Tessuto ghiandolare endocrino Flashcards
Quali sono le generalita’ delle ghiandole endocrine?
Le ghiandole endocrine riversano il loro secreto direttamente nel circolo sanguigno.
Vi è, infatti, un’alta presenza di reti capillari, spesso fenestrate, che avvolge le cellule secernenti. È sempre
presente una membrana basale e lo stroma è formato da un intreccio di fibre reticolari.
Originano dall’epitelio superficiali come cordoni di cellule che invadono il connettivo sottostante proliferando;
la connessione con l’epitelio scompare e gli elementi in profondità si differenziano in cellule secernenti che
rilasciano i prodotti nei capillari sanguigni.
I prodotti di secrezione sono definiti ormoni e sono trasportati dal sangue per influenzare organi situati a
distanza, detti organi bersaglio.
Che tipi di ghiandole endocrine esistono?
Si possono distinguere ghiandole endocrine a cordoni solidi, interstiziali e follicolari.
Gli ammassi o cordoni solidi di cellule formano la maggior parte delle ghiandole endocrine. Le cellule
comunicano mediante giunzioni gap e sono stabilizzate da desmosomi. Ogni cordone è sostenuto da
un’impalcatura di connettivo, in cui decorrono i capillari dove è riversato il secreto. I capillari sono rivestiti da
cellule endoteliali fenestrate, per facilitare il passaggio di ormoni.
Le ghiandole interstiziali sono formate da elementi isolati o raccolti in piccoli gruppi distribuiti nel connettivo
o nel tessuto epiteliale.
Un esempio è la ghiandola interstiziale del testicolo e dell’ovaio, le cellule C parafollicolari della tiroide e le
cellule della mucosa intestinale.
Le ghiandole follicolari sono formate da cellule organizzate a follicoli o vescicole chiuse. I follicoli sono
strutture sferiche cave, rivestite dalle cellule a funzione endocrina che formano un epitelio semplice cubico o
cilindrico.
Le cellule riversano nella cavità un secreto proteico chiamato colloide che contiene il precursore degli ormoni
tiroidei; in seguito, a stimoli, riassorbe il precursore e rilascia l’ormone attivo nel tessuto connettivo
circostante.
Un esempio è la tiroide.
Alcune ghiandole endocrine non rientrano in nessuna di queste categorie.
Descrivi il sistema endocrino
Il sistema endocrino regola meccanismi omeostatici, quali:
• Controllo dell’attività di neuroni e muscoli, e delle ghiandole esocrine durante la digestione;
• Controllo delle vie metaboliche (sintesi e rilascio di carboidrati e lipidi) e dell’ambiente ionico
attraverso assorbimento e escrezione;
• Produzione gameti;
• Crescita dell’organismo.
Queste funzioni sono garantite da cellule che derivano da tutti e tre i foglietti embrionali.
Le cellule possono essere organizzate in:
• Organi (ghiandole endocrine): ipofisi, ghiandola pineale, paratiroidi, tiroide, ghiandole surrenali e
ipotalamo;
• Possono trovarsi all’interno di altri organi: isole di Langerhans nel pancreas, cellule C della tiroide o
cellule APUD (cellule del sistema neuroendocrino diffuso).
Le ghiandole endocrine originano anch’esse dall’epitelio superificiale: i cordoni di cellule proliferano e
invadono il connettivo sottostante; la connessione con l’epitelio sparisce e il parechima si organizza intorno a
una rete di capillari in cui riverserà il prodotto di secrezione (ormoni).
Descrivi gli ormoni ed i recettori.
Gli ormoni sono molecole biologicamente attive che agiscono su specifiche cellule bersaglio.
I recettori sono di natura proteica e possono trovarsi sulla superficie cellulare (recettori di membrana) o
all’interno della cellula (recettori intracellulari).
Esistono diversi tipi di ormoni in base alla natura chimica:
1. Protidici (peptidici e proteici o derivati da aminoacidi) non liposolubili che si legano a recettori di membrana + secondi messaggeri
2. Steroidei, derivati dal colesterolo, liposolubili, che entrano tramite recettori citoplasmatici o direttamente nel nucleo
3. Derivati da acidi grassi, prostaglandine, prostacicline e leucotrieni
Dal punto di vista funzionale, si classificano in:
• Endocrini: rilasciata da una ghiandola nel circolo sanguigno e agiscono su una cellula bersaglio distante
(ormoni tiroidei, ipofisari, insulina);
• Neuroendocrini: rilasciati nella giunzione sinaptica e agiscono attraverso i neuroni (adrenalina e
noradrenalina).
• Paracrini: rilasciati da una ghiandola nello spazio extracellulare e agiscono su una cellula bersaglio
vicina.
• Autocrini: hanno come bersaglio la stessa cellula che li ha prodotti; la cellula possiede il recettore
specifico per la molecola che ha prodotto (prostaglandine, estrogeni).
Gli ormoni operano a concentrazioni molto basse e hanno vita breve.
La produzione e il rilascio di ormoni sono controllati attraverso meccanismi di feedback: la risposta ad uno
stimolo ormonale regola a sua volta la produzione dell’ormone stesso da parte dell’organo produttore.
Si parla di:
• Feedback negativo: riduce la produzione;
• Feedback positivo: aumenta la produzione.
Come si classificano le cellule a secrezione endocrina?
Le caratteristiche delle cellule a secrezione endocrina sono determinate dalla natura dell’ormone prodotto:
1. Cellule a secrezione peptidica: hanno struttura simile alle cellule delle ghiandole esocrine, con delle
differenze:
o REG, Golgi e vesciole meno sviluppate, quindi il citoplasma si colora meno intensamente
con coloranti basici. Questa differenza è dovuta alla minore quantità di secreto: le
esocrine producono grammi di secreto, le endocrine microgrammi.
o Non presentano polarità, in quanto non rivestono una cavità come le esocrine.
o Le vescicole di secrezione sono più piccole.
- Cellule a secrezione steroidea: presentano un REL abbondante, essendo sede di sintesi dei lipidi.
L’orientamento tubuli è irregolare, tranne intorno alle gocce lipidiche, dove è concentrico.
Sono presenti numerosi mitocondri che presentano creste tubulari (invece delle classiche lamellari).
Utilizzano il meccanismo di secrezione costitutiva: non accumulano gli ormoni, ma rispondono in
maniera rapida ai segnali, attivando o reprimendo direttamente i meccansimi enzimatici di sintesi.
Descrivi l’ipotalamo.
È una regione del sistema nervoso centrale, situata nella zona centrale interna tra i due emisferi cerebrali.
Svolge funzioni di regolazione del sistema nervoso autonomo e funzione di ghiandola endocrina.
È formato da nuclei di neuroni di due tipi:
• Nuclei magnicellulari: rappresentati dal nucelo sopraottico e paraventricolare, i quali si estendono
fino alla regione della neuroipofisi; producono ormoni peptidici (ossitocina e ormone antidiuretico
ADH).
Nelle cellule, il neurosecreto è evidente nel citoplasma. Presentano REG sviluppato, ribosomi liberi,
esteso Golgi, corpi densi e granuli di neurosecreto di 100-250nm. I raggruppamenti di questi granuli
lungo gli assoni costituiscono i corpi di Herring.
• Nuclei parvicellulari: rappresentati dal nucleo arcuato e paraventricolare, i quali si estendono fino
all’eminenza mediana dell’ipofisi; producono ormoni di liberazione (RH, realising hormones) o
inibitori (IH, inhibiting hormones) che agiscono sull’adenoipofisi, stimolandola o inibendola nella
produzione.
Le celllule sono piccole e meno ricche di granuli (150nm).
Descrivi l’ipofisi.
L’ipofisi è una piccola ghiandola posta alla base del cervello, all’interno della sella turcica, connessa
all’ipotalamao tramite un peduncolo (infundibulum) e una rete vascolare.
È la ghiandola endocrina più importante dell’organismo in quanto controlla l’attività di altre ghiandole: la sua
attività secernente è a sua volta regolata dai fattori di liberazione e inibizione dell’ipotalamo.
L’ipofisi è costituita da due organi distinti per origine embrionale e per funzione:
• L’adenoipofisi (ipofisi anteriore) origina nell’embrione come invaginazione dell’ectoderma (tasca di
Rathke) ed è formata da tessuto epiteliale ghiandolare.
• La neuroipofisi (ipofisi posteriore) deriva invece dal pavimento del diencefalo (invaginazione del
neuroectoderma), ed è formata da tessuto nervoso secernente.
L’adenoipofisi è formata da tre regioni, tutte derivanti dalla tasca di Rathke:
o Pars distalis: rappresenta la maggior parte dell’adenoipofisi;
o Pars intermedia: regione sottili posizionata posteriormente;
o Part tuberalis: manicotto che avvolge l’infundibulum.
È innervata da fibre post-sinaptiche del sistema nervoso autonomo con funzione vasomotoria.
La neuroipofisi è formata da due regioni, di natura nervosa:
o Pars nervosa: contiene gli assoni neurosecretori;
o Infundibulum: la connette all’ipotalamo.
Descrivi l’organizzazione istologica dell’adenoipofisi e spiega come le cellule endocrine presenti siano regolate dall’ipotalamo. Quali sono i principali ormoni secreti, quali cellule li producono e come il loro rilascio è modulato dai fattori di rilascio e di inibizione ipotalamici?
L’adenoipofisi è composta da cellule endocrine (somatotrope, tireotrope, corticotrope, gonadotrope, lattotrope) che secernono GH, TSH, ACTH, LH/FSH e PRL. Il loro funzionamento è regolato dall’ipotalamo tramite il sistema portale ipotalamo-ipofisario: fattori di rilascio (es. GHRH, TRH, CRH, GnRH) e di inibizione (es. somatostatina, dopamina) modulano la secrezione ormonale in risposta ai bisogni fisiologici dell’organismo.
Descrivi l’organizzazione istologica e funzionale della neuroipofisi, spiegando come gli ormoni ossitocina e vasopressina siano prodotti, trasportati e rilasciati. Quali stimoli ne regolano la secrezione e quali sono gli effetti fisiologici principali di ciascun ormone?
La neuroipofisi contiene assoni dei neuroni ipotalamici dei nuclei sopraottico e paraventricolare, che producono ossitocina e vasopressina (ADH). Gli ormoni sono trasportati lungo gli assoni e rilasciati nei capillari in risposta a stimoli: ossitocina è stimolata da contrazioni uterine e suzione, favorendo il parto e l’eiezione del latte; vasopressina è stimolata dall’aumento dell’osmolarità e agisce sui reni per trattenere acqua, regolando l’equilibrio idrico.
Descrivi l’epifisi.
La ghiandola pineale o epifisi è una piccola ghiandola posta sopra il tetto del diencefalo all’estremità posteriore
del terzo ventricolo. Deriva dal neuroectoderma della vescicola diencefalica, a cui rimane connessa tramite il
peduncolo epifisario. Ha forma di pigna ed è avvolta da una capsula connettivale da cui partono i setti che
la dividono in lobuli costituendo lo stroma.
Il parenchima è costituito da cellule principali (pinealociti), raccolte in cordoni solidi, e cellule interstiziali con
natura gliale (cellule neurogliali) con funzione di sostegno per i pinealociti.
L’epifisi ottiene informazioni sul ciclo circadiano dalla retina attraverso i tratti retino-ipotalamici (RTH), che si
connettono alle cellule del nucleo soprachiasmatico (SNC) dell’ipotalamo. L’impulso giunge all’epifici, dove la
noradrenalina stimola i pinealociti a secernere la melatonina.
La melatonina ha due recettori: MT1 e MT2, presenti nel sistema nervoso e nell’apparato riproduttivo.
Descrivi la tiroide.
La tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, composta da due lobi uniti da un istmo. È formata da follicoli tiroidei, strutture sferiche rivestite da cellule follicolari che producono gli ormoni tiroidei T3 e T4, immagazzinati nella colloide come tireoglobulina. Tra i follicoli si trovano le cellule parafollicolari (o C), che secernono calcitonina, un ormone coinvolto nella regolazione del metabolismo del calcio. La sua funzione è regolata dall’ormone TSH prodotto dall’adenoipofisi.
Descrivi le paratiroidi.
Le paratiroidi sono quattro piccole ghiandole endocrine situate sulla superficie posteriore della tiroide. Sono composte principalmente da cellule principali, che secernono paratormone (PTH), e da cellule ossifile, di funzione meno definita. Il PTH regola il metabolismo del calcio e del fosfato, aumentando la calcemia tramite azioni su ossa (stimolando il riassorbimento osseo), reni (aumentando il riassorbimento di calcio) e intestino (indirettamente, stimolando la produzione di vitamina D attiva).
Descrivi la ghiandola surrenale.
Le ghiandole surrenali sono due organi pari di forma triangolare, situate al polo superiore di ciascun rene.
Il surrene è rivestito da una capsula di connettivo, da cui si estendono i setti che entrano nel parenchima
portando vasi sanguigni e nervi.
La vascolarizzazione parte da un plesso arterioso sotto la capsula. Da qui partono verso l’interno due tipi di
arteriole:
• Arteriole corticali: formano una rete di sinusoidi che irrorano la parte corticale;
• Arteriole midollari: rete che irrora la parte midollare.
Questi vasi confluiscono tutti nella vena surrenale, che lascia l’organo.
Ciascuna ghiandola surrenale è composta da due organi endocrini differenti per origine embrionale e secreto:
• Zona corticale: disposta alla periferia;
• Zona midollare: occupa la porzione centrale.
Descrivi la corticale del surrene.
La corticale del surrene è la porzione esterna della ghiandola surrenale ed è suddivisa in tre zone istologiche, ciascuna responsabile della produzione di specifici ormoni steroidei:
- Zona glomerulare: produce mineralcorticoidi (principalmente aldosterone), che regolano il bilancio idro-salino e la pressione arteriosa.
- Zona fascicolata: produce glucocorticoidi (principalmente cortisolo), coinvolti nel metabolismo energetico e nella risposta allo stress.
- Zona reticolare: produce androgeni surrenalici (come il DHEA), precursori degli ormoni sessuali.
La secrezione è regolata dall’asse ipotalamo-ipofisi tramite l’ACTH.
Descrivi la midollare del surrene.
La midollare del surrene è la parte interna della ghiandola e contiene cellule cromaffini, che secernono adrenalina e noradrenalina (catecolamine). Questi ormoni sono coinvolti nella risposta “lotta o fuga”, aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il flusso sanguigno ai muscoli. La secrezione è regolata direttamente dal sistema nervoso simpatico, in risposta a stimoli di stress. La midollare del surrene è derivata dal sistema nervoso ectodermico, contrariamente alla corticale, che ha origine mesodermica.