Nefro e Uro Flashcards

1
Q

MACROSCOPICAMENTE quali patologie sono indistinguibili rispetto al carcinoma renale a cellule chiare?

A

L’angiomiolipoma e la pielonefrite xantogranulomatosa.

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2
Q

Perché non è infrequente riscontrare localizzazione di carcinoma renale a cellule chiare in sede cardiaca🫀?

A

Perché questo carcinoma prolifera in modo caratteristico a livello della vena renale, e da lì le cellule possono giungere alla vena cava e poi all’atrio destro del cuore.

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3
Q

MICROSCOPICAMENTE 🔬 quale patologia entra in diagnosi differenziale con il carcinoma renale a cellule chiare?

A

Il carcinoma cromofobo, per la colorazione eosinofila delle cellule. Per distinguerli si ricorre all’immunoistochimica.

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4
Q

I marcatori maggiormente utilizzati nel rene sono:

A
  • RCC (renal cell carcinoma), antigene legato al carcinoma renale
  • La vimentina
  • La pancheratina
  • Il CD10 (marker tubulare prossimale)
  • PAX 8
  • CAIX (Anidrasi carbonica)
  • HIF-1-alfa che è espressione del danno genetico
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5
Q

Come sono le cellule nel carcinoma renale a cellule chiare?

A

Le cellule sono chiare a causa dell’abbondanza di lipidi intracitoplasmatici e di glicogeno. Un’attenta ispezione rivela che molte cellule “mancano” del nucleo perché essendo cellule molto grandi il piano di sezione non ha beccato il nucleo.

La caratteristica di essere chiaro (d.d. angiomiolipoma) negli stadi avanzati della sua differenziazione la perde in favore di un citoplasma che diventa francamente eosinofilo (d.d. carcinoma cromofobo).

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6
Q

Quanti sono gli strati di cellule nella MUCOSA UROTELIALE?

A

La mucosa uroteliale è costituita da 7 strati cellulari, che si possono valutare contando le cellule a clava, intersecate tra le cellule basali e sfalsate nei vari strati.

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7
Q

Che tipo di epitelio è l’urotelio?

A

L’urotelio (o epitelio di transizione) è un tipo di epitelio piatto pluristratiicato modificato, ovvero un epitelio mucoso e specializzato che riveste le vie urinarie. È costituito da cellule: basali, a clava, e a ombrello. Queste ultime sono quelle che cambiano morfologia, cioè “si aprono”, nel momento in cui la vescica si riempie, al fine di impermeabilizzare la parete dell’organo.

Nelle cistiti croniche questo epitelio può andare incontro a metaplasia e diventare epitelio squamoso.

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8
Q

Cosa sono i nidi di Von Brunn?

A

Sono delle invaginazioni dell’urotelio presente in vescica, che non hanno nessun significato patologico (è una condizione fisiologica) fin quando le cellule in fondo all’invaginazione rimanendo incastrate vanno incontro a necrosi oppure si aprono dando luogo a formazioni cistiche, che possono avere forma simil-ghiandolare (cistite ghiandolare) o no (cistite cistica).

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9
Q

Quali sono le caratteristiche della displasia nell’urotelio?

A

La displasia nell’urotelio si caratterizza per variazioni a livello nel nucleo cellulare (displasia lieve: cromatina granulare e N/C aumentato; displasia moderata +; displasia grave: aumento volume e +).
Inoltre si guarda anche alla presenza di mitosi (che fisiologicamente non si dovrebbero trovare) e all’eventuale disposizione delle cellule in mitosi, che fisiologicamente dovrebbero essere quelle degli strati basali.

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10
Q

Perché le lesioni a livello della vescica nel contesto di cancro si definiscono POLICRONOTOPICHE?

A

Perché si presentano lesioni diverse (infiltranti, non, a basso rischio, ad alto rischio…), in diverse aree della vescica, e a distanza di tempo.
Questo fa sì che il pz vada incontro a recidive e che difficilmente si abbia una risoluzione definitiva della patologia.

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11
Q

Immunoistochimica displasia e carcinoma in situ vescicale

A
  • CK20: fisiologicamente nelle cellule a ombrello; in displasia negli strati più profondi; in carcinoma in situ in tutti gli strati.
  • CD44: fisiologicamente solo nelle cellule basali; in displasia e in carcinoma in situ assente.
  • p53 e p16: fisiologicamente negativi; in displasia spesso + e in carcinoma in situ sempre +.
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12
Q

Quali sono le differenze isto-morfologiche tra cistiti acute e croniche?

A
  • agenti patogeni
  • infiltrato cellulare: polimorfonucleati in acute, linfociti plasmacellule monociti e macrifagi in croniche
  • ulcerazione in acute, fibrosi sclerosi e metaplasia squamosa in croniche.
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13
Q

Cos’è la DISPLASIA dell’urotelio?

A

È una lesione piana, non invasiva. Macroscopicamente non è distinguibile dall’iperplasia, ma citologicamente e istologicamente è caratterizzata da cellule con morfologia alterata […] anche se non necessariamente aumentate di volume. Sono presenti atipie ma ancora non sono dotate di malignità (seppur possano evolvere in neoplasie).

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14
Q

Da cosa dipende la eventuale asportazione radicale della vescica in caso di lesioni papillari?

A

Dipende dal grado di infiltrazione di queste lesioni.

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15
Q

Nel contesto dell’urotelio della vescica, cosa distingue un papilla (papilloma) da una pseudo-papilla?

A

La differenza tra queste due entità (entrambe blande) è che:
- la PAPILLA vera è costituita da un asse fibrovascolare (visibile in sezione di taglio dell’asse corto della papilla) rivestito da urotelio normale;
- la pseudo-papilla è invece un’iperplasia papillare dell’urotelio, in assenza dell’asse fibrovascolare.

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16
Q

Osservando una lesione nella mucosa uroteliale, perché è importante riconoscere l’asse fibro-vascolare?

A

Perché l’asse fibrovascolare permette di classificare la lesione come papillare piuttosto che solida, e a prescindere dal grado di atipia, un carcinoma papillare avrà un prognosi migliore rispetto a un carcinoma solido!

Attenzione, perché se invece si trovano assi fibrovascolare in una neoplasia solida, questi al contrario qui hanno valore prognostico più aggressivo.

17
Q

Quando si usa l’immunoistochimica nell’ambito dei carcinomi papillari uroteliali?

A

Tendenzialmente la colorazione con ematossilina-eosina è sufficiente per la diagnosi che è morfologica. Tuttavia l’IHC puo essere utile quando i fasci muscolari essendo infiltrati hanno una morfologia talmente alterata da non rendere ben distinguibile se si tratti di infiltrazione di muscularis mucosae (T1) o della tonaca muscolare propria (T2).
I marcatori che si utilizzano sono Desmina e SMA (actina muscolo liscio) che si trovano sulle cellule muscolari lisce.

18
Q

Quali sono i fattori prognostici per il carcinoma papillare uroteliale?

A

I fattori prognostici per il carcinoma papillare uroteliale sono:
- grado (alto o basso)
- istotipo
- infiltrazione (T1 se infiltra la lamina propria, T2 tonaca muscolare propria).

si decide se asportare la vescica in maniera radicale in base all’infiltrazione (T2). Tenendo in considerazione che l’infiltrazione prescinde dal grado, cioè che tumori di basso grado possono essere infiltranti e tumori di alto grado possono essere ancora contenuti in lamina propria.

19
Q

Nell’ambito dei tumori vescicali, a cosa serve la citologia (e quindi l’ESAME DELLE URINE)? E che tipi di cellule ci si aspetta di trovare?

A

La citología è orientativa, é di supporto, ed è utile per lo screening post-chirurgico.
Nell’esame delle urine, le cellule che FISIOLOGICAMENTE si possono trovare sono:
- cellule a ombrello (piccole e binucleate, che si possono raggruppare)
- cellule delle basse vie urinarie, dove l’urotelio diviene piatto e squamoso (epiteliali ampie, squamose).

In caso di carcinoma papillare di alto grado ci si aspetta di trovare:
- cellule con nuclei ipercromici,
- grandi gruppi di cellule
- fronde papillari superficiali (eventualmente con asse fv riconoscibile).

Scovare il carcinoma papillare di basso grado è molto difficile mediante l’esame delle urine, perché non sono presenti le modificazioni marcate dell’alto grado. Se si dovessero trovare delle cellule con alterazioni più o meno presenti, queste si chiameranno AUC (cellule uroteliali atipiche).

20
Q

Come si fa la stadiazione dei tumori uroteliali?

A

pTIS: carcinoma in situ (confinato nell’urotelio)
pTa: carcinoma in situ papillare
pT1: infiltra lamina propria
pT2a e pT2b: infiltra gli strati superficiali muscolari
pT3a: infiltra gli strati profondi muscolari
pT3b: arriva al grasso periviscerale
pT4: oltrepassa la capsula.