CAP. 10 - Motivazione Flashcards
MOTIVAZIONE
Definizione: modalità con cui le nostre azioni vengono avviate, indirizzate, protratte nel tempo e portate a termine
Tutti i comportamenti, piccoli o grandi, sistematici o meno, sono guidati da una forza che si chiama motivazione. Per motivazioni si intende una condizione che determina la direzione e l’intensità del comportamento. Essa è sperimentata soggettivamente come un desiderio conscio (mangiare, bere, fare l’amore).
CONCETTI DELLA MOTIVAZIONE
I comportamenti motivati vengono spesso avviati da un bisogno, o comunque da uno stato interno percepito come deficitario.
Il bisogno (= necessità che deve essere soddisfatta) fisiologico determina una pulsione (= stato di tensione) che guida il comportamento Quindi bisogno e pulsione non sono la stessa cosa!
Il raggiungimento dell’obiettivo che soddisfa il bisogno placa la pulsione e determina la fine del comportamento motivato.
Il comportamento motivato non dipende unicamente da bisogni interni; anche fattori esterni possono contribuire visione di qualcosa ci spinge ad un determinato comportamento
ex. vedi brocca d’acqua, ti ricordi di dover bere
ex. mangiare dessert dopo cena sostanziosadolce, fattore esterno, è in grado di farci mettere in atto un comportamento, come mangiare nonostante non si abbia fame
INCENTIVO
Incentivi: oggetti della motivazione, cose o eventi che possono soddisfare i bisogni (e placare le pulsioni), fondamentali in quanto le nostre motivazioni non operano nel vuoto–>quando desideriamo, desideriamo sempre qualcosa.
Questi oggetti o eventi hanno variabili forze di attrazione, chiamata valore di incentivo (possono spingerci più o meno facilmente a mettere in atto un comportamento motivato)
1) Oggetto con alto valore di incentivo che motiva al comportamento anche in assenza di un bisogno interno (fame)
2) Oggetto con basso valore di incentivo che può non motivare al comportamento anche in presenza di un bisogno interno (fame)
TIPOLOGIE DI MOTIVAZIONI
- Motivazioni biologiche: basate su necessità biologiche da soddisfare in funzione della sopravvivenza (fame, sete, evitamento dolore, bisogno d’ossigeno, di sonno e mantenimento temperatura corporea).
- Motivazioni alla ricerca di stimolazione: bisogno umano di stimolazione e di informazione (esplorazione, manipolazione di oggetti, contatto fisico)
- Motivazioni apprese: basate su bisogni (di potere, di affiliazione, di status sociale, di ricchezza, di realizzazione/auto-realizzazione) e obiettivi appresi
MOTIVAZIONI BIOLOGICHE E OMEOSTASI
Le pulsioni biologiche che guidano molti nostri comportamenti sono indispensabili per il mantenimento dell’omeostasi corporeaex. fondamentale provare fame quando le nostre cellule sono in carenza di glucosio
Omeostasi: stato di equilibrio; esistono dei livelli ottimali
Punto d’equilibrio: il valore ottimale che il sistema omeostatico cerca di mantenere.
Le prime reazioni in caso di allontanamento dal punto di equilibrio sono automatiche, poi intervengono le pulsioni
Ex. con il caldo, il termometro omeostatico metterà in atto delle azioni automatiche, come la sudorazione; nel caso in cui ciò non bastasse, verrà messo in atto un comportamento motivato, come spostarsi all’ombra o accendere il climatizzatore
FAME: FATTORI
Fattori interni:
- Segnali provenienti da diverse parti del corpo (stomaco, fegato…)
- Diverse aree cerebrali, ipotalamo in primis
Fattori esterni
- Risposta a stimoli esterni (ex. dessert)
- Gusto (ex. ultima volta che hai mangiato un determinato cibo sei stato male, anche solo il pensiero del gusto di quel cibo ti turba)
- Fame emotiva
- Fattori culturalicibi gustosi ad una cultura, possono apparire repellenti ad un’altra
FATTORI INTERNI DELLA FAME
Ipotalamo: struttura del sistema nervoso centrale, in particolare del di-encefalo. È costituito da diverse sotto-parti denominate nuclei, che costituiscono un ruolo centrale nel soddisfacimento dei bisogni. La termoregolazione ed il bilancio idrosalino –> fondamentale per l mantenimento dell’omeostasi
Ognuna di queste porzioni ipotalamiche diverse svolge funzioni differenti in relazione all’assunzione di cibo
Laterale: “centro della fame”: una sua stimolazione, anche artificiale, induca a cercare cibo e mangiare (ex. esperimenti sui ratti: sovra-stimolatiratti obesi, sotto stimolazione/danneggiamentomalnutrizione)
Grelina, un ormone secreto dallo stomaco, è in grado di attivare l’ipotalamo lateralecontribuisce ad innescare il comportamento motivato di assunzione
Ventromediale: “centro della sazietà”: una sua distruzione porta ad un’assunzione di cibo continua, sovralimentazione, obesità
Paraventricolare: livelli di zucchero: controllo omeostatico del glucosio nel sangueglicemia aumenta, ipotalamo para-ventricolare determina la cessazione dell’assunzione di cibo
- sensibile alla concentrazione di una sostanza chiamata neuropeptide Y (a maggiore quantità corrisponde maggiore fame)
FATTORI ESTERNI DELLA FAME
- abbondanza di cibo (specialmente in contesti economici agiati, la sovrabbondanza di cibo può portare ad un’alta percentuale di casi si sovrappeso e obesità)
- abitudini alimentari degli altri
- Il gusto: la leptina diminuisce la sensibilità della lingua ai sapori dolci
- Attivo disgusto/avversione gustativa: un tipo di condizionamento classico. Può contribuire ad evitare squilibri nutrizionali ex. dovendo dimagrire mangiando solamente minestrone, si attiverà un disgusto attivo, che però è funzionale, in quanto ci porterà ad introdurre nella nostra dieta sostanze diverse da quelle contenute nel minestrone
- Cultura: influisce largamente sul valore di incentivo del cibo.
(valore incentivo che associamo al cibo mostra le sue differenze anche in relazione a vegetarismo, veganismo… ) - “Emotional eating” non prettamente un fattore esterno, in quanto riguarda degli stati emotivi interni, ma la causa di tale comportamento non è direttamente legata ai meccanismi osmotici corporei ma piuttosto all’attivazione dei centri che regolano l’assunzione del cibo in modo indiretto–>E’ dovuto ad ansia, irritabilità, stati depressivi e stressspesso colpisce persone già in sovrappeso, contribuendo ad un dannoso circolo vizioso (Geliebter & Aversa, 2003).
DIETE
Il cervello mantiene un set point per controllare il peso corporeo nel lungo periododopo una breve dieta, il nostro corpo tenderà a ritornare al nostro peso naturale
• Set point: peso mantenuto quando non ci si sforza di perderlo o aumentarlo
Le diete possono alzare il set point provocando un’obesità indotta dalla dieta ex. prima di una dieta, in nostro peso è 65 kg, dopo la dieta arriviamo a 58 kg; tuttavia, così facendo, il nostro set point è salito a 66,5 kg, e questo processo si ripete, aumentando progressivamente il valore del nostro set point in linea di massima le diete non funzionano, a meno che non diventino uno stile di vita associato anche ad attività fisica
SETE
Definizione: Sensazione del bisogno di ingerire acqua che si manifesta con un senso di secchezza delle mucose del cavo faringeo (Treccani) generalmente dovuta ad uno stato di disidratazione, che può riguardare il comparto extra-cellulare, quello intra-cellulare o entrambi.
In salute, la sete deriva dalla disidratazione: la perdita di acqua corrispondente allo 0,5% della massa corporea, che avviene attraverso diversi canali (reni, cute, apparato respiratorio…
- Sete extracellulareconseguenza di fenomeni come vomito, diarrea, sudorazione
- Sete intracellularedovuta ad un richiamo di acqua dalle cellule verso lo spazio extracellulare (ex. assunzione cibi salati)
Fattori esterni possono contribuire alla modulazione del comportamento motivato
EVITAMENTO DEL DOLORE
Pulsione episodica (non abbiamo sempre a che fare con il dolore: quando capita, tendiamo a volerlo evitare) differente da quelle di fame e sete (non tende al raggiungimento di qualcosa, quanto piuttosto all’evitamento)
Obiettivo: eliminare la fonte di sofferenza
La pulsione di evitamento del dolore è in parte appresa, ciò è dimostrato dalle differenze culturaliin alcune culture, il dolore è più facilmente accettato e la pulsione al suo evitamento è diversa
PULSIONE SESSUALE
Benché la sessualità sembri essere un aspetto fondamentale della nostra biologia umana, essa non è necessaria per la sopravvivenza. A differenza di fame, sete, mantenimento della temperatura corporea e bisogno di sonno e ossigeno, la pulsione sessuale non è una motivazione biologica e il concetto di omeostasi non si applica ad essa.
Pulsione sessuale: forza della motivazione che spinge ad adottare un comportamento sessuale.