Cap. 4: Sistemi opazionali Flashcards

1
Q

Cosa sono i sistemi operazionali?

A

Sono sistemi informativi orientati al trattamento delle attività quotidiane con la principale funzione di elaborazione interattiva di transazioni, eventi di interessi e atti rilevati per l’azienda che si verificano in un determinato momento. Si può anche aggiungere la funzione di elaborazione non interattive su molti dati per pianificare le attività o per controllare lo stato aziendale.

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2
Q

Quali sono le grandi funzionalità del sistema operazionale?

A
  1. Registrazione delle transazioni
  2. Pianificazione e controllo delle operazioni
  3. Acquisizione e organizzazione della conoscenza
  4. Elaborazione delle situazioni aziendali
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3
Q

Come fa il sistema operazionale a svolgere le sue funzioni?

A

Per svolgere le sue funzioni il sistema si sviluppa attorno a un archivio che contiene l’intera informazione operativa e si articola in un insieme di procedure informatiche che raccolgono ed elaborano dati archiviati.

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4
Q

Cosa si intende per funzione di registrazione delle transazioni?

A

Per registrazione di transazioni si intende la registrazione sia di transazioni semplici sia di transazioni complesse, ricordando che per transazione si intende ogni tipo di operazione elementare che rappresenta eventi che si manifestano in un dato momento e che l’azienda ha interesse a memorizzare.
Ogni attività aziendale genera delle transazioni che possono essere trattate o meno dal sistema informativo e per ogni transazione si genera una quantità di dati elevata o meno in base al tipo di transazione, struttura aziendale e di articolazione del sistema informativo stesso.

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5
Q

Cosa si intende per funzione di pianificazione e controllo delle operazioni?

A

Essendo i processi aziendali tra loro concatenati è naturale cercare di utilizzare i dati derivanti da monte di questi processi per pianificare quelli a valle.
Si creano cioè dei programmi (o pianificazioni) per razionalizzare l’attività e renderla più fluida la concentrazione tra processi e anche per misurare la capacità aziendale di rispettare degli obiettivi fissati.
Questa pianificazione garantisce l’adozione di modelli compless di pianificazione e consente il monitoraggio continuo dello stato dei processi con l’analisi delle transazioni in avanzamento registrate.
Le funzioni che si occupano di tale operazioni sono molto complesse.

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6
Q

Cosa si intende per funzione di organizzazione della conoscenza?

A

Si vogliono trattare in modo centralizzato tutte le informazioni di supporto all’attività e dunque diventa una funzione primaria quella di archiviazione della conoscenza aziendale.
Questo permette di avere sempre basi di conoscenza aggiornate sia in termini di transazioni sia in termini di anagrafiche e di relazioni tra informazioni anagrafiche.
Tutte queste informazioni archiviate sono strutturate e correlate.

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7
Q

Cosa si intende per funzione di elaborazione delle situazioni aziendali?

A

Considerando il sistema informativo aziendale come un sistema dinamico, intendiamo per funzione di elaborazione il fatto che la conoscenza dello stato attuale, tramite eventi, transazioni e pianificazione, porta a agire sul sistema in modo tale da poter generare eventi di funzionamento desiderati lavorando su leve opportune.

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8
Q

Perché le informazioni operazionali sono articolare in strutture diverse seppur sempre in modo correlato tra loro?

A

Perché ogni struttura memorizza i propri dati in relazione ad un particolare oggetto o evento trattato dall’intero sistema operazionale.

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9
Q

Quali sono le principali categorie di informazione operativa?

A
  1. Movimenti - informazioni che registrano le transazioni avvenute con relative caratteristiche peculiari (data, entità di riferimento e quantità)
  2. Documenti di processo - informazioni che descrivono transazioni complesse collegate solitamente a liste di oggetto e flussi omogenei d’azione. Questi documenti rappresentano relazioni tra un soggetto e diversi elementi di natura omogenea e sono caratterizzata da una testa e da righe di specificazione.
  3. Informazioni di stato - info che descrivono la situazione corrente del sistema informativo e di riflesso dell’azienda. Possono essere puntali o derivate e quando aggregano dati elementari dando informazioni quantitative si identificano come saldi o livelli. Sono queste informazioni costose al punto che oggi non vengono prodotte, se non sotto richiesta (sono informazioni pure e volatili calcolare in run time)
  4. Informazioni anagrafiche - sono la base di conoscenza organizzata perché descrivono entità con caratteristiche fisse, invarianti e soggette a rari cambiamenti
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10
Q

Cos’è la qualità dell’informazione operativa?

A

È il possesso della totalità delle caratteristiche che portano al soddisfacimento delle esigenze, esplicite o implicite, dell’utente. Di conseguenza, la qualità dipende quindi da come è stato progettato il sistema informativo.
Queste qualità sono usufruite dall’utente.
È importante avere una buona qualità dell’informazione perché provoca danni economici e organizzativi non trascurabili.

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11
Q

Cosa caratterizza le diverse tipologie di informazione?

A
  • livello di aggregazione, cioè il grado di sintesi delle informazioni rispetto agli eventi che registra
  • tempificazione, cioè per arco temporale cui l’informazione si riferisce
  • dimensionalità, cioè per il numero minimo di parametri che si devono fornire per estrarre una specifica informazione
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12
Q

Cosa sono le caratteristiche funzionali? Quali sono le caratteristiche funzionali più importanti?

A

Sono caratteristiche che incidono sull’utilizzo dei dati operativi stessi, sulla possibilità e sulla facilità di elaborare le informazioni a partire dai dati grezzi.
Le più importanti sono:
- completezza, cioè l’estensione con cui vengono raccolte e memorizzate le informazioni. È una caratteristica trasversale ai singoli processi e influenza la loro capacità di integrarsi per fornire un quadro informativo veritiero
- correttezza, cioè la corrispondenza tra dato e realtà
- precisione, cioè l’approssimazione con cui il dato rappresenta la realtà; riguarda per lo più dati che rappresentano misure o valori numerici
- omogeneità, cioè corrispondenza tra natura dei dati riportati e tipologia di struttura
- fruibilità, cioè la semplicità per l’utente di reperire, acquisire e comprendere le informazioni di possibili in relazione alle proprie finalità. Questa è strettamente legata alla struttura di memorizzazione e alle procedure di estrazione e elaborazione

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13
Q

Cos’è il modello Entità-Relazione E-R?

A

È uno dei modelli più diffusi per la rappresentazione concettuale della struttura che permette di rappresentare graficamente le caratteristiche proprie delle entità gestite dal sistema e dalle relazioni esistenti tra esse.
Sono dunque dei costrutti dai quali nasce un diagramma come schema che modella l’intero sistema.
I suoi costrutti base sono le entità, gli attributi e le relazioni. Da questo nasce un documento che che presenta strutture formali che viene poi utilizzato come riferimento per analisi di eventuali estensioni o per identificazione dei percorsi da seguire per reperire o sintetizzare certe informazioni.

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14
Q

Cos’è un’entità?

A

Una classe di oggetti caratterizzata da proprietà comuni ed esistenze autonome nell’ambito da rappresentare.
Generalizzando si parla di entità padre e entità figlie come specializzazioni.
Un’occorenza di una entità è chiamata istanza o oggetto della classe che l’entità rappresenta.

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15
Q

Cosa sono le relazioni?

A

Sono i legami logici che intercorrono fra le entità. Ognuna è caratterizzata dal nome che la descrive e può essere legata a una o più entità.

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16
Q

COs’è la cardinalità?

A

È l’attributo della connessione e specifica il numero minimo e il numero massimo di istanze della relazione cui un’istanza dell’entità può partecipare.

17
Q

Cosa sono gli attributi?

A

Sono caratteristiche di interesse per il sistema che vengono esplicitamente evidenziate.
Ogni attributo associa a ciascuna istanza dell’entità un valore appartenente all’insieme dei valori assimilabili per l’attributo (dominio per l’attributo).
In certi casi è utile accorpare attributi affini ad un unico macro attributo o evidenziare la cardinalità.
È possibile assegnare attributi anche alle relazioni.

18
Q

È sufficiente la costruzione di un diagramma E-R?

A

No perché offre una descrizione formale dello spazio dei dati di un sistema informativo e quindi la descrizione non è esaustiva; mancano infatti delle informazioni perché non possono venire rappresentate e per questo spesso i diagrammi sono accompagnati da altre informazioni che descrivono la dinamica del sistema.

19
Q

Cosa sono i DBMS?

A

I Data Base Management System sono programmi che hanno la funzione di standardizzare l’accesso ai dati, permettendone la condivisione tra le diverse procedure.
Servono perché nei sistemi operazionali, i diversi utenti svolgono il loro compito lavorando, con diverse procedure, su insieme di dati fra loro correlati. Quindi per questo i dati sono memorizzati su supporti magnetici, organizzati appunti secondo modelli funzionali.
In particolare i programmi DBMS permettono di definire la struttura che ospita i dati e di manipolare le singole istante tramite istruzione di popolamento, ricerca e modifica.
Ogni DBMS si rifà ad un particolare modello di schema per strutturare i dati o ad un modello logico (tra i modelli logici più idonei risulta il modello relazionale).

20
Q

Cos’è il modello relazionale?

A

È un modello logico idoneo a rappresentare i dati operazionali.
In questo modello, la base di dati è costituito da un insieme di tabelle ciascuna delle quali memorizza dati di una determinata natura. Ognuna di queste tabelle ha uno schema rappresentato da colonne che definiscono i singoli dati ospitati e ogni riga della tabella rappresenta un’istanza (i singoli dati vengono registrati sui campi della riga).
Questo modello è adeguato per la rappresentazione della base di dati di sistemi operazioni in quanto fornisce primitive ottimizzati per l’esecuzione delle seguenti procedure:
- alimentazione
- interrogazione o estrazione di dati
- elaborazione e produzione di sintesi

21
Q

Quali sono i vantaggi del modello relazionale?

A

La particolarità del modello consiste nel poter definire relazioni tra i dati, collegando tra di loro le informazioni memorizzate su tabelle diverse. Si parla quindi di semplicità e intuitivi della rappresentazione relazionale, alle quali si aggiungono:
- possibilità di memorizzare la sola informazione necessaria, limitando la ridondanza dei dati
- scarso ridondanza dei dati e possibilità di ricostruire informazioni seguendo il percorso delle relazioni il che induce il numero di errori accidentali
- la presenza del DBMS permette controlli di dati che altrimenti sarebbero delegati ad altre procedure
- i DBMS relazionali si fanno carico anche di controlli sulla congruenza dei legami tra tabelle definendo opportuni vincoli
- è possibile rendere più efficiente la ricerca definendo indici su campi

22
Q

Cos’è il linguaggio SQL?

A

Il Structured Query Language è un linguaggio standardizzato per database basati sul modello relazionale RDBMS.
Serva ad interrogare e gestire basi di dati usando costrutti d programmazione denominati query.
Con questo si leggono, modificano, cancellano dati e si esercitano funzioni gestionali e amministrative sul database.

23
Q

Cosa sono i database NoSQL?

A

I Not Only SQL sono modelli che cercano maggiore efficienza tramite rappresentazioni non standard dei dati.
Questi modelli iniziano a trovare applicazione anche nell’ambito di sistemi informativi aziendali per via dell’evoluzione che chiede sempre una maggiore quantità di dati. Infatti per questa richiesta ci si è spinti per spingere l’ottimizzazione.
Si sottolinea che è una realtà che non riguarda da vicino le aziende italiana.

24
Q

Come si rappresenta la parte dinamica dei sistemi informativi?

A

Per rappresentare la porzione dinamica dei sistemi informativi si utilizzano i processi. I processi sono composti d una serie di attività elementari o complesse, collegate tra loro, che trasformano richieste o dati in ingresso in dati e informazioni in uscita.
I processi si possono rappresentare tramite diversi modelli concettuali che si differenziano per dinamico e livello di formalizzazione utilizzato.
Uno dei modelli più diffuso è il DFD, modello di formalizzazione grafica che schematizza i processi posando l’attenzione sui flussi di dati che transitano da un passaggio al successivo.

25
Q

Cos’è il DFD?

A

Il modello Data Flow Diagram è un modello di rappresentazione dei processi che si concentra sul passaggio di dati che transitano da un passaggio al successivo.
Questo modello si è sempre più evoluto tanto che ad oggi è difficile trovarne una definizione univoca.
Si può dire però che rappresenta un processo come un insieme di flussi funzionali interconnessi da depositi di dati, mettendo a fuoco i singoli passaggi o sottoprocessi nel trattamento delle informazioni e le dipendenze funzionali causate dall’ informazione condivisa, che si creano tra un passaggio e l’altro.

26
Q

Quali sono gli elementi principali con cui il DFD modella i sistemi?

A
  • agenti, elementi che producono dati nel sistema
  • depositi di dati, informazioni che il sistema mantiene su cui i processi agiscono in lettura o in scrittura
  • processi, porzioni di sistema che trasformano i dati
  • flussi, linee attraverso cui l’informazione si propaga
27
Q

Come le aziende affrontano lo sviluppo e la revisione del proprio sistema informativo?

A

Le aziende sviluppo revisione con un approccio graduale, scegliendo i processi da integrare in base al rapporto fra costi di informatizzazione del processo e i benefici che si ottengono dalla stessa.

28
Q

Cos’è la potenzialità informatica di un’azienda?

A

La potenzialità informatica è funzione di due macro indicatori:
- l’intensità informativa, indicatore relativo alla necessità di informazioni proprie dell’azienda dipendente dal mercato in cui opera
- l’attrattività informa, indicatore correlato alle caratteristiche dei processi aziendali
A questi due indicatori base, bisogna aggiungere la propensione del management all’investimento in infrastrutture informatica e all’uso di tecnologia a supporto dell’attività.

29
Q

Cos’è l’intensità informativa?

A

L’intensità informativa fa riferimento al fatto che esiste una complessità dell’organizzazione di processi aziendali e di quantità più o meno elevate di informazioni necessarie per realizzare il proprio core business.
Questa complessità è riconducibile a quattro parametri
1. Dimensione;
2. Aree geografica di estensione del mercato;
3. Appartenenza ad un gruppo e quindi coordinamento;
4. Livello di diversificazione di prodotti, di mercati e di tecnologie.
In termini propri si può dire che aziende con grande complessità hanno un elevato intensità informativa perché c’è la necessità di elaborare grandi volumi di informazioni.
L’intensità informativa e quindi un indicatore della quantità di informazioni necessaria alla ditta aziendale e dei benefici tangibili che questo può ottenere tramite l’introduzione l’uso di sistemi informativi.

30
Q

Come si misura la necessità informativa di un’azienda?

A

Si utilizzano due parametri:
1. L’intensità informativa del prodotto prodotto - ogni prodotto ha delle caratteristiche che rendono più o meno proficua la gestione attraverso strumenti informatici. Cioè maggiore è la complessità del prodotto, più elevato sarà il bisogno di mantenere queste informazioni in forma articolata.
2. L’intensità informativa di processo - più il processo articolato, più elevata alla necessità di gestire l’informazione ad esso associata.

31
Q

Cos’è l’attrattività informativa? Quali sono i parametri di attrattività informatica?

A

Per attrattività informativa si fa riferimento alla facilità con cui i processi aziendali possono essere automatizzati e ai vantaggi che deriva dall’automatizzazione dei processi stessi.
I parametri per valutare l’attrattività informatica sono:
- proceduralità, cioè possibilità di strutturazione, di definire in sequenza le azioni elementari da compiere per completarlo (quando il processo è strutturato può essere facilmente informatizzato)
- complessità, processi che prevedono operazioni semplici sono facili da implementare e quindi più attrattivi
- ripetitività, se un processo a elevata procedura e molto ripetitivo (non ha variazioni con frequenza), la sua attrattiva informatica elevata
- volume, più elevata è la quantità di dati da lavorare, maggiore è l’attrattiva informatica del processo
Quindi i processi che hanno-informatica maggiore sono processi completamente strutturati, con elevati volumi, con elevata ripetitività e poco complessi.

32
Q

Cos’è un sistema operazionale?

A

Indica l’insieme dei sottoinsiemi informativi che trattano l’attività operativa di un’azienda.

33
Q

Cosa sono portafoglio operativo e portafoglio istituzionale?

A

Il portafoglio operativo è composto dalle applicazioni informatiche legate ai processi market driven, cioè quelli più legati al core business. Questo dipende quindi dall’attrattiva informatica che ognuno dei processi ha nell’ambito aziendale.
Il portafoglio istituzionale contiene l’applicazione informatiche realizzate per sviluppare le attività di sostegno alle attività primarie. La sua informatizzazione dunque risulta semplificata dalla presenza sul mercato di più soluzioni standardizzate.

34
Q

Quali sono le criticità dei sistemi articolati come isole informatiche autonome degli anni ‘90?

A
  1. Eterogeneità dei sistemi
  2. Separazione dei sottoinsieme che porta ad un gran sforzo informatico e organizzativo che va speso nella realizzazione dei flussi di interazione
  3. Autonomia che porta molte informazioni di supporto da memorizzare più volte su archivi diversi
  4. Difficile visione d’insieme dei dati presenti per eterogeneità e separazione
35
Q

Cosa sono i sistemi ERP?

A

Gli Enterprise Resource Planning sono sistemi informativi operazionali che stanno per pianificazione delle risorse dell’azienda la cui funzione principale è il controllo e la gestione ottimale di tutte le risorse utilizzate nei processi aziendali.
La sua funzione si estende da definizione di basi di dati comunque alla realizzazione dei processi gestionali aziendali.
Questi sistemi sono composti da sottoinsiemi nativamente integrati: sviluppati da un’unica software house, hanno una base comune di dati e le procedure sono progettate per interagire e cooperare.
Sono anche sistemi informativi flessibili che riescono a seguire l’evoluzione e la crescita dell’azienda. Questa flessibilità è garantita dal fatto che questi sistemi sono solitamente articolati in più modelli indipendenti, ognuno dei quali ricopre un ambito aziendale.
Tutto questo porta a considerare che l’istallazione di un sistema ERP richiede anche un periodo di avviamento, l’effettiva parametrizzazione e configurazione del sistema, oltre che al semplice acquisto del software e infrastruttura.

36
Q

Dove si applica maggiormente il sistema ERP?

A

Tendenzialmente si installa un sistema ERP nell’ambito manifatturiero, ma, per modularità configurabilità e orientamento ai processi, si è allargato il campo di utilizzo.
Variando l’ambito aziendale significa che la gestione amministrativa e la gestione delle risorse umane rimangono invariate, mentre i moduli relativi al core business vengono sostituiti.
In più, all’interno di uno stesso ambito le soluzioni per i processi primari possono essere specializzate o verticalizzate.

37
Q

Quali sono gli ambiti in cui operano i sistemi ERP?

A
  • amministrativo
  • logistico
  • attivo/vendite
  • passivo/acquisti
  • produttivo
38
Q

I sistemi ERP esauriscono gli aspetti operazionali delle aziende?

A

No, esistono ulteriori sottoinsieme che si affiancano ai sistemi ERP.
Quali: i sistemi di supporto primari, le Ester ioni, i sistemi tecnici e i sistemi di dematerializzaione dei documenti e organizzazione d’ufficio.