Sindrome mediastinica Flashcards

1
Q

Come possono essere classificate le sindromi mediastiniche?

A
  • Vascolari (venose, arteriose, linfatiche)
  • Neurologiche
  • Digestiva
  • Respiratoria
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Q

Quali sono le sindromi mediastiniche vascolari?

A

Si dividono in arteriose, venose e linfatiche

  • Arteriose: sono le più rare, perché i vasi arteriosi offrono una notevole resistenza e difficilmente si fanno
    infiltrare, più frequentemente vengono dislocati. Sarebbero molto gravi per il rischio ischemico del tessuto a valle
  • Linfatiche: più diffuse delle arteriose, si osservano soprattutto al livello della giunzione tra la succlavia e la vena giugulare di sinistra. Si parla in questo caso di sindrome di Menetrier: il sistema linfatico viene bloccato da questa ostruzione e si verifica chilotorace bilaterale grave
  • Venose: da considerare soprattutto la sindrome della vena cava superiore (succlavie + giugulari -> anonime -> cava superiore)
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3
Q

Sindrome della vena cava superiore

A

La sindrome della
vena cava superiore varia a seconda della sede in cui la vena viene interessata, in base a dove è presente l’ostruzione viene utilizzato un circolo collaterale diverso:

  • sopra la azygos: intercostale suprema -> azygos (breve) -> cava superiore
  • sotto la azygos (intrapericardica): lombari -> cava inferiore
  • sbocco della azygos: mammarie interne -> epigastriche -> intercostali -> cava superiore; richiede più giorni quindi potrebbe essere più grave
    I segni che si osservano in questi pazienti sono l’edema a mantellina, un edema che interessa la parte alta del torace, il collo e il viso; il volto congesto, con una rubrocianosi; le giugulari anch’esse congeste, turgide; un edema della palpebra molto spiccato, il tutto più grave la mattina per il ristagno di sangue nella parte superiore del corpo dovuto al clinostatismo.
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4
Q

Quali sono le sindromi neurologiche appartenenti alle sindromi mediastiniche?

A
  • nervo vago
  • nervo ricorrente
  • nervo frenico
  • simpatico cervicale
  • plesso cervico-brachiale

In generale queste sindromi sono in un primo momento irritative, progressivamente diventano paralitiche. La situazione che si verifica è quella di un tumore che irrita (contatto o infiammazione) i nervi fino alla paralisi.

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5
Q

Sindrome del nervo vago

A
  • Fase irritativa: può causare dolore nella fossa sopraclaveare, bradicardia (per stimolazione del nervo) e scialorrea (aumento della salivazione), ma questi sintomi vengono spesso minimizzati
  • Fase paralitica: tachicardia (perdita del tono vagale), compensata dall’organismo

Non è molto significativa, tanto che il nervo vago può essere tagliato durante l’asportazione di una massa tumorale senza gravi conseguenze.

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6
Q

Decorso del nervo ricorrente: quale è maggiormente a rischio?

A

Come il vago, ha decorso diverso a dx e a sn, ma in questo caso può essere utile per comprendere la clinica:
- dx: gira intorno all’arteria succlavia e sale in posizione paratracheale per innervare la corda vocale destra
- sn: gira intorno all’arco dell’aorta nella finestra aorto-polmonare, sale in posizione paratracheale per innervare la corda vocale sinistra. Il nervo ricorrente sinistro è più esposto a patologie tumorali e danni iatrogeni, soprattutto nella finestra aorto-polmonare.

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7
Q

Sindrome del nervo ricorrente

A
  • Fase irritativa: spasmo della glottide, perché una delle due corde vocali rimane chiusa in adduzione. Rara la sindrome del ricorrente bilaterale: segue principalmente danni chirurgici, come nelle tiroidectomie, portando a dispnea e necessitando una tracheotomia d’urgenza.
  • Fase paralitica: si paralizza una delle due corde vocali, quindi il pz diventa disfonico e la voce diventa bitonale; il pz lo sa e compensa con l’altra corda vocale, il medico fa diagnosi facendo pronunciare prolungatamente la lettera “i”, che richiede la massima abduzione vocale, mentre la corda vocale è paralizzata in adduzione
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8
Q

Decorso del nervo frenico

A
  • dx: anteriormente alla vena cava superiore
  • sx: incrocia lateralmente l’arco aortico, scende sulla faccia laterale del pericardio e passa anteriormente all’ilo polmonare, per poi arrivare al diaframma
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9
Q

Che tipo di nervo è il nervo frenico?
Sindrome del nervo frenico

A
  • Fase irritativa: singhiozzo incoercibile, dolore proiettato alla fossa sottoclaveare
  • Fase paralitica: blocco di un emidiaframma, con conseguente immobilità della porzione di diaframma innervata dal nervo danneggiato. Ne consegue prima di tutto la dispnea, poi l’ipotrofia e la flaccidità del diaframma. Progressivamente c’è l’innalzamento dell’emidiaframma ipotrofico, soprattutto se a sinistra, per la forte spinta dello stomaco che negli anni può arrivare a livelli estremi, fino ad occupare tutto il cavo pleurico di sinistra.
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10
Q

Composizione del simpatico cervicale

A
  • Ganglio cervicale superiore
  • Ganglio cervicale medio
  • Ganglio stellato = ultimo ganglio cervicale + 1° ganglio toracico. Questo è il ganglio che più frequentemente può essere interessato da patologie tumorali.
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11
Q

Sindrome del simpatico cervicale

A
  • Fase irritativa: esoftalmo (protrusione dell’occhio) e midriasi (dilatazione della pupilla)
  • Fase paralitica, detta anche sindrome di Claude-Bernard-Horner: miosi, enoftalmo, ptosi palpebrale. È spesso associata a tumore dell’apice polmonare che coinvolge il ganglio stellato, causando anche dolore
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12
Q

Sindrome del simpatico toracico

A
  • Fase irritativa: tachicardia poco rilevante clinicamente
  • Fase paralitica: bradicardia, compensata

In generale la sindrome del simpatico toracico è poco rilevante clinicamente

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13
Q

Sindrome del plesso cervice-brachiale

A

La causa principale è il tumore di Pancoast-Ciuffini (tumore dell’apice polmonare).

  • Fase irritativa: dolore significativo, parestesie spalla e mano, coinvolgimento nervo ulnare (superficie mediale avambraccio, 4° e 5° dito)
  • Fase paralitica: dolore, atrofia muscolare, sindrome di Bernard-Horner (vd paralitica simpatico cervicale: miosi, enoftalmo, ptosi palpebrale)
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14
Q

Diagnosi sindrome del plesso cervico-brachiale

A

Coincide con la diagnosi di tumore dell’apice polmonare. Spesso inizialmente confusa con sindrome artrosica della spalla. La diagnosi corretta (tumore di Pancoast-Ciuffini) viene ipotizzata solo dopo che il dolore persiste e altre cause comuni sono escluse. Il tumore può essere difficile da rilevare con una radiografia del torace.

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15
Q

Sindrome digestiva

A

Deriva dall’infiltrazione dell’esofago.
Inizialmente, la disfagia è ortodossa: i cibi liquidi passano bene mentre quelli solidi incontrano difficoltà, causando rigurgito e possibilità di inalazione ab ingestis. Questo solitamente porta il paziente all’attenzione del medico e quindi alla diagnosi. Se la malattia non viene trattata e progredisce, il paziente può sviluppare una disfagia assoluta, rendendolo incapace di alimentarsi autonomamente, necessitando così una gastrostomia (oggi effettuata per via endoscopica). Tuttavia, questi casi estremi sono rari grazie alla diagnosi precoce.

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16
Q

Sindrome respiratoria

A

È Un’altra sindrome importante, anche se abbastanza rara, è la sindrome respiratoria, associata all’ostruzione della trachea. La trachea può essere ostruita da tumori della trachea, che la infiltrano, oppure da masse che dislocano la trachea. Per esempio, i gozzi cervico-toracici possono essere anche di grossissime dimensioni, tanto da piegare la trachea e impedire, o comunque rendere molto difficoltoso, il passaggio dell’aria, determinando una tosse stizzosa, e due segni particolari: il tirage e il cornage. Il tirage consiste in una dispnea derivante dalla difficoltà nel far passare aria nella trachea; quindi, il paziente per respirare deve aumentare le pressioni inspiratorie, e questo comporta un’evidente depressione del giugulo e uno stridore tipico che è detto cornage.
La dispnea all’inizio appare sotto sforzo, ma successivamente si ha anche a riposo, fino ad arrivare ai quadri più drammatici nei quali il calibro della trachea è ridotto a pochi millimetri e si può arrivare anche al soffocamento. Oggi questo non è un grosso problema perché le vie aeree si possono liberare in endoscopia, mentre una volta era necessario ricorrere ad una tracheotomia d’urgenza.

17
Q

Definizione di tirare

A

Il termine “tirage” si riferisce a un segno clinico che indica una dispnea causata dalla difficoltà nel far passare l’aria attraverso le vie aeree superiori, soprattutto nella trachea. Durante il tirage, il paziente è costretto ad aumentare la pressione inspiratoria per superare l’ostruzione delle vie aeree, il che può portare a una depressione visibile nella regione del collo durante la respirazione.

18
Q

Definizione di cornate

A

Il “cornage” è un altro segno caratteristico che si verifica quando c’è un restringimento significativo della trachea o delle vie aeree superiori. Questo stridore si manifesta come un suono acuto e caratteristico durante l’inalazione, causato dal passaggio dell’aria attraverso un lume parzialmente ostruito. Il cornage può essere udito clinicamente e spesso è associato a condizioni come ostruzioni tracheali, spasmi bronchiali o altre patologie che restringono il flusso d’aria.