Mammella Flashcards

1
Q

l’associazione neoformazione mammaria = cancro della mammella è valida?

A

No. Una tumefazione della mammella può essere legata a molteplici condizioni diverse:
- ectasia duttale,
- mastopatia diabetica (lesioni nodulari legate alle conseguenze della malattia diabetica),
- mastite da silicone,
- amiloidosi,
- vasculite,
- mastiti nodulari granulomatose,
- necrosi adiposa,
- necrosi emorragica,
- infarto emorragico,
- lesioni infiammatorie che si possono sviluppare durante la gravidanza,
- mastite plasmacellulare.

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2
Q

Cos’è che conferisce durezza al nodulo mammario?

A

Nel cancro è il cancro, nelle reazioni flogistiche la risposta fibrotica dello stroma.

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3
Q

MASTOPATIA FIBROCISTICA

A

È una condizione para fisiologica (9 donne su 10 presentano un certo grado di questa patologia).
Si caratterizza per strutture duttulo-lobulari rivestite da epitelio apocrino.

Comprende:
- cisti maggiori (ricoperte da un singolo strato epiteliale cubico appiattito) e minori (doppio strato ep cubico spesso) visibili all’istologia come dilatazioni cistiche
- infiltrato flogistico rappresentato principalmente dai linfociti disposti nell’interstizio e attorno ai dotti dilatati.
- fibrosi stromale (le piccole cisti sono rivestite da stroma fibroso)
- metaplasia apocrina (cellule più grandi, con citoplasma ampio e granulare, nuclei tondi e nucleoli prominenti, e attività secretiva)
- adenosi = iperplasia, proliferazione strutture ghiandolari
- iperplasia epiteliale.

Ha una prognosi sempre benigna! Non evolve mai e non aumenta il rischio di K.

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4
Q

Nella mastopatia fibrocistica, qual è il meccanismo attraverso il quale da una situazione semplicemente di dotti dilatati o costituzione di cisti si arrivi alla fibrosi stromale, e alla presenza di questo infiltrato flogistico?

A
  1. Fenomeni ostruttivi duttali possono determinare la genesi di cisti da ritenzione,
  2. l’aumentare del volume di quest’ultima ne può causare la rottura, con fuoriuscita del materiale proteico e
  3. scatenamento di flogosi cronica circostante che causa
    dolore e
  4. fibrosi consequenziale.
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5
Q

Come si può presentare l’adenosi?

A

L’adenosi può essere:
- semplice (con solo aumento degli acini duttali), o sclerosante (con anche addensamento dello stroma con distorsione delle strutture ghiandolari ~~> il che simula un K)
- con microcalcificazioni
- microghiandolare (ghiandole mammarie assumono una disposizione atipica, disorganizzata nel tessuto adiposo, e si perde il doppio strato ~~> il che simula un K

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6
Q

Perché si potrebbe confondere l’adenosi SCLEROSANTE con il cancro infiltrante? E cosa permette di distinguerli?

A

Confusione: Nell’adenosi sclerosante, la presenza di stroma reattivo e rigido può simulare un carcinoma infiltrante (caratterizzato da ghiandole neoplastiche che infiltrano lo stroma).
La reazione dello stroma, che si irrigidisce per respingere l’infiltrazione, può far sembrare simili le due condizioni.

Differenza chiave: Nell’adenosi sclerosante vi è il doppio strato epiteliale, mentre nel carcinoma il monostrato epiteliale causato dalla rottura della membrana basale. L’assenza del doppio strato è un segno d’infiltrazione.
Diagnosi: Un’immunoistochimica con citocheratina 5 può confermare la presenza o l’assenza del doppio strato epiteliale, distinguendo l’adenosi sclerosante (benigna) dal carcinoma infiltrante.

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7
Q

Perché si potrebbe confondere l’adenosi MICROGHIANDOLARE con il cancro infiltrante? E cosa permette di distinguerli?

A

Confusione: Nell’adenosi microghiandolare, la presenza di ghiandole sparse nell’adipe può somigliare a un carcinoma infiltrante.

Differenza chiave: L’adenosi microghiandolare è priva di fibrosi reattiva, poiché lo stroma accoglie le ghiandole senza reagire. Nel carcinoma, lo stroma reagisce e tenta di respingere l’infiltrazione.
N.b. Solo nelle prime fasi del k effettivamente si potrebbe trovare stroma che ancora non ha reagito diventando fibrotico, però è veramente raro intercettare i cancri in questi momenti

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8
Q

Qual è l’unico elemento che costituisce la mastopatia fibrocistica che potrebbe avere un rischio di evoluzione in carcinoma mammario?

A

L’iperplasia epiteliale, soprattutto quella atipica ma anche quella usuale.
L’iperplasia duttale atipica prevede il riempimento solido dei dotti che appaiono espansi e completamenti ripieni di cellule.
I nuclei sono voluminosi, irregolari, ipercromici , con distribuzione disomogenea della cromatina e nucleoli di media taglia.
Singolarmente sono cellule con carattere di malignità, ma è mantenuto il background benigno per la presenza dello strato mioepiteliale.

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9
Q

Qualora l’istologia non fosse molto chiara, come si può differenziare l’iperplasia duttale tipica/atipica dal carcinoma mammario?

A

Bisogna individuare lo strato mioepiteliale (doppio strato). Se non è molto evidente ci si aiuta con l’IHC: si colorano le cellule dello strato mioepiteliale per vedere se sia stato salvaguardato, con citocheratine ad alto peso molecolare (la citocheratina 5, la CK14, o la 34Beta E12) che devono dare
- positività a mosaico (a sale e pepe) diffusa nell’iperplasia duttale usuale
- positività nell’iperplasia duttale atipica
- negatività nel K.

Si farà anche una colorazione per gli estrogeni che darà una
- positività “patchy” (a chiazze) nell’iperplasia duttale usuale
- pattern uniforme di positività in iperplasia duttale atpica
- variabile in K.

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10
Q

Come aiuta l’immunoistochimica a distinguere K infiltrante, K in situ intraduttali, e lesioni benigne nella mammella?

A

Colorazioni immunoistochimiche:
> Cellule luminali: CK7, CK8 / 18, ER
> Cellule mioepiteliali: SMA, p63, calporin, HHF35, CK56
> Membrana basale: laminin e collagene tipo IV.

La persistenza dello strato di cellule mioepiteliali e/o della membrana basale contraddistingue le lesioni benigne e le neoplasie in situ.

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11
Q

Fibroadenoma nelle giovani.

A

Quello giovanile è più precoce e molto più grande, componente stromale maggiormente cellulata, iperplasia duttale florida all’interno del fibroadenoma.
Insieme alla mastopatia fibrocistica, il fibroadenoma è la lesione più frequente nella mammella, caratteristico in donne con un range di età compreso tra i 20-35 anni

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12
Q

Fibroadenoma - Pericanalicolare vs. Intracanalicolare

A

Fibroadenoma Pericanalicolare
Lo stroma cresce attorno alle ghiandole senza comprimerle.
Le ghiandole mantengono una forma tubulare normale, con lumi aperti e regolari, separati dallo stroma espanso.

Fibroadenoma Intracanalicolare
Lo stroma è abbondante e comprime i dotti.
Le ghiandole appaiono compresse, allungate e distorte, con spazi luminali ridotti e a forma lineare.

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13
Q

Tumore filloide

A

tumore di grosse dimensioni, >5cm , che cresce se non trattato (rapida crescita)
si manifesta in donne di qualsiasi età, soprattutto quelle intorno ai 50 anni.
enormi cavità cistiche e stroma ricco di cellule che possono presentare atipia.
(Generalmente) benigno; borderline; o maligno in base a: atipia stromale, cellularità stromale, sovracrescita stromale, mitosi, margini, elementi eterologhi maligni.

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14
Q

Come si distingue un fibroadenoma da un tumore filloide considerando che alla mammografia appaiono simili?

A

è preferibile fare una biopsia escissionale (rimozione completa della lesione).
Non si fa la core biopsy perché con questa si preleva solo una piccola parte del tessuto, che potrebbe non contenere le informazioni necessarie per distinguere tra fibroadenoma e tumore filloide (come le cisti! Che caratterizzano il filloide) considerato anche che entrambe le lesioni hanno una componente fibroepiteliale simile.

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15
Q

Come sono le cellule nella malattia di Paget?

A

Sono cellule atipiche che si trovano nell’epidermide (mentre il derma si vedrà infiltrato e con infiammazione) e hanno:
- citoplasma ampio e chiaro
- nucleo vescicolare centrale e grande
- nucleolo prominente.

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16
Q

Perché è necessario fare d.d. tra malattia di Paget e melanoma, e come si fa?

A

È necesario perché le cellule che si riscontrano sono in entrambi i casi cellule con aspetto epitelioide ecc.
La d.d. si fa con IHC:
• le cellule del melanoma saranno positive a Melan-A;
• le cellule della malattia di Paget saranno negative a Melan-A ma positive agli estrogeni!!

17
Q

Quali sono le teorie patogenetiche alla base della malattia di Paget?

A
  • Migrazione delle cellule dai carcinomi duttali in situ fino all’epidermide (n.b. Il 95% di malattia di Paget si associa a K duttale…)
  • Estensione: un carcinoma duttale si estende fino all’epidermide;
  • Trasformazione in situ di cellule ghiandolari già presenti nell’epidermide.
18
Q

Qual è il problema degli estrogeni relativamente al cancro?

A

l’iperestrogenismo predispone tutti gli organi che sono ormono-responsivi ad un’incrementata attività mitotica (sono infatti ormoni mitogeni), con tutti i danni che si possono accumulare e
che possono essere responsabili dell’insorgenza del carcinoma.

19
Q

Qual è la differenza tra una neoplasia mammaria duttale in situ e una infiltrante?

A

Entrambe esistono sotto forma di strutture duttali, ma
> quello in situ si sviluppa all’interno di un dotto originario in cui il contenimento basale è
ancora garantito dal mantenimento della membrana basale (succede tutto al suo interno, il dotto è integro, non si è aperto).
> nel k infiltrante invece le cellule neoplastiche che si accumulano nel dotto hanno acquisito la capacità di rompere la membrana basale e fuoriescono dal dotto stesso, INFILTRANO LO STROMA circostante aggregandosi in PICCOLI DOTTI INFILTRANTI, che differiscono dal dotto originario per il fatto che non hanno più la membrana basale!!! La malignità è data dal fatto
che, nonostante si riaggreghino a fare il dotto, non hanno più una contenzione.

20
Q

Progressione tumorale nel K duttale e lobulare.

A
  1. iperplasia duttale florida
  2. iperplasia duttale atipica
  3. carcinoma duttale in situ (CDIs)
  4. carcinoma duttale infiltrante (CDI o CDInfiltrante)

Analogamente, per il carcinoma lobulare:
1. iperplasia lobulare atipica
2. carcinoma lobulare in situ (CLIs)
3. carcinoma lobulare infiltrante (CLI o CLInfiltrante)

21
Q

Carcinoma Mammario in Situ - Diagnostica e Rilevamento

A
  • La maggior parte dei carcinomi mammari in situ non è palpabile e viene rilevata principalmente tramite mammografia (sensibilità 98%) grazie alle microcalcificazioni caratteristiche.
  • meno frequentemente si presenta come massa palpabile o con coinvolgimento del capezzolo (Malattia di Paget)!
  • Diagnosi confermata tramite esame istologico del tessuto mammario ottenuto da biopsia.
22
Q

Quali sono le categorie del Carcinoma Duttale In Situ?

A

comedonico: di alto grado. Presenta cellule pleomorfe, con marcate atipie nucleari, e al centro della lesione aree di necrosi giallastre.

non comedonico: di basso grado. Cellule con nuclei monomorfi piccoli e regolari. Possibili aggregazioni: papillare, micropapillare, solida, cribrosa.

23
Q

Quali sono le differenze tra CDIs comedonico e non comedonico in termini di prognosi? E quali son i fattori prognostici legati alla recidiva locale?

A

Il rischio di evolvere in K infiltrante è maggiore nel CDIs comedonico, infatti la maggior parte delle volte in cui si riscontra questa lesione, là si trova adiacente a zone in cui vi è già K infiltrante.

RECIDIVA LOCALE
- Il tempo in cui recidivano è di solito 15 anni per il non comedonico e 5 anni per il comedonico.
- la forma in situ ricorre come recidiva ma si affianca alla forma invasiva!!!
- gli elementi che sono sia predittori di recidiva locale sia fattori prognostici sono: margini chirurgici positivi, età < 45, alto grado nucleare, comedonecrosi, grandi dimensioni

24
Q

fattori prognostici del carcinoma duttale infiltrante

A

• L’invasività
• Il diametro: il cutoff è di 2 cm
• Assenza di metastasi ascellari
• Il grading
• Lo stato recettoriale (E/P)
• L’indice di proliferazione
• Lo status del C-erb B2

25
Q

Grading Carcinoma duttale invasivo.

A

Si basa su 3 parametri cui si attribuisce un punteggio da 1 a 3.
Formazione tubolare (1 se >75%; 2 se 75-10%; 3 se <10%)
Pleomorfismo nucleare
Mitosi x campo.

I punteggi si sommano e si ha il grado
G1: da 3 a 5
G2: da 6 a 7
G3: da 8 a 9.

26
Q

Quali sono i fattori predittivi di risposta alla terapia nel carcinoma duttale invasivo?

A
  • positività a recettore di estrogeni: Tamoxifene (risposta positiva in 3/4 casi),
  • negatività di ER ma positività a recettori progesterone: prognosi peggiore,
  • basso grado Ki67: prognosi migliore,
  • iperespressione HER-2 (cioè punteggio +3): è più aggressivo ma relativa positività x Trastuzumab e Lapatinib.
27
Q

Qual è la caratteristica della citoarchitettura del Carcinoma Lobulare (che lo distingue dal CDI)?

A

Il determinante che differenzia il carcinoma duttale e quello lobulare è la tendenza alla scarsa coesione intercellulare della forma lobulare, dovuta alla perdita genetica della proteina E-caderina, responsabile di legami intercellulari.
Istologicamente nel CLI le cellule tumorali sono disposte in fila indiana (filiere), disperse in uno stroma fibroso oppure disposte in anelli concentrici intorno ai dotti mammari (sembra
il bersaglio delle freccette).
Nel CLIs le cellule proliferano riempiendo ed espandendo gli acini dei lobuli.
Le cellule sono classicamente piccole e monomorfe, globoidi, spesso con vacuoli citoplasmatici e comune è la presenza di cellule ad anello con castone.

28
Q

Grading CLI

A

Nel carcinoma lobulare non vale il sistema di gradazione proposto per il carcinoma duttale, perché
uno dei parametri valutati era proprio la formazione di tubuli (formazione tubulare) che qui è as-
sente. Non si tratterà più di un grading combinato, ma di un grading nucleare: si valuta se si tratta
di G1, G2 o G3 in base all’atipismo cellulare.

29
Q

Quando si utilizza IHC per disnguere CDI da CLI?

A

Se si vedono i dotti non c’è dubbio sul tipo di tumore che si sta osservando in quanto questi sono
assenti nel lobulare.

Se è un caso dubbio, cioè si è davanti ad un tumore scarsamente differenziato, si fa la reazione immunoistochimica per la E-caderina (anticaderina monoclonale): nel duttale è mantenuta, quindi attorno ad ogni singola cellula la reazione immunoistochimica è positiva; nel lobulare, invece,
non avendo più la proteina, la reazione risulterà totalmente negativa.

30
Q

Al di là di CDI e CLI, quali sono gli altri tipi di carcinomi mammari e cosa li caratterizza principalmente?

A

K midollare: cellule organizzate in lamine e flogosi abbondante (linfociti intratumorali) periferica alla massa neoplastica.
K mucinoso: consistenza gelatinosa per abbondante materiale mucoide in cui fluttuano cellule singole o in nidi.
K tubulare: piccoli tubuli ghiandolari dispersi in stroma fibroso, manca lo strato mioepiteliale ma è molto piccolo e ben differenziato (G1).
K infiammatorio: recidiva in donne mastectomizzate con prognosi infausta. È una linfoangiosi neoplastica che interessa i vasi linfatici dermici, quindi la cute.

31
Q

Mestasi linfonodali in carcinoma mammario.

A

Macrometastasi linfonodali: > 2 mm. Impongono rimozione cavo ascellare.
Micrometastasi: < 2 mm. Solo in casi dubbi usare IHC. No rimozione cavo ascellare.
Submicrometastasi: ITC o cluster < 0,2 mm. Si distinguono con IHC.

32
Q

Metastasi a distanza in CDI e CLI.

A

CDI: Polmoni, Ossa, Cervello, Surreni, Fegato.

CLI: Peritoneo, Retroperitoneo, Leptomeningi, Ovaio e Utero, Tratto gastrointestinale.

33
Q

Carcinomi della mammella classificati per profilo molecolare

A

Luminal-A
- marcatore: ER PR +, HER2 -, basso indice di proliferazione.
- terapia: ormonale (es. tamoxifene).
- prognosi: Migliore tra i sottotipi; tumore meno aggressivo e ben differenziato.

Luminal-B (HER2 negativo)
- marcatore: ER PR +, HER2 -, alto indice di proliferazione.
- terapia: ormonale e/o citotossica (chemioterapia).
- prognosi: Moderatamente aggressivo, più elevato rischio di recidiva rispetto a Luminal-A.

Luminal-B (HER2 positivo)
- marcatore: ** ER PR HER2 +**, con qualunque indice di proliferazione.
- terapia: endocrina, terapia citotossica, e anti-HER2 (es. trastuzumab).
- prognosi: Più aggressivo rispetto a Luminal-A; buona risposta terapeutica grazie alla possibilità di combinare terapie.

Non-Luminal (HER2 positivo)
- marcatore: HER2 +, recettori estro-progestinici negativi.
- terapia: Terapia anti-HER2 associata alla terapia citotossica.
- prognosi: Prognosi meno favorevole; più aggressivo, ma risposta terapeutica possibile grazie ai trattamenti anti-HER2.

Triplo Negativo (Basal-like)
- marcatore: Negativi per HER2 e recettori ormonali (estro-progestinici).
- terapia: citotossica (chemio) e immunoterapia (es. PD1-PD-L1 inibitori).
- prognosi: Prognosi più sfavorevole; tumore molto aggressivo e alta probabilità di recidiva.