terapia insufficienza cardiaca e sindrome coronarica acuta Flashcards
farmaci per il trattamento dell'insufficienza cardiaca (IC) terapia antiaggregante
terapia ICcronica e acuta
acuta: diuretici, ossigeno, microvasodilatatori
i vasodilatatori possono essere somministrati solo se la sistolica è max a 110mmHg
cronica: beta bloccanti, ACE inibitori, diuretici
ci sono differenze nel trattamento dell’IC sistolica e diastolica?
di base si adoperano gli stessi farmaci
i pz con la forma diastolica sono in genere più anziani, prevale il sesso femminile e il diabete
i calcio antagonisti possono essere usati solo per l’IC diastolica
in caso di fallimento con la terapia con beta bloccanti e ACE inibitori (quindi la FE resta<35%) quali farmaci possono essere aggiunti?
1 antagonisti dell’aldosterone
inducono rimodellamento cardiaco e sono considerati farmaci salva vita in caso di IC di tipo sistolico
2 qualora fallisse anche l’aldosterone si possono percorrere due vie:
se il pz ha ritmo sinusale, fc>70bpm si può adoperare l’Ivabradina (riduce il lavoro cardiaco ma può dare EC come bradicardia, cefalea e diplopia)
si utilizza entresto: valsartan+ sacubritil
3 se nonostante questi accorgimenti la FE non migliora si utilizzano farmaci inotropi positivi come doblitamina o digossina
sacubritil
è presente in combinazione con valsartan nel farmaco entresto
è un inibitore di una endopeptidasi neutra chiamata neprilisina che metabolizza il ANP e BNP (che invece stimolano la natriuresi)
trattamento angina stabile (5)
beta bloccanti
in associazione si può somministrare diidropiridine
ivabradina
randlazina
in monoterapia o associata ai beta bloccanti, blocca le correnti lente del sodio
se i beta bloccanti falliscono si può somministrare calcio antagonisti come diltiazem e verapamil
nitrovasodilatatori
possono dare rossore del collo e del viso, cefalea per vasodilatazione delle arterie a livello meningeo
sindrome coronarica acuta
comprende: angina instabile angina vasospastica (di Prinzmetal) infarto N-STEMI infarto STEMI
trattamento angina vasospastica di Prinzmetal
nitrovasodilatatori
calcio antagonisti
trattamento angina instabile
nitrovasodilatatori ev
beta bloccanti
la terapia principale si avvale di antiaggreganti nell’attesa di capire se procedere o meno con una rivascolarizzazione
categorie nitrovasodilatatori
esteri dell’acido nitrico: nitrati CONO2
isosorbide (alto peso molecolare)
tri-nitril-glicerina (nitroglicerina, basso peso molecolare, liquido oleoso, poco volatile)
esteri dell’acido nitroso: nitriti CONO
nitrito di amile (volatile, viene somministrato per inalazione)
nitrocomposti in cui il biossido di azoto è legato al carbonio NO2C
nitroprussiato di sodio*
*somministrato ev nelle crisi ipertensive in quanto riduce del 30/40% la pressione sistemica
nitroglicerina
tri nitril glicerina
basso peso molecolare, poco volatile, oleoso, bassa biodisponibilità, subisce un completo metabolismo di primo passaggio
è presente come pasticca assumibile per os (sublinguale), spray
pomate e cerotti sono indicati per l’angina notturna (anche se il cerotto va tolto di notte per evitare l’insorgenza all’abitudine degli effetti vasodilatatori) e per le ragadi anali
differenze isosorbide e trinitrilglicerina
l’isosorbide ha una emivita più lunga
meccanismo di azione dei nitrovasodilatatori
rilascio di NO che esplica la sua funzione vasodilatatrice attivando la guanilato ciclasi solubile con aumento di cGMP e rilasciamento della muscolatura liscia con conseguente vasodilatazione
effetti collaterali nitrovasodilatatori
ipotensione
cefalea
rossori
controindicazioni farmacolagiche nitrovasodilatatori
inibitori della fofodiesterasi 5 (PDE-5) es. viagra
in quanto agendo sullo stesso bersaglio si ha un maggiore rischiosi incorrere in shock cardiaco
la fosfodiesterasi idrolizza il cGMP, invece il NO ne induce la sintesi
meccanismo di azione dell’aspirina
acido acetilsalicilico
inibisce la COX1 e di conseguenza blocca la formazione di trombossano