compito 5 Flashcards

1
Q
  1. La displasia congenita dell’anca colpisce più frequentemente i soggetti:
    A. Primogeniti
    B. Prematuri
    C. Nessuna delle precedenti
A

Prematuri

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2
Q
  1. La malattia di Koeler 1 è una osteocondrosi primitiva del:
    A. Nucleo epifisario della testa del femore
    B. epifisi distale 2° metatarso
    C. scafoide tarsale
    D. nuclei accessori dei corpi vertebrali
A

Scafoide tarsale

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3
Q
  1. In un bambino di 6 anni con diagnosi di malattia di Perthes qual’è il trattamento:
    A. osteotomia varizzante di femore
    B. osteotomia di Salter
    C. Fans, rimozione del carico sull’anca interessata
    D. nessuna delle risposte precedenti
A

Fans, rimozione del carico sull’anca interessata

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4
Q
  1. Diagnosi di displasia evolutiva dell’anca in neonato con età inferiore a 3 mesi:
    A. manovra di Ortolani, Barlow + Rx anca
    B. ecografia + Rx anca
    C. manovra di Ortolani, Barlow + ecografia
    D. ecografia
A

manovra di Ortolani, Barlow + ecografia

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5
Q
  1. Qual’è la forma clinica più comune di piede torto congenito:
    A. piede equino varo supinato addotto
    B. metatarso varo
    C. varo reflesso
    D. talo valgo pronato
A

piede equino varo supinato addotto

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6
Q
  1. L’angolo di Cobb viene utilizzato per classificare la gravità della scoliosi, quali sono i range:
    A. Lieve < 15°, moderata 15-25°, grave > 25°
    B. Lieve < 20°, moderata 20-35°, grave > 35°
    C. Lieve < 25°, moderata 25-35°, grave > 35°
A

Lieve < 20°, moderata 20-35°, grave > 35°

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7
Q
  1. Le fratture del femore prossimale:
    A. Sono più frequentemente mediali
    B. Sono più frequentemente laterali
    C. Non presentano mai rischio di necrosi avascolare
    D. Si trattano prevalentemente conservativamente
A

Sono più frequentemente laterali

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8
Q
  1. La frattura di Smith-Goyrand è:
    A. Frattura della base del I metacarpo
    B. Frattura del semilunare
    C. Frattura extraarticolare del polso con deviazione dorsale e ulnare dell’epifisi distale del radio
    D. Frattura extraarticolare del polso con deviazione volare e ulnare dell’epifisi distale del radio
A

Frattura extraarticolare del polso con deviazione volare e ulnare dell’epifisi distale del radio

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9
Q
  1. Quale di queste complicanze è più frequente in un paziente con frattura chiusa della diafisi della tibia:
    A. Infezione
    B. Osteoporosi
    C. Sindrome compartimentale
    D. Pseudoartrosi
A

Pseudoartrosi

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10
Q
  1. La sindrome compartimentale è più frequente:
    A. Nel braccio
    B. Nella coscia
    C. Nella gamba
    D. Nel piede
A

Gamba

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11
Q
  1. Quale è l’indicazione all’impianto di una protesi totale di ginocchio:
    A. Artrosi compartimento femoro-tibiale mediale grado III di Ahlback
    B. Artrosi compartimento femoro-tibiale laterale grado III di Kellgren Lawrence
    C. Artrosi tricompartimentale grado IV di Ahlback
    D. Osteonecrosi del condilo femorale laterale
A

Artrosi tricompartimentale grado IV di Ahlback

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12
Q
  1. Quale tra i seguenti è un test utilizzato nella valutazione delle lesioni meniscali?
    A. Ober test
    B. Apley test
    C. Lachman test
    D. Finkelstein test
A

Apley test

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13
Q
  1. Qual è l’indagine strumentale più specifica nello studio delle fratture articolari del piatto tibiale:
    A. Radiografia AP, LL e PA
    B. Tomografia computerizzata
    C. Risonanza magnetica
    D. Artroscopia
A

Tomografia computerizzata

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14
Q
  1. Nelle fratture in età di accrescimento..
    A. Il trattamento chirurgico garantisce un risultato clinico migliore
    B. Il trattamento conservativo rappresenta il primo approccio e il trattamento chirurgico è riservato alle fratture non riducibili conservativamente
    C. Il trattamento conservativo rappresenta il primo approccio e il trattamento chirurgico è riservato solo alle fratture diafisarie
    D. E’ sempre consigliato il trattamento con inchiodamento endomidollare anterogrado
A

Il trattamento conservativo rappresenta il primo approccio e il trattamento chirurgico è riservato alle fratture non riducibili conservativamente

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15
Q
  1. Come si presenta radiograficamente l’ostenecrosi della testa del femore?:
    A. Deformità della testa negli stadi di Steinberg IV e V nelle rx di bacino e anca
    B. Deformità della testa negli stadi di Steinberg II e III nelle rx di bacino e anca
    C. Il versante acetabolare non è mai coinvolto dalla degenerazione nelle rx di bacino e anca
    D. Riduzione della rima articolare negli stadi iniziali della malattia
A

A. Deformità della testa negli stadi di Steinberg IV e V nelle rx di bacino e anca

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16
Q
  1. Le lesioni del crociato anteriore del ginocchio sono più comunemente conseguenza di un trauma..
    A. contusivo
    B. distorsivo in valgo rotazione esterna
    C. iperestensione
    D. flessione estrema in accosciata
A

distorsivo in valgo rotazione esterna

17
Q
  1. Le lesioni meniscali “a manico di secchio” si presentano clinicamente:
    A. Con dolore a riposo
    B. Con sensazione di blocco articolare
    C. Con instabilità
    D. Con cedimento
A

Con sensazione di blocco articolare

18
Q
  1. Le fratture vertebrali da fragilità
    A. Necessitano della TC per il completamento della diagnosi differenziale
    B. Necessitano della RMN per il completamento della diagnosi differenziale
    C. Si trattano prevalentemente chirurgicamente
    D. Sono spesso fratture instabili
A

Necessitano della RMN per il completamento della diagnosi differenziale

19
Q
  1. Quali tra queste metodiche fa parte della kinesiterapia passiva:
    A. allineamento posturale
    B. mobilizzazione passiva
    C. manipolazione vertebrale
    D. tutte le risposte sono corrette
A

tutte le risposte sono corrette

20
Q
  1. L’AFA (attività fisica adattata):
    A. è svolta dal fisioterapista
    B. utilizza una serie di esercizi terapeutici specifici come metodica per favorire il recupero funzionale
    C. viene solitamente svolta in strutture non sanitarie
    D. tutte le precedenti
A

D. tutte le precedenti

21
Q
  1. Cosa si intende per outcome funzionale?
    A. Il risultato finale desiderato relativo ad uno specifico set di parametri
    B. Il risultato degli interventi della riabilitazione psicologica e sociale
    C. Un risultato ben definito da conseguire in un brevissimo arco di tempo
    D. Nessuna delle precedenti
A

Il risultato finale desiderato relativo ad uno specifico set di parametri

22
Q
  1. Quali di questi NON è un cardine riabilitativo:
    A. centralità del paziente
    B. unitarietà bio-psico-sociale del paziente
    C. team riabilitativo
    D. progetto e programma riabilitativo
A

progetto e programma riabilitativo

23
Q
  1. Per “attività di riabilitazione intensiva” si intende:
    A. massoterapia e terapia fisica per sedute di 45’
    B. attività di mobilizzazione passiva ed educazione posturale a cadenza trisettimanale, prevalentemente a domicilio del Paziente dimesso dalla struttura nosocomiale.
    C. attività bisettimanale di esercizio terapeutico domiciliare prescritto dal fisioterapista
    D. un intervento riabilitativo di almeno 3 ore giornaliere.
A

un intervento riabilitativo di almeno 3 ore giornaliere.

24
Q
  1. La componente fissa del team riabilitativo NON comprende necessariamente:
    A. paziente
    B. fisiatra
    C. tecnico ortopedico
    D. fisioterapista
A

tecnico ortopedico