emorragie digestive Flashcards

1
Q

definizione

A

Un’emorragia digestiva è un sanguinamento che si verifica all’interno del lume dell’apparato
digerente.
Non bisogna confonderla con Yemoperitoneo dove il sangue si ritrova all’interno della cavità
peritoneale.
Il vantaggio è che dell’emorragia digestiva in genere abbiamo una manifestazione esteriore del
sanguinamento tramite un orifizio mentre nell’emoperitoneo il sangue rimane confinato
all’interno cavità addominale.

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Q

classificazione emorragie digestive

A

Possiamo classificare le emorragie digestive sulla base della sede in cui si verifica il
sanguinamento. Utilizzando come punto anatomico di differenziazione la flessura duodeno-
digiunale con il legamento di Treitz, parleremo di:
-› EMORRAGIA DIGESTIVA ALTA: quando la fonte è situata nel tratto che va dalla bocca al
legamento di Treitz;
-+ EMORRAGIA DIGESTIVA BASSA: quando la fonte è situata nel tratto che va dal legamento di
Treitz all’ano.
Questa classificazione è importante perché ci dà anche l’indicazione su quale tipo di esame
diagnostico e terapia attivare per poter salvare la vita al paziente.
Questi pazienti solitamente vengono approcciati per via endoscopica che ha il vantaggio di
essere sia un esame diagnostico sia di poter essere utilizzato a scopo terapeutico.
Se parliamo di un’emorragia digestiva alta, faremo una esofago-gaSH’0-duodeno-scopia (EGDS)
mentre se l’emorragia è delle vie digestive basse si farà una pan-colonscopia.
Quindi abbiamo la diagnosi a cui segue contestualmente la terapia perché l’evoluzione
tecnologica ci mette a disposizione una serie di dispositivi che consentono di gestire queste
emorragie per via endoscopica; chiaramente dev’essere un approccio gestito da endoscopisti
con un approccio chirurgico, operativo e abituati alla gestione dell’urgenza, dell’emergenza,
esperti nelle procedure terapeutiche.
L’orifizio dal quale il sangue fuoriesce non ci dà molte indicazioni sulla sede del sanguinamento:
che il sangue esca dalla bocca o dall’ano non ci consente di dire che un’emorragia sia alta o bassa
e voi già sapete che se il paziente sanguina dallo stomaco (emorragia alta), il sangue potrà
uscire anche dall’ano perché la peristalsi farà in modo che il sangue fuoriesca dalla parte più
distale.

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3
Q

emorragie , manifestazioni

A

MATEMESI: sangue rosso vivo dalla bocca;
VOMITO CAFFEANO: sangue più scuro dalla bocca, ricorda la posa del caffè. Il sangue é un
potentissimo stimolatore della peristalsi cioè il paziente con emorragia ha una peristalsi
molto accentuata perché il sangue ha un’azione irritante, stimola la peristalsi e da questo ne
deriva che tanto più il sangue é abbondante, tanto meno ristagnerà nell’intestino. Un
paziente che ha un sanguinamento importante avrà vomito perché lo stomaco cercherà
subito di svuotarsi ed ecco che verrà fuori questo vomito rosso vivo. Se il sanguinamento é
meno importante potrà ristagnare nello stomaco, dove verrà trasformato perché l’HCl
trasforma l’Hb in cloruro di en-retina dando un colore brunastro scuro al sangue e se il
paziente lo vomita avremo questo aspetto che ricorda la posa del caffé, vomito caffeano.
MELENA: emissione di feci e sangue che hanno un colore nero catramoso, frammisto a feci
liquide, con un odore particolare. É importantissimo distinguere una melena da una scarica
diarroica dalle feci scure caratteristica nei pazienti che assumono il ferro ma non é melena.
In questo caso il sanguinamento si é prodotto in alto ed il sangue si é frammisto alle feci nel
digiuno. Anche in questo caso il colore scuro è dovuto alla trasformazione dell’Hb in cloruro
di emetina da parte dell’l-lcl, quindi vuol dire che quel sangue è entrato in contatto con i
succhi gastrici e quindi penserò ad una emorragia digestiva alta.
EMATOCHEZIA: presenza di sangue che si dispone a verniciare il cilindro fecale. Se io ho un
cilindro fecale verniciato di sangue significa che l’incontro tra il sangue e le feci é awenuto
molto in basso, quando le feci sono già formate altrimenti vedrei il sangue frammisto alle
feci; quindi le feci con il sangue intorno sono il segno che il sanguinamento è molto basso
cioè la fonte di sanguinamento é distale.
ENTERORRAGIA: scariche di sangue rosso vivo. Alcuni parlano di rettorragia, enterorragia,
proctorragia, in realtà hanno tutti lo stesso significato. É un sangue che fuoriesce proprio
dall’ano a getto ed é un sanguinamento rosso vivo, che si sta verificando nell’intestino,
diciamo nel colon verosimilmente o forse nel tenue.
SANGUE OCCULTO: Talvolta il sanguinamento nell’emorragia digestiva rimane occulto cioè
il paziente non si accorge di avere in atto un’emorragia perché non vede sangue né dalla
bocca né dall’ano però sappiamo che sta sanguinando perché é anemico. In questo caso si fa
la ricerca di sangue occulto nelle feci e risulta positivo e se si ripete l’esame dopo qualche
giorno ed é ancora positivo quindi questo paziente ha sicuramente un’emorragia digestiva.
Il sanguinamento occulto è il classico modo di sanguinare delle neoplasie: un tumore
gastrico in genere dà sanguinamento occulto, difficilmente dà melena, rettorragia o
ematemesi. Quindi il sangue occulto bisogna saperlo trovare e diagnosticare perché é quello
più subdolo. Il sangue occulto può essere dato anche da cause banali come ad esempio aver
mangiato carne prima del test (anche se ormai i test si fanno per l’Hb umana).
l segni clinici dell’emorragia di tipo occulto: astenia, affaticabilità, pallore, tachicardia,

ipotensione, sclere bianche.
ln linea di massima ematemesi e melena richiama all’emorragia digestiva alta mentre
ematochezia ed enterorragia richiama all’emorragia digestiva bassa. Questo non è sempre vero.
Affronteremo le due forme di emorragia in maniera distinta e ci soffermeremo sulla distinzione
delle emorragie alte e basse perché poi vedremo che le cause e le manifestazioni sono diverse.

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4
Q

emorragie digestive alte, cause freuq

A

Ulcera: peptica, gastrica, duodenale;
I Gastrite em0rragica¦ fenomeno infiammatorie superficiale che tende a dare sanguinamento
(differente dal l’ulcera perché quest’ultima tende ad approfondirsi verso la parete);
I Ulcera da stress, che si manifesta in pazienti che subiscono uno stress: può essere
un’ustione, un intervento chirurgico, un trauma;
I Varici esofagee: dilatazioni del plesso venoso sottomucoso dellesofago che conseguono in genere ad un quadro di cirrosi epatica e di aumento della pressione del circolo portale; da tale aumento ne consegue uno scarico verso altre vie e una di queste é quella dei circoli venosi sottomucosi dellesofago. Queste varici, queste vene si dilatano ad un certo punto
raggiungono una tensione superiore alla resistenza della parete, si perforano e quindi il
sanguinamento diventa imponente. Se l’emorragia digestiva da varice esofagea non si blocca
entro massimo 1-2 h, il paziente muore per shock emorragico;

151
I Sindrome di Mallory-Weiss: lacerazione che si verifica nell’esofago in genere per episodi di
vomito, contrazioni importanti del dotto luminale con aumenti pressori a livello esofageo
che determinano una lacerazione con sanguinamento;
I Carcinoma: le neoplasie fra le cause frequenti sono quelle meno frequenti.

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5
Q

cause infrequenti, sanguinamento esofago

A

Esofagiti. ll quadro classico di esofagite di IV grado è quello che interessa tutta la
circonferenza, con striature che rappresentano zone dove si é verificato sicuramente un
fenomeno di sanguinamento;
I Ulcera peptica;
I Esofago di Barrett;
I Diverticoli esofagei;
I Sindrome di Boheravez c’è proprio una rottura dell ‘esofago (si differenzia da MalloryWeiss
perché in quest’ultima si parla di fessurazione mentre in Boherave si parla di una rottura)
sempre in seguito a conati; in genere sono le patologie degli alcolisti;
I Neoplasie esofagee benigne;
I Lesioni traumatiche;
I Corpi estranei: l’esofago può lacerarsi e si può avere un sanguinamento ma qui l’anamnesi
é chiara perché come sintomo si ha disfagia;
I Ernia jatale, sopratutto paraesofagea,
I Aneurismi dell’aorta toracica rotti in esofago.

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6
Q

cause freq sanguinamento, stomaco

A

I Varici del fondo gastrico;
I Neoplasie gastriche benigne;
I Anastomiti;
I Ulcere:
- Anastomotiche;
- Peptiche recidive del moncone gastrico, (la parte di stomaco che rimane quando noi
facciamo una gastroresezione). Parlando di gastroenterico, ad esempio, potrei unire due
capi creando una situazione nuova, dovuta alle variazioni del pl-l, che può creare delle
soluzioni di continuo a livello della parete. Importantissimo in questo caso é ricordare
sempre l’azione dannosa che la bile esercita quando refluisce verso l’altro ed é per
questo che si fanno determinati interventi perché il reflusso biliare, in esofago
soprattutto, é particolarmente irritante; quindi bisogna fare in modo che la bile non vada
a contatto con lo stomaco quando si realizza un intervento;
I Malformazioni vascolari, ad esempio le angiodisplasie che sono abbastanza rare ma il
sanguinamento è massive. Finché Pangiodisplasia é nello stomaco 0 nel colon noi riusciamo
a gestirla;
La difficoltà è individuare e trattare le angiodisplasie del tenue, perché il tenue che é un
tratto di intestino lungo alcuni metri non é endoscopicamente come lo stomaco, il duodeno,
o il colon. ll tenue può essere esplorato in parte dall’alto con degli strumenti particolari più

152
lunghi del normale, in parte dal basso tramite la valvola ileocecale ma il tratto intermedio
del tenue non é accessibile agli strumenti endoscopici. A volte quindi non si riesce ad
inquadrare la lesione, che spesso é piccola e anche se si vede non si riesce a trattarla e allora
bisognerebbe trattarla chirurgicamente ma palpando le anse non si sente.
DUODENALE:

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7
Q

cause frequenti sanguinamento duod

A

I Pancreatite acuta necrotico-emorragica;
I Morbo di Crohn: malattia infiammatoria cronica intestinale, ad andamento stenosante con
un interessamento transmurale della parete quindi una flogosi che interessa tutti gli strati.
Tra le manifestazioni oltre il dolore, l’alterazione dell’alvo, ci può essere anche il
sanguinamento molto frequente;
I Emobilia;
I Fistole;
Manifestazione
Le emorragie dell’esofago si manifestano prevalentemente con ematemesi 0 melena, più
raramente sotto forma di enterorragia, direi quasi mai. É chiaro che se un paziente sanguina
dall’esofago sarà molto probabile che questo sangue venga vomitato all’esterno oppure vada in
stomaco, ci rimanga un po’, venga trasformato e vada fuori sotto forma di melena cioè dall’ano,
sangue scuro digerito dall’HCl.
Lo stomaco può dare luogo a sanguinamento che si manifesta sotto forma di ematemesi, di
melena, spesso entrambe. Se il paziente ha un sanguinamento importante e la peristalsi é
particolarmente vivace (sia per il sanguinamento sia perché lui ha un iperperistaltismo di suo)
può capitare che il sangue arrivi dritto al retto e all’ano, rosso vivo senza essere trasformato:
biso na valutare un sacco di fattori uando si ensa alla sede di san uinamento.
8
Così vale anche per il duodeno, che può dare ematemesi, melena o enterorragia.
Adesso io penso che abbiate realizzato che nei pazienti con emorragie digestive alte ho ematemesi,
melena, perché vi ho detto che il cambiamento di colore del sangue é collegato con il contatto con l’HCl
nello stomaco quindi se io vedo sangue rosso vivo mi orientn su un’emorragia digestiva bassa, anche se
é proprio così: per tutti i pazienti dovete tenere conto sempre della velocità della peristalsi. Quando c’è
un paziente che ha riferito, o nel quale io ho visto presenza di ematemesi o melena mi oriento su
un’emorragia digestiva alta.

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8
Q

iter diagnostico emorragia digestiva alta

A

Primo approccio
La prima cosa da fare in questi paziente é capire quanto sta sanguinando perché da questo dato
io capisco anche quanto questo paziente ha bisogno di essere riequilibrato dal punto di vista
emodinamico prima di affrontare il secondo punto, che é la sede e poi la causa. Deve esseresoluzioni, sostanze che ripristinano la volemia e riempiono il circolo. A quel punto il paziente
stabilizzato passa alla fase diagnostica, l’esame endoscopico, per identificare la sede e la causa
poiché a volte c’è una lesione che può essere trattata endoscopicamente, altre volte no.
1) Prima fase: stabilizzazione. ll paziente arriverà alla vostra osservazione e sarà pallido, avrà
la cute fredda, sarà tachicardico oppure in condizioni perfettamente stabili.
L’emorragia dobbiamo classificarla sulla base di un elenco di parametri vitali che sono:
- Pressione: il paziente che arriva con ipotensione acuta fino ad un’ora prima era normoteso
e poi ha avuto un’emorragia importante. In questo caso l’emorragia é massiva: richiede
almeno 7-8 unità di emazie per poterlo riequilibrare. Se il paziente non viene subito trattato
così e io penso di portarlo a fare il controllo endoscopico, sanguinerà nel frattempo, va
incontro ad ischemia, uno shock e danno parecchi degli organi mobili e questo lo porta
chiaramente ad una condizione di morte o deficit neurologico irreversibile.
- Hb e conta leucacitaria: altre volte il paziente arriva, ed é la condizione più frequente, con
una emorragia minima; in questo caso avrà un po’ di anemia sideropenica e leucocitosi
reattiva perché quando c’è una caduta dei GR tende a salire la conta dei bianchi; in questo
caso il paziente potrà essere sicuramente awiato allo studio endoscopico.
2) Anamnesi. Bisogna interrogare il paziente o i parenti dello stesso se lui per qualche motivo
non é in grado di collaborare o perché é agitato 0 perché é anziano o perché ha dei problemi
che non gli consentono di rispondere in maniera affidabile alle domande.
Quindi é necessario sapere già quali sono le cause così da poter indirizzare 1’1 pazien te su quel
punti che penso sia importante far emergere owero:
- Se ha già avuto questi episodi in passato;
- Se ha usato FANS o cortisonici: entrambi hanno un’azione gastrolesiva che può andare a
danneggiare lo stomaco;
- Se é mai stato mai operato. É importante per capire se ci possono essere delle precedenti
anastomosi;
- Se ha disfagia, cioè difficoltà a deglutire. Questo paziente può avere una displasia
dell’esofago o può avere un diverticolo;
- Se é dimagrito ultimamente. Può avere un tumore gastrico, esofageo;
- Se ha avuto dolore. L’ulcera chiaramente dà dolore;
- Valutazione delle condizioni generali, come segni di epatopatia per il discorso della cirrosi
che può causare sanguinamento nelle varici esofagee. Segni di lesioni traumatiche: un
esempio é una rottura intraepatica che fa riversare del sangue nelle vie biliari (emobilia)
perché esse scaricano nel duodeno e quindi il sangue dal fegato và nell’albero biliare, poi
dall’albero biliare và nel duodeno e poi da qui fino all’esterno.
Esami di laboratorio
- Emocromoz l’Hb ed il numero dei GR sono importanti per capire se c’è un sanguinamento in
atto, pensate all’importanza nel sanguinamento occulto: un paziente che arriva e non vi dice
che ha sanguinato ma dice che a volte é debole, fiacco allora li faremo la visita, l’esame
obiettivo, già vedremo dalla sua facies che il paziente é anemico e lo confermiamo con un
emocromo;
- Prøfilo epatico é importante perché se ho un’alterazione di questo ci orientiamo verso
un’epatopatia;
- Profilo renale ci dice quanto in quel paziente si stia verificando una riduzione del volume
circolante perché il rene risente subito della riduzione del volume circolante attraverso un
aumento della creatinina;
- PI’0fil0 coagulativo: ci sono paziente scoagulati o perché prendono dei farmaci specifici o
perché hanno delle patologie o delle carenze del sistema coagulativo, nei quali il
sanguinamento é più facile; poi perché in previsione del trattamento se io so che quel
paziente ha una carenza dei fattori della coagulazione dovrò somministrarglieli per favorire
l’arresto del sanguinamento.
Esami strumentali
Esofago-gastro-duodenoscopia (diagnostica endoscopica EGDS), il primo esame, quello da
eseguire in prima battuta. Quest’esame chiaramente è un esame fondamentale perché entrando
con lo strumento vediamo subito se c`è stato 0 se c’è ancora un sanguinamento, potendo
trovarne i segni di sanguinamento in atto 0 le stigrnate owero di un sanguinamento che si era
arrestato o eventualmente vedere un’ulcera con la fibrina. E’ un esame invasivo ma ci consente
di vedere la causa del sanguinamento ed inoltre possiamo intervenire direttamente. Partiamo
cioè con un esame diagnostico che può diventare terapeutico.
Angiografia (diagnostica radiologica). Se c’è un sanguinamento del tenue per esempio, o del
tratto digestivo alto e non riesco ad individuarlo, posso anche ricorrere ad un’angiografia. Deve
essere un’angiografia selettiva, cioè il cateterino và spinto fino all’arteria mesente rica superiore
o al tripode e lì si inietta il mezzo di contrasto e si vede che esce da un certo ramo dove abbiamo
il sanguinamento. L’angiografia é quindi molto utile nelle forme occulte, quelle in cui non trovo
la causa con gli esami strumentali ed é importante perché sempre angiograficamente si può
bloccare questo sanguinamento perché Fangiografista può iniettare o introdurre in quel punto
le colle o delle piccole spirali che chiudono il vaso e che quindi fanno anche terapia, che
emodinamicamente stabile da poter affrontare un esame endoscopico.
Bisogna fare una valutazione laboratoristica per capire quanto ha di I-lb, pressione, polso quindi
parametri vitali per procedere quindi eventualmente con la trasfusione. Ci sono anche delle

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9
Q

terapia emorragie digestive alte

A
\/ Terapia medica intensiva (riequilibrare il paziente);
~/ Trattamento medico specifico;
/ Sonde tamponanti;
~/ Trattamento endoscopico;
~/ Radiologiainterventistica;
\/ Terapia chirurgica;
/ Sonda di Sengstaken-Blackmore

155
Sonda Sengstaken-Blackmore
Viene utilizzata nel pronto intervento delle varici esofagee. È costituita da due palloncini con
un sondino naso gastrico su cui ci sono tre vie: quella centrale mi consente di lavare e aspirare;
quelle laterali gonfiano i pallonicini: uno allungato e l’altro sferico, il primo prossimale e il
secondo distale.
lo mando il sondino dentro e gonfio il palloncino piccolo che è quello distale, poi tiro in modo
che questo si vada ad impegnare nel cardias; a questo punto gonfio quello prossimale lungo che
so per certo essere adesso in esofago. In questo modo tampono le varici schiacciandole e quindi
blocco il sanguinamento, anche per alcune ore. Naturalmente successivamente il paziente verrà
operato endoscopicamente.
//
Avolte queste terapie possono essere usate anche in combinazione tra loro, avolte in sequenza;
ad esempio il sanguinamento delle varici esofagee spesso richiede un triplice approccio, anzi
quadruplice a seconda di cosa può succedere: io devo fare probabilmente terapia intensiva
subito per stabilizzare il paziente, poi userò dei farmaci che riducono la portata venosa a quel
livello (la vasopressina per intenderci) poi utilizzerò delle sonde tamponanti: sono delle sonde
che io introduco dal naso o dalla bocca più spesso e tamponano il sanguinamento; si tratta di
un rimedio temporaneo, tampono, blocco e poi appena possibile passo al trattamento
endoscopico. Se poi non riesco il trattamento endoscopico vedete posso ricorrere anche alla
radiologia interventistica o alla terapia chirurgica perché il paziente chiaramente non può
morire di emorragia senza provare ad operarlo. Voi pensate un’ulcera gastrica che non si riesce
a bloccare endoscopicamente; alla fine arriverà al tavolo operatorio.
Tanto persaperloz Gastroscopio e colonscopio non hanno differenza in termini di struttura.

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10
Q

terapia medica specifica emorragie digestive alte

A

Vasopressina endovenosa.
r/ Sømatostntina (utile nel ripristino e redistribuzione della volemia): é un farmaco che riduce
la portata ematica perché é un vasocostrittore splancnico quindi fa ridurre il volume
circolante in questa sede e negli organi intestinale, quindi ammortizza la perdita volemica
emorragica; la quota residua tenderà a prediligere l’irrorazione dei distretti nobili tutelando
quindi cuore, cervello, reni.
\/ Inibitori pompa protonica.
\/ Acido tranexamico: ha un effetto antiemorragico per assunzione orale ma viene usato anche
per via topica (sanguinamento delle emorroidi).
/ Sondino naso gastrica: viene introdotto dal naso e spinto nello stomaco e attraverso questo
possiamo lavare e aspirare e capire in questo modo se c’é il sanguinamento alto: mettiamo
il sondino, mandiamo un po’ di fisiologica, la aspiriamo e vediamo se in questa acqua é tinta
o meno di rosso; se é tinta di rosso vuol dire che c’è sangue nello stomaco, se é pulita
sicuramente non sta sanguinando nello stomaco. La fisiologica viene spesso viene mandata
giù ghiacciata perché il freddo a livello topico deterrå una riduzione del sanguinamento.

156
L’utilizzo del sondino é ancora utilizzato soprattutto se io mi trovo in un presidio medico in
periferia o in ps. Non sempre vi ho detto c’è la possibilità di fare subito un’EGDS.
Trattamento endoscopico
*/ Tecniche usate per le varici 0 altre condizioni di emorragie digestive alte.
Terapie iniettive: si usano per le varici ma anche per le ulcere, per i polipi sanguinanti.
ll gastroscopio é la punta dello strumento endoscopico. Dire gastroscopio nelle emorragie digestive
alte e colonscopio nelle emorragie digestive basse é la stessa cosa: le differenze sono che il
gastroscopio é lungo circa 1 Mt, il colonscopio é 1,30 - 1,60 ed il calibro che in un gastroscopio é di
9mm e in un colonscopio 12-13 mm.
Questi strumenti endoscopici hanno dei canali operativi (con diametro che va da Zmm a 3,2mm) in
cui a partire dal manipolo posso introdurre degli strumenti.
Uno di questi può essere un ago da sclerosi cioè una sonda lunga che alla fine ha un ago e io
attraverso quest’ago introduco nella sottomucosa diverse sostanze:
+ Adrenalina, un vasocostrittore. Posso fare al massimo un mg di adrenalina per cui
viene iniettato assieme ad altri liquidi che permettono di creare dei pomfi all’interno
della sottomucosa, vado a comprimere il vaso sanguinante. Per cui farò un mg di
adrenalina diluito in 20 cc di fisiologica o in glicerolo;
r) Colle (cianoacrilato, uguale a quello che del superattack) che chiudono il vaso per
obliterarlo dall’interno se sanguinante;
‘-} Sostanze irritanti, sclerosanti che bruciano la parete determinando una flogosi e così
chiudono il vaso.
Applicazione delle clip: le clip sono come delle piccole graffette; esse vengono introdotte per
via endoscopica attraverso un applicatore che alla fine ha un dispositivo che rilascia queste
clip che pinzano il tessuto e lo chiudono. Vengono utilizzate ad esempio per ulcera e
polipectomia con paziente che sanguina, ad esempio nella lacerazione dovuta a Mallory-
Weiss.
Legatura elastica tramite l’applicazione di anelli 0 lacci, efficacissimo nel trattamento delle
varici. Gli anellini elastici sono caricati su un applicatore: vengono aperti forzatamente ed
inseriti in questo applicatore in serie. La tecnica é questa: il cappuccio con gli elastici che
viene montato sul gastroscopio, mi appoggio con lo strumento sulla varice, aspiro la varice
dentro il cappuccio, giro la leva che ho nel manipolo e l’elastico viene rilasciato fuori quindi
strozza la varice e si arresta il sanguinamento. Quindi la varice é stata chiusa, obliterata e
necrotizzata fino a cadere, con una tempistica di tre settimane. Questo trattamento si può
fare in urgenza o anche in elezione quando il paziente ha dei rischi di sanguinamento, prima
che si rompa la varice, valumndo a seconda di parametri che sono legati a dimensioni, raggio
di curvatura rispetto al diametro, quando sono prominenti nel lume, presenza di segni rossi,
etc.
Eleüìrocoagulazione: metodica legata all’emostasi owero c’è una sonda coagulante che si
applica sul punto di sanguinamento ed il calore tenderà a sciogliere le proteine in
particolare da unire l’elastica ad esempio dei vasi e quindi chiudere, obliterare i vasi.

157
~/ Argon plasma coagulafion (APC): sistema di piccole sonde con un erogatore che permette di
far uscire da questa cannula l’Argon, un gas che portato a certe temperature raggiunge lo
stato di plasma. Questo gas viene spruzzato usando la sonda come fosse un pennello e
vernicia le pareti creando questa patina di coagulo.
É molto efficace nelle angiodisplasie, nei tumori sanguinanti in attesa di intervento o pz che
non possono essere operati.
La scelta tra elettrocoagulazione e argon plasma viene fatta:
- in base alla disponibilità del presidio: l’argon plasma è più eflìcace, chi ce l’ha lo usa;
- sulla causa del sanguinamento: l’argon plasma agisce molto bene S11 ampie superfici piatte
mentre l’elettrocoagulazione è puntiforme;
- l’argon plasma ha una azione di superficie ma scarsissima in profondità contrariamente
allelettrocoagulazione che in alcuni punti rischia di perforare l’intest1`no.

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11
Q

emorragie digestive basse, quando più frequ

A

lnteressano la sesta~
settima decade, incidenza di 30 casi ogni 100.000 abitanti/anno. Anche queste possono essere
massive.il 70-90% tendono a regredire spontaneamente ma poi
ripresentarsi (ad esempio sanguinamento dei diverticoli).
É un dato non da poco: il 5-10% rimane senza una diagnosi. Il 15% della popolazione adulta
lamenta un sintomo che viene riferito come “sangue nelle feci”.

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12
Q

linee guida emorragie digestive basse

A

Se il paziente riferisce sangue nelle feci bisogna visitarlo SEMPRE perché il sangue nelle feci
può essere legato ad una patologia, la più innocente come quella emorroidaria, fino alla più
grave come quella del tumore del retto, cancro colon-rettale. Succede questo: che le emorroidi
sono molto comuni, é una patologia sociale, dopo i 50-60 anni più o meno la metà dei pazienti
ha le emorroidi quindi é molto comodo e facile diagnosticare le emorroidi ma é necessario,
obbligatorio visitarlo perché potrebbe essere associato anche ad un altro problema dato che le
emorroidi sono così frequenti può capitare che il paziente abbia le emorroidi e anche un
tumore, Se il paziente ha 20-30-40anni e ha le emorroidi siete autorizzati a prescrivergli la
terapia, eventualmente si parlerà in seguito di intervento. Ma se il paziente ha 60 anni e ha delle
emorroidi grandi come un grappolo d’uva fa ugualmente la colonscopia.

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13
Q

eziologia frequente emorragie digestive basse

A

sede abbastanza rara di emorragia digestiva, a livello globale solo il 5% delle emorragie
digestive originano tra il Treiz e la valvola ileocecale) non si può osservare interamente con una
enteroscopia completa sia per la lunghezza sia per la mancanza di fissità dei tratti:
I Angiodisplasie: 70-80%
I Neoplasies per fortuna sono rare perché il tenue non é una zona esplorabile
endoscopicamente quindi é difficile far diagnosi. 5-10%
I Morbo di Crohn,
I Enteriti da farmaci
I Infezioni
I Sindrome di Zollinger-Ellison
I Vasculjti
I Radiazioni (ad esempio radioterapia, tendono ad un’azione irritante
sulla parete intestinale cioè quando noi abbiamo pz che fanno
radioterapia perché magari hanno subito un intervento ginecologica 0 - 10-25%
per un tumore del retto talvolta di sviluppano delle enteriti per
infiammazioni del tenue perché il tenue in proiezione cade davanti al
retto.Poi chiedere sempre al pz che ha un sanguinamento in atto se ha
fatto una radiografia)
I Ischemia mesenterica
I Diverticoli digiunali

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14
Q

cause emorragie colon

A

Possiamo studiarlo interamente con la pancolonscopia. L’accuratezza diagnostica di un esame
colonscopico svolto da un bravo operatore in presenza di colon pulito è del circa 95%, ci dà una
diagnosi certa:
I Patologia emorroidaria, 11% però l’80% degli adulti ha le emorroidi per cui rischio di avere
un 70% di falsi positivi! Quindi lo studio non si può fermare a questa patologia ma bisogna
andare a ricercare eventuali altre patologie.
I Neoplasie del colon: 7-33 %,
I Angiodisplasie, 11 %
I Diverticoli, 17%
I Morbo di Crohn e rettocolite, 1%
I Radiazioni, 2-4%
I Infezioni, Ischemia mesenterica, ulcera solitaria, traumi 23 %

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Q

manifestazioni emorragie digestive basse

A

Emorragia macroscopica:
quindi visibile, tra le quali distinguiamo enterorragia, definizione gia data, melena, ed
ematochezia.
Emorragia occulta:
non è Visibile ad occhio nudo un sanguinamento ma sono invece riscontrabili dei segm
Iaboratoristici come nel caso della anemia sideropenica, o un test positivo eseguito dopo
raccolta delle feci nelle quali vediamo un certo quantitativo di sangue che però non è
abbastanza abbondante per caratterizzare il colore delle feci; il paziente noterà quindi delle feci
normali, senza tracce di sangue e l’emorragia sarà occulta.

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16
Q

emorragia oscura

A

abbiamo un paziente che presenta una emorragia persistente o ricorrente, cioè che continua
nel tempo oppure che si ripresenta dopo mesi e noi ne siamo testimoni perché magari il
paziente era ricoverato oppure ci ha detto che era a casa e ha riempito il water di sangue; a
questo punto noi attiviamo tutto l’iter diagnostico e partiamo con l’esofago-gastro-
duodenoscopia, con la colonscopia e se non basta facciamo una angiografia oppure altri esami
dei quali parleremo dopo. Nonostante tutto, non è possibile individuare la fonte di
sanguinamento perché gli esami sono tutti negativi. Cosa vuol dire? Che il paziente si inventa le
cose? No, significa che nonostante gli accertamenti non è statopossibüe individuare la fonte di
sanguinamento. ln questo caso parliamo quindi di emorragia oscura e vi assicuro che di questi
casi ne esistono tanti.
Le emorragie oscure sono prevalentemente a carico del tratto digestive inferiore poichè in
questo tratto purtroppo abbiamo il tenue che rappresenta un distretto difficile da studiare. Nel
tenue spesso abbiamo le angiodisplasie, cioè delle piccole malformazioni che probabilmente
rappresentano la causa principale di sanguinamento, ma che a volte non vengono identificate
in quanto poste perché dentro una plica o addirittura riassorbite. Le emorragie oscure
rappresentano un capitolo particolare delle emorragie digestive.
//
Anche qui l’iter diagnostico è sovrapponibile a quanto detto la volta scorsa; dobbiamo prima di
tutto trovare il sanguinamento e capirne la causa, valutare l’entità dell’emorragia e valutare
anche quale probabilità ci sia che il paziente possa sanguinare ancora. Chiaramente nella
diagnosi di emorragie digestive, soprattutto basse, un ruolo fondamentale è rappresentato
dall’endoscopia.

17
Q

quadro endoscopica carcinoma colon retto

A

cioè una neo-formazione a margini regolari con una mucosa friabile
facilmente sanguinante che tende crescendo a delimitare il lume intestinale fino a questo
pertugio; ecco spiegato perché il paziente sviluppa in questi casi dei quadri occlusivi, proprio
perché la neoplasia del colon retto tende nel tempo ad avere una evoluzione stenosante. Questo
è un quadro eclatante, qualsiasi esame endoscopico non può non riscontrare questo quadro.

18
Q

indagini strumentali emorragie digestive basse

A

Colo nsco pia
La colonscopia, è un termine corretto ma quello più corretto ancora sarebbe pancolonscopiache
indica che ho eseguito uno studio di tutto il colon, dall’ano fino al cieco. Quando voi troverete le
vostre richieste, prescrizioni o nei testi pancolonscopia, sappiate che si intende la classica
colonscopia. Lo dico perché, a volte, possiamo trovare la rettvs1’gmoI’dosCop1’a, che invece è lo
studio solo del retto e del sigma.

160
Possiamo aver bisogno anche di una üevscopíazehvyada, con la quale studio tutto il colon e
poi attraverso la valvola ileo-cecale entro all’interno dell’ileo. Nel caso di pazienti che
sanguinano è importante vedere se anche nell’ileo ci sono dei segni di sanguinamento come nel
casi di pazienti nei quali si sospetta un Chron.
Comunque la pancolonscopia è l’esame diagnostico che viene effettuato nel 90% delle
emorragie, perchè se io faccio un esame di questo tipo, completo, ho il 90% di probabilità di
trovare la causa di sanguinamento.
Se la colonscopia è negativa devo fare necessariamente una esalågvgastrvduodenusmpia.
Questo succede perché se io ho un paziente con una enterorragia, sangue rosso vivo e faccio la
colonscopia che risulta negativa, a questo punto devo fare uno studio del tratto digestivo alto
perché a volte le emorragie digestive alte si manifestano anche con enterorragia a causa di
peristalsi accentuata, a casa dell’ effetto catartico del sangue. (il termine catartico significa sia
che stimola la peristalsi ma anche che determina pulizia in quanto il sangue stimola talmente
tanto la peristalsi che pulisce anche l’intestino stesso permettendoci di fare l’esame
endoscopico senza la preparazione perché nel paziente che sanguina troviamo il colon già
pulito). Inoltre questa stimolazione della peristalsi può portare ad una enterorragia per sangue
derivante da una emorragia digestiva alta ma che non è stato digerito in quanto il suo passaggio
è stato troppo veloce.
Enteroscopia

19
Q

come fare enteroscopia

A

Può essere fatta per via transorale, cioè posso introdurre uno
strumento dalla bocca spingendolo nel tenue per un certo tratto potrò esplorarne 60 cm, forse
un metro, non di più. Poi posso farla per via transanale, procedendo al contrario dall’ano
attraverso il colon, entro nella valvola ileo cecale: cioè risalgo esplorando così un altro tratto
che non sarà completo ma che si aggiungerà a quello che ho esplorato partendo dall’alto. Se
nonostante questi esami non trovo la causa di sanguinamento potrò ricorrere come ultima
possibilità anche all’enter0SCOpia íntraoperatoria, cioè un esame endoscopico che viene fatto in
sala operatoria ad addome aperto: questo mi permette coprire tutta la lunghezza del tenue
grazie all’intervento del chirurgo che guida lo strumento tra le anse, considerando anche la
estrema mobilità delle anse che non permettono la progressione dello strumento stesso e
quindi aumento il rischio di lesionare la parete.
Lo strumento per poter progredire deve avere una struttura intorno che gli faccia da tutore:
ecco perché in sala operatoria il chirurgo aiuta con le mani l’endoscopista permettendo così
l’esplorazione di quel tratto prima non visibile.

20
Q

diagnosi, video capsula endoscopica

A

Vero e proprio sistema rivoluzionario d’indagine. Si tratta di una capsula che viene fatta
inghiottire al paziente: ha delle batterie, una macchina fotografica che scatta tante foto in
sequenza e incamera tutte le immagini e che poi finito l’esame, una volta che viene espulsa
dall’ano, viene raccordata a un computer che elabora le immagini e le ripropone in sequenza di
migliaia di immagini. l-la un contrappeso che gli permette di girare in modo da fotografare tutta
la parete dell’organo. Nel sistema software è presente poi un filtro che permette di selezionare
solo le immagini più significative: quando il software elabora immagini dello stesso colore le
elimina perché significa che quella è tutta mucosa buona e tiene solo le immagini dove abbiamo
una variazione improwisa di colore: dato che io sto cercando un sanguinamento, salviamo più
o meno un centinaio di foto che verranno poi riguardate dal medico per trovare dei punti dove
compare un’immagine relativa ad una angiodisplasia o a un sanguinamento.
Per poter mappare le foto il paziente deve anche indossare una cintura con dei sensori che
collegati ad un cronometro ci diranno dove si trovava il sensore nel momento di un determinato
scatto, in modo da localizzare la regione dove è presente il danno.
Questo ci aiuta per la successiva manovra chirurgica. Questo esame con videocapsula ha però
dei limiti:
No
La precisione del mappaggio non è altissima perché ci dà solo il quadrante.
La video capsula si può bloccare all’interno dei diverticoli a causa di diverticoli o stenosi
(per esmpio da morbo di Crohn). Noi vediamo che il paziente sanguina, ma non sappiamo il
motivo. Se sospettiamo una stenosi nel nostro paziente, per evitare che la video capsula
venga incarcerata in un’ansa, si fa inghiottire al paziente una capsula degradabile (dopo
qualche giorno quindi se dovesse rimanere incastrata non rappresenta un problema) con le
stesse dimensioni di quella Vera, che però non fa nessuna foto, e si osserva se questa viene
espulsa; se passa quella si dà anche la videocapsula.
Il punto più importante è che non si può intervenire. Noi troviamo la foto di una
neoformazione ma non conosciamo la sua natura, mentre con l’endoscopia noi possiamo
fare anche la biopsia. Per questo motivo si sta cercando di mettere a punto una capsula che
permetta di fare le biopsie intervenendo in diretta nel momento in cui la videocamera trova
la lesione. Diciamo che l’idea c’è.
n è quindi un esame da utilizzare in alternativa alla colonscopia ma solo come esame
successivo in caso di esame endoscopico negativo 0 se si pensa che il paziente non possa
reggere la colonscopia
La videocapsula si usa, per certe indicazioni, per lo studio del tenue. Può capitare di eseguire
una enteroscopia perché magari abbiamo una angiodisplasia nel primo tratto e ci serve
comprendere con cosa abbiamo a che fare, oppure come vi ho detto può succedere che queste
angiodisplasie scompaiano in quanto spesso tendono ad autolimitarsi; poi magari si ripresenta,
ma almeno sappiamo che si tratta di una angiodisplasia e non di un tumore, quindi siamo in
grado di dare almeno qualche informazione al paziente.
Le diverse condizioni patologiche come ipolipi, le angiodisplasie, teleangectasie, gli emangiomi,
i diverticoli, possono essere trattate con le stesse metodiche che si utilizzano per le emorragie
digestive alte.