Tessuto linfoide Flashcards
Cos’è la linfa?
La linfa è un liquido che scorre nei vasi linfatici ed è formato da una parte fluida e da cellule sospese;il suo
flusso è sottoposto ad una bassa pressione ed è unidirezionale.
* La parte fluida è simile al plasma ma con composizione più variabile dovuta a proteine e molecole
derivate da attività metaboliche di tessuti e organi diversi
La linfa prodotta dal fegato è il 50% del totale ed è ricca in proteine, i vasi linfatici dell’intestino invece
fanno confluire molecole lipidiche.
Le particelle di materiali lipidici sono dette chilomicroni e hanno diametro di 1μm. Contiene inoltre
anidride carbonica e poco ossigeno.
* Gli elementi cellulari sono rappresentati solo dai linfociti, che derivano dalla proliferazione di linfociti
preesistenti negli organi linfoidi secondari; la maggior parte di essi origina da organi linfoidi primari e
circola tra sangue e linfa.
I linfociti T sono più rappresentati, costituendo l’85% del totale.
La linfa coagula, anche se più lentamente del sangue, formando una rete di fibrina in cui rimangono incastrate
le cellule. Il coagulo è bianco.
Cos’è il sistema vascolare linfatico?
Il sistema vascolare linfatico è un sistema di drenaggio dei tessuti che inizia a livello dei capillari linfatici e
confluisce nei due dotti linfatici che riversano la linfa nel sistema venoso.
Le sue funzioni sono: condurre le cellule immunitarie e la linfa ai linfonodi, rimuovere il fluido accumulato negli
spazi interstiziali, trasportare chilomicroni.
Linfedema: difetto nel trasporto della linfa con accumulo di fluido e proteine negli interstizi
Descrivi le generalità del tessuto linfoide.
Il tessuto linfoide è un tessuto connettivo specializzato, ricco in linfociti, che entra nella costituzione degli
organi linfoidi.
Il sistema linfatico comprende gli organi linfoidi, la linfa e le sue vie di trasporto (capillari linfatici, vasi linfatici
e dotti linfatici).
I linfocitisono prodotti negli organi linfoidi primari e, attraverso la linfa e il sangue, migrano negli organi linfoidi
secondari dove incontrano gli agenti estranei.
Gli organi linfoidi primari sono il midollo osseo e il timo.
Gli organi linfoidi secondari sono i linfonodi, la milza e il sistema linfoide diffuso.
Come si organizza il tessuto linfoide?
Il tessuto linfoide è costituito principalmente dalle cellule del sistema immunitario, organizzate in maniera
diversificata per esprimere le risposte effettrici.
I linfociti si organizzano in diversi modi: si possono trovare isolati nelle maglie della rete cellulo-reticolare
oppure raggrupparsi a formare aree prevalentemente occupate da un tipo di linfocita o l’altro, T o B
dipendenti.
Le aree B dipendenti sono organizzate in follicoli linfatici, primari o secondari a seconda dello stato di
attivazione dei linfociti.
Descrivi il timo.
Il timo è un organo linfoide primario a struttura linfoepiteliale, deputato alla maturazione dei linfociti T; si
sviluppa nell’ottava settimana e deriva dalla terza e quarta tasca branchiale.
Inizialmente ha una struttura epiteliale, poi viene popolato da cellule staminali CD34+. Queste cellule, in
seguito all’interazione con cellule stromali timiche, si differenziano in timociti, che a loro volta diventeranno
linfociti T maturi.
È posto nella parte superiore del mediastino anteriore, posteriormente allo sterno e anteriormente al cuore.
È formato da due lobi, ognuno dei quali è avvolto da una capsula connettivale fibrosa da cui si staccano
sepimenti che suddividono l’organo in lobuli.
Ogni lobulo è costituito da:
* una zona periferica, detta corticale, intensamente colorata.
* una zona centrale, la midollare, più chiara.
La corticale è formata da timociti piccoli e medi, da cellule epiteliali stellate connesse da desmosomi e da
pochi macrofagi; i timociti prevalgono e sono fittamente addensati.
La midollare contiene i timociti maturi disposti in maniera più lassa, macrofagi, cellule epiteliali e cellule
dendritiche e corpuscoli di Hassal (questi sono formati da cellule epiteliali pavimentose che formano strutture
concentriche).
I macrofagi sono collocati tra midollare e corticale.
Le arterie che irrorano il timo si risolvono in un plesso di capillari in prossimità della giunzione corticomidollare:
* i rami verso la corticale sono rivestiti da endotelio continuo e sono sostenuti da un manicotto di
cellule epiteliali che costituiscono una barriera impermeabile (barriera emato-timica);
* i capillari che penetrano nella midollare sono rivestiti da endotelio fenestrato.
L’epitelio delle due zone istaura interazioni nei confronti dei timociti ed è responsabile del microambiente per
il loro differenziamento.
Descrivi i linfonodi.
I linfonodi sono formazioni intercalate nel circolo linfatico, costituite da ammassi di linfociti, plasmacellule,
macrofagi e cellule dendritiche; costituiscono un dispositivo di filtrazione che impedisce la diffusione
sistemica delle infezioni e di agenti infettivi.
Sono distribuiti in tutto l’organismo ma sono numerosi nella regione ascellare, nella regione laterocervicale
del collo nella regione sottomandibolare, nella cavità dell’addome lungo le pareti dei visceri e nella regione
inguinale.
Il linfonodo è avvolto da una capsula connettivale che, tramite sepimenti, divide il linfonodo in spazi
irregolari; la capsula è attraversata da vasi linfatici afferenti che portano la linfa drenata.
Dalla zona subcapsulare verso l’ilo (fenditura tramite cui passano i vasi), si possono distinguere 3 zone in cui vi
sono aree B dipendenti o T dipendenti:
* La zona corticale, in cui sono localizzati i follicoli linfatici (zone B dipendenti).
* La zona paracorticale, in cui si trovano abbondanti linfociti T (T dipendente).
* La zona midollare, in cui prevalgono plasmacellule (area B dipendente). Questa zona è organizzata in
seni midollari, separati da cordoni linfatici midollari, che convergono verso l’ilo dell’organo.
I follicoli sono definiti:
* Primari, quando presentano una colorazione omogena e possiedono linfociti B maturi e vergini,
ovvero che non hanno ancora incontrato l’antigene.
* Secondari, quando presentano una zona più chiara, ovvero il centro germinativo in cui vi sono
linfociti B che hanno incontrato l’antigene (che quindi si stanno espandendo e proliferando), e una
zona più scura, ovvero il mantello in cui vi sono linfociti B memoria e linfociti B vergini.La linfa drenata arriva tramite i vasi linfatici afferenti, passa poi da un sistema di capillari linfatici dilatati ed
intercomunicanti detti seni linfatici (in successione sono seni sottocapsulari, seni corticali che passano tra i
follicoli linfatici, e i seni midollari, che decorrono tra i cordoni midollari).
Alla fine, la linfa esce dal linfonodo tramite un vaso linfatico efferente che emerge dall’ilo.
Descrivi la milza.
La milza è sia un organo linfoide secondario che un organo emocateretico.
È riccamente vascolarizzata, interposta tra la circolazione sistemica e quella portale.
La milza è avvolta da una capsula fibro-muscolare dalla quale si originano trabecole connettivali che
suddividono l’organo in compartimenti intercomunicanti.
Arterie, vene e nervi penetrano nella milza in corrispondenza del suo ilo.
È composta dalla polpa rossa, la polpa bianca e zone marginali, di confine tra le due.
La differenza di aspetto dipende dai tipi cellulari presenti:
* La polpa bianca è formata da tessuto linfoide;
* La polpa rossa contiene seni venosi (sinusoidi), cellule del sangue e numerosi macrofagi.
Descrivi la polpa bianca della milza.
La polpa bianca è costituita da linfociti che si dispongono intorno ai rami dell’arteria splenica: le sue prime
ramificazioni formano le arterie trabecolari, in quanto viaggiano lungo le trabecole. Nell’uscire dalle trabecole
diventano arterie centrali attorno alle quali i linfociti costituiscono i gusci linfatici periarteriolari (GLPA), area
T-dipendente.
Nello spessore dei GLPA giacciono i noduli lifatici, follicoli (accumuli di linfociti B).
I noduli sono B-dipendenti e possono contenere centri germinativi, i GLPA sono T-dipendenti.
Le arterie centrali diminuiscono progressivamente di calibro e formano capillari arteriosi, alcuni dei quali sono
detti con guscio in quanto rivestiti da cellule reticolari e macrofagi. Questi si vuotano direttamente nella trama
reticolare dei cordoni splenici (nella polpa rossa). Il sangue che entra nella polpa rossa così facendo è esposto
ai macrofagi prima di ritornare in circolo passando attraverso la parete dei cordoni splenici.
Questo tipo di circolazione è detta circolazione aperta ed è l’unico modo in cui il sangue torna alla circolazione
venosa. La polpa bianca ha funzione immunologica: sorveglia gli antigeni circolanti nel sangue. L’organo cattura gli
antigeni trasportati dal sangue, li processa e li concentra nella polpa bianca dove si realizzerà l’attivazione dei
linfociti T e B.
Descrivi la zona marginale della milza.
Al confine fra polpa bianca e polpa rossa è presente la zona marginale.
Sono presenti macrofagi e in prevalenza linfociti B memoria, derivanti da linfociti B vergini che hanno incontrato l’antigene.
Descrivi la polpa rossa della milza.
La polpa rossa costituisce il 75% del tessuto splenico.
L’impalcatura è costituita da una rete di fibre reticolari e cellule reticolari, all’interno della quale scorrono i
seni splenici (o seni venosi) e i cordoni splenici.
I seni splenici sono canali ampi che confluiscono nelle vene della polpa: hanno un endotelio formato da
cellule fusiformi e molto lunghe, senza giunzioni cellulari e che in più punti si separano delimitando ampie
fessure.
I cordoni splenici sono raggruppamenti cordoniformi di cellule, attraversati da un’impalcatura reticolare,
che formano una rete tridimensionale.
I cordoni costituiscono degli spazi in cui scorre il sangue proveniente dai capillari con guscio.
La polpa rossa costituisce un filtro selettivo e il luogo in cui i macrofagi esplicano la loro funzione
emocateretica: distruggono gli eritrociti che hanno esaurito il ciclo vitale.
La milza crea anche un pool di piastrine interscambiabili con quelle circolanti e regola il volume ematico.
Descrivi il MALT.
Il tessuto linfoide diffuso si trova in sedi appropriate per sorvegliare le vie di accesso di patogeni. Si trova a
livello della pelle (SALT), delle mucose bronchiali (BALT) e della mucosa intestinale (GALT); può essere
costituito sia da aggregati linfocitari permanenti che temporanei
Un esempio di ALT sono le placche di Peyer, l’anello linfatico di Waldeyer (tonsille palatine, linguali e
faringee) o l’appendice vermiforme.
Quesete sedi non presentano un’organizzazione strutturata tipica degli organi linfoidi secondari: non sono
rivestiti da capsula connettivale ma da epitelio della mucosa e possiedono un numero limitato di follicoli
linfatici e in prevalenza linfociti sparsi nella matrice connettivale.
Quando si crea un rapporto tra linfociti e strato epiteliale avvengono modificazioni delle cellule epiteliali che
assumono carattereistiche morfologiche e funzionali simili a quelle fagocitarie. Un esempio sono le cellule M
dell’intestino, in contatto con i follicoli linfatici delle placche di Peyer. Queste hanno la proprietà di trasferire
microrganismi dal lume intestinale verso i follicoli.