insufficienza renale Flashcards

1
Q

Vi ricordo che il controllo degli elettroliti è fondamentale per la funzionalità renale; vi ricordo che il rene produce ormoni importanti quali la renina, l’eritropoietina e la vitamina (?).
Ma quali sono le cause che possono portare a insufficienza renale?

A

Diabete: se non trattato, il diabete mellito può portare a insufficienza renale;
Ipertensione arteriosa;
Glomerulonefriti;
Nefropatie congenite ereditarie, molto presenti nel nord Sardegna;
Infezioni alle vie urinarie;
Quando si verifica una delle situazioni sopra elencate, e non solo, la funzionalità renale si rovina e si riduce. Si può ridurre di molto o di poco e a seconda di quello che noi troviamo, la patologia va affrontata in maniera diversa.

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2
Q

Trattamento del pz, con insufficienza renale:

A

Il primo approccio al pz è una dieta iposodica, ipoproteica (nelle proteine sono presenti scorie azotate che inficiano la funzionalità del rene), ipolipidica (quasi tutti i pazienti con insufficienza renale hanno anche un’alterazione del metabolismo lipidico), una dieta che può essere ipo-, normo-, iper-calorica. Inoltre è necessaria una terapia idropinica, aumentando la quantità di acqua assunta dal pz. Inoltre, per quanto la dieta sia già ipoproteica deve utilizzare perlopiù carni bianche, formaggi ipoproteici.

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3
Q

Quando la dieta non è più s1. Emodialisi: ufficiente cosa facciamo?

A

Abbiamo la fortuna di poter effettuare una terapia sostitutiva: la dialisi1. un rene artificiale produce un liquido ricco in soluti. Può avvenire o con una fistola artero-venosa (si collega una vena ad un’arteria in modo da far passare una quantità di sangue molto alta nella vena e da qui alla macchina per la dialisi), di solito dall’arteria radiale quando il patrimonio vascolare del paziente è stato ben preservato o, in caso contrario, si opta per un accesso vascolare centrale utilizzando la giugulare interna. Il sangue, ricco di scorie, passa dal paziente alla macchina, poi attraverso un filtro dove entra in contatto con il liquido di dialisi, le scorie passano dal sangue al liquido venendo così eliminate. Il trattamento dura 4 ore al giorno per 3 volte alla settimana. . Questa si può effettuare in due modi:

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4
Q
  1. Dialisi Peritoneale
A
  1. viene sfruttata la membrana del peritoneo per il trattamento. Il peritoneo è formato da due foglietti, uno attaccato all’altro. Chirurgicamente si posiziona un cateterino dentro al peritoneo. Il trattamento inizia dopo 15 giorni in cui la ferita si rimargina; si collega un sacchetto contenente liquido puro con calcio, glucosio, sodio, e altri elementi di cui il paziente necessita; si fa circolare il liquido (1L/2L) nel peritoneo; dopodiché si chiude il sistema e questo liquido rimane in addome per 4/6 ore; passato questo tempo, si apre il catetere e si drena il liquido dalla cavità addominale. Il tutto si fa in ambiente sterile per evitare complicanze come peritoniti. Questo procedimento si ripete per altre 3/4 volte al giorno.
    La dialisi peritoneale ha il vantaggio di poter essere fatta a casa e il paziente può gestirsi da solo gli intervalli di tempo. Inoltre con questo sistema si può fare la dialisi notturna: esiste un apparecchio, chiamato cycler, che viene collegato al catetere e che è in grado di lavorare da solo a cicli. La mattina si stacca e il paziente può andare a lavoro. Il vantaggio è la maggiore libertà del paziente. Con l’emodialisi invece il paziente deve andare in una struttura e ci deve stare molte ore ogni volta.
    Il numero di persone che fanno dialisi nel mondo è superiore a 2 milioni. Il 26% dei pazienti trattati sono in Giappone, il 24% sono in Europa, in Africa solo il 4%. Questo non perché non ci siano pazienti con insufficienza renale in Africa, ma perché il trattamento costa molto, circa 50’000 euro all’anno. In realtà questi 2 milioni sono solo la punta dell’iceberg, la malattia è molto più diffusa di quello che si pensa.
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5
Q

Quando viene principalmente preso in considerazione un trapianto?

A

Pz giovane, condizioni di salute discrete.

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6
Q

Quando la rimozione è consentita?

A

Normalmente i reni non funzionanti non vengono rimossi, unicamente nel caso di rischio comprovato infettivo o un ingombro come nel caso di rene policistico o bambini interessati da trapianto con orgnai adulti.
Il trapianto è da considerarsi una terapia salvavita.

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7
Q

Assenso alla donazione,

A

alcuni soggetti esprimono il proprio assenso alla donazione tramite registri comunali, oppure il sistema informativo del centro nazionale trapianti è importante perché non lascia ai parenti una decisione così difficile e delicata da prendere e il centro trapianti è già informato sulla lista dei possibili donatori. Inoltre il rene può anche essere donato da vivente, così come la parte sinistra del fegato; si sta sempre di più adottando questa soluzione dal momento che gli organi trapiantati da cadavere non sono più sufficienti. Nonostante ciò, non tutti i reni da donatori viventi risultano utilizzabili in alcuni casi:

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8
Q

Inidoneità alla donazione:

A

rischio di trasmettere una malattia. In questo caso ci si accerta delle condizioni del rene donato, se questo può essere trattato nel ricevente per recuperare la funzionalità compromessa, allora può essere comunque trapiantato. In caso di infezione ci si accerta, previa richiesta dell’antibiogramma, se si può trattare successivamente;
Il donatore non deve essere portatore di qualche tumore;

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9
Q

Donazione a cuore fermo; i

A

n alcune città (Pavia, Bergamo, Bologna ad es.) ci sono delle equipe che vanno sul posto dell’incidente e se questo possibile donatore ha espresso il consenso, dopo un particolare trattamento del donatore (che viene incannulato e idratato), gli organi possono essere prelevati.

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10
Q

Donazione accoppiata rene e pancreas

A

ad esempio il pancreas in caso di diabete; il procedimento può essere fatto in contemporanea con un unico intervento oppure in momenti diversi a seconda della situazione.

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11
Q

Importanza dell’accertamento della presenza di un donatore consanguineo

A

sempre importante verificare la presenza di donatori tra i componenti della famiglia del paziente (i parenti non hanno il coraggio di proporsi, oppure il ricevente non vuole che un parente si “sacrifichi” per lui).

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12
Q

Andamento funzionalità renale in pz con insufficienza renale

A

Nonostante valori che inizialmente potrebbero essere conrollati con l’utilizzo unicamente della dieta, il declino della funzionalità renale c’è anche nelle persone normali con l’avanzare dell’età, figuriamoci in un soggetto con insufficienza renale. E’ necessario che il pz scelga il suo trattamento sostitutivo, la dialisi peritoneale è un trattamento “più” fisiologico: un liquido che sta in addome per un certo periodo e il contatto con i vasi del peritoneo permette lo scambio di quelle sostanze che devono essere eliminate. Rispetto all’emodialisi, la dialisi peritoneale è un trattamento “più fisiologico”.
Questo è un trattamento che possono fare tutti. Abbiamo pazienti di 80 anni in buone condizioni che sono perfettamente in grado di gestire le procedure.
La prima cosa che noi andiamo a fare è studiare il paziente per vedere se può essere inserito in lista d’attesa per il trapianto; contemporaneamente iniziamo il trattamento con dialisi peritoneale. Eseguiti tutti gli screening, se idoneo viene inserito in lista d’attesa. Nel frattempo analizziamo anche la situazione familiare per vedere se c’è qualche parente che può donare un rene. In questo caso l’attenzione deve essere rivolta al donatore e non più al paziente: non possiamo permetterci di togliere un rene a una persona che in futuro potrebbe andare incontro a dialisi.

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13
Q

Una cosa curiosa è il donatore samaritano. Che cos’è?

A

È una persona qualunque che sta bene, che non ha un parente in dialisi, che decide comunque di donare un rene. Può succedere che ci sia incompatibilità fra il donatore e il ricevente, per esempio tra moglie e marito; in questi casi si mettono in contatto persone con la medesima situazione e si dona l’organo in base alla compatibilità anche se a donarlo non è il parente direttamente, che invece lo dona a uno sconosciuto. Di particolare importanza il fatto che, ora, molti trapianti per donazione compatibile sono permessi grazie a trattamenti immunosoppressivi e altri protocolli, come fare la trasfusione a una persona di gruppo sanguigno diverso, impensabile fino a pochi anni fa.

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14
Q

Patologie necessitanti di trapianto:

A

glomerulonefriti infettive, nefropatie interstiziali, nefropatie ereditarie, nefropatie vascolari, nefropatie secondarie ad altre patologie esistenti, diabete, ecc. La maggior parte delle volte, le patologie renali che portano ad una perdita della funzionalità renale restano sconosciute: molteplici e varie possono essere le cause, quindi un individuo si ritrova ad avere un’insufficienza renale grave senza saperne la causa.

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15
Q

Igiene del trapianto

A

C’è la possibilità che il paziente perda il trapianto a causa di disattenzioni nel seguire la terapia: il paziente sta bene e pensa di poter trascurare la cura, ma il rene trapiantato viene sempre riconosciuto come un corpo estraneo da parte dell’organismo:la tendenza permanente al rigetto porta alla perdita dell’organo trapiantato se non viene seguita la terapia.

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16
Q

Insufficienza renale acuta ira

A

una sindrome clinica caratterizzata da una rapida riduzione della funzionalità renale (calo della VFG) che determina aumento della azotemia e della creatininemia, oliguria, alterazioni elettrolitiche e dell’equilibrio acido-base.

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17
Q

Indice di funzionalità renale:

A

La perdita della funzionalità renale è evidenziabile con la misurazione della creatinina nel siero che consente di stimare la funzione renale.

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18
Q

Importanza della prevenzione nel trattamento dell’insufficienza renale:

A

Importante la diagnosi, un grosso numero di paz vanno incontro alla morte per insufficienze renali non diagnosticate, importante la prevenzione, come ad esempio l’evitare di somministrare mezzo di contrasto a pz con insufficienza renale sospetta.
Insufficienza renale acuta, come termine, viene poco utilizzato e nei grossi lavori scientifici si utilizza la sigla “AKI”, acute kidney injury.

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19
Q

L’insufficienza renale viene classificata in base alla sede anatomica del danno renale. È pertanto necessario ricordare che:

A

Danno prerenale: il sangue arriva al rene attraverso le arterie renali
Danno renale: viene filtrato a livello glomerulare
Danno renale: il filtrato glomerulare passa attraverso i tubuli renali e viene in gran parte riassorbito
Danno post renale: Il fluido finale (le urine) lascia il rene attraverso le vie escretrici (pelvi renale, uretere, vescica, uretra)
Un’alterazione della funzione renale può essere causata da qualsiasi processo che altera qualunque di queste strutture e/o la loro funzionalità. Si parlerà pertanto di cause prerenali di IRA (IRA prerenale) quando vi è un’alterazione del punto primo , cause renali di IRA (IRA renale) quando gli elementi interessati sono il 2 o il 3 e di IRA post renale (od ostruttiva) quando l’elemento interessato è il 4.

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20
Q

AndameSintomatologia classica insufficienza renale:nto temporale dell’insufficienza renale

A

L’insufficienza renale acuta può svilupparsi in maniera rapidissima (da un minimo di poche ore fino al massimo di pochi giorni), l’insufficienza renale cronica può altresì svilupparsi in maniera lenta e progressiva lungo il corso di svariati anni; i cui sintomi si manifestano di solito in stadiazione avanzata della malattia. L’insufficienza renale acuta, differentemente da quella cronica, può essere reversibile.
Nella pratica clinica non esistono delle situazioni così chiare e qualunque tipo di lesione o di problema che noi abbiamo generalmente provocherà sempre dei un paziente in pronto soccorso con un 3 di creatinina e che non urina da qualche giorno,si possono riscontrare anche edemi arti inferiori.
L’insufficienza renale acuta causa una riduzione dell’eGFR, ritenzione di urea, un’alterazione degli elettroliti, principalmente con un’acidosi, data dalla riduzione della funzionalità renale che perde la possibilità di riassorbire i bicarbonati, con un aumento degli idrogenioni liberi, esitante in un acidosi metabolica riscontrabile da emogas. quadri intermedi.

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21
Q

Come si distingue un’insufficienza renale acuta da una cronica?

A

La situazione cambia notevolmente in presenza di una o dell’altra perché per esempio una richiede l’ospedalizzazione, l’altra l’ambulatorio. Il cutoff rispetto all’aumento della creatinina è di 1.1-1.3 un aumento praticamente del 30% è preoccupante e deve indirizzare verso IRA.
Un parametro utile è il test di filtrazione glomerulare nel quale si può misurare la clearance:Si valuta la creatinina nel plasma e nelle urine e poi si vede quanto filtra il rene, molte volte è falsato dalla raccolta non corretta, oppure si possono usare formule che in base al sesso, età, il peso, si può supporre quanto sia il suo filtrato glomerulare. (vedi slides esame delle urine)

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22
Q

Perdita funzionalità nefroni

A

Con Un raddoppio di creatinina e con una filtrazione glomerulare del 50% Siamo nella situazione in cui si è perso un rene, un milione di nefroni

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23
Q

Che criteri vengono utilizzati per la definizione dell’insufficienza renale

A

?Vengono utilizzati i criteri RIFLE che definiscono l’insufficienza renale acuta in base a due variabili ovvero i livelli sierici di creatinina e la diuresi.

24
Q

criteri rifle, risk

A

Risk (rischio [di IRA]): aumento della creatinina di 1,5 volte, riduzione della velocità di filtrazione glomerulare (VFG) del 25% o della diuresi a meno di 0,5 mLkg per oltre sei ore

25
Q

injury

A

raddoppio della creatinina, riduzione del VFG del 50% o della diuresi a meno di 0,5 mL/kg per oltre 12 ore;

26
Q

failure

A

malfunzionamento [dei reni]): aumento di tre volte della creatinina, riduzione del VFG del 75% o della diuresi a meno di 0,3 mL/kg per oltre 24 ore (oliguria) o anuria per 12 ore;

27
Q

loss

A

perdita [di funzione renale]): perdita completa della funzione renale che richiede terapia sostitutiva (emodialisi) per più di quattro settimane;

28
Q

End-stage kidney disease

A

(insufficienza renale terminale): uremia, cioè perdita completa della funzione renale che richiede terapia sostitutiva (emodialisi) per più di tre mesi.

29
Q

criteri rifle

A

Questo criterio si è dimostrato valido per definire il rischio morte dei pazienti con IRA (più alto il RIFLE più alto il rischio morte dei pazienti).
Gravità mista:Nel caso in cui la creatininemia e la diuresi indichino due diversi livelli di gravità, lo stadio è indicato dalla funzione maggiormente compromessa.

30
Q

Cut off oliguria ed anuria

A

Si deve ricordare la differenza tra oligoanuria e anuria che sono i famosi 400cc. Se uno urina meno di mezzo litro è anuria ed è molto più grave della oligoanuria.

31
Q

Durata di insufficienza renale acuta?

A

Sono circa 15 giorni: 15 giorni, un mese siamo già in un caso di patologia cronica, il rene non ha più possibilità di recupero. Dopo avere osservato la creatinemia è importante vedere l’azotemia e anche l’urea che è fondamentale, i valori normali sono 40/50 dipende dai laboratori chiaramente se vi trovate un’urea di 100 è un’insufficienza renale, 200 un’insufficienza ancora più grave!

32
Q

Un paziente con 100 di urea e 20 di creatinina e più o meno grave di un paziente con 300 di urea e 10 di creatinina?

A

Per rispondere a questo quesito ci si deve ricordare degli effetti tossici dell’urea: rischio emorragico elevato, i pazienti con livelli elevati di urea vanno incontro ad emorragie gastriche; effetto immunosoppressivo; crea problemi cerebrali infatti il paziente può essere confuso, mancante come un iperglicemico.

33
Q

Differenziare un’insufficienza renale acuta da quella cronica

A

Prima cosa da fare chiedere al paziente se è seguito da un nefrologo, se è stato esposto a sostanze tossiche e se assume farmaci come i chinolonici.
Stati come l’ipotensione o farmaci per la pressione, diuretici possono creare un’insufficienza renale acuta. Vanno in insufficienza renale acuta i pazienti con ematomi estremamente importanti, che provocano un aumento del CPK e della mioglobina che provocano una necrosi tubulare acuta.

2) Dal punto di vista ecografico… (non si sente bene)
3) Un’altra differenza tra cronica e acuta è la quantità di urina prodotta. Un paziente con insufficienza renale cronica urina di più e siamo in una situazione di isostenuria, cioè produzione di urine senza la concentrazione dei soluti adeguata. Nell’IRA il paziente smette di urinare.

34
Q

IRA prerenale, renale e postrenale:

A

L’insufficienza renale sta aumentando come insorgenza, le patologie stanno aumentando come incidenza, con cause ostruttive, tubulari, farmacologiche.

35
Q

Cause renali IRA

A

abbiamo dei problemi intrinseci come glomerulonefriti, tutte le forme interstiziali e necrosi tubulare acuta; le glomerulonefriti stanno diminuendo come numero.

36
Q

CausPrerenale , cause:e post renali IRA

A
sono invece dovute a problemi di solito ostruttivi delle vie urinarie. 
Le glomerulonefriti stanno sicuramente d-ipovolemia
-emorragia 
-disidratazione
-ustioni 
-insufficienza cardiaca o quando la pompa cardiaca non funziona per problemi meccanici
-situazioni per le quali non arriva sangue al rene, come un trombo nelle renali
-dissecazione dell’aorta
-stenosi dell’arteria renale
-sindrome epatorenale
-tutte le situazioni si shock
-l’abuso di diuretici
-diuresi osmotica 
-iperglicemia
-ipoalbuminenia
-scompenso cardiaco
-infarto miocardico acuto
-ipertensione polmonare
-fibrillazione atriale
-sepsi
-vasodilatazione diffusa
-ipotensione
-ritenzione della perfusione renale iminuendo come casistica.
37
Q

Cosa succede in ipovolemia?

A

si attivano i barocettori e i principali ormoni epinefrina, ormone antidiuretico ecc., tutti ad azione immediata per far si che ci sia un’adeguata pressione di perfusione a livello renale.
Se non c’è pressione sufficiente tra arteriola afferente ed efferente, un meccanismo per aumentarla è la vasocostrizione, per far si che ci sia una pressione di filtrazione adeguata.

38
Q

Renale

A
  1. Le arterie renali si suddividono all’interno del rene in vasi sempre più piccoli che giungono ai glomeruli renali. Questo sistema vascolare intrarenale può essere sede di processi arteriosclerotici che riducono lentamente e progressivamente il calibro dei vasi e quindi il flusso di sangue ai glomeruli (si parla di nefroangiosclerosi); tuttavia, in conseguenza di brusche variazioni pressorie, interventi sui vasi addominali o anche per motivi non noti, le arteriole possono acutamente ostruirsi. A volte è ipotizzabile (e a volte anche dimostrabile, ma solo con la biopsia renale) che l’acuto peggioramento sia dovuto a microemboli di colesterolo. In tal caso si ha una IRA, le cui cause non sempre sono facili da identificare e che frequentemente non ha una terapia specifica.
  2. Danni glomerulari: i processi che danneggiano i glomeruli renali prendono il nome di glomerulonefriti. Esse possono essere croniche o acute e possono alterare la funzionalità renale lentamente e progressivamente o determinare IRA. Un esempio di glomerulonefrite acuta è la glomerulonefrite poststreptococcica, malattia acuta, che spesso determina una rapida e importante compromissione della funzione renale, di solito completamente reversibile.
  3. Il filtrato glomerulare scorre dai glomeruli ai tubuli renali dove subisce importanti modificazioni che ne riducono il volume, risparmiano sostanze utili e lo trasformano in urina che viene escreta. Un danno al sistema tubulare renale altera questo processo compromettendo la funzione renale. Spesso il danno tubulare è dovuto a una riduzione improvvisa del flusso di sangue al rene. Ciò ad esempio si verifica dopo una copiosa emorragia che determina una grave e prolungata riduzione della pressione arteriosa.
  4. L’ipotensione comporta un’improvvisa riduzione del flusso di sangue ai tubuli e, di conseguenza, la necrosi di alcuni di essi (necrosi tubulare acuta). Questa si rende clinicamente evidente con un rapido e importante peggioramento della funzione renale che frequentemente può essere reversibile.

Un’altra possibile causa di danno tubulare e del tessuto situato fra i tubuli (detto tessuto intestiziale) sono i farmaci (Nefropatia da mezzo di contrasto). Il danno in questo caso può instaurarsi lentamente (come ad es. il danno tossico da analgesici non steroidei o FANS) e in tal caso causare un’insufficienza renale cronica, oppure instaurarsi rapidamente o per alterazioni acute dell’emodinamica renale (danno acuto da FANS) o con un meccanismo immuno-allergico (in un terzo dei casi causato da antibiotici) causando IRA. Quest’ultimo fenomeno (nefrite interstiziale acuta da farmaci) è immunologicamente simile a un’allergia in cui è coinvolto elettivamente il rene. Si ha quindi un’intensa reazione con infiltrazione del tessuto interstiziale da parte di globuli bianchi; il tessuto compresso e alterato perde rapidamente la sua funzionalità e si genera una IRA. Una rapida identificazione della patologia, la rimozione della causa (il farmaco che l’ha generata) e la terapia (di norma con cortisonici) può condurre a una guarigione rapida e completa. Anche alcune infezioni (da Legionella, Leptospira, Citomegalovirus, Streptococcus, ecc. possono causare un danno tubulo-interstiziale acuto con IRA.

39
Q

Principali farmaci causa di IRA

A

antinfiammatori, antibiotici, terapie chemioterapiche, metalli pesanti litio, tutti i farmaci anti fungini e soprattutto gli ace-inibitori che possono causare una vasodilatazione a livello delle arteriole afferenti ed efferenti e quindi sulla pressione di filtrazione.

40
Q

Post renale

A

In un processo patologico (un calcolo ad esempio) ostruisce un uretere in un individuo con il rene controlaterale funzionante, la sintomatologia dolorosa (colica renale) non si accompagnerà a peggioramento della funzione renale. Ma se il rene controlaterale è compromesso (o mancante) si avrà una IRA. L’ostruzione può essere a qualsiasi livello del sistema escretore (pelvi renale, uretere, vescica e uretra) causata da una concrezione calcolotica (molto più frequente), da un tumore intrinseco all’organo o da una compressione estrinseca (da masse esterne che lo comprimono). Se essa si genera rapidamente si avrà IRA (come nel caso di un calcolo che ostruisce l’uretere di una persona con un unico rene), mentre se si genera più lentamente (come ad es. l’ostruzione da ipertrofia prostatica benigna) si genera un’insufficienza renale cronica da ostruzione cronica delle vie escretrici.

41
Q

Calcolosi in pz monoreni

A

Se c’è un’ostruzione monolaterale non c’è insufficienza renale acuta anche se ci potrebbero essere dei casi nei quali il paziente è anziano, un pò defedato, disidratato con un rene che non partecipa alla formazione del filtrato glomerulare, esso può andare in crisi e quindi si parla di insufficienza renale acuta anche in questo caso.
Ovviamente anche se l’ostruzione è monolaterale ma abbiamo solo un rene bisogna intervenire immediatamente e anche in caso di trapianto renale.
Per risolvere un’insufficienza renale acuta post-renale su base ostruttiva bisogna eliminare al più presto la causa dell’ostruzione.Dopo aver fatto fare un’ecografia al paziente, osservare il referto e cercare una dilatazione dove l’urina si è accumulata non riuscendo a defluire a causa dell’ostruzione. Tutte le condizioni in cui si ha un sanguinamento renale per esempio causato da una cisti renale che può infettarsi o ci può andare incontro ad emorragie intracistiche, dove si forma un coagulo importante che può ostruire le vie escretrici renali.
Possono causare un IRA postrenale tutte le situazioni in cui si ha stenosi o infezione delle vie urinarie; anche l’ipertrofia della prostata può dare questo tipo di conseguenze. Può capitare, inoltre, anche in chi ha la vescica neurologica, soprattutto in pazienti diabetici.
Per risolvere temporaneamente il problema dell’ostruzione di utilizza un drenaggio esterno.
La prima cosa da fare una volta che ci si trova davanti ad un IRA è far fare al paziente l’esame urinario,se urina.

42
Q

Cosa si vede nelle forme interstiziali acutenell’esame delle urine?

A

La presenza di pus, globuli bianchi che ci fa pensare ad problema infettivo,

43
Q

Principali complicanze dell’insufficienza renale acuta

A

) Edema, si manifesta soprattutto come ascite, versamento pleurico e pericardico.
2) iperkalemia
Importanza del potassio:Il potassio è il principale catione intracellulare e il principale determinante del potenziale di membrana a riposo. La conseguenza dell’iperkaliemia più pericolosa per l’organismo è l’alterazione del ritmo cardiaco (presenza di aritmie).
La concentrazione intracellulare di potassio è di 150 mmol/L. La concentrazione plasmatica di potassio è di 3,5-5 mmol/L. Si definisce iperkaliemia quell’insieme di disordini elettrolitici causati da una concentrazione plasmatica di potassio superiore a 5 mmol/L.

44
Q

Effetti iperkalemia:

A

Vi sono delle modificazione dell’ECG, onde T sempre più elevate, fibrillazione e se non si abbassa il potassio non si risolve la situazione.

45
Q

Come abbassare i livelli di potassio:

A

Il potassio può essere abbassato, se il paziente urina ,con i diuretici, o con soluzioni riporalizzanti: glucosio e l’insulina che favoriscono il rientro del potassio all’interno della cellula e inoltre si sta somministrando al paziente dei liquidi che compongono la soluzione,anche il bicarbonato favorisce l’entrata del potassio e l’escrezione dello stesso.
Esiste un resina che può essere assunta per os per via rettale che assorbe il potassio.

46
Q

Quali sono le accortezze per prevenire un’insufficienza renale acuta

A

Evitare i farmaci o se è proprio necessario assumere la dose giusta

2) Evitare la disidratazione nel paziente soprattutto in casi di diarrea profusa
3) Chiedere se ci sono precedenti di insufficienza renale

47
Q

Cosa fare con un problema prerenale?

A

bisogna migliorare l’attività cardiaca, l’apporto di liquido, dare farmaci inotropi.

48
Q

Cosa fare in caso di uno shock?

A

dare farmaci inotropi, sostanze vasocostrittrici per avere un flusso adeguato a livello renale. Se è una forma interstiziale con edemi importanti si posso utilizzare, senza esagerare dei diuretici, per ottenere un flusso adeguato perché la situazione completamente diversa tra un (IRA) anurica e una oligoanurica.

49
Q

Che tipi di liquidi vengono somministrati ad un pz con iperpotassemia, carenza di bicarbonato?

A

I liquidi che verranno somministrati al paziente saranno poveri di potassio se il paziente ha un iperpotassiemia, ricco di bicarbonato se c’è un deficit di quest’ultimo, in modo da cercare di ripristinare quello che si è alterato. Inoltre se il paziente ha un emorragia gastrica e un 6 di emoglobina, ha bisogno di un afflusso di sangue adeguato.

50
Q

A che cosa si accompagna delle volte nell’ira l’alterazione della potassemia?

A

Nell’IRA oltre ad alterazioni della potassiemia, si può riscontrare un’alterazione della fosfatemia ed un’ipocalcemia che, se è lieve, non richiede trattamenti particolari, se è grave, si deve cercare di riportare la calcemia ai valori fisiologici. L’anemia è un altra conseguenza dell’IRA che può essere causata da dei sanguinanti importanti, causati dai valori elevati di urea.

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Q

Terapia IRA, quando deve essere effettuata?

A

la dialisi che va effettuata quando c’è:

1) iperpotassiemia;
2) acidosi metabolica, soprattutto se il paziente non urina e quindi dandogli liquidi si peggiora la situazione;
3) livelli di urea elevati (400) e magari anche un’emorragia gastrica (??)
4) le pericarditi sono da tenere sotto controllo quando sono collegati ad una volemia (??)
5) tutte le alterazione di elettroliti, soprattutto negli anziani, che non si riescono a correggere e i vari avvelenamenti da metanolo e varie sostanze tossiche che possono provocare una IRA.

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Q

ESAME DELLE URINE

Primo approccio al pz con sospetta alterazione renale?

A

un’anamnesi raccolta bene ci dà tutta una serie di informazioni e di indicazioni su ciò che andremo a vedere nel paziente; la seconda cosa è l’esame obiettivo, infine l’esame delle urine. L’anamnesi deve essre contornata da info relative alla storia patologica remota e prossima del pz. In ambulatorio di medicina generale quindi, seguiremo la seguente procedura: anamnesi, esame obiettivo e richiesta di esami; esami di laboratorio e esami strumentali. Tra gli esami di laboratorio (esami ematochimici) c’è l’esame delle urine,esistono in commercio degli stick per le urine: basta immergere questo stick nelle urine del paziente per avere indicazioni sulla presenza eventuale di sangue, di proteine, si verifica inoltre il pH ed il peso specifico

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Q

Indicazioni per la raccolta delle urine:

A

Raccogliere le urine del primo mattino • Consigliare al paziente di lavarsi appena si alza trattenendo le urine, poiché altrimenti quel campione sarà contaminato da germi della flora residente• Lasciar passare le prime urine e prendere la parte intermedia del mitto urinario (ne basta pochissimo)
Nelle urine delle 24h, può essere utilizzato per la determinazione del filtrato glomerulare, oppure per verificare la presenza di alcuni germi,nell’urinocoltura, dove si consiglia al paziente per vedere se c’è un’infezione da mycoplasma e chlamydia, ritrovabili nella prima parte del mitto urinario.

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Q

Esame macroscopico delle urine,colore:

A

Urine normali • Urine concentrate • Urine ambrate • Urine ematiche

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Q

Sedimento:

A

come ottenere il sedimento? O ci centrifugano le urine o si lasciano depositare. Se non c’è nulla rimangono liquide e senza deposito, poi si fa lo stick, poi si stila il referto

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Q

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Che cosa ci dice il referto?

A

Ci dà informazioni sul pH, sul peso specifico e sulle caratteristiche chimico-fisiche.

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Q

Preservazione del campione di urine

A

Se il campione non dovrà essere analizzato entro 2 h conviene riporlo in frigorifero, ma è sempre meglio farlo a fresco, infatti se il campione fosse lasciato all’aria,si avrebbe una probabile profilerazione dei batteri, se un paziente è diabetico a causa della glicosuria, alla luce e al clima i cilindri e le cellule si rompono e si deteriorano; i globuli rossi si lisano. Ci sono anche delle modificazioni chimico-fisiche: degradazione di bilirubina e urobilinogeno, formazioni di cristalli e sedimenti amorfi che normalmente potremo non trovare e che quindi ci danno un’idea diversa rispetto a quello che è.