7. Gli esperimenti +goodnotes Flashcards
Principio causale
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Esprime la produzione dell’effetto da parte della causa, ad esempio “se C, allora (e soltanto allora) E sempre prodotto da C”.
Di quali elementi empirici dobbiamo disporre per poter corroborare empiricamente un’ipotesi di relazione causale?
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- Covariazione fra variabile indipendente e dipendente: necessario osservare una variazione della variabile indipendente e contemporaneamente una variazione della variabile dipendente
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Direzione della causalità: al variare della variabile indipendente consegue una variazione della variabile dipendente, ma non accade il contrario. È possibile verificarlo in due modi:
- Manipolazione della variabile indipendente da parte del ricercatore
- Criterio della successio temporale: se il ricercatore osserva che la variazione della variabile indipendente precedente la variazione della dipendente
- Controllo delle variabili esterne: dobbiamo poter escludere la variazione, simultanea al variare della variabile indipendente, di altre variabili a essa correlate che potrebbero essere loro stesse le cause del variare della dipendente.
Quali sono le due tecniche di base per controllare empiricamente un’affermazione causale?
L7
- Analisi della covariazione
- Esperimento
Analisi della covariazione
Per controllare empiricamente una affermazione causale
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Una delle due tecniche per controllare empiricamente una affermazione causale.
Si tratta di intervistare un campione di soggetti e fare domande sulle caratteristiche sociodemografiche di base per poi fare domande riguardanti le variabili che si vogliono valutare. Se si trova una correlazione tra le due variabili, non siamo comunque nelle condizioni di affermare che una variabile ne abbia influenzato un’altra, perché non c’è parità di condizioni tra gli intervistati → potrebbe essere una correlazione spuria Per valutare se questo è il caso, il ricercatore può usare due modalità:
- controllo: trasformazione delle variabili estranee in costanti
- depurazione: determinazione per via matematica ed eliminazione degli effetti delle variabili esterne
Esperimento
Per controllare empiricamente una affermazione causale
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È una delle due tecniche per controllare empiricamente una affermazione causale.
Il ricercatore stesso produce i dati da analizzare progettando un esperimento che si avvalga di un campione. In questo caso, se viene individuata una correlazione tra le variabili, non esiste rischio di spurietà perché il campione è stato creato casualmente e le due caratteristiche corrispondono mediamente a quelle dei soggetti componenti.
I due elementi caratterizzati dall’esperimento sono la manipolazione della variabile indipendente e il controllo delle variabili terze.
Da dove nasce l’esperimento scientifico?
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L’esperimento trova le sue prime applicazioni scientifiche nel XVII secolo. Bacone in particolare distingue tra esperienza osservata e esperienza provocata dall’intervento dell’uomo.
Problema fondamentale dell’inferenza causale
Deriva dall’impossibilità di una osservazione simultanea sulla stessa unità Yt (trattamento) e Yc (controllo), da cui discende l’impossibilità di osservare l’effetto di X e Y, e quindi controllare empiricamente la presenza di un nesso causale.
Anche se non è possibile arrivare ad una soluzione empirica definitiva e certa del problema dell’inferenza causale, non è detto che non sia possibile arrivare a delle soluzioni parziali (soluzione scientifica e soluzione statistica).
Soluzione scientifica al problema dell’inferenza causale
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È perseguibile adottando due assunti, che però non sono dimostrabili:
- Assunto dell’invarianza -> consiste nel supporre che una variabile sia stabile nel tempo e che la variabile non risente della rilevazione. In questo modo Yc e Yt non devono essere più rilevate simultaneamente sulla stessa unità.
- Assunto dell’equivalenza -> stabilisce che due unità u e v siano equivalenti, in modo che Yc(u)=Yc(v) e che Yt(u)=Yt(v). In questo modo la rilevazione di Yc viene fatta quando x=t e l’effetto causale sarà dato da Yt(u)-Yc(v) nello stesso tempo
Soluzione statistica al problema dell’inferenza causale
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Gli assunti di invarianza ed equivalenza sono normalmente implausbili nelle scienze sociali. Da un lato perchè le unità di analisi non possono essere assolutamente identiche, e anche perchè è impossibile individuare in maniera univoca quali sono le varibili agenti su una determinata variabile dipendente Y.
La soluzione statistica prevede che ottenere due gruppi di individui statisticamente equivalenti da esporre ai due valori X e Y. I gruppi si ottengono con un processo di randomizzazione e una volta sottoposti a due valori della variabile X e osservando i risultati medi della variabile Y, saremo in grado di quantificare l’effetto causale medio.
Esperimenti di laboratorio
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L’esperimento è il metodo sperimentale che si basa sull’assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi e sulla manipolazione della variabile indipendente.
Gli esperimenti di laboratorio sono caratterizzati dal controllo, nella duplice accezione di possibilità di tener fuori dall’ambiente sperimentale variabili e influenze esterne non desiderate e possibilità da parte del ricercatore di stabilire nei minimi dettagli le condizioni di realizzazione dell’esperimento.
Veri esperimenti
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Esperimenti in cui avviene l’assegnazione di soggetti a gruppi randomizzati
Quasi-esperimento
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Esperimento che non utilizza la randomizzazione per creare confronti dai quali poter inferire gli effetti del trattamento. Il confronto si basa quindi su gruppi non equivalenti, che differiscono tra loro anche per altre caratteristiche, oltre che per il trattamento i cui effetto sono sotto studio.
Quali sono gli elementi caratterizzanti del metodo sperimentale
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- L’assegnazione dei soggetti ai gruppi: la randomizzazione rappresenta la via più sicura per ottenere dei gruppi che differiscano su tutte le variabili solo per piccole variazioni accidentali. Se l’assegnazione causale non è possibile, un criterio alternativo è quello dell’accoppiamento, che consiste nel formare coppie di soggetti identici su caratteristiche rilevanti per poi assegnarle ai due gruppi diversi.
- La manipolazione della variabile indipendente: la variazione della variabile indipendente sullo stesso gruppo di soggetti nel corso del tempo può rappresentare un surrogato della randomizzazione, ma la procedura comporta dei rischi legati ai disturbi provocati dalla ripetizione dello stesso test e dal tempo che intercorre tra i successivi test.
Vantaggi e svantaggi di un pre-test
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Vantaggio: pur non essendo essenziale, aggiunge un controllo sull’equivalenza iniziale dei due gruppi -> particolarmente importante nei gruppi piccoli in cui le differenze accidentali sono elevante.
Svantaggio: può influenzare la risposta del post-test, specialmente se essi sono somministrati a non molta distanza l’uno dall’altro -> può provocare un effetto di interazione tra pre-test e stimolo che può distorcere fortemente l’esperimento.
Disegno sperimentale solo dopo a due o più gruppi
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Disegno sperimentale che si sviluppa in tre fasi: la suddivisione dei soggetti in due gruppi mediante randomizzazione, la manipolazione della variabile indipendente in modo che assuma due stati diversi nei due gruppi, e la rilevazione del valore medio della variabile dipendente nei due gruppi.
È chiamato esperimento “solo-dopo” perchè la variabile dipendente Y è misurata solo dopo l’esposizione allo stimolo sperimentale.