CAP. 9 - Il linguaggio Flashcards

1
Q

CARATTERISTICHE DEL LINGUAGGIO

A

linguaggio è simbolico: Le parole (simboli) sono associate in modo arbitrario a ciò che rappresentano
ex. La parola “libro” non ha l’aspetto, il tatto ed il gusto del libro, lo rappresenta semplicemente

Strutturato: Ci sono regole che stabiliscono come si possono associare le parole/simboli; nel loro insieme –>si chiamano grammatica

Generatività: A partire da pochi simboli a disposizione e usando la grammatica è possibile generare infinite unità complesse, produzioni (messaggi/frasi)
ex. Ogni lingua ha il suo numero limitato di fonemi- l’inglese ha circa 40 – ma le regole per combinarli ci permettono di produrre capire migliaia di parole. Anche le regole sintattiche ci permettono di produrre e comprendere milioni di frasi.

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2
Q

DIFFERENZA TRA PRODUZIONE E COMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO

A

Produzione e comprensione del linguaggio sono processi inversi. La produzione va dall’unità più complessa (frase) della struttura a quella più semplice (fonema). La comprensione fa il percorso opposto

PRODUZIONE: si inizia con un pensiero –> si traduce in una frase –> essere espressa sotto forma di suoni espressi

COMPRENSIONE: ascolto dei suoniattribuiscono significati alle parole –> si mettono insieme le parole per costruire una frase

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3
Q

FONEMI

A

Unità sonora minima distintiva (ciascuno si percepisce diverso dagli altri). I fonemi sono i più semplici e brevi segmenti della lingua parlata dotati di significato.

  • ->sono stati documentati circa 200 fonemi diversi, ma normalmente i linguaggi umani non ne presentano più di 60.
  • ->Diversi in ogni lingua: in italiano o inglese /l/ e /r/ si percepiscono come fonemi diversi, ma in giapponese si percepiscono come fossero lo stesso
  • ->Regole fonologiche: ciascuna lingua stabilisce quale fonema può seguire un altro fonema. Quando i fonemi sono combinati nel modo giusto, li percepiamo come parole. Ad esempio in italiano /t/ può essere seguito da /r/, ma non può essere seguito da /c/
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4
Q

UNITA’ MORFEMICHE

A

L’unità elementare nel sistema delle forme grammaticali; includono i prefissi (es. s– in «scontento») e suffissi (es. –mente in «lentamente») che aggiunti alle frasi possono formarne altre con significati più complessi. includono anche articoli e preposizioni (morfemi grammaticali)

  • ->Regole morfologiche: stabiliscono come i morfemi debbano essere combinati per formare le parole.
  • ->Morfemi grammaticali: parole che servono a rendere le frasi grammaticalmente corrette, come gli articoli, le preposizioni e alcuni prefissi e suffissi (-ndo, -tosuffissi del gerundio e del participio passato).
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5
Q

UNITA’ SINTATTICHE

A

(frasi e sintagmi) I sintagmi sono combinazioni di parole che esprimono unità di pensiero
La sintassi è l’insieme di regole che stabilisce come si possano unire le parole in una frase.–>insieme delle proposizioni e ciò fornisce un legame tra linguaggio e pensiero, consente all’ascoltatore di “estrarre” proposizioni dalle frasi.

• Sintagma nominale: specifica il soggetto della proposizione
• Sintagma verbale: specifica il predicato della proposizione.
–>nel processo di comprensione di una frase, compiamo l’analisi sintattica in maniera inconsapevole e senza sforzo

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6
Q

SEMANTICA

A

(parole e parti della parola portatrici di significato) La semantica è lo studio del significato delle parole e delle frasi.

EX. molte parole non hanno solamente il significato che possiamo trovare nel dizionario, ma anche altre connotazioni culturali o emotive).
EX. Altre parole sono ambigue, perché esprimono più di un concetto. Il significato di una parola può essere determinato dal contesto-frase

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7
Q

CHE VALORE HA IL CONTESTO IN RELAZIONE AL LINGUAGGIO?

A

spesso il contesto rende prevedibile ciò che sta per essere detto –> in assenza di un contesto, la comprensione è talvolta pressoché impossibile. Il contesto ci guida nella comprensione delle frasi aiutandoci a interpretarle in base a ciò che sappiamo già
–»Un’altra parte saliente del contesto è rappresentata dall’altra persona (o altre persone) con cui si sta comunicandoafferrare l’intenzione dell’interlocutore

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8
Q

BASI NEURALI DEL LINGUAGGIO

A

Due regioni cruciali per il linguaggio si trovano nell’emisfero cerebrale sinistro: l’area di Broca e l’area di Wernicke. Lesioni alle due aree causano rispettivamente l’afasia, un disturbo del linguaggio, di Broca (produzione danneggiata) e l’afasia di Wernicke (comprensione danneggiata)

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9
Q

FASI DELL’ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO

A
  • Acquisizione dei fonemi e delle loro combinazioni
  • Acquisizione di concetti e parole
  • Acquisizione della sintassi
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10
Q

ACQUISIZIONE DEI FONEMI E DELLE LORO COMBINAZIONI

A
  • Appena nati i bambini sanno distinguere i fonemi di tutte le lingue
  • Giunti alla fine del primo anno di vita, a causa della ripetuta esposizione a una sola lingua, sanno distinguere solo i fonemi tipici di questa (perdono capacità di operare distinzioni inutili)
  • In ogni fase dell’acquisizione del linguaggio, la comprensione precede la produzione–>conoscenza passiva supera quella attiva
  • Entro i 6 mesi avranno iniziato la lallazione–> produzione di suoni che somigliano a fonemi, spesso ripetendo la stessa consonante e vocale come “bababa”

! Nonostante i fonemi della propria lingua siano acquisiti entro il primo anno di vita, è solo entro i quattro anni che i bambini apprendono quali combinazioni di fonemi sono consentite e quali no nella propria lingua

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11
Q

ACQUISIZIONE DELLE PAROLE E DEI CONCETTI

A
  • Verso un anno i bambini acquisiscono e usano i primi vocaboli, corrispondenti a concetti, riferiti ai membri della famiglia, gli animali, la casa, il cibo, i giochi, le parti del corpo…(es. «papà», «cane», «palla»)
  • comunque grande divario tra i concetti che vogliono esprimere e le parole hanno a disposizione–> per colmare questo divario, tra 12 e 30 mesi i bambini iper-estendono il vocabolario: utilizzano stessa parola per più concetti (es. dicono «cane» anche per gatti, mucche e altri animali: non hanno le parole per esprimere tutti i concetti!)
  • Fast mapping: attorno i 2 anni il vocabolario esplode: un bambino può imparare molte nuove parole ogni giorno; già la prima volta che ascolta l’associazione parola-concetto la apprende
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12
Q

ACQUISIZIONE DELLA SINTASSI

A
  • Tra un anno mezzo e due anni e mezzo i bambini acquisiscono la costruzione di sintagmi, cioè le prime combinazioni sintattiche (es. «Là, mucca», per intendere «Là c’è una mucca») –> tralascia le parole grammaticali e usa solo le parole che trasmettono un contenuto importante
  • Verso i tre anni quasi tutti sanno coniugare i verbi al singolare/plurale e al passato
  • Gran parte dell’acquisizione del linguaggio avviene entro i cinque anni
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13
Q

PERCHE’ L’IPOTESI COMPORTAMENTISTA CIRCA L’APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO E’ STATA SMENTITA?

A

Comportamentismo: enfasi su rinforzo, condizionamento, imitazione Ipotesi che il genitore dia un rinforzo (es. dica «Bravo!» e sorrida) quando il bambino ripete un fonema, poi una parola, poi coniuga un verbo, e che il bambino proceda per imitazione

  • ->L’ipotesi comportamentista è poco plausibile! I genitori non rinforzano sistematicamente la produzione di frasi migliori: si accontentano che siano frasi anche solo parzialmente comprensibili
  • I bambini più che imitare producono continuamente frasi nuove, mai sentite prima
  • ->Il problema comportamentismo e imitazione è che si focalizzano su specifiche espressioni. Tuttavia i bambini spesso apprendono aspetti generali come le regole. I bambini non si limitano a ripetere, ma acquisiscono e applicano le regole, formando delle ipotesi su come funzioni il linguaggio
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14
Q

COSA SONO LE IPERREGOLARIZZAZIONI?

A

I bambini acquisiscono regole grammaticali e le applicano… anche quando ci sono eccezioni
Es. dicono «romputo» al posto di «rotto». Questo dimostra che il bambino non si limita a ripetere parole e frasi, ma genera interiormente delle «ipotesi», acquisiscono e applicano regole su come funzioni il linguaggio (cf. iperregolarizzazioni sbagliano nel caso di eccezioni, applicando sempre la regola).

Esistono alcuni principi operativi seguiti da tutti i bambini per formulare ipotesi:

  • Fare attenzione al finale delle parole
  • Cercare i prefissi e suffissi che indicano un cambiamento di significato
  • Evitare le eccezioni
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15
Q

LAD

A

Chomsky (1959) in opposizione al comportamentismo ipotizzò l’esistenza di un «dispositivo di acquisizione del linguaggio» (LAD) che è innato e facilita l’apprendimento. Le fasi di acquisizione del linguaggio nei primi 5 anni di vita sono pressoché universali e uguali in quasi tutti i bambini, indipendentemente dal contesto culturale o dalla lingua (in alcune culture i genitori parlano continuamente ai loro bambini, mentre in altre li ignorano verbalmente), e ciò sembra confermare tale ipotesi.

Inoltre, la conoscenza innata del linguaggio è così ricca che i bambini possono percorrere il normale processo di acquisizione del linguaggio anche quando non hanno intorno persone che fanno da modelli o da insegnanti (EX SORDI).

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16
Q

COSA IGNORO’ CHOMSKY CON LA TOERIZZAZIONE DEL LAD?

A

Chomsky dava per scontato che tutta l’acquisizione fosse innata, ma studi più recenti hanno rivalutato in parte l’importanza delle esperienze di apprendimento e dell’interazione sociale

Piuttosto che dare per scontato che gli esseri umani siano semplicemente predisposti per il linguaggio, come diceva Chomsky, questi studi danno per scontato che il circuito neurale che è necessario per i processi del linguaggio emerge chiaramente in risposta ad esigenze specifiche–>La sola esposizione al linguaggio + il dispositivo innato non è del tutto sufficiente: servono anche le interazioni sociali (comprendono la comunicazione tramite il linguaggio), quindi un ambiente che lo stimoli.

17
Q

QUANTI TIPI DI LINGUAGGIO ESISTONO E QUALI SONO?

A

Esistono due modi di «pensare» - pensiero proposizionale  (esprime una proposizione /affermazione) flusso di frasi che ci sembra di “ascoltare nella nostra mente” - pensiero per immagini  immagini visive che possiamo vedere nella nostra mente

Il pensiero proposizionale fa soprattutto riferimento ai «concetti»
Es. La proposizione «Le mamme sono delle grandi lavoratrici» implica l’esistenza di 2 concetti:
- Mamme - Grandi lavoratrici

18
Q

CONCETTO

A

Un concetto rappresenta un’intera categoria e tutte le caratteristiche associate ad essa.

  • I concetti hanno una funzione fondamentale in molte attività della vita mentale, come l’economia cognitiva: dividere il mondo in attività manipolabili
  • L’assegnazione di una oggetto a un concetto è detta infatti “categorizzazione”categorizzando un oggetto, gli attribuiamo tutte le caratteristiche associate al concetto
  • Il concetto permette di «predire» quali sono le proprietà dell’oggetto categorizzato, anche se esse non sono immediatamente percepibili. i concetti ci permettono di andare oltre l’informazione percepita
19
Q

COMPONENTI DEL CONCETTO

A

Il concetto è composto da:

  • Nucleo: caratteristiche necessarie e sufficienti, essenziali per far parte di un concetto
  • Prototipo: insieme delle caratteristiche tipiche e più rappresentative dei migliori esemplari del concetto indicatori importanti ma non perfetti dell’appartenenza a un concetto

Nucleo e prototipo possono NON coincidere!

20
Q

CONCETTI SFUMATI

A

concetto sfumato («fuzzy»)–> i suoi esemplari possono avere o non avere ciascuna caratteristica (EX. volare, cinguettare, avere le piume…) ed essere più o meno lontani dal prototipo

i concetti fuzzy non hanno una vera e propria definizione e la loro categorizzazione si basa per lo più su prototipi. Per categorizzare gli oggetti appartenenti a concetti sfumati ci affidiamo alla somiglianza. Il grado di tipicità, inoltre, esercita il miglior effetto sulla categorizzazione.

Es. Questa è una sedia? Probabilmente sì: - Assomiglia a una sedia - Può essere usata per sedersi - Riteniamo che sia stata progettata per sedersi

21
Q

GERARCHIE DI CONCETTI

A

I concetti sono collegati tra loro e spesso inclusi uno all’interno dell’altro secondo una gerarchia. Uno dei livelli concettuali (es. Frutta - Mela - Golden delicious) è il livello di base è il livello al quale categorizziamo per primo un oggetto. Il livello base è:

  • quello con le caratteristiche più distintive.
  • I concetti a livello base sono anche i primi ad essere appresi dai bambini
  • I più frequentemente utilizzati
  • presentano il nome più corto.
22
Q

ACQUISIZIONE DEI CONCETTI

A

Ci sono concetti innati (es. «tempo» e «spazio»; cf. Kant…) Altri sono acquisiti: es. «mela» e «sedia»: alcuni son stati appresi mediante l’esperienza, altri ci sono stati esplicitamente insegnati.
Solitamente, l’insegnamento esplicito ci aiuta ad acquisire il nucleo dei concetti, mentre tramite l’esperienza apprendiamo i prototipi. Prima dei 10 anni i bambini categorizzano soprattutto sulla base del prototipo (e non del nucleo)

23
Q

RAGIONAMENTO

A

Il ragionamento, o «pensiero proposizionale», è una sequenza organizzata di argomentazioni verbali per giungere da delle premesse a una conclusione
Secondo la logica esistono due tipi di ragionamento: deduttivo e induttivo

24
Q

RAGIONAMENTO DEDUTTIVO

A

Il ragionamento deduttivo ha una forza logica maggiore, perché la conseguenza è necessariamente vera se sono vere le premesse
PREMESSA 1: Se p allora q
PREMESSA 2: p
CONCLUSIONE: q
Più complesso è il sillogismo più è facile sbagliare e più tempo si impiega
sembra plausibile che la mente umana applichi sequenze di regole di tipo deduttivo Tuttavia ci sono prove CONTRO l’idea che la mente ragioni realmente in modo deduttivo … Perché siamo più guidati dalla plausibilità della conclusione che dalla validità logica del ragionamento!
Si parla di «belief bias» –>Un sillogismo è valido indipendentemente dalla veridicità delle sue proposizioni (premesse possono essere sbagliate).

25
Q

ESPERIMENTO DELLE CARTE DI WASON

A


Perché siamo più guidati dalla tendenza a cercare la conferma delle nostre premesse piuttosto che cercare di escludere la disconferma (come invece vorrebbe la logica) La mente NON funziona come una macchina logica

Questo problema è FORMALMENTE (dal punto di vista logico) identico al precedente, ma cambiano i contenuti, che stavolta sono realistici–> non sempre usiamo regole logiche quando dobbiamo risolvere problemi deduttivi, ma spesso si utilizzano regole pragmatiche, più pertinenti ai problemi quotidiani.
–> mente NON funziona come una macchina logica, perché più che dalla forma logica del problema è guidata dai contenuti (effetto del contenuto), e applica regole pragmatiche

26
Q

RAGIONAMENTO INDUTTIVO

A

Un ragionamento può avere validità logica anche se non-deduttivo. Nel ragionamento induttivo la conclusione è molto probabilmente vera (ma non sicuramente vera come nel ragionamento deduttivo) sempre se le premesse sono vere.