Demenze Flashcards
Cos’è il MMSE (mini mental state evaluation) ?
E’ un test a 30 punti per valutare la funzione cognitiva, l’orientamento, la memoria, l’attenzione, la capacità di calcolo/linguaggio e la funzione visuo-spaziale.
Cosa si intende con demenza?
Le demenze comportano un deterioramento globale e progressivo dell’intera attività psichica, con alterazioni di diverse funzioni sia cognitive sia comportamentali.
Cosa si intende con sindromi neurodegenerative?
Si parla di sindromi neurodegenartive riferendosi al decadimento di strutture nervose a causa della morte di un eccessivo numero di neuroni e riduzione di neurotrasmettitori.
Classificazioni delle demenze.
Demenze primarie: hanno un’origine multifattoriale, e predisposizione genetica. Sono causate da lesioni degenerative a carico di numerosi neuroni. (Alzheimer e Parkinson)
Demenze secondarie: derivano da altre patologie di tipo sia infettivo sia vascolare. (demenza polinfartuale)
Demenze lievi: il paziente manifesta una leggera e progressiva perdita di memoria ma ritiene l’autonomia.
Demenze moderate: il soggetto, affetto da disorientamento spazio-temporale ha una compromissione dell’autonomia.
Demenze gravi: il soggetto richiede un’assistenza continua.
Come si diagnostica la demenza?
Si deve seguire un iter: anamnesi (raccolta dei dati - la storia clinica per valutare i cambiamenti avvenuti) esame obiettivo (esame fisico e neurologico attraverso una visita specialistica), valutazione delle funzioni cognitive (test come il mmse ), indagini strumentali mirate (come la tac per l’individuazioni di lesioni vascolari).
Fasi delle demenze.
Fase iniziale: è lenta e subdola. Spesso i segnali possono essere scambiati per disturbi della vecchiaia. L’esordio è caratterizzato da una perdita progressiva della memoria e da una generale mancanza di interesse verso persone e attività con difficolta nel fare scelte ponderate e perdita di orientamento spazio-temporale.
Fase intermedia: problemi nella quotidianità, vengono notati cambiamenti significativi che portano verso una perdita totale di autonomia. Incapacità di ricordare persone e cose, difficoltà nell’elaborazione di discorsi completi, mancanza di orientamento completa, allucinazioni e profonde alterazione dell’umore.
Fase terminale: stato vegetativo. Il paziente non riesce piu ad alimentarsi a lavarsi e vestirsi, incontinenza fecale e urinaria, non riconosce piu i famigliari. Il soggetto dipende integralmente dagli altri. Si conclude con la morte.
Cos’è il morbo di Alzheimer?
E’ una malattia neurodegenerativa che induce un declino progressivo e cronico delle facoltà mentali. Si manifesta in età superiore ai 65 anni, si presenta con maggiore frequenza nel sesso femminile e in soggetti con basso livello di scolarizzazione. La stragrande maggioranza delle forme di Alzheimer sono definite sporadiche, cioè si manifestano senza ereditarietà tra le generazioni di una famiglia. Dura diversi anni; la morte sopravviene per cause come infezioni polomonari, piaghe da decubito, patologie cardiovascolari.
Come si sviluppa l’Alzheimer?
Progressiva atrofia della corteccia cerebrale nell’ippocampo (processi cognitivi e della memoria) dovuta alla riduzione di neuroni corticali a causa di alterazioni nella produzione di proteine cerebrali.
Si ha l’accumulo di una proteina detta beta amiloide negli spazi intercellulari del cervello dove si formano lesioni citoplasmatiche (placche senili) nelle cellule cerebrali. I neuroni che vengono persi utilizzano a livello sinaptico l’acetilcolina quindi nei soggetti affetti da Alzheimer si ha una riduzione di questo neurotrasmettitore. Atrofizzazione della corteccia e ammassi neurofibrillari intracellulare di proteina TAU.
Quali sono le cause del morbo di Alzheimer?
Fattori di rischio: età in genere superiore ai 65 anni, sesso femminile e la famigliarità. L’ipotesi principale è quella genetica (non si ha individuato una causa).
Diagnosi Alzheimer.
La diagnosi non è certa ma solo probabilistica, escludendo altre cause di demenza. A questo scopo vengono effettuate indagini con specifici test psicometrici e mnemonici e talvolta test strumentali.
Interventi e assistenza a un malato affetto da Alzheimer.
Non esiste una terapia specifica, i farmaci attualmente in uso hanno funzione di rendere l’acetilcolina più disponibile a livello cerebrale e tendono a ridurre l’evoluzione della malattia. Interventi molto utili sono quelli di tipo riabilitativo (Reality Orientation Therapy = molteplici stimolazioni per potenziare e mantenere alcune capacità cognitive e mnemoniche. Formale se con terapista 45 min, informale con famiglia). Terapia occupazionale, terapia della reminescenza.
Cos’è la demenza vascolare?
E’ una demenza collegata alla disfunzione del tessuto encefalico (del sistema nervoso centrale) legata ad eventi cerebrovascolari, caso colpisce in genere soggetti anziani. Il quadro di decadimento cognitivo è associato a deficit neurologici collegati alla sede della lesione (lobo frontale = elaborazione pensiero, processi decisionali, movimento. Lobo occipitale = visione. Lobo parietale = percezione sensibilità. Lobo temporale = udito ed equilibrio. Sistema limbico = memoria, apprendimento, stato emotivo). Il quadro clinico è molto variabile quindi. può avere un esordio brusco e non lasciar spazio a manifestazioni di ansia e depressione (più frequenti in soggetti con Alzheimer).
Cos’è la terapia della reminescenza (memory training) ?
Si lavora in strutture dedicate, in piccoli gruppi di pazienti (omogenei per gravità della malattia) per 45 minuti circa a cadenza settimanale. Consiste nella stimolazione del ricordo dei dati anagrafici e della storia personale dei malati, con l’ausilio di foto, documenti o ricordi seguendo un ordine cronologico, utilizzando spesso una scatola dei ricordi per evocare sensazioni del passato con oggetti appartenuti alla persona e creando un album fotografico.
Quali sono i sintomi dell’Alzheimer?
Sintomi morbo di alzheimer:
Amnesia (perdita memoria), Aprassia (difficoltà compiere azioni comuni), Afasia (perdita/alterazione capacità del linguaggio), Agnosia (difficoltà a riconoscere oggetti e usarli), Anomia (incapacità ricordare nomi), Disorientamento spazio-temporale (incapacità di ritrovare casa, ricordare giorno), deficenza cognitiva (difficoltà nel pensiero astratto), modificazione della personalità (atteggiamenti bizzarri o aggressivi).
Quali sono le strutture e associazioni volte ad aiutare le persone affette da Alzheimer?
Esistono strutture o associazioni per supportare i famigliari del paziente. Le Unità Valutative Alzheimer sono dei centri neurologia specializzati che hanno il compito di valutare la gravitò della malattia, di stabilire la terapia appropriata, di attivare una serie di iniziative per il sostegno alle famiglie. In seguito alla valutazione si può ricorrere a forme di assistenza domiciliare integrata o a centri diurni (strutture di assistenza agli anziani in cui possono essere attivate forme di riabilitazione). Nelle ultime fasi della malattia si potrebbe rendere necessario il ricovero in Residenza Sanitaria Assistita.