ANALISI DEI MERCATI 1 Flashcards
Identificazione dei paesi giusti
È una fase critica:
- perchè orienta tutta la definizione della strategia di marketing internazionale
- perchè la localizzazione geografica dei mercati selezionati influenza la capacità dell’impresa di coordinare le operazioni internazionali
- perchè una scelta sbagliata implica costi elevati (costi effettivi, costi opportunità)
=> occorre un approccio sistematico
Screening dei paesi target
- esclusione di alcuni paesi in partenza
- primo screening per individuare i paesi più attrattivi (potenziale di mercato)
- secondo screening per valutare l’esistenza di un effettivo spazio di mercato per l’impresa (potenziale di vendita)
- mercati-paesi che hanno superato la selezione
L’informazione è una risorsa chiave
Bisogna conoscere:
- dimensioni del mercato potenziale nei diversi paesi
- competizione locale
- rischi politici
- vincoli legali
- barriere commerciali
- distanza culturale e psicologica del mercato
- comportamento dei clienti
- canali distributivi disponibili
- comportamento dei potenziali intermediari
- costi di trasporto
- media e canali di comunicazione
Da che dati comincia l’analisi dei mercati?
Dai dati secondari:
- database di organizzazioni internazionali
- fonti governative e banche centrali
- rapporti di società di ricerche e consulenza
- ambasciate, consolati, camere di commercio, ICE, Sace Simest
- stampa economica
–> la facile reperibilità di queste info permette un’analisi veloce epoco costosa; poi procedendo nello screening si fanno ricerche ad hoc per dati primari
PESTEL
- politico
- economico
- sociale
- tecnologico
- environmental
- legale
Barriere artificiali
Possono essere prodotte da scelte di politica economica dei paesi esportatori e importatori
WTO e principi fondamentali
È la sede dove si negoziano le regole del commercio internazionale di beni, servizi e proprietà intellettuali.
Nato nel 1995 a Ginevra, è l’organizzazione che agevola l’attuazione e gestione degli accordi multilaterali in campo commerciale e che fornisce il foro negoziale per la discussione e soluzione delle controversie. importante anche per tematiche ambientali, diritti dei lavoratori, diritti culturali, non trade issues collegate al commercio di beni o servizi.
Oggi è composto da 164 paesi membri, che rappresentano il 98% del commercio mondiale.
GATT
General agreement on tariffs and trade, istituito nel 1947 a Ginevra.
Accordo tra 23 paesi per favorire la liberalizzazione del commercio internazionale attraverso la conclusione di reciproci accordi diretti a una riduzione delle tariffe e degli ostali al commercio internazionale e all’eliminazione dei trattamenti discriminatori.
Barriere al commercio
Barriere al commercio internazionale:
- NON TARIFFARIE: si traducono in un aggravio di costi ma non sono tasse
-> limitazioni quantitative: limiti stabiliti per importazioni o esportazioni da diversi paesi
- contigenti import: limiti quantitativi per evitare che le importazioni di un certo tipo di prodotto possano danneggiare le industrie nazionali
- limitazioni export: meno ricorrenti, rispondono a un principio di salvaguardia; due motivi: 1. garantire adeguata offerta del prodotto nel mercato nazionale; 2. limitare l’offerta di un prodotto sul mercato mondiale per mantenere alto il prezzo)
- embargo: ragioni di sicurezza nazionale
- local content requirements: requisiti che stabiliscono una quota minima di approvvigionamento nazionale per alcune produzioni in alcuni settori
-> procedure doganali: regolamenti adottati dagli stati rispetto ad alcune particolari categorie di prodotto
- calendari import: finestre temporali in cui sono consentite le importazioni
- classificazioni: ciascun prodotto che esce viene contraddistinto da un codice che descrive la merceologia del prodotto; in base al codice può cambiare il trattamento del prodotto
-> norme tecniche e misure fitosanitarie: costringono a sostenere costi di adattamento del prodotto molto ingenti, o costi determinati dalla necessità di avere autorizzazioni/certificazioni che costano e totalmente a carico dell’azienda che vuole esportare
- regolamenti tecnici
- standard
-> misure valutarie: adottate dai paesi importatori, attraverso una stretta sulla possibilità di ottenere valute da parte degli importatori possono controllare le importazioni. Quando governo pone limiti alla possibilità di acquistare valuta estera, pone un limite alla capacità di esportazione del paese
- TARIFFARIE: in %
-> dazi doganali: durano 3 anni
- a scopo fiscale: obiettivo esplicito di fare cassa
- a scopo protettivo: tutelare le produzioni nazionali, 3 tipi:
-> dazi antidumping: non permettere vendita sottocosto, che rovinerebbe il mercato
-> dazi compensativi: ripristinano le
condizioni di equilibrio nel momento in cui l’industria del paese che esporta riceve sovvenzioni
-> dazi di salvaguardia: meno ricorrenti, proteggono un’industria nazionale
-> diritti doganali: obiettivo di sottoporre le merci di provenienza extra UE a un onere fiscale almeno pari a quello sopportato nello stato dalle merci nazionali dello stesso tipo per non alterare le condizioni di concorrenza
- IVA (in Europa no aliquota omogenea)
- sovrimposte di confine: applicate a specifiche categorie quando entrano in un paese
- diritti di monopolio
- tasse addizionali
Eliminare gli effetti delle barriere non tariffarie sulle reti transnazionali di produzione potrebbe far crescere il PIL mondiale del 4,7%, contro lo 0,7% in caso di rimozione delle sole barriere tariffarie
=> impatto di barriere non tariffarie è molto più superiore di quello di tariffarie
Paese di origine di un prodotto secondo il WTO
È quello in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale
–> trasformazione economicamente giustificata, effettuata in un’impresa attrezzata a tale scopo, che sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione.
Classificazione doganale dei prodotti
Assegnare a ogni prodotto, in base alla categoria merceologica, un codice (o voce doganale) di 8 o 10 cifre
Permette di individuare la tipologia della merce e di associare a ogni voce doganale il relativo trattamento tariffario e se del caso applicare le misure di politica commerciale stabilite dalla UE per la relativa categoria merceologica:
- per trattamento tariffario si intendono dazi e altre misure di fiscalità nazionale (IVA, sovrimposte di confine)
- per misure di politica commerciale si intendono gli eventuali divieti o restrizioni di tipo economico sia all’importazione che all’esportazione (es: limiti quantitativi per l’import di prodotti siderurgici, norme di controllo per i prodotti agricoli sia in import che export, restrizioni sull’import di prodotti tessili da alcuni paesi, …)