Rischio e rendimento Flashcards

1
Q

Derivazione del costo del capitale azionario

A

Il valore netto è dato dal valore attuale dei dividendi futuri attesi ad un costo del capitale adeguato al rischio.
Il costo del capitale è pari al rendimento che l’investitore otterrà a fronte del rischio che assume, mentre il rischio è il tasso al quale l’investitore finanziario si espone a portando mezzi in azienda

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2
Q

Da cosa dipende il rendimento?

A
  • flusso dei dividendi
  • rapporto tra prezzo di vendita e acquisto (capital gain/capital loss)
    Il rendimento totale è dato dalla somma somma tra questi due fattori
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3
Q

Rendimento medio aritmetico

A

Rendimento in un anno medio di un determinato periodo.evidenzia quanto l’azienda ha guadagnato in un anno tipico (spesso è troppo alto per periodi lunghi)

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4
Q

Rendimento medio geometrico

A

Rendimento medio composto annuo in un determinato periodo. Esprime quanto effettivamente l’azienda ha guadagnato in media ogni anno in base alla capitalizzazione (spesso è troppo basso per periodi brevi)

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5
Q

Extrarendimento

A

Differenza tra rendimenti rischiosi e quelli non. È il rischio aggiuntivo derivante dal rischi rischiosi delle azioni è interpretato come premio per il rischio

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6
Q

Misurazione del rischio

A

Valutazione legata allo spread delle distribuzioni di frequenza e quindi alla dispersione del rischio stesso.la dispersione indica quanto determinata rendimento può deviare il rendimento medio: se la dispersione è alta il rendimento è incerto, mentre se il rendimento è basso il rendimento non è incerto

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7
Q

Teoria della probabilità per una soluzione

A

Teoria legato alle stime dei rendimenti futuri che hanno incertezza.si calcola la probabilità che si verifichi l’evento del rendimento

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8
Q

Rendimento atteso di un portafoglio

A

Media ponderata dei rendimenti attesi nei singoli titoli.la deviazione standard del portafoglio non è una media ponderata delle deviazioni standard dei singoli titoli perché i rendimenti in un portafoglio tendono a muoversi insieme

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9
Q

Come può avvenire l’effetto diversificazione?

A
  • aumento del numero di attività finanziarie nel portafoglio
  • monitoraggio dei movimenti dei diversi titoli che stanno nel portafoglio
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10
Q

Composizione del rischio totale

A
  • rischio diversificato (specifico dell’azienda) il quale non è sistematico
  • rischio non variabile (mercato in cui incidono tutti gli investimenti) il quale è sistematico
    Si possono distinguere anche altri tipi di rischio quali quali sono: di progetto, competitivo, settoriale e di cambio/politico
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11
Q

Investitore marginale

A

Colui in azienda che con le sue attività attività movimentazioni riesce ad incidere ed influenzare il prezzo del titolo circolante.per fare questo deve possedere un sacco di azioni e commerciare tali stock in base regolare

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12
Q

Capital asset pricing model o CAPM

A

Modello in cui obiettivo è quello di misurare il rischio e poi prezzarlo, partendo da una generica attività risk free e aggiungendovi uno o più premi rischio.

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13
Q

Portafoglio perfettamente diversificato

A
  • sono incluse tutte le attività esistenti nel mercato in proporzione al valore del rendimento di mercato
  • il rischio specifico è stato eliminato e il premio richiesto ricade solo sul rischio sistematico
  • è molto rischioso
  • tutte le attività sono negoziabili
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14
Q

Portafoglio non perfettamente diversificato

A
  • si investe in una singola attività
  • rimane l’idea di chiedere il premio al rischio
  • la singola attività può essere più o meno meno rischiosa rispetto all’rischiosi media
  • la singola attività è inclusa nel portafoglio di mercato
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15
Q

Rischio sistematico = 1

A

La covarianza tra i rendimenti e mercato è uguale alla varianza. I rendimenti del titolo si muovono in sincronia; il contributo coincide con la rischiosità media e l’investimento dovrebbe richiedere un premio a rischio

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16
Q

Rischio sistematico > 1

A

La covarianza è maggiore della varianza e quindi il contributo è maggiore del rischi rischiosi.i rendimenti sono più volatili di quelli della quota media.
Si parla di attività aggressiva

17
Q

Rischio sistematico < 1

A

La covarianza è minore della varianza.i rendimenti dei titoli sono meno volatili di quelli della quota media; l’attività singola si accontenterà di un premio rischio inferiore.
Si parla di attività difensiva

18
Q

Total return annuo

A

Differenza tra capital gain e rendimento dei dividendi

19
Q

Azioni growth e azioni value companies

A

Azioni growth = azioni di aziende che hanno attese di remunerazione alte relativamente al capital
gain (primo termine)
Azioni value companies = azioni di aziende che hanno attese di remunerazione alte
relativamente ai dividendi

20
Q

Rendimento medio di una azione

A

Rendimento calcolato se l’azione è detenuta per un periodo superiore. Si svolge la media aritmetica o geometrica

21
Q

Volatilità del rendimento

A

Sensibilità del rendimento investito rispetto al fattore considerato. Si distinguono investimento aggressivo e investimento difensivo

22
Q

Investimento aggressivo

A

Rendimento che varia più che proporzionalmente rispetto alla variazione del fattore di rischio considerato.

23
Q

Investimento difensivo

A

Rendimento che varia meno che proporzionalmente rispetto alla variazione del fattore di rischio considerato.

24
Q

Beta

A

Rapporto tra la covarianza dei rendimenti dell’attività i e quella di mercato e la varianza dei rendimenti di mercato (m).
Esso indica l’intensità con la quale i rendimenti dell’attività considerata tendono a muoversi con il mercato

25
Q

Limiti CAPM

A
  • considera il mercato come unico fattore di rischio
  • prevede una relazione lineare rischio-rendimento
26
Q

Arbitrage Pricing Theory (APT)

A

Modello multifattoriale che ammette n fattori di rischio sistematico, non solo il mercato (come CAPM); a ciascuno di essi può essere attribuito un Beta relativamente ad una data attività i

27
Q

Arbitraggio

A

Quando un investitore ottenere un profitto certo costruendo un portafoglio privo di rischio e senza impiego di capitale.

28
Q

Modello Fama-French

A

Modello di rendimenti azionari a tre fattori:
- rM – rf: rendimento in eccesso dell’indicedimercato
- Rapporto BV/MV misurato dalla variabile HML (high minus low)
- SMB: differenziale di rendimento tra grandi e piccole imprese

29
Q

Dividend Discount Model (DDM)

A

Uno dei principali modelli di valutazione azionari