Tessuto nervoso Flashcards

1
Q

Quali sono le funzioni del sistema nervoso?

A

Il SN svolge tre funzioni:
• Sensoriale: dei recettori rilevano stimoli interni/esterni al corpo e li trasmettono a terminazioni
nervose afferenti (sensitive) del SNC;
• Di integrazione, elaborare l’informazione sensoriale e predispone una risposta adeguata;
• Motoria, allo stimolo sensoriale può seguire una risposta delle fibre nervose efferenti (motorie):
movimento.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Da quali popolazioni cellulari e’ composto?

A

È formato da due popolazioni cellulari:
• Neuroni, caratterizzati dalla loro eccitabilità (capacità di reagire a stimoli trasformandoli in impulsi
nervosi) e conducibilità (capacità di propagare gli impulsi);
La trasmissione ad altre cellule avviene attraverso contatti specializzati chiamati sinapsi.
• Cellule della neuroglia, che svolgono funzioni trofiche e di controllo dell’attività neuronale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Come si forma il SN?

A

La formazione del tessuto nervoso si realizza tramite una sequenza di fasi: induzione del neuroectoderma,
formazione e suddivisione in regioni del tubo neurale, neurogenesi, migrazione e differenziamento delle
cellule neuronali e gliali, formazione e maturazione delle sinapsi, riduzione del numero delle cellule neuronali
e mielinizzazione degli assoni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Come si suddivide il SN?

A

Il sistema nervoso si divide in:
1. Sistema Nervoso Cerebro-spinale, a sua volta diviso in :
- SN Centrale, costituito da encefalo e midollo spinale
- SN Periferico, costituito da nervi cranico e spinali, gangli sensitivo ed organi di senso
2. Sistema Nervoso Autonomo, a sua volta diviso in:
- SN Parasimpatico
- SN Simpatico
- SN Enterico

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Che cos’e’ il neurone?

A

Il neurone è l’unità funzionale del sistema nervoso. Nella corteccia cerebrale ne sono contenuti circa 20
miliardi).
È in grado di recepire cambiamenti esterni o interni al corpo e di stimolare altri neuroni o cellule effettrici,
formando un sistema di azione e reazione.
È formato da un corpo cellulare, detto pirenoforo, da cui si estendono dei prolungamenti, i neuriti.
I neuriti si dividono in:
• Dendriti: più numerosi e ricevono le informazioni;
• Assoni: unico, trasmette.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Quali sono le caratteristiche del pirenoforo?

A

Il pirenoforo ha grandezza variabile: da 4μm fino a 100μm. Forma variabile (piramidale o stellata o sferica).
Il nucleo è sferico e contiene cromatina dispersa, insieme ad un nucleolo prominente. Nel sesso femminile è
rivelabile la cromatina sessuale come un corpo denso alla periferia del nucleo, detto corpo di Barr.
Nel citoplasma (detto pericario) sono presenti tutti i comuni organelli, tra cui spiccano i corpi di Nissl, o
sostanza tigroide, ovvero aggregati di cisterne del RER e poliribosomi liberi.
Sono presenti anche gocciole lipidiche e granuli di pigmento, in particolare di lipofuscina (bruno-dorato) che
rappresenta l’accumulo nei lisosomi di molecole di degradazione.
Gli organelli sono rari nel cono d’emergenza, parte di citoplasma da cui origina l’assone. (rari anche per tutta
la lunghezza dell’assone)
Sono presenti neurofibrille, formati dal raggruppamento di neurofilamenti e neurotubuli. Il corpo contiene
anche filamenti di actina sulla superficie interna della membrana (neurolemma).
Il neurone possiede una spiccata polarità funzionale: il dominio somatodendritico è idoneo a ricevere il
segnale, mentre il dominio assonico è atto a trasmetterlo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Descrivi i dendriti.

A

I dendriti sono ramificazioni del corpo cellulare che vanno assottigliandosi verso l’estremità. Sono brevi, e
sulle loro superfici convergono le terminazioni assoniche di altri neuroni; servono quindi ad aumentare la
superficie per i contatti.
La superficie dei dendriti è ricoperta da protrusioni, le spine dendritiche, formate da microfilamenti di actina
(permettono il rapido cambiamento delle spine), che sono le sedi di contatti sinaptici di tipo eccitatorio (ai
recettori transmembrana si legano i neurotrasmettitori).
Sono costituite da una porzione periferica più allargata, la testa, unita all’asse dendritico da un restringimento,
il collo.
I dendriti sono attraversati per tutta la loro lunghezza da neurotubuli e neurofilamenti, presentano nel
citoplasma pochi organuli.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Descrivi gli assoni.

A

Gli assoni originano dal cono di emergenza, al quale segue il segmento iniziale assonico, AIS, area
specializzata per la presenza di canali sodio voltaggio-dipendenti dove si innesca il potenziale d’azione, il
quale è alla abse della trasmissione dell’impulso nervoso; gli AIS delimitano inoltre i domini di membrana.
Subito dopo l’AIS vi è l’inizio del rivestimento mielinico, alternato ai nodi di Ranvier dove sono presenti altri
canali sodio. (Negli assoni amielicini i canali sono presenti lungo tutta la membrana)
In prossimità delle terminazioni l’assone perde il rivestimento e si allarga a formare il bottone terminale, in
cui si prende contatto con un altro neurone e si forma la sinapsi. Nei bottoni sono presenti le vescicole
sinaptiche contenenti neurotrasmettitori. Le vescicole vanno incontro ad esocitosi in seguito all’apertura di
canali per il Ca2+ voltaggio-dipendenti.
Tutte le specializzazioni dell’assone sono dovute al citoscheletro: nel cono d’emergenza si formano 2-5 fasci
formati da 2-25 microtubuli, connessi tra loro, che si continuano per tutta la lunghezza dell’assone, ma
maggiormente distanziati; sono stabilizzati dalla proteina Tau. Questa è legata ai microtubuli; la dissociazione
per iperfosforilazione è correlata al morbo di Alzheimer.
Tra i microtubuli si trovano neurofilamenti che determinano il calibro, correlato alla velocità di conduzione.
Il citoplasma assonico (assoplasma) contiene scarso REL e molti mitocondri concentrati nel bottone terminale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Quali sono le differenze tra dendriti e assoni?

A

I dendriti e gli assoni sono componenti principali dei neuroni, ma hanno funzioni e caratteristiche distinte:

Dendriti:
- Strutture ramificate che si estendono dal corpo cellulare.
- Ricevono segnali da altri neuroni o dall’ambiente (input).
- Trasportano i segnali verso il corpo cellulare.
- Generalmente corti e numerosi.
Assoni:
- Prolungamento unico, spesso più lungo dei dendriti.
- Trasmette segnali dal corpo cellulare verso altri neuroni, muscoli o ghiandole (output).
- Può essere rivestito da una guaina mielinica che accelera la conduzione dell’impulso nervoso.
In sintesi, i dendriti ricevono segnali, mentre gli assoni li trasmettono.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Come si classificano i neuroni?

A

Per numero di prolungamenti
- neuroni bipolari
- neuroni multipolari
- neuroni unipolari
- neuroni pseudounipolari
- neuroni anassonici

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Come avviene il trasporto assonico?

A

Nell’assone si osservano due tipi di trasporto:
• Trasporto anterogrado, dal soma al bottone, può essere lento o veloce, a seconda del cargo
trasportato (lento per le proteine, veloce per vescicole);
• Trasporto retrogrado, dai terminali assonici verso il soma; è veloce in quanto trasporta vescicole con
materiali degradati.
Via attraverso il quale il virus dell’herpes raggiunge il corpo cellulare, dove può moltiplicarsi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Come avviene il trasporto nel dendrite?

A

Anche nel dendrite vi è un trasporto bidirezionale, tuttavia le vescicole contengono recettori post-sinaptici
dei neurotrasmettitori.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Quali differenze di sono tra il trasporto assonico e dendritico?

A

Nell’assone tutti i microtubuli sono uniformemente orientati con il polo positivo rivolto verso la terminazione
assonica —> l’orientamento omogeneo è determinato dall’accumulo nel cono di emergenza di specifche MAP
che promuovono l’organizzazione dei microtubuli.
Nei dendriti, invece, l’orientamento è misto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Cosa sono le sinapsi?

A

Le sinapsi consentono ai neuroni di collegarsi tra loro e formare una rete neuronale.
Esistono sinapsi tra neuroni e cellule muscolari (neuromuscolari), tra neuroni e cellule epiteliali (neuro-
epiteliali) e intraneuronali. Un tipo particolare di sinapsi sono le “en passant” tra neuroni e cellule muscolari
lisce o epiteliali ghiandolari.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Quali tipologie di sinapsi esistono?

A

Le sinapsi intraneuronali sono di due tipi:
Le sinapsi elettriche sono costituite da una giunzione comunicante, o gap junction, che si forma tra due
neuroni ed è responsabile dell’accoppiamento elettrico e biochimico tra cellule.
La struttura è quella tipica di canali proteici con una cavità centrale e una parete formata da due unità
chiamate connessoni e formate da connessine, tra cui spicca la connessina 36.
Possono aprire e chiudersi in funzione di cambiamenti di pH e della concentrazione di ioni Ca2+ nel citoplasma
Il segnale elettrico, bidirezionale, è più rapido di quello delle sinapsi chimiche, tuttavia non permette una
regolazione fine della trasmissione.
Possiedono una notevole plasticità e non sono molto diffuse, sono usate per trasmissioni in popolazioni
neuronali che agiscono sincronicamente. Ad esempio, nelle cellule amacrine della retina (neuroni associativi),
in distretti della corteccia cerebrale (Ippocampo) e tra i neuroni magnocellulari ipotalamici, produttori di
ossitocina.
Le sinapsi chimiche sono il tipo di sinapsi più rappresentato nel SN. Un neurone può stabilire fino a 10.000
sinapsi con altri neuroni
Si formano più comunemente tra assoni e dendriti (asso-dendritica) o tra assoni e corpi cellulari di altri neuroni
(asso-somatica). Vi sono anche le sinpasi asso-assonica e dendro-dendritica, ma sono più rare.
Le sinapsi chimiche sono polarizzate, permettendo il passaggio unidirezionale del segnale.
I neuroni che entrano in contatto sinaptico sono definiti neurone presinaptico e postsinaptico.
Sono dotate di una notevole plasticità sinaptica che interessa anche la regolazione della trasmissione,
modificando l’intensità della trasmissione, instaurando nuove sinpasi o eliminarne alcune.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Quali sono le differenze tra le sinapsi chimiche e quelle elettriche?

A
  1. Meccanismo di trasmissione
    - Sinapsi elettriche: La trasmissione avviene tramite il passaggio diretto di corrente elettrica (ioni) tra i neuroni attraverso gap junctions, che sono canali proteici. Questo consente una comunicazione rapida e bidirezionale.
    - Sinapsi chimiche: La trasmissione avviene tramite il rilascio di neurotrasmettitori da una vescicola presinaptica nello spazio sinaptico. I neurotrasmettitori si legano a recettori specifici sul neurone postsinaptico, inducendo una risposta. Questo processo è più lento ed è unidirezionale.
  2. Velocità di trasmissione
    - Sinapsi elettriche: Molto rapide, quasi istantanee, perché il segnale non deve attraversare lo spazio sinaptico.
    - Sinapsi chimiche: Più lente, perché il rilascio, la diffusione e il legame dei neurotrasmettitori richiedono tempo.
  3. Direzionalità
    - Sinapsi elettriche: Bidirezionali; il segnale può passare in entrambe le direzioni, a seconda delle condizioni.
    - Sinapsi chimiche: Unidirezionali; il segnale va sempre dal neurone presinaptico al neurone postsinaptico.
  4. Modulazione e plasticità
    - Sinapsi elettriche: Limitata capacità di modulazione; la trasmissione dipende principalmente dalle differenze di potenziale.
    - Sinapsi chimiche: Alta capacità di modulazione; la forza del segnale può essere regolata cambiando il numero di neurotrasmettitori rilasciati, il tipo di recettori coinvolti o l’efficacia del segnale postsinaptico.
  5. Localizzazione e funzione
    - Sinapsi elettriche: Più comuni in sistemi che richiedono sincronizzazione rapida, come il cuore, alcune aree del sistema nervoso centrale (es. neuroni coinvolti nei riflessi).
    - Sinapsi chimiche: Predominano nel sistema nervoso centrale e periferico e sono coinvolte nella maggior parte dei processi complessi, come l’apprendimento e la memoria.
  6. Consumo energetico
    - Sinapsi elettriche: Richiedono poca energia, perché il passaggio di ioni è diretto.
    - Sinapsi chimiche: Richiedono più energia, poiché il rilascio e il riciclo dei neurotrasmettitori comportano l’uso di ATP.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Descrivi la struttura di una Sinapsi.

A

Le sinapsi chimiche si formano a livello dei bottoni sinaptici.
La membrana del bottone è chiamata membrana presinaptica, mentre la membrana affrontata è chiamata
membrana postsinaptica: tra le due intercorre la fessura sinaptica, un interstizio.
Nel citoplasma del bottone vi sono mitocondri e vescicole sinaptiche, mentre nel citoplasma della regione
postsinaptica sono assenti le vescicole ma sono presenti numerosi microfilamenti e microtubuli.
Nel versante citoplasmatico di entrambe le membrane vi sono le densità pre- e postsinaptiche. Queste
classificano anche le sinapsi in base alla simmetria delle due densità:
• Asimmetriche (o di tipo I) sono eccitatorie; la densità a livello della membrana postsinaptica è
maggiore.
• Simmetriche (o di tipo II) invece sono inibitorie; presentano una densità postsinaptica sottile, simile
a quella presinaptica.
La densità presinaptica corrisponde alla zona attiva del bottone e stabilisce rapporti con le neuressine
(proteine di adesione cellulare presinaptica che hanno ruolo nel collegare i neuroni alle sinapsi).
È formata da microplacche costituite da Piccolo e Bassoon, due proteine strutturali. Si costituisce una griglia
presinaptica che serve per ancoraggio delle vescicole dei neurotrasmettitori: vi è un pool rilasciabile di
vescicole a contatto con la membrana presinaptica e pronte all’esocitosi, vi è poi un pool di riserva posto
all’interno del bottone, che si unisce ad un pool di riciclo.
La densità postsinaptica forma invece un’impalcatura proteica (formata dalle proteine della densità
postsinaptica – PSD) che forma complessi di segnalazione in grado di modulare la forza sinaptica e quindi la

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Descrivi i neurotrasmettitori.

A

Nelle vescicole sono contenuti i neurotrasmettitori, mediatori che si suddividono in quattro classi:
• Acetilcolina, il primo neurotrasmettitore scoperto (prevalgono nelle fibre nervose colinergiche)
• Amine biologiche, come istamina, serotonina e le catacolaine (adrenalina, noradrenalina e
dopamina); (= nelle fibre adrenergiche)
• Amminoacidi, come il GABA;
• Purine, come ATP e adenosina. (= nelle fibre purinergiche)
Vi sono poi neurotrasmettitori particolari, come l’ossido nitrico, e neurotrasmettitori proteici, come
vasopressina e ossitocina, chiamati neuropeptidi.
Gli endocannabinoidi sono molecole lipidiche non contenute in vescicole con funzioni di neuromodulazione:
modulano rilascio, degradazione o recupero di neurotrasmettitori.
Molti neurotrasmettitori sono prodotti a livello dei bottoni, altri invece prodotti nel pirenoforo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Come possono agire i neurotrasmettitori a livello dei neuroni?

A

I neurotrasmettitori vengono recepito dai neuroni tramite dei recettori. I recettori per i neurotrasmettitori sono distinti in:
• Ionotropici, se sono essi stessi canali ionici a controllo di ligando. Danno una risposta veloce.
Il legame con il neurotrasmettitore provoca un immediato cambiamento conformazionale, che apre il
canale al flusso di ioni, con conseguente rapido cambiamento del potenziale della membrana
postsinaptica.
• Metaboprotici, se sono recettori accoppiati a proteina G. Danno una risposta lenta.
Vi è l’attivazione della proteina G che, con una sequenza di eventi di trasduzione del segnale, va ad
attivare o direttamente il canale ionico, oppure la formazione di secondi messaggeri che
influenzeranno a loro volta l’apertura dei canali.
I recettori per l’acetilcolina sono sia metaboprotici (muscarinici = rispondono alla muscarina ed aprono i
canali K+) che ionotropici (nicotinici = rispondono anche alla nicotina e aprono i canali Na+).

20
Q

Come funzionano le Sinapsi chimiche?

A

Il funzionamento delle sinapsi parte dopo che il potenziale d’azione (transitoria depolarizzazione del
plasmalemma), dopo aver viaggiato lungo l’assone, arriva al bottone sinaptico dove induce l’apertura di canali
calcio voltaggio-dipendenti. Gli ioni calcio fluiscono nel citoplasma del bottone e attivano una chinasi
calciodipendente (CaMKII) che fosforila la sinapsina, consentendo alle vescicole del pool di rilascio di
sganciarsi dai filamenti di actina.
Intano il calcio si lega alla proteina sinaptotagmina, presente sulle vescicole, permettendogli di interagire con
le proteine SNARE e indurre la fusione delle membrane e l’esocitosi delle vescicole
Il neurotrasmettitore diffonde nella fessura sinaptica e si lega ai recettori specifici della membrana post-
sinaptica; questo provoca l’apertura di canali ligando-dipendenti e cambiamento del potenziale di riposo a
livello del plasmalema postsinaptico.
Se il cambiamento è una depolarizzazione la risposta è definita eccitatoria: ne consegue l’apertura di canali
sodio con entrata degli ioni nel citoplasma dall’ambiente extracellulare. Riducendo il potenziale di membrana
favoriscono l’insorgenza del potenziale d’azione e l’impulso elettrico nell’AIS.
Se il cambiamento è una iperpolarizzazione la risposta è definita inibitoria: ne consegue l’apertura di canali
potassio (K+), con uscita di ioni potassio, o canali cloro (Cl-), con entrata di ioni cloro. L’interno della membrana
diventa più negativo, sfavorendo l’insorgenza di un potenziale d’azione
Un potenziale d’azione si formerà nell’AIS quando la somma algebrica degli impulsi è sufficiente.

21
Q

Che funzione ha la clatrina?

A

La clatrina media una micropinocitosi che forma nuove vescicole che rimpiazzano quelle esocitate. Una volta formatosi, le vescicole perdono la clatrina e vengono ricaricate di nuovi neurotrasmettitori o
trasferite al pirenoforo per via retrograda.
Per garantire una maggiore velocità di riciclo: endocitosi ultrarapida associata al meccanismo di rilascio di
neurotrasmettitori kiss and run (porocitosi) mediata dalla dinamina. La vescicola si fonde ed è riciclata senza
mai staccarsi completamente dalla membrana presinaptica.
Vi è anche l’endocitosi in bulck (in massa): porzioni della membrana presinaptica bengono internalizzate
tramite actina e dinamina.

22
Q

Cosa succede al neurotrasmettitore dopo il suo rilascio?

A

Il neurotrasmettitore deve essere rimosso per evitare che continui la stimolazione: può diffondere nello
spazio circostante la sinapsi ed essere rimosso dagli astrociti, oppure essere ricaptato dal neurone
presinaptico, che li ricaricherà in vescicole, oppure può essere idrolizzato da enzimi situati nella fessura
sinaptica.
Il segnale postsinaptico dovuto all’acetilcolina è reso inattivo da un enzima, l’acetilcolinesterasi.

23
Q

Cosa si intende con plasticità?

A

La plasticità sinaptica è la capacità del SN di modificare l’intensità dell’attività sinaptica, di instaurare nuove
sinapsi e di eliminarne alcune.
Nella plasticità a breve termine la forza di un segnale sinaptico viene aumentata o diminuita. Agisce sulla
forza del segnale mediante i neurotrasmettitori. Questo avviene perché una successione di potenziali d’azione
causa l’aumento dei livelli di ioni calcio, con conseguente maggiore rilascio di neurotrasmettitore.
Se la capacità di riciclo delle vescicole non è abbastanza rapida da stare al passo con i potenziali d’azione la
forza va diminuendo.
La plasticità a lungo termine, alla base della memoria, agisce sulla struttura della sinapsi.
Potenziamento a lungo termine (LTP), aumento della forza sinaptica.
Depressione a lungo termine (LTD), diminuzione della forza sinaptica.
Fenomeno dovuti a cambiamenti di strutture pre e post-sinaptiche. Per esempio, l’allargamento delle spine
dendritiche aumenta il numero dei recettori esposti (correlata alla formazione della memoria).
L’invecchiamento e alterazioni delle spine causano stress e depressione.

24
Q

Descrivi la sinaptogenesi.

A

La sinaptogenesi è il meccanismo di creazione delle sinapsi.
Può essere scomposta in due fasi: il contatto e riconoscimento tra assone e neurone bersaglio (con
conseguente adesione delle membrane mediata da caderine), e la successiva maturazione del contatto
sinaptico mediante l’assemblaggio e la stabilizzazione della sinapsi; queste fasi sono precedute dall’azione di
molecole che rendono il neurone recettivo a formare sinapsi.
L’assemblaggio preve le neuressine e le SinCAM: formano la struttura proteica che forma la densità
presinaptica e che è responsabile dell’esocitosi delle vescicole. Le neuressine attraverso la fessura sinaptica
per legarsi alle neurolighine presenti sulla membrana postsinaptica. Queste sono essenziali per il corretto
sviluppo delle funzioni congnitive.

25
Descrivi il funzionamento di un neurone.
Il potenziale d'azione è un impulso elettrico che si genera e si propaga lungo il neurone per trasmettere informazioni. Ecco come si sviluppa: 1. Stato di riposo: la membrana del neurone ha un potenziale di riposo di circa -70 mV. Questo è mantenuto grazie alla pompa sodio-potassio (Na⁺/K⁺ ATPasi) che trasporta 3 Na⁺ fuori e 2 K⁺ dentro la cellula, creando una distribuzione asimmetrica degli ioni. 2. Depolarizzazione: un segnale (es. un neurotrasmettitore) provoca l'apertura dei canali del sodio voltaggio-dipendenti. Il sodio (Na⁺) entra rapidamente nella cellula, rendendo l'interno meno negativo. Quando il potenziale supera la soglia (circa -55 mV), si innesca il potenziale d'azione. 3. Picco del potenziale: la massima depolarizzazione si raggiunge intorno a +30 mV, grazie all'afflusso continuo di Na⁺. 4. Ripolarizzazione: i canali del sodio si chiudono e si aprono i canali del potassio (K⁺) voltaggio-dipendenti. Il potassio esce dalla cellula, ristabilendo la negatività interna. 5. Iperpolarizzazione: l'uscita di K⁺ può portare il potenziale sotto il valore di riposo (-70 mV), creando un periodo refrattario in cui il neurone non può generare un nuovo potenziale d'azione. 6. Ritorno allo stato di riposo: la pompa Na⁺/K⁺ e i canali di perdita riportano il potenziale alla condizione iniziale, pronto per un nuovo segnale. È impedito il ritorno del potenziale d’azione grazie al periodo di refrattarietà dei canali sodio già eccitati, che si chiudono per 1ms e impedisce l’eccitabilità delle regioni precedenti.
26
Cos'e' la neuroglia?
Cellule non neuronali che sono in rapporto con i neuroni e con i loro prolungamenti. Nel SNC, neuroni e cellule gliali formano una trama fitta di prolungamenti cellulari noto come parenchima nervoso, o neuropilo. La neuroglia del SNC comprende: • Macroglia: astrociti, oligodendrociti, glia-NG2, ependimociti; originano dal neuroepitelio del tubo neurale (come i neuroni). • Microglia: sono elementi della linea monocito-macrofagica. È coinvolta in funzioni neurotrofiche e neurofunzionali che includono: neurogenesi, sviluppo neuro-gliale, sinaptogenesi, attività sinaptica, mielinogenesi e la conduzione/trasmissione dell’impulso nervoso, il differenziamento, il mantenimento e la regolazione della barriera emato-encefalica, la modulazione neuro- vascolare e l’immuno-sorveglianza.
27
Descrivi gli astrociti.
Gli astrociti sono cellule di forma stellata, facenti parte dell’astroglia: questa classe comprende astrociti e la glia radiale del cervelletto e della retina. Le cellule dell’astroglia sono bipolari.
28
Descrivi gli oligodendrociti.
Gli oligodendrociti sono cellule presenti sia nella sostanza grigia che nella sostanza bianca. Nella sostanza grigia prendono il nome di oligodendrociti perineuronali e sono posti intorno al corpo dei neuroni; nella sostanza bianca sono chiamati oligodendrociti interfascicolari, disposti tra i fasci di assoni.
29
Descrivi la glia NG2
e cellule della Glia NG2 sono la quarta maggiore popolazione gliale, dopo astrociti, oligodendrociti e microglia. Costituiscono il 2-9% del totale delle cellule del SNC. Il nome deriva dall’elevata espressione sul plasmalemma di un proteoglicano contenente condroitinsolfato 4 chiamato NG2. Hanno un corpo cellulare piccolo e possiedono numerosi fini processi primari e secondari a cespuglio. Sono capaci di autorinnovamento per contribuire all’oligodendrogenesi nell’adulto. Sviluppa inoltre rapporti simili agli astrociti, estendendo processi citoplasmatici in corrispondenza dei nodi di Ranvier nella sostanza bianca, e formando capsule gliali alle sinapsi della sostanza grigia. Possono differenziarsi in oligodendrociti mielinizzanti nel SNC.
30
Descrivi gli ependimociti.
Gli ependimociti derivano dallo strato interno cellule del neuroepitelio del tubo neurale. Formano l’ependima, al confine tra il tessuto nervoso e le cavità derivate dal lume del tubo neurale: ventricoli cerebrali, acquedotto cerebrale e il canale centrale del midollo spinale, in cui è contenuto il liquido cefalorachidiano (LCR o liquor).
31
Descrivi la microglia.
Le cellule della microglia sono elementi del sistema immunitario presenti nel SNC. Derivano dalla famiglia dei monociti-macrofagi. Sono gli effettori della prima risposta di difesa in caso di lesioni o patologie del SNC. Rappresentano il 4-5% delle cellule gliali della sostanza bianca, mentre nella grigia il 18-20%. La loro morfologia varia a seconda dello stato funzionale che assumono.
32
In cosa consiste la neuroglia del SNP?
Nel SNP si riconoscono due tipi di cellule principali: le cellule di Schwann e le cellule satelliti. Originano dalle creste neuronali del tubo neurale e si differenziano dai neuroni. Le cellule di Schwann in rapporto con gli assoni formano la guaina mielinica delle fibre nervose mieliniche. A queste si aggiungono le cellule di Remak che rivestono gli assoni non mielinizzati delle fibre nervose non mielinizzate. Le cellule satelliti sono presenti a livello dei gangli, mentre i telogliociti (cellule di Schwann terminali) sono posizionate in vicinanza della sinapsi neuromuscolare, entrambe sono coinvolte nel rivestimento gliale degli assoni del SNP.
33
Quali sono le differenze della neuroglia nel SNC e nel SNP?
Nel SNC un assone viene rivestito dai processi degli oligodendrociti che si susseguono a formare segmenti internodali intervallati ai nodi di Ranvier, coperti da Glia NG2 e astrociti fibrosi. È la guaina mielinica, e quindi le fibre nervose mieliniche, che compongono la sostanza bianca. Sono assenti le fibre amieliniche. Nel SNP: • La fibra nervosa mielinica è costituita dall’assone e da una sequenza di cellule di Schwann che formano i segmenti internodali di mielina, intervallati con i nodi di Ranvier, coperti dai lembi più esterni ed estesi delle spirali paranodali di ciascun lato delle cellule di Schwann. La guaina mielinica è circondata da una membrana basale formata da una lamina basale glicoproteica e una lamina reticolare di Key e Retzius. • La fibra nervosa amielinica è invece formata da più assoni accolti in docce longitudinali presenti sulle cellule di Remak che si susseguono coprendo l’intera lunghezza degli assoni. Anche qui vi è una lamina basale e una lamina reticolare. Nel SNP, gruppi di fibre mieliniche e amieliniche tenute insieme da connettivo (epinevrio, perinevrio e endonevrio), formano i nervi.
34
Come si forma la mielina?
Nella prima tappa la cellula di Schwann circonda l’assone e avvicina le due estremità della membrana plasmatica formando il mesassone, la prima invaginazione. Le membrane del mesassone crescono e si allungano con un processo d’invaginazione verso l’interno che forma le prime spirali in vicinanza dell’assone. Continuando con la crescita le membrane del mesassone continuano a formare spirali sempre più vicine alla superficie esterna e il citoplasma viene spostato nella parte più superficiale della cellula, insieme al nucleo e agli organuli cellulari. Si forma così una stratificazione di membrane cellulari che prende il nome di mielina compatta.
35
Qual e' la struttura della guaina mielinica?
La guaina mielinica, in microscopia elettronica, si presenta come una serie di cerchi concentrici con linee a diversa densità: le linee scure, dette linee dense maggiori, derivano dall’accollamento delle facce citoplasmatiche di due regioni adiacenti concentriche di membrana plasmatica; tra le linee dense è comprso il periodo della mielina; all’interno del periodo vi è una banda chiara, la linea intraperiodo, derivata dal doppio strato lipidico della membrana: questa non è altro che la continuazione dell’originale mesassone.
36
A cosa serve la guaina mielinica?
Mentre nelle fibre amieliniche la depolarizzazione procede da un punto all’altro in maniera continua, nelle fibre mieliniche l’assolemma è eccitabile solo nei nodi di Ranvier (ovvero solo nei punti esposti all’ambiente esterno). Questo comporta un notevole aumento della velocità di conduzione perchè la trasmissione dell’impulso avviene per conduzione saltatoria, ovvero saltando da una regione nodale all’altra: più è lungo l’internodo, maggiore sarà la velocità della conduzione. Questo avviene in quanto la guaina mielinica è isolata elettricamente. Nel SNP le cellule di Schwann formano guaine mieliniche di spessore diverso: i motoneuroni hanno grosso calibro, con una guaina spessa, le fibre del SNA invece sono fini e amieliniche. Il diametro dell’assone è direttamente proporzionale al numero di lamelle che formano la mielina compatta. La guaina mielinica si forma nel SNC e nel SNP nel corso della mielinogenesi, che vede coinvolti oligodendrociti e cellule di Schwann: importanti sono i fenomeni regolativi che intervengono nello spessore della guaina e nel numero di strati di mielina, che dipendono dalla neuroregulina 1 (fattore di crescita espressa dai neuroni, regola le cellule gliali). La mielinizzazione del SNP avviene prima di quella del SNC, che è più tardiva.
37
Descrivi la MEC del tessuto nervoso.
La ECM occupa il 20% del volume totale del cervello umano. La matrice extracellulare non ha solo il ruolo di supporto e ancoraggio per le cellule, ma svolge funzioni importanti anche per l’impalcatura sinaptica e perisinaptica, regolando il movimento dei recettori nel compartimento post-sinaptico. La ECM determina inoltre la corretta migrazione e il differenziamento delle cellule staminali neuronali e regola la diffusione di molecole. La ECM è prodotta dalle cellule gliali e in parte dai neuroni.
38
Cosa sono i gangli?
I gangli sono la sede dei pirenofori dei neuroni del SNP e del SNA, questi sono avvolti da una capsula composta da cellule satelliti. Il ganglio è delimitato da una guaina connettivale che, con sottili sepimenti, forma un involucro sottile attorno alla capsula gliale di ogni neurone; questi rivestimenti contengono vasi sanguigni e nervi, mentre il trofismo e gli scambi sangue-neurone avvengono tramite spazi compresi tra le cellule satelliti che formano una guaina continua con le cellule di Schwann. Nei gangli del SNP non vi sono sinapsi in quanto i neuroni che li compongono sono pseudopolari, nel SNA invece vi sono neuroni multipolari a cui arrivano diverse terminazioni assoniche dal SNC.
39
Descrivi i nervi periferici.
nervi sono fasci di fibre nervose che decorrono al di fuori del SNC. I nervi sono avvolti da una guaina di connettivo denso vascolarizzato, detto epinervrio: le fibre racchiuse in esso sono raggruppate in fascetti circondati da un connettivo specializzato, il perinevrio, ricco di vasi e che forma una barriera selettiva alla diffusione di metaboliti tra sangue e fibre grazie a cellule collegate da giunzioni occludenti. Dal perinevrio si dipartono sepimenti connettivali che riempiono gli spazi compresi tra le singole fibre, costituendo l’endonevrio, un sottile tessuto di fibre collagene, reticolari e fibroblasti (e scarsi macrofagi). In uno stesso nervo le fibre possono variare per diametro, per rivestimento o per funzione. I nervi sono distinti in nervi bianchi o grigi, a seconda dell’abbondanza relativa di mielina (i bianchi hanno tanta mielina). Nel SNC i raggruppamenti di fibre nervose sono detti tratti e sono cordoni mielinizzati con fibre che possono avere in comune il nucleo di origine o di terminazione. I tratti sono privi di guaine connettivali: alla funzione trofica e di sostegno sono deputate le cellule gliali.
40
Come possono essere suddivise le fibre dei nervi periferici?
• Fibre afferenti somatiche, se ricevono dall’ambiente esterno; • Fibre afferenti viscerali, se ricevono impulsi dai visceri; • Fibre efferenti somatiche, se innervano la muscolatura scheletrica; • Fibre efferenti viscerali, se innervano la muscolatura liscia, cardiache o le ghiandole (anche dette fibre eccito-secretrici). La trasmissione dell’impulso nervoso efferente viscerale all’elemento innervato è mediata dal rilascio di acetilcolina (fibre parasimpatiche) o di noradrenalina (fibre simpatiche). Le fibre afferenti possono terminare liberamente tra le cellule o rapportarsi con recettori sensitivi.
41
Come si comportano le fibre afferenti negli epiteli?
Negli epiteli, le fibre afferenti somatiche perdono le guaine, perforano la membrana basale e si ramificano, terminando tra le cellule epiteliali fungendo da: • Noicettori (per il dolore): molto numerose nell’epidermide. • Recettori tattili: costituiti da cellule rotondeggianti situate tra i cheratinociti dello strato basale dell’epidermide, chiamate cellule di Merkel (unite da desmosomi).
42
Come si comportano le fibre afferenti nei connettivi?
Nel connettivo, le terminazioni afferenti somatiche possono: • Terminare liberamente nel connettivo (terminazioni nervose libere): sono ubiquitarie nel connettivo, numerose nel derma, nello stroma della cornea, nella polpa e nella dentina dei denti, nel perimisio e nell’endomisio. Fungono da recettori dolorifici, termici o tattili; • Essere avvolte da capsule connettivali (terminazioni nervose incapsulate) con le quali formano i corpuscoli terminali sensoriali: sono invece recettori sensoriali specializzati, distribuiti nel connettivo lasso. La fibra perde le cellule di Schwann e la guaina mielinica prima di essere avvolta. Sono divisi in categoire in base alla funzione sensoriale in tattili, termiche, dolorifiche. I recettori tattili appartangono a 4 tipi: o Corpuscoli di Pacini: si trovano nel derma e nel connettivo sottocutaneo, nel periostio. Costituiti da lamelle concentriche fatte da cellule appiattite che delimitano uno spazio centrale, chiamato clava interna, contenente una sostanza amorfa semifluida. o Corpuscoli di Golgi: sono più piccoli e hanno la clava interna più espansa. Una varietà sono gli organi muscolo-tendinei di Golgi, situati nel connettivo denso di legamenti e capsule articolari e nelle giunzioni muscolo-tendinee. Costituiti da una capsula connettivale contenente terminazioni nervose sensitive (registrano la tensione muscolo-tendinea). o Corpuscoli di Meissner: nel connettivo della cute del palmo e nella pianta del piede. Si trovano all’apice dei polpastrelli, alternati ai corpuscoli di Merkel. o Corpuscoli di Ruffini: negli strati profondi del derma e nel connettivo sottocutaneo. Sensibili agli spostamenti tangenziali della cute.
43
Come si comportano le fibre afferenti nel muscolare?
Nel muscolare, le fibre nervose sono afferenti, sensitive, o efferenti, motorie; le prime sono rappresentate dai fusi neuromuscolari. Il fuso è una struttura localizzata nel perimisio dei muscoli scheletrici. Ogni fuso è delimitato da una capsula connettivale. Al suo interno si trovano le fibre intrafusali, che sono di due tipi: • Fibre a catena di nuclei: possiedono i nuclei disposti in una singola fila centrale allineata rispetto alla fibra. • Fibre a sacco di nuclei: rigonfiamento nella regione equatoriale (maggior numero di nuclei qui).
44
Descrivi il SNA?
Il sistema nervoso autonomo, o SNA, è deputato a regolare l’attività dei visceri, controllando la contrazione della muscolatura liscia viscerale, di quella cardiaca e della secrezione ghiandolare. Il SNA è formato da due componenti con effetti contrastanti: • Simpatica: accentua la frequenza cardiaca, dilata i vasi coronarici e rallenta la peristalsi (movimento degli organi). • Parasimpatica: diminuisce la freq. Cardiaca, determina costrizione vasi coronarici e accelera i movimenti peristaltici. L’attività è affidata a due neuroni in serie: il neurone pregangliare e il neurone postgangliare. Il neurone pregangliare ha un corpo cellulare posto in un nucleo del tronco dell’encefalo o nella sostanza grigia del midollo; il postgangliare ha il pirenoforo localizzato in un ganglio periferico. I due neuroni entrano in contatto sinaptico nei gangli del SNA e l’assone del neurone postgangliare trasmette impulsi effettori. I corpi cellulari dei neuroni pregangliari simpatici sono piccoli e fusiformi, e presentano un numero di bottoni sinaptici terminali minore di quelli dei motoneuroni. I gangli postgangliari del SNA simpatico sono formati da aggregati di neuroni postgangliari, per la maggior parte multipolari: le neurofibrille sono sottili e i corpi di Nissl meno evidenti, il pirenoforo è inoltre circondato da cellule satelliti. Le fibre pregangliari sono invece sottili fibre mieliniche che, tramite sinapsi con i neuroni postgangliari, danno luogo a fitti glomeruli. Le sinapsi pregangliari sono solamente colinergiche, ovvero utilizzano acetilcolina. Le sinapsi postgangliari invece sono colinergiche e adrenergiche (acetilcolina e noradrenalina). Le vescicole sono disperse nel citoplasma presinaptico e non sono concentrate in una determinata zona; la fessura sinaptica è molto amplia e non vi sono densità postsinaptiche.
45
Con quali metodo istologico e' possibile studiare il SN?
Il metodo di Golgi, per il quale Camillo Golgi vinse il nobel, consiste nell’immergere frammenti macroscopici di tessuto nervoso in una soluzione di bicromato di potassio (per un lungo periodo – Fissazione ed indurimento) e poi in una soluzione di nitrato d’argento (colorazione); le sezioni saranno tagliate tra i 40- 200μm con il vibratomo. Le cellule nervose (solo il 5-10%) si colorano e spiccano in nero intenso su un fondo color tabacco. Il metodo di Golgi-Cajal sfrutta la colorazione di Golgi trattando i campioni con un agente fotografico riducente (idrochinone) che colora le neurofibrille di tutti i neuroni, rende visibili dettagli delle ramificazioni terminali degli assoni. Il metodo di Nissl è una colorazione solo per il SNC e si usa su sezioni in paraffina: il pirenoforo si colora con coloranti basici. Permette di identificare i neuroni e la sua citoarchitettura, tuttavia non colora i processi. Il metodo di Weigert colora la guaina mielinica degli assoni: il tessuto viene fissato per immersione per diverse settimane in bicromato di potassio e poi disidatrato e incluso in nitrocellulosa. Infine, viene sezionato e colorato con emateina, che si colora di blu con il bicromato. Per la neuroglia si utilizza il metodo di Ruffini o quello di Cajal e Hortega: il primo colora in toto e rende visibili terminazioni nervose e grosse fibre, ma solo su tessuto fresco; il secondo colora, tramite impregnazione con sali metallici, le cellule della neuroglia con tonalità rosso-porpora. Il metodo CLARITY consente di rimuovere completamente i lipidi di membrana con un gel di formaldeide e acrilammide, che permette la completa trasparenza alla luce di intere porzioni di cervello; se vi segue una colorazione con molecole fluorescenti vi è la possibilità di una mappatura completa del cervello.
46
Con quali metodo istologico e' possibile studiare il SN?
Il metodo di Golgi, per il quale Camillo Golgi vinse il nobel, consiste nell’immergere frammenti macroscopici di tessuto nervoso in una soluzione di bicromato di potassio (per un lungo periodo – Fissazione ed indurimento) e poi in una soluzione di nitrato d’argento (colorazione); le sezioni saranno tagliate tra i 40- 200μm con il vibratomo. Le cellule nervose (solo il 5-10%) si colorano e spiccano in nero intenso su un fondo color tabacco. Il metodo di Golgi-Cajal sfrutta la colorazione di Golgi trattando i campioni con un agente fotografico riducente (idrochinone) che colora le neurofibrille di tutti i neuroni, rende visibili dettagli delle ramificazioni terminali degli assoni. Il metodo di Nissl è una colorazione solo per il SNC e si usa su sezioni in paraffina: il pirenoforo si colora con coloranti basici. Permette di identificare i neuroni e la sua citoarchitettura, tuttavia non colora i processi. Il metodo di Weigert colora la guaina mielinica degli assoni: il tessuto viene fissato per immersione per diverse settimane in bicromato di potassio e poi disidatrato e incluso in nitrocellulosa. Infine, viene sezionato e colorato con emateina, che si colora di blu con il bicromato. Per la neuroglia si utilizza il metodo di Ruffini o quello di Cajal e Hortega: il primo colora in toto e rende visibili terminazioni nervose e grosse fibre, ma solo su tessuto fresco; il secondo colora, tramite impregnazione con sali metallici, le cellule della neuroglia con tonalità rosso-porpora. Il metodo CLARITY consente di rimuovere completamente i lipidi di membrana con un gel di formaldeide e acrilammide, che permette la completa trasparenza alla luce di intere porzioni di cervello; se vi segue una colorazione con molecole fluorescenti vi è la possibilità di una mappatura completa del cervello.