La competenza Flashcards

1
Q

Cosa si intende per competenza?

A

Caratteristica propria di colui che dimostra di saper svolgere in modo adeguato una certa attività, un
certo compito (definizione dallo Zingarelli).

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2
Q

Cos’e’ la competenza a vivere?

A

La competenza non è solo saper fare, ma anche saper essere e quindi è innanzitutto “competenza a vivere”, cioè la nostra complessiva abilità cognitiva e affettiva che ci consente di essere e stare nel mondo.
Non esiste una definizione unica di questa competenza a vivere, molti studiosi si sono focalizzati su di essa, la
definiamo quindi come:
- Un fenomeno complesso che ha a che fare con l’individuo in tutte le sue forme e per questo è complessa e
difficile da definire
- È multidimensionale/globale, ha a che fare con tutto il nostro essere in termini sia cognitivi che affettivi e
consente all’individuo di essere e di stare al mondo (ci fa uscire di casa, ci fa scegliere se bere il caffè o l’orzo,
ci fa scegliere il partner…)
- È fisica, biologica, cerebrale, mentale, psicologica, culturale→ essa è quindi costituita da molti campi di
variabili, infatti costruiamo la competenza sulla base di un patrimonio genetico, tramite interazioni culturali
e implicazioni psicologiche
- È cangiante: cambia con esperienza, con l’identità, con il crescere
- Ha a che fare sia con componente valutativa e cognitiva che con quella affettiva. Quindi è anche affettiva. È
un insieme di elementi.

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3
Q

Struttura della competenza

A

La struttura è considerata la parte strettamente cognitiva della competenza, è il macro contenitore delle mappe cognitive presenti nella nostra mente che usiamo per ragionare su come stare al mondo, che costruiamo secondo la componente semiotica, caratteristica fondamentale della competenza a vivere secondo Bruner.
Componente semiotica: uso del linguaggio per la costruzione dei simboli e dei significati (individuale) e con l’interazione (relazionalità), ovvero le persone costruiscono la conoscenza del mondo attraverso processi interattivi in un contesto culturale.
Componente paradigmatica: è più razionale e ha a che fare con la progettazione e l’intenzionalità dell’azione.

Questo vuol dire che pensando alla competenza da un lato costruiamo conoscenza, relazioni, scopriamo il mondo, dall’altro siamo in grado di riflettere sulla relazione tra intenzioni e azione e comprendere in quale direzione stiamo andando.

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4
Q

Processo della competenza

A

costruisce e fa funzionare la struttura, per questo sono interdipendenti, l’uno non può esistere senza l’altro. Viene diviso in due componenti:
- individuale conversazionale, in cui si ritrovano azioni globali e immediate, comprende gran parte della conoscenza tacita, la valutazione affettiva ed è orientata alla costruzione del sé (elementi più immediati che orientano il modo di essere di una persona);
- sociale-culturale, che riguarda la forma logico-razionale della competenza, nasce da conoscenze esplicite spesso condivise socialmente e nel momento in cui vengono richiamate alla memoria per poter mettere in atto un’azione competente sono presenti a livello razionale quindi implicano uno sforzo.

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5
Q

Competenza professionale

A

L’insieme di differenti capacità di azione messe in atto dalla persona in un determinato contesto, sulla base del processo di certi attributi (conoscenze, skills, atteggiamenti).

La competenza professionale si declina in varie competenze che riguardano una mescolanza di conoscenze, skills, motivazioni, rappresentazioni, credenze, valori ed interessi, cioè le differenze individuali; si associano ad una prestazione riuscita; si articolano in una combinazione di elementi diversi che può essere valutata e dimostrata nell’azione, differenziando le persone per livello di prestazione

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6
Q

Quali fattori si indagano nella competenza professionale?

A

Si indagano l’esito e la performance ma anche gli antecedenti:
- caratteristiche di personalità 🡪 funzionamento psicologico della persona, relazione della persona con sé, gli altri e l’ambiente, need for affiliation, locus of control, self-monitoring, self-efficacy (guidano la modalità di agire, di presentarsi, i propri valori);
- capacità 🡪 abilità cognitive e sensoriali, capacità fisiche;
- caratteristiche socio-culturali 🡪 formazione scolastica e professionale, esperienza di lavoro

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7
Q

Competenza professionale e competenza linguistica di Chomsky?

A

Parte dalla considerazione che nonostante il parlante conosca le regole di grammatica della sua lingua non riesce sempre ad essere efficace nella sua prestazione.

La competenza è qualcosa che il parlante possiede o non possiede. Introduciamo così una distinzione fondamentale tra competenza (la conoscenza che il parlante ascoltatore ha del proprio linguaggio) ed esecuzione (l’uso del linguaggio in situazioni concrete); la prima rimane sempre quella, la seconda cambia.
L’esecuzione è la messa in atto delle competenze in un contesto reale e la più grande critica a Chomsky è che l’ambiente in questa teorizzazione è solo un posto in cui eseguiamo il compito, passivo, non interagisce.

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8
Q

La competenza tacita di Polanyi

A

Per competenza tacita si intende ciò che si conosce, ma non si esprime perché non si può o sarebbe inutile farlo, “possiamo conoscere più di quanto possiamo esprimere”.
Spesso non sono in grado di spiegare perché e come fanno le cose ma quel modo di fare dà valore aggiunto al funzionamento del gruppo e dell’organizzazione.

Riconosce l’unicità dell’individuo.

La competenza tacita va distinta dalla competenza implicita, ovvero ciò che si può ma non si vuole esprimere.

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9
Q

La competenza riflessiva di Schön

A

Il professionista, la persona competente a lavoro, non deve essere considerato mero “risolutore di problemi strumentali” ma egli è artefice creativo e riflessivo del proprio agire.

La competenza riflessiva è la capacità dell’individuo di fondere insieme problem solving e problem setting: ciò rende l’azione unica e causa di apprendimento. Il professionista riflessivo prova a risolvere il problema e lo fa in maniera contestualizzata attraverso un approccio problematico alla realta’.

Schön parla di contesti di pratica, in cui il professionista trova la ragione del suo operare, che sono campi di esperienza problematica da esplorare, indagare, trasformare, attraverso l’esercizio di un’“abilità artistica” connotata da competenze emergenti in situazioni uniche, incerte e conflittuali 🡪 il sapere professionale si costruisce nell’azione riflessiva ed è un sapere empiricamente situato

Ciò che fa diventare professionisti competenti è l’effetto sorpresa. Esso consente all’individuo di mettere in atto la cosiddetta azione intelligente che Schön definisce “conoscenza nell’azione”.

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10
Q

La capacità negativa di Lanzara

A

Ha approfondito il costrutto sulla base delle teorie precedenti affermando che essa si esplica grazie ad un’integrazione ecologica tra l’agire e il mondo in cui si manifesta. La competenza ad agire è mossa da schemi cognitivi e si muove tra due elementi contestuali, incertezza e cambiamento.

Individuo e contesto si influenzano reciprocamente. La competenza diventa qualcosa di mutevole proprio perché incertezza e cambiamento vanno ad influenzare l’azione.

Quindi, la competenza risulta da un’integrazione funzionale tra l’individuo in termini di Sé (capacità interne e processi cognitivi) e il comportamento che esplica, come l’ambiente agisce su esso e l’individuo a sua volta cambia quel comportamento in risposta a nuove richieste.

La competenza non è solo dell’individuo, non è come con Chomsky.
Quelle skills, diventano competenza nel momento in cui entrano a far parte del contesto, che è qualcosa di fondamentale e attivo.

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11
Q

Tre elementi fondamentali di un sapere competente (Lanzara)

A

Nella costruzione di un sapere competente Lanzara afferma la necessità di analizzare tre elementi fondamentali:
- programma per l’azione 🡪 fa riferimento alle interazioni tra individuo e ambiente, le quali quando l’individuo mette la “mente in azione” vengono progettate, realizzate e corrette mediante programmi per l’azione. Quando ci interfacciamo col contesto ci sono diversi modi in cui possiamo interagire: in questi casi siamo in grado di fare dei programmi per l’azione che ci aiutano a vivere all’interno del contesto anche realizzando le economie cognitive, che ci aiutano a mettere in atto un’azione intelligente perché ci ritornano utili nel momento in cui non c’è tempo di pianificare.
- capacità negativa 🡪 si esprime nella capacità di andare oltre il noto, saper sostare nell’incertezza per conosce il nuovo ed esplorare l’ignoto, accettare di essere vulnerabili agli eventi. Questa capacità è fondamentale nelle situazioni di incertezza e di cambiamento perché consente di essere proattivo nell’incertezza senza agire
- sensibilità al contesto 🡪 carattere sociale della competenza. Apprendere una competenza non è un’attività puramente cognitiva, le competenze sono riproducibili all’interno di un sistema di relazioni e di pratiche socialmente e culturalmente riconosciute. Quindi la competenza di un individuo in questa interazione ecologica si mostra e si sviluppa in un dominio di azione specifico, nell’ambito di una determinata comunità sociale;La competenza è data da apprendimento individuale e apprendimento culturale, che non sono scindibili l’uno dall’altro nella costruzione della stessa.

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12
Q

Paradossi della competenza?

A

Appartiene all’individuo ma è anche un’acquisizione del contesto, è incostante (cambia continuamente), è volatile (difficile da operazionalizzare) ma ha un carattere ricorrente, si manifesta nel momento dell’azione professionale ma non coincide con essa, si costruisce nelle interazioni e relazioni, è presente a sostegno dell’azione professionale ma non è l’azione.

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13
Q

Chi è un professionista competente?

A

Potremmo dire che la competenza è una sintesi personale dell’individuo che passa attraverso l’esperienza e si struttura in una particolare configurazione delle cognizioni e delle abilità finalizzata alla soluzione dei problemi, all’azione concreta ed efficace.

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14
Q

Modelli per misurare la competenza professionale?

A
  • modelli razionalistici 🡪 vedono la competenza come un insieme ampio di attributi usabili per svolgere l’attività lavorativa e le persone più competenti sono quelle che usufruiscono di un insieme più ricco e numeroso di attributi;
  • modelli interpretativi 🡪 secondo cui la competenza si esprime in funzione delle contingenze situazionali e delle finalità perseguite dagli individui. La competenza come sapere d’uso, che non esclude abilità e risorse personali, ma che si struttura in base a obiettivi e situazioni specifiche.
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15
Q

Il modello delle competenze di successo

A

La competenza è una caratteristica intrinseca della persona riguardante aspetti motivazionali, capacità, tratti personali, immagini di sé. Le competenze sostengono una pluralità di azioni quotidiane, si evolvono in funzione dell’esperienza. Secondo McClelland, la competenza non è un fattore di intelligenza, ma un insieme di schemi cognitivi e comportamentali operativi collegati al successo nel lavoro 🡪 le competenze sono predittori di successo dell’attività lavorativa.

Behavioral Event Interview focalizzata sull’individuazione dei best performers e delle competenze ad essi attribuibili, gli schemi cognitivi e comportamentali causalmente correlati al successo lavorativo.

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16
Q

Il contributo di Boyatzis

A

Il modello di competenze proposto da Boyatzis ha due dimensioni, che distinguono differenti tipi e livelli di competenza che vengono misurati e valutati: la prima descrive i tipi di competenze, che sono associati a diversi aspetti del comportamento lavorativo e a diverse capacità delle persone; la seconda descrive i livelli delle competenze, riconducibili a cinque costrutti (*motivi, tratti, immagine di sé, ruoli sociali, capacità cioè skills).
Questo modello per una prestazione efficace sottolinea la relazione dinamica esistente tra competenze, richieste del ruolo e ambiente organizzativo che determina l’efficacia dell’azione o del comportamento.

17
Q

Quali sono le caratteristiche di competenza che secondo Boyatzis dobbiamo considerare e studiare per individuare le caratteristiche utili a cogliere la competenza relazionale?

A
  • autoconsapevolezza, che ha a che fare con: una dimensione emotiva che riguarda il riconosce le emozioni e i loro effetti personali; accurata valutazione di sé, conoscere i punti di forza e debolezza; fiducia in se stessi e sentire di avere un valore e delle capacità;
  • gestione di se stessi: adattabilità, flessibilità nell’affrontare gli ostacoli e il cambiamento; autocontrollo, controllare le emozioni in funzione del gruppo di appartenenze o nelle norme organizzate; coscienziosità, essere affidabile, prestare attenzione ai fatti; iniziativa e fedeltà, essere proattivi e congruenti con valori, emozioni e comportamenti;
  • consapevolezza sociale: empatia, comprendere gli altri e accogliere i loro interessi; orientamento di servizio, riconoscere a andare in contro ai bisogni dell’utente; consapevolezza organizzativa, percepire le relazioni di natura politica nell’organizzazione;
  • capacità sociale: leadership, ispirare e guidare i gruppi; sviluppo degli altri, aiutare a migliorare le prestazioni altrui; funzione catalizzatrice, gestire il cambiamento; influenza sociale; creazioni legami; comunicazioni; collaborazione

Per quanto riguarda i livelli di competenze di secondo grado:
- motivazione: attivazione, persistenza, direzione del comportamento verso gli obiettivi;
- tratti: influenzano la modalità diversa di reazione caratteristica di un individuo in risposta ad una serie di stimoli equivalente;
- immagine di sé: percezione e valutazione della persona;
- ruoli sociali: ruolo professionale riscoperto in relazione alle aspettative degli altri;
- capacità (skill): abilità di una sequenza di azioni o in particolari situazioni in riferimento agli obiettivi da perseguire.

18
Q

Modello di Spencer e Spencer?

A

La competenza è una caratteristica intrinseca individuale collegata ad una performance efficace o superiore in una mansione o in una situazione e che è misurata sulla base di un criterio prestabilito; essa è parte integrante e duratura della personalità e causa e predice il comportamento e i risultati ottenuti ed è misurabile. Caratteristiche della competenza simili a quelle proposte da Boyatzis.

19
Q

Metafora dell’iceberg di Spencer e Spencer?

A

Quello che bisogna considerare in termini di competenze per poter garantire una prestazione efficace non sono soltanto skills e conoscenze (che rappresentano la punta dell’iceberg), ma noi dobbiamo vedere alla globalità, a ciò che è nascosto: skills e conoscenze possono essere perfezionate e migliorate, ma ciò che ci interessa è un sommerso che ha a che fare con quanto l’individuo è “competente a vivere”, quanto sa fare una serie di cose, e quanto ha una serie di caratteristiche che possono aiutarlo con lo svolgimento del lavoro (le cosiddette competenze distintive).

Quindi le competenze soglia sono necessarie per arrivare a una performance di livello accettabile; le competenze distintive invece concorrono a distinguere i soggetti superiori alla media.

20
Q

Modello tripartito della competenza di Le Boterf

A

Il modello tripartito della competenza (saper essere e saper fare – attivazione e mobilizzazione – bilancio delle competenze), volto al riconoscimento e alla riconoscibilità delle competenze professionali in un’ottica di superamento della classificazione proposta dagli autori che lo hanno preceduto 🡪 competenza come processo e non come la classificazione di elementi.

La competenza non sta nel possedere, ma nella sua capacità di saper mobilitare e combinare tali risorse 🡪 agire pertinente, cioè attivare le risorse nell’azione.

Non e’ piu’ una struttura ma una caratteristica.

Per Le Boterf, lo sviluppo della competenza è un imparare ad imparare, ma senza essere riduttivi: condizione del saper essere e del saper fare (riflettere sulle azioni e sulle loro conseguenze).

La competenza nasce dalla capacità dell’individuo di attivarsi e mobilizzare le risorse.
Per categorizzare una competenza è necessario comprendere le sue componenti:
- disponibilità da parte dell’individuo di mettere insieme una serie di risorse che ha a disposizione e saperle combinare;
- capacità da parte dell’individuo di ricercare risorse e conoscenze che hanno a che fare con le richieste funzionali che arrivano dal contesto.

21
Q

La scuola italiana

A

L’esperto è colui che riesce a mettere in atto più complessi programmi d’azione, ha una forte capacità negativa, ha un pensiero critico e rivolto all’azione.

Pellerey fa un ulteriore passo avanti definendo la competenza un insieme di strategie, cioè la “messa in uso”, il “saper agire” delle risorse cognitive, emotive, relazionali, sociali, tecnologiche, professionali, indispensabili all’individuo per poter partecipare alla vita della comunità nei diversi contesti organizzativi e nelle diverse situazioni.

22
Q

Il modello organizzativo delle competenze

A

Studi recenti hanno abbandonato una prospettiva individuale nell’analisi della competenza per andare verso un modello organizzativo: ipotizzano che la competenza sia una qualità emergente che l’organizzazione fa evolvere nel tempo.