insufficienza renale Flashcards
Vi ricordo che il controllo degli elettroliti è fondamentale per la funzionalità renale; vi ricordo che il rene produce ormoni importanti quali la renina, l’eritropoietina e la vitamina (?).
Ma quali sono le cause che possono portare a insufficienza renale?
Diabete: se non trattato, il diabete mellito può portare a insufficienza renale;
Ipertensione arteriosa;
Glomerulonefriti;
Nefropatie congenite ereditarie, molto presenti nel nord Sardegna;
Infezioni alle vie urinarie;
Quando si verifica una delle situazioni sopra elencate, e non solo, la funzionalità renale si rovina e si riduce. Si può ridurre di molto o di poco e a seconda di quello che noi troviamo, la patologia va affrontata in maniera diversa.
Trattamento del pz, con insufficienza renale:
Il primo approccio al pz è una dieta iposodica, ipoproteica (nelle proteine sono presenti scorie azotate che inficiano la funzionalità del rene), ipolipidica (quasi tutti i pazienti con insufficienza renale hanno anche un’alterazione del metabolismo lipidico), una dieta che può essere ipo-, normo-, iper-calorica. Inoltre è necessaria una terapia idropinica, aumentando la quantità di acqua assunta dal pz. Inoltre, per quanto la dieta sia già ipoproteica deve utilizzare perlopiù carni bianche, formaggi ipoproteici.
Quando la dieta non è più s1. Emodialisi: ufficiente cosa facciamo?
Abbiamo la fortuna di poter effettuare una terapia sostitutiva: la dialisi1. un rene artificiale produce un liquido ricco in soluti. Può avvenire o con una fistola artero-venosa (si collega una vena ad un’arteria in modo da far passare una quantità di sangue molto alta nella vena e da qui alla macchina per la dialisi), di solito dall’arteria radiale quando il patrimonio vascolare del paziente è stato ben preservato o, in caso contrario, si opta per un accesso vascolare centrale utilizzando la giugulare interna. Il sangue, ricco di scorie, passa dal paziente alla macchina, poi attraverso un filtro dove entra in contatto con il liquido di dialisi, le scorie passano dal sangue al liquido venendo così eliminate. Il trattamento dura 4 ore al giorno per 3 volte alla settimana. . Questa si può effettuare in due modi:
- Dialisi Peritoneale
- viene sfruttata la membrana del peritoneo per il trattamento. Il peritoneo è formato da due foglietti, uno attaccato all’altro. Chirurgicamente si posiziona un cateterino dentro al peritoneo. Il trattamento inizia dopo 15 giorni in cui la ferita si rimargina; si collega un sacchetto contenente liquido puro con calcio, glucosio, sodio, e altri elementi di cui il paziente necessita; si fa circolare il liquido (1L/2L) nel peritoneo; dopodiché si chiude il sistema e questo liquido rimane in addome per 4/6 ore; passato questo tempo, si apre il catetere e si drena il liquido dalla cavità addominale. Il tutto si fa in ambiente sterile per evitare complicanze come peritoniti. Questo procedimento si ripete per altre 3/4 volte al giorno.
La dialisi peritoneale ha il vantaggio di poter essere fatta a casa e il paziente può gestirsi da solo gli intervalli di tempo. Inoltre con questo sistema si può fare la dialisi notturna: esiste un apparecchio, chiamato cycler, che viene collegato al catetere e che è in grado di lavorare da solo a cicli. La mattina si stacca e il paziente può andare a lavoro. Il vantaggio è la maggiore libertà del paziente. Con l’emodialisi invece il paziente deve andare in una struttura e ci deve stare molte ore ogni volta.
Il numero di persone che fanno dialisi nel mondo è superiore a 2 milioni. Il 26% dei pazienti trattati sono in Giappone, il 24% sono in Europa, in Africa solo il 4%. Questo non perché non ci siano pazienti con insufficienza renale in Africa, ma perché il trattamento costa molto, circa 50’000 euro all’anno. In realtà questi 2 milioni sono solo la punta dell’iceberg, la malattia è molto più diffusa di quello che si pensa.
Quando viene principalmente preso in considerazione un trapianto?
Pz giovane, condizioni di salute discrete.
Quando la rimozione è consentita?
Normalmente i reni non funzionanti non vengono rimossi, unicamente nel caso di rischio comprovato infettivo o un ingombro come nel caso di rene policistico o bambini interessati da trapianto con orgnai adulti.
Il trapianto è da considerarsi una terapia salvavita.
Assenso alla donazione,
alcuni soggetti esprimono il proprio assenso alla donazione tramite registri comunali, oppure il sistema informativo del centro nazionale trapianti è importante perché non lascia ai parenti una decisione così difficile e delicata da prendere e il centro trapianti è già informato sulla lista dei possibili donatori. Inoltre il rene può anche essere donato da vivente, così come la parte sinistra del fegato; si sta sempre di più adottando questa soluzione dal momento che gli organi trapiantati da cadavere non sono più sufficienti. Nonostante ciò, non tutti i reni da donatori viventi risultano utilizzabili in alcuni casi:
Inidoneità alla donazione:
rischio di trasmettere una malattia. In questo caso ci si accerta delle condizioni del rene donato, se questo può essere trattato nel ricevente per recuperare la funzionalità compromessa, allora può essere comunque trapiantato. In caso di infezione ci si accerta, previa richiesta dell’antibiogramma, se si può trattare successivamente;
Il donatore non deve essere portatore di qualche tumore;
Donazione a cuore fermo; i
n alcune città (Pavia, Bergamo, Bologna ad es.) ci sono delle equipe che vanno sul posto dell’incidente e se questo possibile donatore ha espresso il consenso, dopo un particolare trattamento del donatore (che viene incannulato e idratato), gli organi possono essere prelevati.
Donazione accoppiata rene e pancreas
ad esempio il pancreas in caso di diabete; il procedimento può essere fatto in contemporanea con un unico intervento oppure in momenti diversi a seconda della situazione.
Importanza dell’accertamento della presenza di un donatore consanguineo
sempre importante verificare la presenza di donatori tra i componenti della famiglia del paziente (i parenti non hanno il coraggio di proporsi, oppure il ricevente non vuole che un parente si “sacrifichi” per lui).
Andamento funzionalità renale in pz con insufficienza renale
Nonostante valori che inizialmente potrebbero essere conrollati con l’utilizzo unicamente della dieta, il declino della funzionalità renale c’è anche nelle persone normali con l’avanzare dell’età, figuriamoci in un soggetto con insufficienza renale. E’ necessario che il pz scelga il suo trattamento sostitutivo, la dialisi peritoneale è un trattamento “più” fisiologico: un liquido che sta in addome per un certo periodo e il contatto con i vasi del peritoneo permette lo scambio di quelle sostanze che devono essere eliminate. Rispetto all’emodialisi, la dialisi peritoneale è un trattamento “più fisiologico”.
Questo è un trattamento che possono fare tutti. Abbiamo pazienti di 80 anni in buone condizioni che sono perfettamente in grado di gestire le procedure.
La prima cosa che noi andiamo a fare è studiare il paziente per vedere se può essere inserito in lista d’attesa per il trapianto; contemporaneamente iniziamo il trattamento con dialisi peritoneale. Eseguiti tutti gli screening, se idoneo viene inserito in lista d’attesa. Nel frattempo analizziamo anche la situazione familiare per vedere se c’è qualche parente che può donare un rene. In questo caso l’attenzione deve essere rivolta al donatore e non più al paziente: non possiamo permetterci di togliere un rene a una persona che in futuro potrebbe andare incontro a dialisi.
Una cosa curiosa è il donatore samaritano. Che cos’è?
È una persona qualunque che sta bene, che non ha un parente in dialisi, che decide comunque di donare un rene. Può succedere che ci sia incompatibilità fra il donatore e il ricevente, per esempio tra moglie e marito; in questi casi si mettono in contatto persone con la medesima situazione e si dona l’organo in base alla compatibilità anche se a donarlo non è il parente direttamente, che invece lo dona a uno sconosciuto. Di particolare importanza il fatto che, ora, molti trapianti per donazione compatibile sono permessi grazie a trattamenti immunosoppressivi e altri protocolli, come fare la trasfusione a una persona di gruppo sanguigno diverso, impensabile fino a pochi anni fa.
Patologie necessitanti di trapianto:
glomerulonefriti infettive, nefropatie interstiziali, nefropatie ereditarie, nefropatie vascolari, nefropatie secondarie ad altre patologie esistenti, diabete, ecc. La maggior parte delle volte, le patologie renali che portano ad una perdita della funzionalità renale restano sconosciute: molteplici e varie possono essere le cause, quindi un individuo si ritrova ad avere un’insufficienza renale grave senza saperne la causa.
Igiene del trapianto
C’è la possibilità che il paziente perda il trapianto a causa di disattenzioni nel seguire la terapia: il paziente sta bene e pensa di poter trascurare la cura, ma il rene trapiantato viene sempre riconosciuto come un corpo estraneo da parte dell’organismo:la tendenza permanente al rigetto porta alla perdita dell’organo trapiantato se non viene seguita la terapia.
Insufficienza renale acuta ira
una sindrome clinica caratterizzata da una rapida riduzione della funzionalità renale (calo della VFG) che determina aumento della azotemia e della creatininemia, oliguria, alterazioni elettrolitiche e dell’equilibrio acido-base.
Indice di funzionalità renale:
La perdita della funzionalità renale è evidenziabile con la misurazione della creatinina nel siero che consente di stimare la funzione renale.
Importanza della prevenzione nel trattamento dell’insufficienza renale:
Importante la diagnosi, un grosso numero di paz vanno incontro alla morte per insufficienze renali non diagnosticate, importante la prevenzione, come ad esempio l’evitare di somministrare mezzo di contrasto a pz con insufficienza renale sospetta.
Insufficienza renale acuta, come termine, viene poco utilizzato e nei grossi lavori scientifici si utilizza la sigla “AKI”, acute kidney injury.
L’insufficienza renale viene classificata in base alla sede anatomica del danno renale. È pertanto necessario ricordare che:
Danno prerenale: il sangue arriva al rene attraverso le arterie renali
Danno renale: viene filtrato a livello glomerulare
Danno renale: il filtrato glomerulare passa attraverso i tubuli renali e viene in gran parte riassorbito
Danno post renale: Il fluido finale (le urine) lascia il rene attraverso le vie escretrici (pelvi renale, uretere, vescica, uretra)
Un’alterazione della funzione renale può essere causata da qualsiasi processo che altera qualunque di queste strutture e/o la loro funzionalità. Si parlerà pertanto di cause prerenali di IRA (IRA prerenale) quando vi è un’alterazione del punto primo , cause renali di IRA (IRA renale) quando gli elementi interessati sono il 2 o il 3 e di IRA post renale (od ostruttiva) quando l’elemento interessato è il 4.
AndameSintomatologia classica insufficienza renale:nto temporale dell’insufficienza renale
L’insufficienza renale acuta può svilupparsi in maniera rapidissima (da un minimo di poche ore fino al massimo di pochi giorni), l’insufficienza renale cronica può altresì svilupparsi in maniera lenta e progressiva lungo il corso di svariati anni; i cui sintomi si manifestano di solito in stadiazione avanzata della malattia. L’insufficienza renale acuta, differentemente da quella cronica, può essere reversibile.
Nella pratica clinica non esistono delle situazioni così chiare e qualunque tipo di lesione o di problema che noi abbiamo generalmente provocherà sempre dei un paziente in pronto soccorso con un 3 di creatinina e che non urina da qualche giorno,si possono riscontrare anche edemi arti inferiori.
L’insufficienza renale acuta causa una riduzione dell’eGFR, ritenzione di urea, un’alterazione degli elettroliti, principalmente con un’acidosi, data dalla riduzione della funzionalità renale che perde la possibilità di riassorbire i bicarbonati, con un aumento degli idrogenioni liberi, esitante in un acidosi metabolica riscontrabile da emogas. quadri intermedi.
Come si distingue un’insufficienza renale acuta da una cronica?
La situazione cambia notevolmente in presenza di una o dell’altra perché per esempio una richiede l’ospedalizzazione, l’altra l’ambulatorio. Il cutoff rispetto all’aumento della creatinina è di 1.1-1.3 un aumento praticamente del 30% è preoccupante e deve indirizzare verso IRA.
Un parametro utile è il test di filtrazione glomerulare nel quale si può misurare la clearance:Si valuta la creatinina nel plasma e nelle urine e poi si vede quanto filtra il rene, molte volte è falsato dalla raccolta non corretta, oppure si possono usare formule che in base al sesso, età, il peso, si può supporre quanto sia il suo filtrato glomerulare. (vedi slides esame delle urine)
Perdita funzionalità nefroni
Con Un raddoppio di creatinina e con una filtrazione glomerulare del 50% Siamo nella situazione in cui si è perso un rene, un milione di nefroni