LA GLOBALIZZAZIONE Flashcards
Cos’è la globalizzazione?
processo di interconnessione economica, iniziato a parlarne dalla rivoluzione industriale e viene alla rivolta negli anni ’80; si tratta di fenomeni che riguardano collegamenti/integrazione tra le economie e culture
Cosa dice Levitt della globalizzazione? E perchè oggi è considerato non vero?
Levitt: interpretazione molto rigida: a breve i gusti dei consumatori diventano gli stessi in tutti i paesi, ma in realtà non è vero oggi si può parlare di globalizzazione dei mercati, ma non possiamo supporre che gusti, bisogni e comportamenti siano omogenei
Cos’è lo spread? A quanto è in Italia?
divario tra rendimenti o tra quotazioni di più titoli o di uno stesso titolo nell’arco di una giornata; divario tra tassi d’interesse. Oggi in Italia è a 230, due anni fa era a 100; non è un livello drammatico, ma comunque non va benissimo
Quali fattori hanno spinto la globalizzazione?
- Riduzione dei costi di trasporto
- Riduzione dei costi di comunicazione
Quando è iniziata la globalizzazione?
quando hanno iniziato a ridursi i costi di trasporto e comunicazione, quindi intorno alla fine del 1800
Quante sono le fasi della globalizzazione?
3
Prima fase di globalizzazione.
- 1° fase: fine 1800-1914 motore a vapore su navi e treni. L’innovazione ed evoluzione di sistemi di trasporto e comunicazione sono forze trainanti, ma poi ci sono state innestate delle decisioni umane di natura politica, che in alcune fasi hanno rallentato/interrotto il processo, mentre in altre lo hanno accelerato. Prima linea ferroviaria in UK nel 1825. Apertura del canale di Suez nel 1869. Importanza di navi frigorifere dal 1879.
- Tecnologie rivoluzionarie (navi e treni a vapore, navi frigorifere, telegrafo) e infrastrutture (canali, porti, reti ferroviarie)
- Egemonia economico-politica di UK, seguita da Europa Occidentale, USA e molto più tardi Giappone
- Specializzazione dei paesi, divisione internazionale del lavoro e ampliamento delle diseguaglianze
- De-industrializzazione di India, Cina, Sud America e Medio oriente
- Investimenti oltremare dei paesi europei, specialmente in infrastrutture
- Cambio fisso fra valute (sistema monetario internazionale basato sul Gold Standard)
- Primi accordid commerciali bilaterali tra paesi (estesi anche ai loro imperi coloniali), prime misure protezionistiche
- Consistenti flussi migratori dall’Europa verso le Americhe, Australia e Nuova Zelanda, dalla Cina attraverso il Pacifico
- Protagonisti: tutti i paesi del mondo
Seconda fase di globalizzazione
- 2° fase: anni ’50-’80 fase molto diversa dalla precedente, nascita di organizzazioni internazionale per agevolare gli scambi.
- 1944: accordi di Bretton Woods Banca Mondiale (principale organizzazione internazionale per il sostegno allo sviluppo e alla riduzione della povertà; concede solo in minima parte assistenza sotto forma di dono, ma elargisce crediti ai governi dei paesi membri o a favore di progetti garantiti) e Fondo Monetario Internazionale (composto da 189 stati membri, promuovere la stabilizzazione delle relazioni monetarie e finanziarie internazionali; assiste finanziariamente i paesi in difficoltà, anche se economie avanzate)
- Protagonisti: solo i paesi occidentali (inizialmente UK, poi US e transazioni internazionali in dollari)
- Egemonia economico-politica degli US
- Nuovo assetto monetario internazionale (Bretton Woods, USA, 1944)
- Nascita di istituzioni internazionali per sostenere il processo di integrazione economica mondiale (FMI, BM, GATT, General Agreement on Tariffs and Trade)
- Integrazione delle economie europee (1951 Trattato di Parigi istituisce la CECA, 1957 Trattati di Roma istituiscono la CEE)
Terza fase di globalizzazione
- 3° fase: anni ’80-oggi:
- 1989 caduta muro di Berlino, 1992 Trattato di Maastricht, 2007 Trattato di Lisbona (UE)
- Accelerazione della liberalizzazione
- Sviluppo Paesi emergenti (Cina, India, Malesia, Tailandia, Vietnam, Indonesia, Europa orientale, Messico, Brasile), che esportano prevalentemente manufatti e non più solo materie prime
- Distribuzione internazionale delle catene del valore e delocalizzazione (2/3 del commercio internazionale nell’ambito delle multinazionali)
- De-industrializzazione e specializzazione nei servizi dei paesi industrializzati
Cosa è successo per globalizzazione tra le due guerre mondiali?
- Tra il 1914 e gli anni ’50: due guerre mondiali, Grande Depressione, de-globalizzazione. Sono negli anni ’60 il peso dell’export sul PIL globale tornerà al livello del 1913 (7,9%)
Quante barriere ci sono ancora al mondo?
70 che impediscono la circolazione di persone e prodotti
DHL Global Connectedness Index
indica il livello di integrazione tra i paesi e può essere letto in funzione di almeno 4 dimensioni:
- Commercio internazionale: ha subito un rallentamento con il covid ma è già in parte recuperato
- Flusso di capitale da un paese all’altro e investimenti
- Informazioni e conoscenze: ancora più forte
- Persone
Guardando questi indicatori, non si può dire che il processo di globalizzazione si sia interrotto, al massimo in alcuni ambiti ha subito degli stop.
Dalla seconda metà del 1800, quanto è cresciuta la popolazione mondiale, quanto il PIL e quanto il commercio internazionale?
La popolazione mondiale è cresciuta circa 6 volte, il PIL 60 volte, il commercio internazionale 140 volte
Quali scambi internazionali crescono in maggior misura?
Gli scambi internazionali crescono di più per le economie ancora in fase di sviluppo, soprattutto gli scambi sud-sud, che rappresentano oltre la metà del commercio internazionale.
CIS = Commonwealth of Independent States (l’insieme dei paesi che prima costituivano l’Unione Sovietica)
Chi è il principale esportatore di beni?
Cina.
Italia è 8
Chi è principale importatore di beni?
US, UK.
Italia 15
Surplus commerciale in Europa
Differenza tra valore delle esportazioni e quello delle importazioni: se il saldo è positivo, si verifica un surplus commerciale.
In Europa non può superare il 6% del PIL
Debito pubblico / PIL
Non superare il 60%.
Italia è a 150
Deficit pubblico / PIL
Non superare il 3%
Italia è al 6%
Cos’è il debito pubblico?
in economia è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti economici nazionali o esteri - quali individui, imprese, banche o Stati esteri - che hanno sottoscritto un credito allo Stato nell’acquisizione di obbligazioni o titoli di stato (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il fabbisogno monetario di cassa statale. È altresì il deficit pubblico esposto nel bilancio dello Stato, cumulato negli anni e sommato ai relativi interessi.
Cos’è il deficit pubblico?
Nella contabilità di Stato il deficit pubblico, o disavanzo pubblico, è la situazione contabile dello Stato che si verifica quando, nel corso di un esercizio finanziario, le uscite superano le entrate ovvero il bilancio dello Stato è negativo.
Cosa ci dice il grado di interscambio commerciale / PIL?
il grado di apertura internazionale di un paese.
Numeratore= somma di import e export
Denominatore = PIL
La nostra ricchezza è molto dipendente dell’export: export di Italia è il 32% del PIL
Com’è l’export italiano?
Principali mercati di sbocco delle imprese italiane: Germania, Francia, US, Svizzera, … (i principali sono tutti europei). 60% dell’export italiano assorbito dai primi 10 paesi di destinazione siamo molto dipendenti da pochissimi paesi.
Principali settori dell’export: beni strumentali, metalli, prodotti tessili e abbigliamento, mezzi di trasporto, agroalimentare.
L’e-commerce è una modalità di export molto semplice, ma in Italia ancora troppe poche aziende lo usano, c’è ancora un grande potenziale inespresso.
Nel 2021 solo il 5% delle aziende italiane esportano all’estero; manca la forza e le competenze. L’entità del giro d’affari delle aziende italiane è piccola, quindi c’è grandissima dispersione. Andare all’estero con 1-9 dipendenti è complicato, ma esistono diversi modi e strutture per farlo.
Com’è la struttura industriale dell’Italia?
Il 95% delle imprese italiane sono piccole (0-9 dipendenti). Le piccole-medie imprese italiane fanno la metà del fatturato totale. L’Italia è penalizzata dall’avere una struttura così tanto sbilanciata.