aggressività Flashcards

1
Q

cos’è l’aggressività?

A

è un qualunque comportamento intenzionalmente rivolto verso un altro individuo con l’obiettivo di provocare dolore fisico o psicologico.
è necessario inoltre che il perpetatore sia consapevole che la propria condotta nuocerà alla vittima e che questa sia motivata a non subire il comportamento aggressivo (Bushman e Anderson).

si divide in ostile e strumentale.

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2
Q

quali sono i due approci che spiegano il comportamento aggressivo?

A
  1. approccio biologico-evoluzionisitico, per cui l’aggressività costituisce un comportamento innato dell’individuo.
    i maschi combattevano per assicurarsi l’accoppiamento e trasmettere la propria genetica.
  2. approccio sociale, per cui l’aggressività è un comportamento che viene in gran parte appreso dal contesto sociale.
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3
Q

quali sono gli antecedenti individuali del comportamento aggressivo?

A

-secondo il Big five personality model vi sono 5 grandi dimensioni che permettono di descrivere le diversità tra gli individui:
1. estroversione, ovvero la tendenza alla socialità.
2. amicalità, la qualità e quantità delle relazioni positive (associata negativamente).
3. coscienziosità, cioè l’autodisciplina e scrupolosità (associata negativamente).
4. nevroticismo, la tendenza ad essere emotivamente instabili (associato positivamente).
5. apertura alle esperienze, la disposizione a cercare stimoli esterni al proprio contesto.

ulteriori indagini hanno approfondito altre correlazioni:
autostima, gli individui con alti livelli di autostima sono più frequentemente aggressivi, le persone con alta autostima tendono a non sentirsi in colpa, e se il loro senso di superiorità viene minacciato, aggrediscono.

narcisismo, definito come la tendenza a considerare sè stessi, le proprie qualità, come oggetti degni di un atteggiamento di compiaciuta ammirazione, può portare a manie di grandezza e scarsa empatia.
scaturisce l’aggressività “specifica” quando qualcuno mette in discussione la visione che egli ha di sè.

  • tre diversi stili di comportamento aggressivo:
    aggressività fisica (comune negli uomini).
    aggressività verbale
    aggressività indiretta, ovvero l’intenzione di danneggiare psicologicamente o socialmente la vittima, spesso attaccandola in modo sottile, attraverso pettegolezzi maligni e escludendola dalle relazioni sociali all’interno del gruppo di appartenenza (comune nelle donne).
  • esiste un’associazione tra assunzione di alcool e droghe e il tasso di crimini violenti.
    droghe con effetto stimolante intaccano l’inibizione, l’alcool diminuisce l’autoconsapevolezza e aumenta l’accettazione del rischio.
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4
Q

quali sono gli antecedenti sociali e situazionali del comportamento aggressivo?

A
  • il nuovo modello teorico climate, aggression, and self-control in humans (CLASH): suggerisce che non sono solo le alte temperature a incidere sui comportamenti violenti, quanto la variabilità stagionale delle temperature e le forme di adattamento ad essa.
    la variabilità climatica durante l’anno sviluppa la capacità di pianificazione e adattamento, le persone si concentreranno più sul futuro.
    dove c’è poca variabilità stagionale, ci sono meno pianficazioni per il futuro, quindi sviluppo minore delle capacità di autocontrollo e soppressione degli impulsi, anche aggressivi.
    la minaccia del cambiamento climatico può portare ad una minore capacità di previsione del futuro che scaturisce aggressività.

un secondo fattore è l’affollamento, un elevata concentrazione di persone in uno spazio ristretto può innescare aggressività anche grazie alla diminuzione di responsabilità.

infine, l’inquinamento acustico provoca forte stress fisiologico.

  • social identity model of deindividuation effect (SIDE) = la deindividuazione non trae origine dalla perdita del controllo di sè, bensì da un processo di rafforzamento del senso di appartenenza dell’individuo al proprio gruppo, attraverso cui rafforza la percezione di sè come elemento integrante del gruppo.
    in un contesto di gruppo, è l’identità sociale saliente in quel preciso contesto che guiderà l’individuo, pertanto, se il gruppo è violento anche la persona compierà violenze e viceversa.
  • l’aggressività può variare drasticamente in base alle diverse culture in cui gli individui vivono.
    alcuni studi suggeriscono che gli ambienti culturali esercitano una grande influenza sull’espressione del comportamento aggressivo umano.
    le società con bassi livelli di crimini violenti sono quelle che adottano norme per affrontare i conflitti secondo principi non violenti.
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5
Q

ipotesi della frustrazione-aggressività:

A

la frustrazione prepara la risposta aggressiva ma non la implica, frustrazione e aggressività sono collegate laddove vi sono condizioni particolari.
inoltre, l’intensità della risposta aggressiva sarebbe proporzionale al livello di frustrazione.

secondo l’ipotesi, quando l’aggressività non può essere rivolta direttamente verso la causa della frustrazione, può venire dirottata altrove verso dei capri espiatori, o può cambiare forma ed espressione (Dollard).

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6
Q

cos’è la frustrazione?

A

la frustrazione è definita come lo stato in cui un individuo si viene a trovare quando la soddisfazione dei suoi bisogni o desideri viene ostacolata in maniera permanente o temporanea.

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7
Q

modello neoassociazionista:

A

è un avanzamento rispetto all’ipotesi della frustrazione.
secondo il modello, la frustrazione determina uno stato interno di attivazione emotiva che crea le condizioni per agire aggressivamente, ma non in modo inevitabile.

l’aumento dei livelli di aggressività è maggiore se nell’ambiente e nel campo visivo sono presenti stimoli o oggetti associati alla violenza (Berkowitz).

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8
Q

effetto arma:

A

effetto facilitatore che traduce uno stato interno di preparazione all’aggressività in effettivo comportamento aggressivo.
è ipotizzato che ogni concetto in memoria abbia una soglia di attivazione e possa essere richiamato da fonti esterne, se l’attivazione del concetto supera la soglia, il concetto viene attuato.

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9
Q

teoria del trasferimento dell’eccitazione:

A

l’eccitazione psicologica derivante da un’esperienza viene dissipata dalle persone molto lentamente, ed essa può influenzare il comportamento in una situazione successiva, anche non collegata al primo evento (dislocazione dell’emozione).

di conseguenza, se il secondo evento coinvolge emozioni come la rabbia, l’attivazione psicologica non ancora dissipata può trasferirsi al secondo evento, rendendo la persona ancora più incline a reagire aggressivamente (Zillman).

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10
Q

teoria dell’apprendimento sociale:

A

l’aggressività è intesa come una particolare forma di comportamento sociale, che viene acquisita e mantenuta come qualsiasi altro comportamento sociale.
secondo la teoria, il comportamento viene appreso osservando indirettamente quello altrui, sottolinea che le aspettative proprie e altrui esercitano un’influenza forte sui comportamenti (Bandura).

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11
Q

teoria degli script:

A

i bambini che osservano scene violente attraverso i mass media apprendono script comportamentali aggressivi.
gli script sono una sorta di copione che viene appreso e seguito per semplificare le situazioni sociali complesse che si ripetono con frequenza.

quando lo script viene assimilato, può essere richiamato per guidare il comportamento, inoltre, il suo richiamo frequente innesca legami che rafforzano lo script stesso (Huesmann).

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12
Q

GAM model:

A

sintetizza le teorie viste in precedenza in un unico modello, considera contemporaneamente fattori situazionali, individuali e biologici che insieme determinano le risposte comportamentali legate all’aggressività.

  1. la prima fase riguarda i fattori prossimali, ovvero tutti i fattori che vanno ad influenzare una risposta aggressiva.
    all’interno ritroviamo i fattori individuali, cioè le caratteristiche della persona che rafforzano gli script comportamentali legati all’aggressività, e i fattori situazionali, che sono le caratteristiche proprie della situazione.
  2. la seconda fase riguarda i processi che definiscono lo stato interno dell’individuo, cioè le emozioni, le valutazioni e l’attivazione psicologica.
    questi sono i 3 possibili percorsi attraverso i quali le variabili di input influenzano l’azione aggressiva.
    i tre percorsi si influenzano l’un l’altro.
  3. la terza fase riguarda le conseguenze e il comportamento aggressivo vero e proprio; si concentra sugli esiti dei processi di valutazione della fase precedente e suggerisce che le risposte comportamentali possano essere riflessive o impulsive.
    se la persona si impegna in processi di rivalutazione andando a ricercare punti di vista differenti, l’azione sarà più ponderata e riflessiva.
    al contrario reagiranno d’impulso.
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13
Q

cos’è la desensibilizzazione?

A

provocherebbe una ridotta percezione delle conseguenze del gesto aggressivo e una minore propensione ad agire in favore di una vittima di aggressività.

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14
Q

cos’è la rivalutazione cognitiva?

A

reinterpretazione della provocazione che viene valutata da una prospettiva esterna, consentendo di rivalutare l’episodio provocatorio in termini neutrali.

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15
Q

quali sono i due approcci per diminuire l’effetto dei mass media sull’aggressività?

A
  1. limitazione dell’esposizione, ovvero la riduzione complessiva del tempo di esposizione e la sostituzione dei contenuti violenti.
  2. consumo critico, cioè la capacità di valutare i media in maniera consapevole, solamente comprendendone gli effetti si possono valutare criticamente i contenuti violenti.
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