3. Interpretativismo e ricerca qualitativa Flashcards
Interpretativismo
L3
Insieme di visioni teoriche secondo cui la realtà non può essere semplicimente osservata, ma viene interpretata
Ricerca qualitativa
L3
Ricerca che utilizza metodi qualitativi per studiare i soggetti, cercando di costruire un quadro coerente a partire da un dato empirico di uniformità.
Condizioni di oggettività
L3
- Avalutatività: le scienze sociali devono essere libere da qualsiasi giudizio di valore
- Generalità: capacità di arrivare a formulazioni dotate di un qualche carattere generale
Da chi deriva la visione interpretativista delel scienze sociali?
Questa nuova visione della scienza sociale deriva dal filosofo tedesco W. Dilthey che formula una prima critica nei confronti del positivismo, nel nome dell’autonomia delle scienze sociali da quelle naturali. Nel suo saggio Introduzione alle scienze dello spirito, egli distingue tra scienze della natura e scienze dello spirito, che si differenziano per il rapporto che si instaura tra ricercatore e realtà studiata. Infatti, nelle scienze dello spirito non c’è distacco tra osservatore e realtà studiata, e la conoscenza può quindi avvenire solo attraverso la comprensione. Per fare ciò, è necessario che lo studioso si accosti alla sua materia con una sorta di identificazione psicologica tale da potersi immedesimare nel soggetto.
Quale opinione ha Weber riguardo alla prospettiva interpretativista?
Con Weber questa prospettiva rientra a pieno titolo nel campo della sociologia. Egli introduce il concetto di Verstehen (intraducibile), che può essere paragonato alla comprensione, ovvero l’interpretazione delle motivazioni che spingono l’individuo ad agire → tendenza all’individualismo.
Qual è il rischio dell’individualismo proposto dalla prospettiva interpretativista? In che modo è possibile rimanere oggettivi?
Il rischio dell’individualismo è però quello di trasformare la sociologia in psicologia, e occuparsi solo di ciò che succede nella testa di una persona. Inoltre c’è anche il rischio di non riuscire ad estrarre una generalizzazione da ciò che studiamo.
Per rimanere oggettivi, sono necessarie due condizioni:
* Avalutatività → necessità che le scienze storico-sociali siano libere da qualsiasi giudizio di valore. Non si può comunque impedire che lo studioso intervenga nella scelta dei problemi da studiare assumendo un ruolo orientativo nei confronti della ricerca.
* Generalità →intesa come capacità di arrivare a formulazioni dotate di un qualche carattere generale. Le scienze sociali si distiguono dalle naturali per il loro orientamento all’individualità.
Che cos’è il tipo ideale?
È un concetto che Weber introduce per passare dall’individualità alla generalità. Si tratta di una forma di agire sociale che può essere riscontra in modo ricorrente nel modo di comportarsi degli individui umani. Il tipo ideale è quindi una astrazione che nasce dalla rilevazione empirica di uniformità. Questi ideali sono quindi costruzioni mentali dell’uomo che svolgono una funzione euristica, ovvero indirizzano la conoscenza umana e non hanno un riscontro nella realtà.
Per gli interepretativisti, non è quindi possibile parlare di leggi, ma di connessioni causali o enunciati di possibilità (se accade A, allora il più delle volte si verifica anche B), caratterizzati da specificità e possibilità.
Quali sono le implicazioni metodologiche dell’interpretativismo?
L’interpretativismo ha anche implicazioni metodologiche in quanto gli interpretativisti sicuramente non potranno utilizzare una riceca di tipo quantitativo per studiare i loro soggetti, ma utilizzeranno metodi qualitativi → processo astrattivo a partire da un dato empirico di uniformità, cercando di costruire un quadro coerente.
Come si caratterizzano l’ontologia, l’epistemologia e la metodologia dell’interpretativismo?
Ontologia
* Costruttivismo e relativismo
* Il mondo conoscibile è quello del significato attribuito dagli individui e queste costruzioni mentali variano tra gli individui → non esiste una realtà sociale valida per tutti gli uomini, ma ne esistono molteplici
Epistemologia
* Non dualismo e non oggettività
* Tendono a scomparire la separazione tra studioso e oggetto dello studio e le leggi
Metodologia
* Interazione empatica tra studioso e studiato
* Tecniche di ricerca qualitative e soggettive → conoscenza avviene tramite induzione
Islands in the streets
- L’esperimento è un esempio di osservazione partecipata→ l’autore vuole capire cià che le gang hanno in comune e ciò che rimane specifico per ognuna di esse → studia 37 gang per 10 anni in diverse citta metropolitane USA
- Jankowski utilizza un approccio induttivo, volendo “scoprire” la teoria nel corso dell’indagine.
- Autore non vede nella gang una deviazione patologica dalle norme sociali, ma interpreta l’adesione come una scelta razionale → elabora la sua riflessione su tre linee: l’individuo e il suo rapporto con la gang, la gang come organizzazione e la gang e la comunità.
- La gang è un sistema sociale quasi-privato e quasi-segreto, governato da una struttura di leadership che ha ruoli definiti, dove l’autorità a essi associata è passata attraverso un meccanismo di legittimazione. Inoltre la gang eroga servizi per i propri membri permettendone la sopravvivenza.
- L’autore si focalizza su chi entra in una gang e perchè → varie ragioni ma tutte basate sul calcolo di ciò che è meglio per loro
- Risultato → Jankowski elabora una teoria completamente diversa dalle precedenti partendo dall’esperienza vissuta ed applicando il paradigma interpretativo
In che modo si radicalizza il paradigma positivista?
Radicalizzazioni e critiche
Nel periodo del neopositivismo si riserva molta cura alla formazione e allo sviluppo di tecniche e procedure empiriche → passano in secondo piano sia le problematiche sui presupposti filosofici di questa impostazione sia la dimensione dell’elaborazione teorica.
Si arriva ad una sorta di empirismo anti-speculativo dominato dal mito del metodo e del dato → processo di riduzione progressiva che porta a concentrarsi sulla verifica delle ipotesi e non sull’approfondimento del contesto.
Ciò ha anche contribuito a escludere quegli interrogativi che non fossero immediatamente traducibili in procedure empiricamente controllabili e l’attenzione si è spostata dai problemi dell’operativizzazione dei concetti, ai problemi pratici della rilevazione e dell’analisi di dati, privi di un reotroterra teorico e metodologico.
Qual è la critica maggiore avanzata all’approccio positiva?
Radicalizzazioni e critiche
La critica maggiore che viene avanzata all’approccio positivista è rappresentata dal fatto che esso si appoggia su un assunto difficilmente difendibile, cioè l’assunto che le categorie osservate siano indipendenti da quelle teoriche. Oggi c’è un consenso abbastanza ampio, all’interno della filosofia della scienza, sul fatto che tutte le forme di conoscenza siano storicamente e socialmente determinate, nonché dipendenti dalle teorie utilizzate → corrente della teoria realista della scienza.
Quali sono le principali critiche nei confronti dell’interpretativismo?
Radicalizzazioni e critiche
Molto criticati sono stati i nuovi filoni di riflessione sociologica sviluppatisi a partire dagli anni ‘60 del Novecento, che hanno accentuato il carattere soggettivista dell’originale impostazione di Weber ed hanno inoltre spostato l’attenzione al modo della vita quotidiana e dell’interazione intersoggettiva.
Ciò ha dato ancora più vigore alle due principali critiche di fondo mosse all’interpretativismo:
- L’estremo soggettivismo esclude la possibilità stessa dell’esistenza della scienza, in particolare della scienza sociale
- Esclusione dai propri interessi di quelli che dovrebbero essere per eccellenza gli oggetti della riflessione sociologica, ovvero le istituzioni