atteggiamenti Flashcards
cos’è un atteggiamento?
valutazione relativamente durevole di un oggetto, persona, evento, situazione (Eagly e Chaiken).
formazione automatica e consapevole degli atteggiamenti:
automatica:
- condizionamento classico, processo di apprendimento nel quale uno stimolo neutro viene ripetutamente associato ad uno stimolo che suscita una reazione affettiva positiva o negativa, di conseguenza, la valenza positiva o negativa dello stimolo viene associata allo stimolo originalmente neutro.
- condizionamento operante, un comportamento viene rinforzato se è seguito da un premio o ricompensa, e indebolito se seguito da una punizione.
- mera esposizione, l’esposizione ripetuta a uno stimolo determina un atteggiamento più favorevole nei suoi confronti.
l’effetto è più forte quando siamo esposti a un oggetto di atteggiamento inizialmente neutro o positivo.
- osservazione del comportamento, è possibile che un atteggiamento si formi a partire dall’osservazione del nostro comportamento.
atteggiamenti:
gli atteggiamenti si formano perchè svolgono funzioni psicologiche e soddisfano bisogni, essi svolgono 4 funzioni:
1. funzione utilitaristica, con lo scopo di massimizzare le ricompense e minimizzare le perdite.
2. funzione conoscitiva, rispondono al bisogno di conoscenza e di organizzazione delle informazioni.
3. funzione ego-difensiva, per protezione da minacce e pericoli esterni o da impulsi interni percepiti come inaccettabili, preservano sicurezza e autostima.
4. funzione di espressione di valori, per esprimere a sè stessi e gli altri i valori che sono centrali per il sè.
quali sono i fattori che determinano l’associazione tra atteggiamenti e comportamenti?
- specificità della misurazione, un atteggiamento può aiutare a prevedere un comportamento quando entrambi sono rilevati con lo stesso grado di specificità.
principio di compatibilità = atteggiamento e comportamento si compongono di 4 elementi: azione (lavarsi), target (i denti), contesto (a casa), tempo (dopo ogni pasto). - accessibilità dell’atteggiamento, ci si riferisce al grado in cui un atteggiamento è facilmente recuperabile dalla memoria e disponibile.
è dimostrato che gli atteggiamenti maggiormente accessibili hanno una maggiore capacità di influenzare i comportamenti. - forza dell’atteggiamento, gli atteggiamenti sono associazioni tra un oggetto e attributi valutativi, tali associazioni possono essere nulle o molto forti, e atteggiamenti più forti sono attivabili più facilmente.
- tempo, perchè maggiore è il tempo che intercorre tra la misurazione di un atteggiamento e la misurazione del suo comportamento, minore sarà l’associazione tra i due elementi, proprio perchè con il tempo gli atteggiamenti nei confronti di qualcosa cambiano.
teoria dell’azione ragionata:
il principale antecedente del comportamento sono le intenzioni comportamentali, ovvero i propositi di attuare un determinato comportamento.
le intenzioni comportamentali sono a loro volta determinate dall’atteggiamento verso il comportamento e dalle norme soggettive (Ajzen e Fishbein).
teoria del comportamento pianificato:
certi comportamenti però non sono realizzabili nonostante le intenzioni, o sono difficili da realizzare.
di questo si occupa la teoria del comportamento pianificato, che include un ulteriore predittore dei comportamenti, ovvero il controllo comportamentale percepito, ovvero la percezione di essere in grado di mettere in atto il comportamento.
come si modificano atteggiamenti automatici e controllati?
automatici:
- modifica della struttura della rete associativa.
- agire sui pattern di attivazione della rete associativa.
controllati:
- modifica delle associazioni automatiche.
- teoria della dissonanza cognitiva.
-persuasione.
teoria della dissonanza cognitiva:
è lo stato di attivazione e tensione psicologica determinato dalla percezione di un’incoerenza tra propri atteggiamenti e consapevolezza dei propri comportamenti.
3 paradigmi principali:
giustificazione insufficente, una modifica dell’atteggiamento come mezzo per ridurre la dissonanza è più probabile in caso di incentivi modesti rispetto a incentivi elevati.
giustificazione dello sforzo, compiere grandi sforzi per risultati modesti può creare dissonanza, che può essere risolta enfatizzando e sopravvalutando gli obiettivi raggiunti.
dissonanza post-decisionale, dopo aver preso una decisione ci potrebbe essere dissonanza per la consapevolezza della perdita dei benefici legati all’alternativa non selezionata.
per ridurre la dissonanza, si aumenta la preferenza e la fiducia verso l’alternativa scelta filtrando le info a riguardo.
modello della probabilità di elaborazione dell’informazione:
in condizioni di bassa elaborazione cognitiva gli atteggiamenti verranno influenzati da indici periferici (percorso periferico), al contrario, in condizioni di alta elaborazione cognitiva gli atteggiamenti verranno influenzati dalla qualità delle argomentazioni (percorso centrale).
modello della probabilità di elaborazione dell’informazione:
in condizioni di bassa elaborazione cognitiva gli atteggiamenti verranno influenzati da indici periferici (percorso periferico), al contrario, in condizioni di alta elaborazione cognitiva gli atteggiamenti verranno influenzati dalla qualità delle argomentazioni (percorso centrale).
ultimo fattore sono le variabili di differenza individuale, come il bisogno di cognizione (sforzo cognitivo maggiore) e il bisogno di chiusura cognitiva (bisogno di risposte più veloci).
