso, energico) e sviluppo di carriera, livello retributivo, soddisfazione lavorativa. L’amicalità mette tutti d’accordo: avere questo fattore piuttosto pronunciato vuol dire che un lavoratore può trarre vantaggio ed essere un buon lavoratore nei contesti organizzativi. Mentre per gli altri fattori ci sono risultati discordanti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Come si Misura il modello dei Big Five?

A

Attraverso il Neo Personality Inventory (Costa e McCrae) che ha dimostrato elevata concordanza tra autovalutazione e eterovalutazione, o ancora il Big Five Questionnaire (BFQ).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Vantaggi e svantaggi del Modello dei Big Five?

A

Vantaggi del Big Five 🡪 rappresenta una cornice di riferimento condivisa per la descrizione della personalità, tramite la quale interpretare e catalogare le differenze individuali relative alla personalità (anche nei contesti); è caratterizzato da elevata comprensività, economicità e accessibilità, consente di esaminare e valutare la persona con i termini che le persone usano abitualmente per comunicare, descrivere e giudicare sé stesse e gli altri; consente di esaminare e di fare previsioni rispetto ad importanti criteri esterni connessi all’adattamento psicosociale, come il successo scolastico e lavorativo e il benessere psicologico.
Limiti 🡪 i cinque fattori non sono stati riscontrati in tutte le culture, soprattutto quelle collettiviste; abitualmente le persone usano un numero più limitato di fattori per descrivere sé stesse e gli altri; allo stesso tempo, i cinque fattori non esauriscono la varietà delle caratteristiche che descrivono la personalità, né permettono una descrizione accurata ed esauriente delle singole individualità.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Teorizzazione di sette fattori di Teller e Waller

A

Fattori generali a valenza positiva (notevole, straordinario, eccellente) e a valenza negativa (crudele, cattivo, strano).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Self-Concept?

A

il modo in cui una persona considera sé stessa in quanto essere fisico, sociale, spirituale e morale, che influenza le modalità di interazione con il mondo esterno. Uno degli autori che si è occupato maggiormente di questo concetto è Gecas 🡪 valori, credenze, competenze, obiettivi personali influenzano il concetto di sé.

17
Q

Locus of Control (Rotter)?

A

Le persone percepiscono un diverso grado di controllo sulle situazioni. LOC esterno 🡪 scarso controllo sugli eventi; LOC interno 🡪 attribuiscono a sé successi e fallimenti. Non solo ci aiuta a capire come gli individui si pongono in ambito lavorativo in termini di sicurezza del lavoro ma anche che persone con LOC interno riescono a gestire meglio il proprio lavoro, attribuendo a sé stessi successi e fallimenti.

18
Q

Self-monitoring (Snyder)?

A

Grado in cui le persone riescono a controllare il modo in cui si presentano agli altri, osservabile tramite la messa in atto di comportamenti accettabili; chi ha alto self-monitoring tende a considerare meglio il significato e le caratteristiche delle situazioni e comprende facilmente le caratteristiche dei nuovi ruoli. Guardare chi abbiamo di fronte e vedere come si pone nel suo non verbale, come si è preparato per venire al colloquio, che abbigliamento ha scelto, sono tutti fattori che hanno a che fare con il nostro self-monitoring.

19
Q

Autostima?

A

l’opinione sviluppata dall’individuo sul proprio valore (giudizio valoriale) in base ad una complessiva valutazione di sé; coloro dotati di alta autostima hanno maggiore fiducia nell’esplorare situazioni nuove e nuovi ruoli e ad assumersi i rischi di gestire situazioni sconosciute; alta autostima e buona capacità di gestione delle proprie risorse cognitive e strumentali sono un fattore protettivo nei confronti delle conseguenze della mancanza di lavoro.

20
Q

Autoefficacia (Bandura)?

A

L’autoefficacia percepita è intesa come la convinzione che le persone hanno nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire in modo adeguato le situazioni che incontreranno in modo tale da raggiungere i risultati prefissati; si riferisce a quanto mi sento capace di svolgere un lavoro, avere un alto grado di autoefficacia porta ad alta qualità di prestazione (sono cose diverse).
Rispetto a questo gli studi dicono che una valutazione che aiuta a capire come mettere le persone al posto giusto passa anche dal capire cosa gli si sta chiedendo, quali obiettivi devono raggiungere, e fare un match tra queste richieste del contesto e le caratteristiche dell’individuo può essere funzionale.

21
Q

Personalita’ di tipo A e B?

A

Possono reagire in maniera diversa: i tipo A sono competitivi, fortemente motivati e orientati al successo, con un forte senso di urgenza e impazienza ma non sanno collaborare e costruire gruppo. Quando abbiamo obiettivi specifici da dover raggiungere in tempi brevi è più indicato scegliere persone con questo tipo di caratteristica. Le persone di tipo B sono rilassate e adottano un approccio semplice ai problemi della vita (continuità nel tempo di interazione con le persone 🡪 tempi lunghi). Non è che una è migliore dell’altra, il selezionatore deve scegliere colui che gli serve in quel momento.

22
Q

Bisogno di riuscita di McClelland?

A

Voler soddisfare la necessità di avere una diretta responsabilità del lavoro che svolgo, delle azioni altrui e proprie per raggiungere obiettivi personali, e questo lavorando in un contesto che mi metta alla prova;

23
Q

Bisogno di Affiliazione?

A

Cioè mantenere relazioni interpersonali, lavorare in gruppo, evitare conflitti, attenzione ai sentimenti e bisogni altrui, spesso mettendo l’altro prima della riuscita;

24
Q

Bisogno di potere?

A

Cioè esercitare controllo sugli altri, quindi ricoprire ruoli di comando in cui dare mansioni

25
Q

Proattivita’?

A

Tendenza relativamente stabile dell’individuo ad accettare i cambiamenti, a cercare attivamente i cambiamenti, a pianificare il futuro, a perseverare di fronte agli ostacoli.

26
Q

Interessi professionali?

A

Essi sono dei predittori della performance efficace e del comportamento lavorativo🡪 quanto più mi interessa qualcosa, tanto più la mia performance sarà migliore. Caratteristiche: hanno una componente disposizionale, si stabilizzano in età adulta e possono essere modificati dall’esperienza lavorativa; sono espressi in forma di preferenze; riflettono l’identità personale, insieme alla personalità contribuiscono alla formazione dell’identità lavorativa.

27
Q

Modello RIASEC di Holland sugli interessi professionali?

A

Il modello RIASEC propone sei macro categorie di interessi: realistici, intellettuali, convenzionali, intraprendenti, artistici e sociali. Ogni individuo propende verso determinati interessi professionali piuttosto che altri, e alcuni di escludono, non possono andare di pari passo.

Studiando l’esagono. Gli interessi posizionati lontani non possono convivere e non li troveremo quindi nella stessa persona

Indagando la mappatura degli interessi, essi sono collegati alle caratteristiche di personalità:
- realistici, “Do-ers” hanno una chiara definizione degli obbiettivi e dei passaggi per arrivare ad essi, sono conformisti, onesti, materialisti, pragmatici e persistenti;
- intellettuali, “Thinkers” sono analitici, cauti, critici, curiosi e precisi;
- artistici, “Creators” sono disordinati, emotivi, espressivi, idealisti, impulsivi, intuitivi e anticonformisti;
- sociali, “Helpers” sono cooperativi, amichevoli, generosi, empatici, sensibili e comprensivi;
- intraprendenti, “Persuaders” sono avventurosi, ambiziosi, energetici, esibizionisti e ottimisti;
- convenzionali, “Organizers” sono conformisti, coscienziosi, metodici, efficienti, rigidi, obbedienti e prudenti.

Holland comunque non esclude la compresenza di più interessi ma dipende dalla distanza di essi nell’esagono.
La sua classificazione è una semplificazione della realtà, non esaurisce la vasta gamma di preferenze di un individuo. Inoltre questo modello non può essere preso in considerazione quando l’identità è ancora in formazione.

28
Q

Importanza dei valori?

A

I valori muovono le nostre condotte, sono l’insieme di convinzioni in virtù delle quali riteniamo giusto o sbagliato agire in un modo piuttosto che in un altro.
Brofenbrenner ci insegna che tutti i livelli che l’individuo incontra nella vita sono alla base della costruzione dei valori, tanto importanti perché sono un mediatore tra i nostri bisogni, le ragioni che adduciamo nella scelta di un lavoro e gli obiettivi che vogliamo raggiungere, soprattutto quando sono obiettivi organizzativi. È essenziale comprendere quali sono i valori compatibili con le finalità che di volta in volta vengono perseguite in ambito organizzativo.
[Bisogni/motivi di base 🡪 valori 🡪 scopi]

29
Q

La congruenza?

A

La congruenza è il valore ideale, essa ha luogo quando le persone all’interno di un contesto lavorativo collaborano con colleghi con valori simili e questo porta ad emozioni positive;

30
Q

Approccio di Rokeach?

A

gli individui utilizzano i valori, culturalmente appresi, come standard per stabilire se sono morali e competenti come gli altri, per guidare la propria autopresentazione e per favorire la razionalizzazione di credenze, atteggiamenti, comportamenti, che altrimenti potrebbero essere personalmente o socialmente di difficile accettazione. I valori sono la chiave di lettura del nostro agire e dell’agire altrui, influenzano direttamente la scelta dei modi ed i mezzi dell’azione, noi giustifichiamo le nostre azioni sulla base delle nostre credenze. Rokeach distingue in linea di massima due macro categorie di valori: i valori terminali sono quelli che riflettono la preferenza del soggetto per determinati obiettivi finali da raggiungere nel corso della vita (vita confortevole, felicità, riconoscimento sociale); i valori strumentali costituiscono i mezzi attraverso cui le persone provano a raggiungere gli obiettivi terminali (mente aperta, coraggio, razionalità). Gli antecedenti dei valori si trovano nella cultura, nella società e nella personalità 🡪 il risultato finale del valore è il comportamento.

31
Q

Modello di Schwartz sui valori come stati desiderabili?

A

Secondo Schwartz i valori sono stati desiderabili (valore non è tanto qualcosa che ci guida ma qualcosa a cui tendiamo), obiettivi e scopi, comportamenti che trascendono da specifiche situazioni e che sono applicati come standard normativi per giudicare e scegliere tra modi alternativi di comportamento che si strutturano in relazioni conflittuali. I valori non sono così ben definiti come secondo Rokeach, tuttavia guidano il nostro modo di essere, le nostre condotte in tutti i campi.