Utero Flashcards
Diversi epiteli nelle porzioni dell’utero
• Epitelio di rivestimento del corpo dell’utero: endometrio = epitelio cilindrico semplice che si approfonda a costituire ghiandole. È costituito principalmente da cellule ciliate e cellule secernenti. Le cellule ciliate facilitano il movimento dei fluidi e delle secrezioni all’interno della cavità uterina, mentre le cellule secernenti producono sostanze nutritive per sostenere un eventuale impianto dell’embrione.
• Epitelio di rivestimento del collo uterino (in corrispondenza dell’istmo cambia)
- endocervice: epitelio cilindrico monostratificato; (in corrispondenza dell’orifizio uterino esterno cambia ulteriormente)
- nella porzione di collo che aggetta in vagina cioè l’esocervice è un epitelio pavimentoso pluristratificato, il quale è più resistente e protegge dall’ambiente acido in vagina.
Struttura parete uterina
• tonaca mucosa (endometrio) poggia direttamente sulla
• tonaca muscolare (miometrio), costituita dalla sovrapposizione di strati con orientamento longitudinale ed uno spesso strato muscolare intermedio costituito da fasci di fibre ad andamento obliquo e circolare.
• tonaca sierosa avventizia detta perimetrio, che lateralmente si accolla a costituire quelle strutture legamentose (legamenti tubo- ovarici) che mantengono la tensione fra le diverse strutture anatomiche e soprattutto mantengono l’utero in asse.
Il punto di passaggio da esocervice a endocervice.
Il punto di passaggio da esocervice a endocervice macroscopicamente lo si chiama orifizio uterino esterno, istologicamente lo si chiama GIUNZIONE SQUAMO-COLONNARE.
Dall’epitelio pavimentoso pluristratificato esocervicale all’epitelio cilindrico monostratificato dell’endocervice il passaggio è molto brusco, tale per cui in corrispondenza di questo orifizio vi è un locus minoris resistentiae che può rappresentare un punto di passaggio per agenti patogeni. In corrispondenza di questo punto c’è uno scalino rappresentato dal dislivello marcato e repentino che si crea tra un epitelio pavimentoso pluristratificato e un epitelio cilindrico monostratificato. Questo dislivello fa sì che questo punto di passaggio possa essere un punto debole sfruttato da agenti patogeni che penetrano.
Stroma dell’endometrio.
È uno stroma specializzato, per la presenza di strutture recettoriali (al pari delle strutture recettoriali presenti nelle cellule epiteliali) che fanno sì che le cellule dello stroma si modifichino in risposta agli stimoli ormonali, al pari di quello che fanno le cellule epiteliali.
Cosa accade durante il PROLASSO dell’epitelio endocervicale nella cavità vaginale e quali sono le cause principali?
Il prolasso endocervicale consiste nello scivolamento dell’epitelio cilindrico monostratificato endocervicale al di là dell’orifizio uterino esterno, dando luogo a un’area circonferenziale periorifiziale rivestita da questo epitelio cilindrico monostratificato in sede vaginale. Questo tipo di epitelio essendo inadatto al pH acido vaginale, va incontro a metaplasia, trasformandosi in epitelio pavimentoso pluristratificato per proteggersi.
Cause comuni del prolasso sono flogosi reiterate o gravidanze a termine con parto naturale.
Cosa sono le cisti di Naboth e come si formano?
Le cisti di Naboth sono cisti formate dall’ostruzione dei dotti escretori delle ghiandole endocervicali trascinate in vagina durante il prolasso. La metaplasia dell’epitelio endocervicale causa l’occlusione dei dotti, portando a atrofia ghiandolare o dilatazione con accumulo di secreto. Nel secondo caso (dilatazione) si formano le cisti di Naboth.
Le cisti di Naboth sono considerate parafisiologiche, talvolta visibili come piccoli rilievi palpabili sul collo uterino, ma prive di significato patologico evolutivo.
Come si rileva la metaplasia nell’esocervice associata al prolasso e qual è la differenza tra epitelio nativo e metaplastico?
La metaplasia può essere rilevata con la soluzione di Lugol (iodio-iodurata), che si lega al glicogeno. Passando un tampone imbevuto di Lugol intorno al collo uterino, l’epitelio piatto pluristratificato nativo, che produce glicogeno, si colorerà, mentre la parte metaplastica, incapace di produrre glicogeno, resterà incolore.
Questa differenza indica che l’epitelio nativo affronta l’acidità vaginale grazie alla produzione di glicogeno, mentre l’epitelio metaplastico, pur formando una barriera fisica, non ha la stessa capacità.
Cos’è l’EROSIONE DELLA PORTIO?
l’erosione della portio fa riferimento ad un momento in cui il prolassamento è già avvenuto e la metaplasia non si è ancora definita: la mucosa periorifiziale appare fortemente arrossata, tanto da sembrare erosa: l’arrossamento non è conseguenza di una flogosi ma del fatto che l’epitelio monostratificato, essendo sottile, lascia trasparire maggiormente i vasi sottostanti. Non è una vera erosione perché non c’è sanguinamento!
Differenze Istologiche tra Cervicite Acuta e Cronica
- Cervicite Acuta: La mucosa appare arrossata ed edematosa. L’infiammazione acuta coinvolge principalmente polimorfonucleati (soprattutto neutrofili) che, richiamati al sito di infezione, rilasciano il contenuto dei granuli danneggiando l’epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzante dell’esocervice. Istologicamente, si evidenzia il danno epiteliale e l’aumento della permeabilità vascolare, con capillari visibili come puntini rossi (segno del rossore tipico della flogosi acuta).
- Cervicite Cronica: Nelle forme croniche, l’infiltrato è prevalentemente costituito da linfociti, che indicano una flogosi persistente. I linfociti non sono normalmente presenti nell’endocervice (comparto ghiandolare), quindi la loro presenza segnala un’infiammazione. In corso di infiammazione cronica, i linfociti possono aggregarsi in strutture follicolari e causare edema interstiziale.
Come mai prima il cancro alla cervice uterina aveva una elevata mortalità e oggi non più?
Grazie al PAP test oggi si diagnosticano lesioni in fase molto precoce e precancerosa, così da evitare che si sviluppi il cancro alla cervice uterina che molto rapidamente invade e infiltra retto e vescica, portando a interventi mutilanti.
* Si stima che la progressione da infezione da HPV a cancro invasivo richieda dai 10 ai 15 anni. Grazie al Pap test oggi si è in grado di “pescare quei polipi”.*
Un altra ragione è la scoperta della causa del cancro alla cervice: HPV e le misure prese di conseguenza…
Cosa sono le lesioni intermedie della cervice uterina causate da HPV e quali sono le implicazioni del loro trattamento chirurgico ripetuto?
Le lesioni intermedie della cervice uterina sono alterazioni cellulari provocate da HPV ad alto rischio, che possono progredire verso il cancro se non trattate. Identificabili tramite screening, possono essere rimosse chirurgicamente (es. conizzazione, LEEP) per interrompere l’evoluzione del processo. Tuttavia, queste lesioni tendono a recidivare, richiedendo resezioni ripetute che, a lungo termine, alterano la funzione fisiologica della portio cervicale, come la produzione di muco cervicale e la funzione di barriera, causando possibili effetti collaterali come cicatrici, stenosi cervicale e rischi in caso di gravidanza.
Quando si vede una lesione nella cervice uterina, cosa si fa per conosce il ceppo virale che ha infettato la cervice, e perché è importante?
Si fa la biopsia e si utilizza la p16 come marcatore: se è positiva indica un’infezione da ceppo ad alto rischio ed in questo caso è necessaria la tipizzazione del ceppo virale.
Distinguere tra infezione da ceppo ad alto o basso rischio è importante perché:
1. se si ha un genotipo 16 o 18 la lesione viene rimossa, l’indicazione è fare una conizzazione.
2. da questo dipende il follow-up successivo all’intervento, più ravvicinato nel caso del ceppo ad alto rischio.
infezione da HPV e dei suoi effetti sui meccanismi cellulari
- Penetrazione di HPV nella cervice uterina, solitamente nella zona di trasformazione (tra endocervice ed esocervice), e raggiunge gli strati basali dell’epitelio.
- All’interno delle cellule epiteliali infette, l’HPV esprime le proteine virali E6 ed E7, cruciali per l’evasione dei meccanismi di controllo cellulare.
- la proteina E6 di HPV interagisce con la proteina p53 (nota come “guardiano del genoma”) e ne causa la degradazione. Poiché p53 non è più funzionale, non può indurre l’apoptosi in caso di anomalie cellulari, favorendo così la sopravvivenza delle cellule danneggiate.
- la proteina virale E7 inattiva pRb (proteina del retinoblastoma), spingendo la cellula a continuare il ciclo cellulare senza controllo e a restare in fase di sintesi (S), in modo da consentire la replicazione del genoma virale. - A causa dell’inattivazione di pRb da parte di E7, si verifica un’iper-espressione di p16, una proteina regolatrice cellulare. p16 diventa un marcatore importante nelle biopsie, poiché la sua positività suggerisce un’infezione da HPV, specialmente da ceppi ad alto rischio.
Effetto Complessivo: Immortalizzazione della Cellula. La cellula continua a replicarsi senza morire, accumulando anomalie genetiche che possono portare allo sviluppo di lesioni pre-neoplastiche o neoplastiche di alto grado.
Cosa distingue una cellula infetta da un ceppo di HPV ad alto rischio da una infetta da un ceppo a basso rischio?
• I ceppi ad alto rischio integrano immediatamente il loro genoma nel DNA della cellula ospite determinando il blocco della p53.
• Nelle forme a basso rischio ciò non accade, o comunque avviene più tardivamente: il genoma virale è in forma episomica all’interno del citoplasma cellulare, disponendosi concentricamente rispetto al nucleo formando così un alone perinucleare. Questo conferisce alla cellula infettata un aspetto morfologico caratteristico chiamato coilocitosi; la cellula infettata prende il nome di coilocita.
Condilomi
Sono lesioni (piani o acuminati) localizzate nella cervice uterina, in particolare nella zona di trasformazione, di solito dovute all’infezione da ceppi a basso rischio di HPV (6 e 11).
Costituiti da coilociti: binucleazione, alone perinucleare, alterazione N/C.
- Nella donna sono lesioni stabili che non evolvono, ma che verranno comunque rimosse.
- Nell’uomo si trovano nella zona perineale e possono evolvere in carcinoma squamoso del pene anche rapidamente.