gerd Flashcards
definizione reflusso
Il reflusso è un’abnorme risalita di contenuto gastrico dallo stomaco verso l’esofago. È un
evento fisiologico (ogni tanto tutti abbiamo sporadici episodi di reflusso): si considera
patologico quando diventa appunto abnorme.
Quando reflusso diventa patologico
molti episodi, grande volume, reflusso particolarmente acido, da sintomi a livello della mucosa esofagea o non da sintomi ma presenta lesioni mucosali e sintomi
tipi di reflusso patologico
un reflusso che dà sintomatologia senza danno di parete;
0 un paziente asintomatico, che magari fa una EGDS per altri motivi
(per esempio: sospetta celiachia), e si scopre che ha una esofagite
(danno della malattia da reflusso), pur senza sintomatologia.
quadro endoscopico di lesione da reflusso
caratterizzata da
una striscia rossa che è la classica stria erosiva, simile ad un’unghiata:
è il danno subito dalla mucosa esofagea a causa di questo reflusso
acido risalito dallo stomaco.
epidemiologia gerd
a GERD è difficilmente inquadrabile dal punto di vista epidemiologico perché non sappiamo
dire quanti pazienti siano affetti da questa patologia. I fattori che la determinano sono vari:
o Come prima cosa c’è un’estrema variabilità per quanto riguarda la presentazione clinica,poi automedicazione, mancano procedure diagnostiche standardizzate, univocità definizione, soggettività operatore,
problema definizione operatore dipendente, come si definisce ll’esofagite
stabilire dei parametri oggettivabili non tenendo esclusivamente
conto dell’iperemia ma anche della presenza almeno di un’erosione,
differenza tra gerd, esofagite, ernia iatale
esofagite è il danno che deriva dalla malattia da reflusso (benché si possano avere i
sintomi anche senza avere una esofagite). L’emiajal’ale è l’alterazione anatomica che favorisce il reflusso. Il paziente con l’ernia jatale
otrebbe non avere il reflusso, così come un aziente che soffre di malattia da reflusso debba per forza avere l’ernia jatale
linee guida in assenza di sintomi di allarme ed in presenza di sintomatologia tipica
in presenza di
sintomatologia tipica e in assenza di sintomi d’allarme, a dare direttamente una terapia e a
monitorare eventuali miglioramenti secondo il principio del1’eX jllvantibus. Si tratta di un
criterio secondo il quale si arriva alla diagnosi partendo dal beneficio che quella terapia
determina
condizioni anatomiche che favoriscono gerd
ernia jatale, beanza cardiale, brachiesofago, vagotomia, discinesie esofagee
beanza caridlae
È una
condizione patologica che favorisce l’insorgenza del reflusso.vi è un buco nero che coincide con il cardias il quale
rappresenta un accesso allo stomaco ed è, in questo caso, aperto. Normalmente infatti, il
cardias, nonostante l’insufflazione che viene data dall’operatore, dovrebbe rimanere più
chiuso;
brachiesofago
Anatomicamente, in condizioni normali, l’esofago si
trova per 4/5 in sede toracica e nell’ultimo Vs (terzo distale) in sede addominale, passando
dal torace all’addome attraverso uno jato del diaframma (jato diaframmatico o jato
esofagea). La parte più “importante” per quanto riguarda il reflusso è la zona cardiale, che
si trova in addome. L’addome è caratterizzato da una pressione positiva, per cui, se il
cardias è localizzato in addome, viene circondato da una pressione positiva, per cui tende
ad essere compresso e chiuso e svolge le sue funzioni di “tappo” dello stomaco. Se il cardias,
invece, lo trovo nel torace, entrerà in un ambiente a pressione negativa, per cui questa sua
funzione tipicamente sfinteriale viene ostacolata e tende a rimanere più aperto. Nel caso
del brachiesofago, essendo l’esofago più corto, il cardias tenderà a risalire in torace e i
pazienti possono presentare reflusso. Il brachiesofago può essere una condizione:
- congenita, più raramente;
- acquisita in seguito a retrazione fibrotica dell’esofago infiammato: tra le altre
conseguenze della flogosi c’è la retrazione e la fibrosi, per cui un organo infiammato
tende a diventare più rigido, più ristretto come diametro e più corto come
lunghezza. L’esofago tende ad accorciarsi soprattutto in caso di flogosi cronica e
lesioni di caustici che i pazienti hanno ingerito volontariamente a scopo suicida 0
accidentalmente;
vagotomia
intervento che ormai è diventato desueto ed è stato
abbandonato, ma che si utilizzava prevalentemente per abolire l’acidità nei pazienti con ulcera nell’era pre ppi. l’interruzione del nervo non è esente da danni: il vago serve
ad innervare lo stomaco dandogli anche la facoltà di contrarsi peristalticamente, per cui la
sua interruzione porta alla riduzione della capacità di svuotamento gastrico; rimanendo lo
stomaco “pieno” per più tempo, è più facile che si abbia reflusso. Ora difficilmente l’ulcera
gastrica arriva al chirurgo, sia grazie all’utilizzo di farmaci sia grazie ai presidi endoscopici
discinesie esofagee
(alterazione della mobilità esofagea): queste costituiscono un
importante capitolo di patologie funzionali caratterizzate spesso da un esofago normale,
owero privo di restringimenti o alterazioni mucosali, ma dalla presenza dal punto di vista
clinico di una disfagia (difficoltà alla deglutizione) e dal punto di vista cinetica di onde
peristaltiche patologiche. Si tratta, quindi, di un fattore favorente il reflusso. Può essere
diagnosticata per esempio con la manometria. Si ricorda che la peristalsi esofagea si
caratterizza per tre tipi di onde principali:
- la peristalsi primaria, fisiologica;
- la peristalsi secondaria, che serve a pulire l’esofago da reflussi fisiologici asintomatici
(cleaning);
- la peristalsi telziaria, patologica, in cui la funzione di svuotamento e di clearing
dell’esofago viene persa.
Nei pazienti con discinesia troviamo spesso onde peristaltiche di questo tipo, che sono non
funzionali e non progressive, per cui in questi pazienti è facile che si instauri unreflusso.
ernia jatale
è la condizione predisponente più importante ed è una patologia potenzialmente
soggetta a trattamento chirurgico. Sono interventi che ora vengono fatti anche in laparoscopia.
L’ernia, in generale, è la fuoriuscita totale o parziale di una struttura anatomica dalla sede di
sua competenza verso un altro distretto: ad esempio, parliamo di ernia inguinale, ernia del
disco, ernia ombelicale, ernia jatale. Quindi, a tutti gli effetti, l’ernia è la fuoriuscita di una parte
di organo (in questo caso di stomaco) che si porta dalla sua sede naturale (l’addon-ie) in
un’altra sede anatomica (il torace) attraverso un orifizio preesistente (lo jato diaframmatico).
Lo jato diaframmatico è un “buco” che si trova nel diaframma, è circondato da pilastri
muscolari e serve a dare accesso all’esofago e ai nervi vaghi dal torace in addome. Succede che
questo jato tende ad allentarsi, oWero questo anello muscolare si dilata parzialmente, cede, e
lo stomaco si porta verso l’alto nel torace.
tipi ernia jatale
a. ernia da BRACHIESOFAGO: l’esofago è corto, quindi si ritira verso l’alto trascinando il
cardias;
b. ernia PARAESOFAGEA, molto rara: l’ernia si sviluppa di fianco all’esofago.
Caratteristicamente in questo caso il cardias si trova in addome, mentre di fianco una
porzione di fondo gastrico scivola in torace. Paradossalmente questi pazienti potrebbero
avere un’ernia senza reflusso, perché il cardias si presenta in sede;
c. ernia da SCIVOLAMENTO: caratterizzata dallo scivolamento del fondo gastrico e del cardias
in torace. Questa è la tipologia di ernia jatale più frequente in assoluto.
aumento pressorio in addome
l’addome è a pressione positiva e il torace è a pressione negativa. Noi tutti
compiamo degli sforzi di varia natura (palestra, solleviamo dei pesi, lo stesso atto del
ponzamento nella defecazione, la gravidanza con l’aumento dell’utero stomaco verso l’alto. Ma se migra verso l’alto, tutte le volte che aumenta la pressione
nell’addome non solo il cardias è fuori sede ma è anche soggetto ad una pressione negativa,
2’
per cui la funzione di tappo è persa con conseguente svuotamento dello stomaco verso l’alto e
insorgenza di reflusso acido in esofagoche comprime) che
fanno aumentare la pressione addominale, mettendo continuamente alla prova lo jato. Lo
stomaco, quindi, è sottoposto ogni giorno e più volte a questa forza che lo spinge verso l’alto e
che naturalmente si trasmette al cardias, essendo questo in addome. La funzione di “tappo”
dello stomaco svolta dal cardias sarà, dunque, più efficiente e impedirà lo svuotamento dello
mezzi di fissità gastro esofagei
pinza diaframmatica, fasce diaframma,mesi, legamenti
pinza diaframmatica
viene determinata dal fatto che lo jato non è un forame del muscolo.
La pinza è costituita da una fionda muscolare che si inserisce posteriormente, circonda
l’esofago e lo angola ulteriormente rispetto al fondo gastrico in un angolo chiamato “angolo
di His”. Questo angolo è importante, perché quando aumenta la pressione addominale il
diaframma scende, nella contrazione, verso il basso. Questa fionda, contraendosi, stira
questo angolo e lo fa diventare ancora più acuto, in maniera da prevenire il reflusso. Se
quest’angolo è di 50°, con la contrazione diaframmatica tende a scendere a 30°. Per esempio, in caso di gastrectomia totale è infatti necessario staccare le strutture circostanti,
ilegamenti, incidendole, a dimostrazione del fatto che si tratta di un organo ben fissato;