statistica Flashcards

1
Q

Rapporti

A

Un rapporto è una frazione, in cui il numeratore è indipendente dal denomi-natore, cioè numeratore e denominatore spesso si escludono a vicenda. ad esempio rapporto giovani/anziani, malati/sani, ma-
schi/femmine (ODDS)

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2
Q

Proporzioni

A

La proporzione è sempre una frazione, ma nel numeratore sono com-presi eventi che stanno anche nel denomina-tore. In una proporzione il numeratore è più piccolo del denominatore ed è una quota parte di esso. Esempio: la mortalità è data dal numero di morti sul numero totale di abitanti.

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3
Q

Tassi

A

Il tasso è una derivazione della pro-porzione che tiene conto delle variazioni che i fenomeni possono subire nel tempo. Quindi il tasso introduce un nuovo concetto: il tempo. Esistono due tipi di tassi: incidenza e prevalenza.

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4
Q

Incidenza

A

numero di nuovi casi, esem-pio “nuovi casi di malattia”, quindi neo-dia-gnosi in un determinato intervallo di tempo,

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5
Q

Prevalenza

A

numero totale di casi (es. casi di malattia), con “numero totale” s’intende casi vecchi e casi nuovi. La prevalenza conta quante persone sono affette da una de-terminata malattia e può essere prevalenza puntuale o periodale.

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6
Q

tra incidenza e prevalenza qual è la misura dinamica?

A

l’incidenza, perchè mi permette di dire se l’incidenza è in aumento, ovvero se il numero di casi sta aumentando, se è stazionario oppure se sta diminuendo

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7
Q

media- caratteristiche?

A

Sintetizza tutti i dati: è il valore più vicino a
tutte le singole osservazioni
E’ invariante per trasformazioni affini
E’ valida soprattutto per i dati che seguono
una distribuzione di frequenza normale
E’ sensibile ai valori estremi

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8
Q

Mediana calcolo

A

Nelle serie dispari è il valore al centro della distribuzione ordinata (valore nella (n+1)/2 esima posizione)
Nelle serie pari è la media dei due valori al centro della distribuzione ordinata (media tra il valore nella n/2 esima e il valore nella (n/2)+1 esima posizione)

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9
Q

mediana caratteristiche

A

E’ detta anche 50° percentile

  • Utilizza le relazioni di posizione dei dati
  • Esiste per i dati numerici continui e discreti e per i dati categorici ordinali
  • Non è sensibile ai valori estremi
  • E’ il migliore indice di sintesi nelle distribuzioni asimmetriche
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10
Q

variabilità, definizione

A

il grado maggiore o minore di disomogeneità del campione

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11
Q

varianza, calcolo

A

sommatoria degli scarti al quadrato, diviso la numerosità campionaria meno uno se su campione

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12
Q

com’è la variabilità su piccolo campione?

A

molto alta

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13
Q

deviazione standard calcolo

A

varianza sotto radice

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14
Q

calcolo del p-esimo percentile

A

(n*p)/100
se NON è un intero
• il p-esimo percentile sarà l’ osservazione che si trova alla posizione data da np/100 approssimato per eccesso
se è un intero
• il p-esimo percentile sarà la media tra l’ osservazione che si trova nella posizione np/100 e l’ osservazione che si trova nella posizione successiva

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15
Q

ragionamento deduttivo vs induttivo

A

deduttivo dal generale al particolare, e viceversa per induttivo

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16
Q

errore tipo 1

A

FALSO POSITIVO
o alpha, un ipotesi falsa considerata vera
(e dunque scarto l’ipotesi nulla quando questa è vera, accettando erroneamente quella alternativa)

17
Q

errore tipo 2

A

FALSO NEGATIVO

o beta, scarti un’ipotesi che invece è vera

18
Q

ipotesi nulla

A

ipotesi che non vi sia alcuna reale differenza tra medie o tra proporzioni nei gruppi comparati oppure che non vi sia alcuna reale associazione tra due variabili continue.

19
Q

livello alfa

A

AKA ERRORE ALFA, SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA O VALORE P
corrisponde alla probabilità massima di commettere un errore falso-positivo che il ricercatore è disposto ad accettare. Per consuetudine, il livello alfa è attualmente fissato a p = 0.05. che il ricercatore è disposto a correre un rischio del 5% di essere in errore quando asserisce che il gruppo trattato e quello di controllo differiscono realmente

20
Q

SE P >0.05%

A

accetto l’ipotesi nulla, scarti quella alternativa: non c’è correlazione

21
Q

correlazione e associazione- definizioni

A

CORRELAZIONE-> due variabili statistiche si definiscono correlate se si influenzano reciprocamente (direttamente o indirettamente proporzionale)
NON significa che siano però associate.
ASSOCIAZIONE-> rapporto che lega due variabili che sono in rapporto causa/effetto l’una con l’altra

22
Q

coefficiente di correlazione di pearson (r)

A
può assumere valori tra 0 e I1I
0- non esiste correlazione
I1I- correlazione massima 
segno positivo-> correlazione diretta
segno negativa correlazione indiretta
23
Q

Quali test di associazione esistono?

A

Chi quadro per variabili categoriche

T di student per variabili quantitative

24
Q

formula del Xquadro

A

(per verificare associazione tra variabili categoriche)

E’ LA sommatoria tra la differenza tra frequenze osservate e attese elevate al quadrato fratto le frequenze attese

25
Q

X2 variante di McNemar

A

PER DATI APPAIATI
1-negli studi caso-controllo
2.nei dati appaiati su trial clinico (controllo- farmaco)
3. studio pre/post

26
Q

Test della probabilità esatta di Fischer

A

per variabili categoriche in caso di campione piuttosto ridotto, quando all’interno di una o più delle 4 caselle c’è un valore inferiore a 2
(es. studi pilota)

27
Q

regressione lineare semplice

A

valutare la relazione tra due variabili continue
ci permette di studiare il valore previsto di una variabile (variabile di outcome o di risultato) per ogni livello dell’altra variabile (variabile esplicativa o predittiva o ”covariata”)
ci permette di studiare il valore previsto di una variabile (variabile di outcome o di risultato) per ogni livello dell’altra variabile (variabile esplicativa o predittiva o ”covariata”)

28
Q

m=b0+b1x

cos’è la b1?

A

sarebbe tipo y=b+ax
b1 (cioè a) è la pendenza
a quanto corrisponde un’unità di variazione in y?