Tessuto ghiandolare endocrino Flashcards

1
Q

Quali sono le generalita’ delle ghiandole endocrine?

A

Le ghiandole endocrine riversano il loro secreto direttamente nel circolo sanguigno.
Vi è, infatti, un’alta presenza di reti capillari, spesso fenestrate, che avvolge le cellule secernenti. È sempre
presente una membrana basale e lo stroma è formato da un intreccio di fibre reticolari.
Originano dall’epitelio superficiali come cordoni di cellule che invadono il connettivo sottostante proliferando;
la connessione con l’epitelio scompare e gli elementi in profondità si differenziano in cellule secernenti che
rilasciano i prodotti nei capillari sanguigni.
I prodotti di secrezione sono definiti ormoni e sono trasportati dal sangue per influenzare organi situati a
distanza, detti organi bersaglio.

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2
Q

Che tipi di ghiandole endocrine esistono?

A

Si possono distinguere ghiandole endocrine a cordoni solidi, interstiziali e follicolari.
Gli ammassi o cordoni solidi di cellule formano la maggior parte delle ghiandole endocrine. Le cellule
comunicano mediante giunzioni gap e sono stabilizzate da desmosomi. Ogni cordone è sostenuto da
un’impalcatura di connettivo, in cui decorrono i capillari dove è riversato il secreto. I capillari sono rivestiti da
cellule endoteliali fenestrate, per facilitare il passaggio di ormoni.
Le ghiandole interstiziali sono formate da elementi isolati o raccolti in piccoli gruppi distribuiti nel connettivo
o nel tessuto epiteliale.
Un esempio è la ghiandola interstiziale del testicolo e dell’ovaio, le cellule C parafollicolari della tiroide e le
cellule della mucosa intestinale.
Le ghiandole follicolari sono formate da cellule organizzate a follicoli o vescicole chiuse. I follicoli sono
strutture sferiche cave, rivestite dalle cellule a funzione endocrina che formano un epitelio semplice cubico o
cilindrico.
Le cellule riversano nella cavità un secreto proteico chiamato colloide che contiene il precursore degli ormoni
tiroidei; in seguito, a stimoli, riassorbe il precursore e rilascia l’ormone attivo nel tessuto connettivo
circostante.
Un esempio è la tiroide.
Alcune ghiandole endocrine non rientrano in nessuna di queste categorie.

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3
Q

Descrivi il sistema endocrino

A

Il sistema endocrino regola meccanismi omeostatici, quali:
• Controllo dell’attività di neuroni e muscoli, e delle ghiandole esocrine durante la digestione;
• Controllo delle vie metaboliche (sintesi e rilascio di carboidrati e lipidi) e dell’ambiente ionico
attraverso assorbimento e escrezione;
• Produzione gameti;
• Crescita dell’organismo.
Queste funzioni sono garantite da cellule che derivano da tutti e tre i foglietti embrionali.
Le cellule possono essere organizzate in:
• Organi (ghiandole endocrine): ipofisi, ghiandola pineale, paratiroidi, tiroide, ghiandole surrenali e
ipotalamo;
• Possono trovarsi all’interno di altri organi: isole di Langerhans nel pancreas, cellule C della tiroide o
cellule APUD (cellule del sistema neuroendocrino diffuso).
Le ghiandole endocrine originano anch’esse dall’epitelio superificiale: i cordoni di cellule proliferano e
invadono il connettivo sottostante; la connessione con l’epitelio sparisce e il parechima si organizza intorno a
una rete di capillari in cui riverserà il prodotto di secrezione (ormoni).

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4
Q

Descrivi gli ormoni ed i recettori.

A

Gli ormoni sono molecole biologicamente attive che agiscono su specifiche cellule bersaglio.
I recettori sono di natura proteica e possono trovarsi sulla superficie cellulare (recettori di membrana) o
all’interno della cellula (recettori intracellulari).
Esistono diversi tipi di ormoni in base alla natura chimica:
1. Protidici (peptidici e proteici o derivati da aminoacidi) non liposolubili che si legano a recettori di membrana + secondi messaggeri
2. Steroidei, derivati dal colesterolo, liposolubili, che entrano tramite recettori citoplasmatici o direttamente nel nucleo
3. Derivati da acidi grassi, prostaglandine, prostacicline e leucotrieni
Dal punto di vista funzionale, si classificano in:
• Endocrini: rilasciata da una ghiandola nel circolo sanguigno e agiscono su una cellula bersaglio distante
(ormoni tiroidei, ipofisari, insulina);
• Neuroendocrini: rilasciati nella giunzione sinaptica e agiscono attraverso i neuroni (adrenalina e
noradrenalina).
• Paracrini: rilasciati da una ghiandola nello spazio extracellulare e agiscono su una cellula bersaglio
vicina.
• Autocrini: hanno come bersaglio la stessa cellula che li ha prodotti; la cellula possiede il recettore
specifico per la molecola che ha prodotto (prostaglandine, estrogeni).
Gli ormoni operano a concentrazioni molto basse e hanno vita breve.
La produzione e il rilascio di ormoni sono controllati attraverso meccanismi di feedback: la risposta ad uno
stimolo ormonale regola a sua volta la produzione dell’ormone stesso da parte dell’organo produttore.
Si parla di:
• Feedback negativo: riduce la produzione;
• Feedback positivo: aumenta la produzione.

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5
Q

Come si classificano le cellule a secrezione endocrina?

A

Le caratteristiche delle cellule a secrezione endocrina sono determinate dalla natura dell’ormone prodotto:
1. Cellule a secrezione peptidica: hanno struttura simile alle cellule delle ghiandole esocrine, con delle
differenze:
o REG, Golgi e vesciole meno sviluppate, quindi il citoplasma si colora meno intensamente
con coloranti basici. Questa differenza è dovuta alla minore quantità di secreto: le
esocrine producono grammi di secreto, le endocrine microgrammi.
o Non presentano polarità, in quanto non rivestono una cavità come le esocrine.
o Le vescicole di secrezione sono più piccole.

  1. Cellule a secrezione steroidea: presentano un REL abbondante, essendo sede di sintesi dei lipidi.
    L’orientamento tubuli è irregolare, tranne intorno alle gocce lipidiche, dove è concentrico.
    Sono presenti numerosi mitocondri che presentano creste tubulari (invece delle classiche lamellari).
    Utilizzano il meccanismo di secrezione costitutiva: non accumulano gli ormoni, ma rispondono in
    maniera rapida ai segnali, attivando o reprimendo direttamente i meccansimi enzimatici di sintesi.
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6
Q

Descrivi l’ipotalamo.

A

È una regione del sistema nervoso centrale, situata nella zona centrale interna tra i due emisferi cerebrali.
Svolge funzioni di regolazione del sistema nervoso autonomo e funzione di ghiandola endocrina.
È formato da nuclei di neuroni di due tipi:
• Nuclei magnicellulari: rappresentati dal nucelo sopraottico e paraventricolare, i quali si estendono
fino alla regione della neuroipofisi; producono ormoni peptidici (ossitocina e ormone antidiuretico
ADH).
Nelle cellule, il neurosecreto è evidente nel citoplasma. Presentano REG sviluppato, ribosomi liberi,
esteso Golgi, corpi densi e granuli di neurosecreto di 100-250nm. I raggruppamenti di questi granuli
lungo gli assoni costituiscono i corpi di Herring.
• Nuclei parvicellulari: rappresentati dal nucleo arcuato e paraventricolare, i quali si estendono fino
all’eminenza mediana dell’ipofisi; producono ormoni di liberazione (RH, realising hormones) o
inibitori (IH, inhibiting hormones) che agiscono sull’adenoipofisi, stimolandola o inibendola nella
produzione.
Le celllule sono piccole e meno ricche di granuli (150nm).

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7
Q

Descrivi l’ipofisi.

A

L’ipofisi è una piccola ghiandola posta alla base del cervello, all’interno della sella turcica, connessa
all’ipotalamao tramite un peduncolo (infundibulum) e una rete vascolare.
È la ghiandola endocrina più importante dell’organismo in quanto controlla l’attività di altre ghiandole: la sua
attività secernente è a sua volta regolata dai fattori di liberazione e inibizione dell’ipotalamo.
L’ipofisi è costituita da due organi distinti per origine embrionale e per funzione:
• L’adenoipofisi (ipofisi anteriore) origina nell’embrione come invaginazione dell’ectoderma (tasca di
Rathke) ed è formata da tessuto epiteliale ghiandolare.
• La neuroipofisi (ipofisi posteriore) deriva invece dal pavimento del diencefalo (invaginazione del
neuroectoderma), ed è formata da tessuto nervoso secernente.
L’adenoipofisi è formata da tre regioni, tutte derivanti dalla tasca di Rathke:
o Pars distalis: rappresenta la maggior parte dell’adenoipofisi;
o Pars intermedia: regione sottili posizionata posteriormente;
o Part tuberalis: manicotto che avvolge l’infundibulum.
È innervata da fibre post-sinaptiche del sistema nervoso autonomo con funzione vasomotoria.
La neuroipofisi è formata da due regioni, di natura nervosa:
o Pars nervosa: contiene gli assoni neurosecretori;
o Infundibulum: la connette all’ipotalamo.

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8
Q

Descrivi l’organizzazione istologica dell’adenoipofisi e spiega come le cellule endocrine presenti siano regolate dall’ipotalamo. Quali sono i principali ormoni secreti, quali cellule li producono e come il loro rilascio è modulato dai fattori di rilascio e di inibizione ipotalamici?

A

L’adenoipofisi è composta da cellule endocrine (somatotrope, tireotrope, corticotrope, gonadotrope, lattotrope) che secernono GH, TSH, ACTH, LH/FSH e PRL. Il loro funzionamento è regolato dall’ipotalamo tramite il sistema portale ipotalamo-ipofisario: fattori di rilascio (es. GHRH, TRH, CRH, GnRH) e di inibizione (es. somatostatina, dopamina) modulano la secrezione ormonale in risposta ai bisogni fisiologici dell’organismo.

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9
Q

Descrivi l’organizzazione istologica e funzionale della neuroipofisi, spiegando come gli ormoni ossitocina e vasopressina siano prodotti, trasportati e rilasciati. Quali stimoli ne regolano la secrezione e quali sono gli effetti fisiologici principali di ciascun ormone?

A

La neuroipofisi contiene assoni dei neuroni ipotalamici dei nuclei sopraottico e paraventricolare, che producono ossitocina e vasopressina (ADH). Gli ormoni sono trasportati lungo gli assoni e rilasciati nei capillari in risposta a stimoli: ossitocina è stimolata da contrazioni uterine e suzione, favorendo il parto e l’eiezione del latte; vasopressina è stimolata dall’aumento dell’osmolarità e agisce sui reni per trattenere acqua, regolando l’equilibrio idrico.

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10
Q

Descrivi l’epifisi.

A

La ghiandola pineale o epifisi è una piccola ghiandola posta sopra il tetto del diencefalo all’estremità posteriore
del terzo ventricolo. Deriva dal neuroectoderma della vescicola diencefalica, a cui rimane connessa tramite il
peduncolo epifisario. Ha forma di pigna ed è avvolta da una capsula connettivale da cui partono i setti che
la dividono in lobuli costituendo lo stroma.
Il parenchima è costituito da cellule principali (pinealociti), raccolte in cordoni solidi, e cellule interstiziali con
natura gliale (cellule neurogliali) con funzione di sostegno per i pinealociti.
L’epifisi ottiene informazioni sul ciclo circadiano dalla retina attraverso i tratti retino-ipotalamici (RTH), che si
connettono alle cellule del nucleo soprachiasmatico (SNC) dell’ipotalamo. L’impulso giunge all’epifici, dove la
noradrenalina stimola i pinealociti a secernere la melatonina.
La melatonina ha due recettori: MT1 e MT2, presenti nel sistema nervoso e nell’apparato riproduttivo.

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11
Q

Descrivi la tiroide.

A

La tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, composta da due lobi uniti da un istmo. È formata da follicoli tiroidei, strutture sferiche rivestite da cellule follicolari che producono gli ormoni tiroidei T3 e T4, immagazzinati nella colloide come tireoglobulina. Tra i follicoli si trovano le cellule parafollicolari (o C), che secernono calcitonina, un ormone coinvolto nella regolazione del metabolismo del calcio. La sua funzione è regolata dall’ormone TSH prodotto dall’adenoipofisi.

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12
Q

Descrivi le paratiroidi.

A

Le paratiroidi sono quattro piccole ghiandole endocrine situate sulla superficie posteriore della tiroide. Sono composte principalmente da cellule principali, che secernono paratormone (PTH), e da cellule ossifile, di funzione meno definita. Il PTH regola il metabolismo del calcio e del fosfato, aumentando la calcemia tramite azioni su ossa (stimolando il riassorbimento osseo), reni (aumentando il riassorbimento di calcio) e intestino (indirettamente, stimolando la produzione di vitamina D attiva).

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13
Q

Descrivi la ghiandola surrenale.

A

Le ghiandole surrenali sono due organi pari di forma triangolare, situate al polo superiore di ciascun rene.
Il surrene è rivestito da una capsula di connettivo, da cui si estendono i setti che entrano nel parenchima
portando vasi sanguigni e nervi.
La vascolarizzazione parte da un plesso arterioso sotto la capsula. Da qui partono verso l’interno due tipi di
arteriole:
• Arteriole corticali: formano una rete di sinusoidi che irrorano la parte corticale;
• Arteriole midollari: rete che irrora la parte midollare.
Questi vasi confluiscono tutti nella vena surrenale, che lascia l’organo.
Ciascuna ghiandola surrenale è composta da due organi endocrini differenti per origine embrionale e secreto:
• Zona corticale: disposta alla periferia;
• Zona midollare: occupa la porzione centrale.

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14
Q

Descrivi la corticale del surrene.

A

La corticale del surrene è la porzione esterna della ghiandola surrenale ed è suddivisa in tre zone istologiche, ciascuna responsabile della produzione di specifici ormoni steroidei:

  1. Zona glomerulare: produce mineralcorticoidi (principalmente aldosterone), che regolano il bilancio idro-salino e la pressione arteriosa.
  2. Zona fascicolata: produce glucocorticoidi (principalmente cortisolo), coinvolti nel metabolismo energetico e nella risposta allo stress.
  3. Zona reticolare: produce androgeni surrenalici (come il DHEA), precursori degli ormoni sessuali.

La secrezione è regolata dall’asse ipotalamo-ipofisi tramite l’ACTH.

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15
Q

Descrivi la midollare del surrene.

A

La midollare del surrene è la parte interna della ghiandola e contiene cellule cromaffini, che secernono adrenalina e noradrenalina (catecolamine). Questi ormoni sono coinvolti nella risposta “lotta o fuga”, aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il flusso sanguigno ai muscoli. La secrezione è regolata direttamente dal sistema nervoso simpatico, in risposta a stimoli di stress. La midollare del surrene è derivata dal sistema nervoso ectodermico, contrariamente alla corticale, che ha origine mesodermica.

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16
Q

Descrivi il pancreas endocrino.

A

Il pancreas endocrino è costituito da insule di Langerhans, gruppi di cellule endocrine che si trovano sparsi nel tessuto pancreatico. Le principali cellule nelle isole sono:

  1. Cellule alfa: producono glucagone, che aumenta la glicemia stimolando il rilascio di glucosio dal fegato.
  2. Cellule beta: producono insulina, che abbassa la glicemia facilitando l’ingresso di glucosio nelle cellule.
  3. Cellule delta: producono somatostatina, che inibisce la secrezione di glucagone e insulina, regolando il metabolismo.
  4. Cellule PP: secernono polipeptide pancreatico, che ha effetti regolatori sul rilascio di altri ormoni pancreatici e sul metabolismo.

Queste cellule lavorano insieme per mantenere l’equilibrio glicemico e altre funzioni metaboliche.

17
Q

Descrivi le ghiandole endocrine del rene.

A

Il rene, oltre alla funzione escretoria, produce e rilascia nel circolo sanguigno l’eritropoietina e la renina: la
prima è una sostanza ormono-simile che agisce sul sistema eritropoietico, la seconda è un enzima che
influenza la pressione sanguigna.
La renina è sintetizzata nell’apparato iuxtaglomerulare del rene, in risposta alla caduta della pressione
sanguigna nell’arteriola afferente del glomerulo renale.
La renina agisce sull’angiotensinogeno, una proteina plasmatica, scindendola in angiotensina I. Questo
composto è a sua volta convertito in angiotensina II che agisce sulla muscolatura liscia vascolare e sul
miocardio determinando vasocostrizione e aumento della frequenza cardiaca. Stimola inoltra anche la
liberazione di aldosterone: determina quindi un aumento del riassorbimento di ioni sodio nel tubulo convoluto
distale che, a sua volta, determina un aumento di pressione osmotica del sangue e quindi il riassorbimento
idrico con un conseguente aumento di pressione sanguigna.
Il sistema renina-angiotensina è responsabile, infatti, di molti casi di ipertensione.

18
Q

Quali altre ghiandole endocrine esistono?

A

• Le cellule interstiziali del testicolo, che secernono testosterone;
• Le cellule interstiziali dell’ovaio, che secernono estrogeni;
• Il follicolo ovarico, che secerne estrogeni;
• Il corpo luteo, che secerne progesterone;
• La placenta, che funziona come organo endocrino transitorio.
Una categoria speciale di secrezione endocrina è la neurosecrezione che si riscontra in aree specializzate del
sistema nervoso centrale.
I neuroni secretori sono raggruppati in due categorie:
• Neuroni peptidergici, che comprendono categorie diverse di cellule nervose localizzate in aree
cerebrali e che producono piccoli peptidi di importanza fisiologica. Un esempio sono i neuroni
ipotalamici secernenti casopressina e ossitocina.
• Neuroni aminergici, localizzati in varie zone del sistema nervoso e che producono le monoamine
dopamina, norepinefrina e serotonina che si comportano come neurotrasmettitori.