Pianificazione finanziaria Flashcards

1
Q

Fattori chiave nella relazione tra crescita e politica finanziaria aziendale

A
  • spese in conto capitale o decisioni
  • coefficiente di leva finanziaria
  • disponibilità liquidi da distribuire agli azionisti
  • quantità di liquidità e capitale circolante
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2
Q

Fini della della pianificazione finanziaria

A
  • esaminare le interconnessioni
  • esplorare le opzioni disponibili
  • assicurare che i piani aziendali siano fattibili e coerenti internamente
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3
Q

Cosa deve fare l’analista finanziario?

A
  • gestire e monitorare le diverse politiche di azienda e le relazioni che sussistono tra loro e con le strategie di impresa
  • esplorare ed individuare le varie opzioni disponibili per l’azienda quali opportunità di scelta e modalità di copertura
  • gestire le eventuali sorprese che potrebbero sorgere dalla pianificazione
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4
Q

Business plan

A

Un piano in cui vengono descritti gli effetti finanziari e che rende esplico:
- le politiche strategiche e gli obiettivi da perseguire
- le azioni e la loro linea temporale per realizzare tali strategie
- politiche per l’ approvvigionamento del fondo al fine di sostenere la crescita
- previsioni relative ai principali dai finanziari per gli anni successivi
- driver di valore

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5
Q

Driver di valore

A

Definibile come value proposition, è la differenza tra il valore del prodotto che la clientela gli attribuisce e il costo di produzione

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6
Q

Sostenibilità finanziaria

A

Fattibilità delle politiche finanziarie con l’obiettivo di sostenere gli obiettivi strategici di impresa

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7
Q

Principi da rispettare nella redazione degli schemi prospettici

A
  • sostenibilità organizzata
  • coerenza
  • affidabilità o attendibilità
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8
Q

Strumenti e procedure a supporto della pianificazione finanziaria

A

Modelli di prevision che consentono di proiettare i futuri flussi finanziari attesi in orizzonti di medio lungo termine. L’obiettivo è quello di valutare la fattibilità dei piani e degli obiettivi strategici dell’impresa dal punto di vista finanziario.
Sono il piano finanziario e il budget finanziario

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9
Q

Strumenti e procedure a supporto della gestione di liquidità

A

Tesoreria o gestione di cassa che comprende tutte le azioni e le politiche volte a gestire la liquidità nel breve periodo (fino a 12 mesi).
Lo strumento principale è il budget di tesoreria o il budget di cassa

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10
Q

Piano finanziario

A

Prospetto a fonti e impieghi con specifica individuazione della provenienza della destinazione dei flussi di cassa. È lo strumento di pianificazione a lungo termine con periodi temporali dai 3 ai 5 anni.
Esso valuta la conciliabilità dei piani strategici aziendali con le aspettative e opportunità di impiego e copertura e valuta in anticipo la capacità dell’azienda di raggiungere l’indebitamento complessivo e i dividendi pagati e l’utilizzo delle linee di credito

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11
Q

Budget finanziario

A

Prospetto che ha la stessa struttura a fonti e impieghi, ma con maggiore livello di dettaglio e di approfondimento delle voci, coprendo un solo anno di previsione (successivo al momento della redazione). È di base il primo anno del piano finanziario ed è una analisi preventiva del rispetto degli obiettivi e dei vincoli periodale di natura struttura strutturale e congiunturale.
Dettaglio e trimestrale, semestrale o annuale, mentre il livello di aggiornamento è trimestrale o semestrale.
Questo cerca di appurare la concilia tra piani operativi e possibilità di utilizzo e finanziamento dei flussi di cassa.

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12
Q

Budget di cassa e di tesoreria

A

Prospetto alle entrate di uscite finalizzato a stimare il livello di esposizione bancaria in termini di scoperto di conto corrente e di interessi passivi. Esso ha una copertura temporale che copre il successivo anno gestionale, ma talvolta è costruito anche in base semestrale.
È il livello di dettaglio è mensile e descrive le modalità modalità di copertura e di utilizzo di fabbisogni e delle eccedenze di cassa previste per l’anno a venire.
Di base contiene la programmazione delle attività di tesoreria in termini di
- volume dei flussi da gestire
- mix delle forme di finanziamento
È una valutazione dei saldi periodali per la determinazione preventiva dei proventi/oneri finanziari

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13
Q

Bilancio pro forma

A

Bilancio previsionale composto da stato patrimoniale conto economico in cui obiettivo è quello di comunicare con il mercato investitori intermediari finanziari è quello di valutare la coerenza o compatibilità delle implicazioni finanziarie con le politiche strategiche.
Sono documenti ad integrazione dei piani finanziari, del budget finanziario e del budget di tesoreria

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14
Q

Vincoli dello sviluppo dell’impresa

A
  • livello di autofinanziamento
  • assetto proprietario della società
  • accessibilità dell’offerta di capitali
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15
Q

Crescita sostenibile

A

Modello di sviluppo che si autoregge, cioè che non implica alterazioni nella struttura finanziaria aziendale. È coerente con la redditività operativa, il costo del debito e la politica dei dividendi perseguita

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16
Q

Leverage

A

Indicatore di equilibrio della struttura finanziaria aziendale che indica la proporzione di equity e di debito che l’impresa deve raccogliere per mantenere inalterata la leva

17
Q

Modello G o modello reddituale

A

Autofinanziamento come parte degli utili - si ragiona di crescita in termini di capitale investito e di autofinanziamento in termini reddituali.
Le condizioni di equilibrio sono determinate dalla circostanza in cui si consente di crescere mantenendo inalterata la leva finanziaria D/E
= ROE calcolato secondo l’approccio additivo al netto dell’imposte e degli utili a cui va sommato il tasso di crescita dell’equity rispetto al livello iniziale di E.
Il tasso di crescita g è inversamente legato alle imposte e alla distribuzione degli utili utili

18
Q

Intensità di capitale

A

Relazione tra capitale investito e totale attivo e vendite; per avere una aumento dell’intensità di capitale è necessario aumentare il capitale investito più che proporzionalmente rispetto alle vendite

19
Q

Modello in chiave finanziaria

A

Si ragiona in termini di flusso di cassa della gestione e flusso di cassa libero che residua dopo aver considerato i fattori non discrezionali. Si ragiona int termini di tasso di sviluppo delle vendite (TSV)

20
Q

Tasso di crescita interno

A

Massimo tasso di crescita raggiungibile senza attivare fonti di finanziamento esterne

21
Q

Rapporto fra FCFO e oneri finanziari

A

Indice che permette di capire se il FCGO consente di pagare gli oneri finanziari in prospettiva

22
Q

Debt Service Coverage Ratio (DSCR)

A

Rapporto tra FCFO atteso e la somma tra oneri finanziari e rimborso quote capitali

23
Q

Elementi chiave delle politiche finanziarie

A
  • investimenti necessari in capitale fisso (capitale budgeting)
  • grado di leva finanziaria desiderato (decisioni di struttura finanziaria)
  • liquidità che si ritiene opportuno distribuire agli azionisti (decisioni di politica dei dividendi)
  • ammontare di liquidità e di capitale circolante di cui l’azienda necessita su basi continuative
24
Q

Capital Employed o CIN

A

CCCN + AI

25
Q

Confronto fra costo fonti e rendimento del capitale investito

A

RO/CE - costo del capitale = spread
> spread x CE è il valore che si aggiunge all’azienda
È meglio sacrificare lo spread ed espandere il CE per aumentare il valore

26
Q

A cosa è finalizzata la quotazione?

A

Serve a reperire mezzi finanziari per finanziare la crescita e lo sviluppo dell’attività imprenditoriale

27
Q

Elementi inclusi nei modelli di pianificazione finanziaria

A
  • assunzioni macro economiche
  • previsione delle vendite
  • bilancio pro forma
  • investimenti necessari
  • fonti di finanziamento necessarie
  • plug del modello o variabile di chiusura
28
Q

Quali sono le funzioni del bilancio pro forma?

A
  • soddisfare le esigenze di comunicazione con il mercato e gli intermediari
  • verificare le compatibilità finanziare delle scelte strategiche
29
Q

Plug

A

Fonte di finanziamento esterna designata a coprire i fabbisogni di foni necessari a supportare i piani di crescita previsti e ripristinare il pareggio tra attivo e passivo e tra impieghi e fonti

30
Q

Assumptions

A

Ipotesi poste a fondamento delle previsioni. Riguardano principalmente:
- tasso di sviluppo delle vendite
- costi
- aliquota fiscale
- dinamiche dei tassi di interesse
- payout ratio

31
Q

Tasso di sviluppo delle vendite

A

Tasso da cui discende la traiettoria evolutiva dei ricavi previsti e di conseguenza lo sviluppo dei flussi di cassa attesi riconducibili alla gestione caratteristica: dallo sviluppo attesa di ricavi ci sono dei riflessi sullo sviluppo dei costi e sullo sviluppo del circolante operativo.
In questo concetto sono importanti le dinamiche dei tassi, in questione della quale si chiede di considerare più fattori di ordine macroeconomico, le relazioni tra dinamica e tassi e questi fattori o elementi attinenti il rischio specifico dell’impresa

32
Q

Payout ratio

A

Decisioni legate al tasso di distribuzione dei dividendi. tendenzialmente le imprese seguono politiche di stabilizzazione dei dividendi

33
Q

Approccio della percentuale delle vendite

A

Assunto per cui i diversi elementi di SP e CE crescono della stessa percentuale delle vendite.
In realtà questo approccio però non è applicabile per tutti gli elementi: in particolare l’indebitamento medio lungo termine termine riflette scelte del management riguardo politiche di finanziamento e non segue necessariamente le vendite.
Si distinguono quindi elementi che variano direttamente direttamente con le vendite e elementi Spegni che non variano proporzionalmente o direttamente alle vendite

34
Q

Con cosa deve rapportarsi l’obiettivo di sviluppo?

A
  • andamento della domanda aggregata
  • dinamiche del settore
  • comportamento dei più diretti concorrenti
  • ampliamento geografico dei mercati
  • vantaggi dimensionali
35
Q

Fino a che punto può aumentare la crescita?

A

È importante che rimanga inalterata la leva finanziaria, cioè se aumenta il debito è necessario che aumenti, in termini proporzionali, anche l’equity

36
Q

Obiettivo dei modelli i determinazione dei tassi di crescita sostenibile

A

Determinare il fabbisogno e l’autofinanziamento

37
Q

Pregi e difetti del modello g

A

Pregi:
- si ragiona su variabile di natura reddituale
- il numero di variabili da stimare sono solo tre (ROA, I e t)

Difetti: la variazione del capitale investito viene acquisita come un termine esterno al modello e indaga le modalità di formazione del fabbisogno, non fornisce indicazioni per la misurazione e elementi per la valutazione di congruità dell’ipotesi di fabbisogno da confrontare con il tasso g