8. Gli indici Flashcards
In che modo si passa dal concetto alla variabile?
L8
Concetto → ancoraggio ad un oggetto → proprietà → operazionalizzazione → variabile
Es:
- Concetto: che cos’è la religiosità? → credere nell’esistenza di una divinità
- Ancoraggio ad un oggetto: cosa comporta credere nell’esistenza di una divinità nel contesto che considero? → credere nel Dio cristiano
- Proprietà: qual è la conseguenza di credere nel Dio cristiano? → appartenere alla chiesa cattolica
- Operazionalizzazione: cosa faccio operativamente se appartengo alla chiesa cattolica/quale comportamento è legato alla religiosità? → agire secondo i dettami della chiesa
- Variabile: come posso misurare l’aderenza ai dettami della chiesa cattolica? → andare a messa tutte le domeniche
Indicatori
L8
Strumenti che ci permettono di cogliere le proprietà di un concetto.
Gli indicatori sono legati al concetto attraverso un rapporto di indicazione, che ci permette di scendere dalla scala di generalità ed entrare nello specifico.
Ogni indicatore ha una due parti:
- una parte indicante, legata alla dimensione che vogliamo analizzare
- una parte estranea, che non ci da indicazioni riguardo al nostro concetto
Un indicatore può sovrapporsi solo parzialmente al concetto per il quale è stato scelto, per cui sono necessari più indicatori per cogliere le varie dimensioni del concetto.
QUali fasi vanno seguite per rilevare i concetti?
L8
- Articolazione del concetto in dimensioni: riflettiamo sulla parte teorica del concetto individuando le varie componenti di significato e le dimensioni di un concetto.
- Scelta degli indicatori: per ogni dimensione individuata scegliamo degli indicatori articolando ancora più nello specifico il nostro concetto
- Operativizzazione: trasformiamo gli indicatori in variabili che ci aiutino a misurare un concetto, assegnando dei valori agli stati delle varie proprietà
- Formazione degli indici: ricostruisco il significato del concetto dal punto di vista empirico con i dati raccolti. L’indice è in grado di cogliere la molteplicità di un concetto.
In che cosa consiste l’operativizzazione?
L8
Secondo Lazarsfeld ci sono 4 fasi che portano all’operativizzazione di un concetto:
- La rappresentazione figurata del concetto
- La specificazione del concetto
- La scelta degli indicatori
- La trasformazione degli indici
Come avviene l’operativizzazione dei concetti nell’analisi secondaria?
L8
In una analisi secondaria, l’operativizzazione dei concetti avviene in maniera diversa rispetto ad un’analisi primaria, dove il ricercatore deve partire da zero → il ricercatore ha già del materiale e deve adattarlo ad i propri scopi. Suddetto materiale deve contenere degli indicatori adeguati per rilevare empiricamente i concetti che vogliamo utilizzare, in più si devono scegliere variabili che fanno parte di uno strumento di rilevazione (es: batteria di domande).
A volte per, il ricercatore secondario potrebbe dover considerare un concetto nuovo non operativizzato, ed in questo caso deve selezionare degli indicatori inclusi nei dati secondari che possiede.
Misurazione
L8
Attività di mettere in connessione concetti astratti e indicatori empirici, un processo che permette di rendere più preciso il nostro approccio teorico a partire dalla valutazione della validità degli indicatori.
Quali sono le due forme di validità degli indicatori?
L8
- Validità del contenuto: concetto prevalentemente logico e dipende da quanto una serie di indicatori riesce a coprire il campo semantico di un concetto nelle sue diverse dimensioni → è molto difficile da verificare
- Validità del costrutto: criterio di valutazione quando non esiste un consenso sulla definizione dello spazio semantico di un concetto. Si ha la validità del costrutto quando le misurazioni inerenti il concetto da rilevare empiricamente ed altre misure sono coerenti con le aspettative derivate dalla teoria.
Qual è il principale criterio per la scelta degli indicatori?
L8
Principalmente ci si basa sulla scelta tra indiatore teorico ed empirico, che si valuta in base alla coerenza teorico-semantica (in base alle variabili del dataset il ricercatore sceglie quelle che appartengono maggirmente all’ambito semantico del concetto da operativizzazione e il funzionamento empirico (si controlla se gli indicatori scelti si associano positivamente tra loro e si confermano alle aspettative teoriche nelle relazioni empiriche con le variabili.
Quali sono gli altri possibili approcci alla scelta degli indicatori?
Oltre alla scelta tra teorico ed empirico
L8
- Un indicatore vs. più indicatori: talvolta è necessario utilizzare un solo indicatore, perché materialmente non ne sono disponibili altri. Sarebbe comunque preferibile utilizzare più indicatori per minimizzare l’errore.
- Trasversale vs. longitudinale / un contesto vs. più contesti: nel primo caso le opzioni sono vincolate solo dall’elenco degli indicatori presenti in uno specifico dataset, nel secondo la scelta degli indicatori è vincolata alla presenza di indicatori comparabili nelle survey che fanno riferimento ai vari punti nel tempo.
- Livelli di misurazione delle variabili: generalmente si distingue tra variabili in relazione al livello di misurazione in variabili nominali, variabili ordinali e variabili cardinali.
Ricodificare la variabile
L8
Raggruppare le classi di una variabile in un numero minore per evitare la dispersione delle osservazioni. Essa è diversa dalla riduzione delle modalità di risposta, perchè questa è svolta per semplificare un’indagine (ma perdendo ricchezza di dettagli), mentre la ricodifica viene fatta solo al fine di lasciare inalterata la misurazione delle variabili o diminuirla (es: far diventare una variabile cardinale ordinale).
Armonizzazione dei dati
L8
Quando si combinano dati provenienti da indagini diverse, queste devono contenere variabili riferite agli indicatori scelti. Solitamente viene creata una matrice detta trend-file che contiene le variabili in tutte le ondate fatte nel tempo, in modo da avere tutto in un unico posto e risparmiare tempo e risorse.
In che modo può essere affrontata l’analisi con indicatori multipli?
L8
Esistono due strategie:
- Strategie theory-driven → più tipico del ricercatore primario che può non avere dati precedentemente raccolti a disposizione
- Strategie data-driven → può essere adottato dal ricercatore secondario
Il tipo di analisi poi cambia in base alla variabile.
Analisi di indicatori multipli per le variabili cardinali
L8
- Theory driven→ è possibile costruire indici sintetici attraverso qualche forma di somma dei punteggi. Questo tipo di strategia prevede di proporre indici formati dalla somma di una serie di variabili selezionate dal ricercatore secondario sulla base di considerazione di tipo teorico e di validità del contenuto
-
Data driven→ le variabili devono essere associate positivamente in termini di correlazione in modo che sia possibile assumerle come indicatori dello stesso concetto tramite fattori e scale
Per entrambi questi metodi è necessario prima costruire un indice, selezionando gli item che formano un efficace strumento di misurazione del concetto che si vuole operativizzare.
Analisi di indicatori multipli per variabili nominali
L8
- Theory driven → possibile utilizzare lo strumento della tipologia, cioè si seleziona prima una serie di variabili vicine al campo semantico del concetto da operativizzare e poi si definiscono combinazioni dotate di senso delle modalità di queste variabili
-
Data driven→ le variabili possono essere strettamente nominali, quindi il ricercatore ha come obiettivo raccogliere i casi che formano il campione in un numero limitato di gruppi (cluster), oppure possono essere considerate come domande di un test che presenta un livello di difficoltà differenziato, quindi esse si pongono nello stesso campo semantico della proprietà che si vuole analizzare, ma si collocano in posizioni diverse su un continuum e la probabilità di rispondere positivamente alla domanda è una funzione della posizione del soggetto rispetto alla proprietà a cui si riferiscono le domande (scale ordinali).
Nel caso di variabili dicotomiche come il sesso, esse producono indici di omogeneità.
Equivalenza dello strumento
L8
È il grado con cui uno strumento di misurazione (es: questionario) è valido per tutte le indagini che stiamo analizzando. Ci si deve chiedere se lo strumento sia in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio, o la misurazione sia legata a situazioni che cambiano da indagine ad indagine.
Le forme di equivalenza di uno strumento sono 3:
- Equivalenza di configurazione: implica che la lista degli indicatori debba essere la stessa per tutti i contesti → in questo caso è possibile confrontare solo a livello espressivo i dati.
- Equivalenza metrica: implica che la lista degli indicatori e le relazioni tra gli indicatori debbano essere le stesse in tutti i contesti → in questo caso è possibile solamente confrontare le relazioni tra diverse misure.
- Equivalenza scalare: implica che la condivisione della scala e del punto di partenza in tutti i contesti → in questo caso è possibile confrontare sistematicamente le medie delle misure tra i diversi contesti.