Probabilmente inutile Flashcards
Quali sono gli ostacoli ad un infanzia sana e dignitosa per i bambini del mondo odierno?
-Povertà (un milione di bambini in povertà assoluta, 1 su 3 a rischio povertà)
-Guerre e persecuzioni, che generano bambini sfollati e rifugiati
-Impossibilità di accedere ad un’istruzione (specialmente in Africa subsahariana. In Italia il 2,3% dei giovani non frequenta la scuola)
-Lavoro minorile (168 milioni i bambini. Tuttavia, le pratiche di cura sono culturalmente declinate, quindi dobbiamo stare attenti quando diciamo che non è giusto o dignitoso che i bambini lavorino in altri Paesi del mondo: quei bambini potrebbero essere contenti di aiutare le loro famiglie e non sappiamo se sono davvero sfruttati per lavorare)
-I matrimoni di ragazze minorenni, e le gravidanze precoci (seconda causa di morte al mondo per ragazze tra i 15 e i 19 anni)
-Malattie prevenibili o facilmente curabili, e nascite premature (16.000 morti ogni giorno)
-Malnutrizione (1 bambino su 4)
-Violenza e infanticidio (200 morti ogni giorno)
Cosa si intende con il concetto di intenzionalità nella pratica educativa?
Si intende l’intenzionalità dell’azione educativa, che non può essere improvvisata o affidata all’intuito. Ogni azione educativa è intenzionalmente diretta verso un universo di valori. Sono intenzionale se coltivo una modalità di tipo progettuale.
Di cosa tratta la rivista SIPED?
SIPED (Società Italiana di Pedagogia) è la rivista italiana più famosa e importante che tratta di pedagogia. Essa raccoglie gli ambiti di coloro che si occupano accademicamente di pedagogia (settori: generalista 01, storia della pedagogia 02, pedagogia speciale 03).
Come si sono evoluti il nido d’infanzia e la scuola dell’infanzia nel tempo?
-1700: iniziano a nascere i primi luoghi che accolgono bambini nella fascia dell’infanzia. (Es. Dame School)
-1837: Asilo di Froebel
-1895: Asilo agazziano
-Prima del 1968: tutte le scuole dell’infanzia erano istituite da enti di carità, o previdenziali di varia specie, che si curavano di questi aspetti.
-1971 nascono i nidi d’infanzia, allora denominati “asili nido”.
-2003: si passa da “scuola materna” a “scuola dell’infanzia”, per definire un luogo che appartiene a quella fascia d’età, dunque non cambia solo un nome, ma anche la visione del senso di quel luogo.
-2017: nasce il “sistema 0-6 di educazione ed istruzione dalla nascita ai 6 anni”, con il decreto 65, che ha istituito anche il doppio curriculum L-19, decretando che chi lavora con la fascia 0-3 deve avere un curriculum universitario.
-2021 escono gli Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia (analogamente al ‘91, al 2003 e al 2013 con le Indicazioni per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria).
Quali idee sosteneva Vygotsky?
Vygotsky dimostra che lo sviluppo mentale del bambino è un processo del suo sviluppo culturale.
Secondo Vygotsky, il corso dello sviluppo mentale del bambino non obbedisce alle leggi eterne della natura е alla maturazione dell’organismo.
Spiega i vari articoli del decreto 65 del 13/04/2017.
è la norma che si occupa di istruzione nell’età 0-6
Art. 1 Principi e finalita’
1. Alle bambine e ai bambini, dalla nascita fino ai sei anni, per sviluppare potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo, sono garantite pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione e di gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali.
Tutti i bambini devono essere messi nelle stesse condizioni di godere di educazione, istruzione, cura… Non si può istruire fuori da una dimensione educativa. Il gioco è l’attività di sviluppo del bambino, non è una concessione dell’adulto per passare il tempo.
2. Per le finalita’ di cui al comma 1 viene progressivamente istituito, in relazione all’effettiva disponibilità di risorse finanziarie, umane e strumentali, il Sistema integrato di educazione e di istruzione per le bambine e per i bambini in età compresa dalla nascita fino ai sei anni. Le finalità sono perseguite secondo le modalità e i tempi del Piano di azione nazionale pluriennale di cui all’articolo 8 e nei limiti della dotazione finanziaria del Fondo di cui all’articolo 12.
L’uscita del decreto non ha unificato automaticamente le realtà a livello nazionale, in quanto materialmente può essere necessario del tempo per la formazione dei Poli per l’infanzia, ma vuole introdurre la continuità tra nido d’infanzia e scuola dell’infanzia.
3. Il Sistema integrato di educazione e di istruzione:
a) promuove la continuita’ del percorso educativo e scolastico, con particolare riferimento al primo ciclo di istruzione, sostenendo lo sviluppo delle bambine e dei bambini in un processo unitario, in cui le diverse articolazioni del Sistema integrato di educazione e di istruzione collaborano attraverso attivita’ di progettazione, di coordinamento e di formazione comuni;
b) concorre a ridurre gli svantaggi culturali, sociali e relazionali e favorisce l’inclusione di tutte le bambine e di tutti i bambini attraverso interventi personalizzati e un’adeguata organizzazione degli spazi e delle attivita’;
c) accoglie le bambine e i bambini con disabilita’ certificata ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nel rispetto della vigente normativa in materia di inclusione scolastica;
d) rispetta e accoglie le diversita’ ai sensi dell’articolo 3 della Costituzione della Repubblica italiana;
e) sostiene la primaria funzione educativa delle famiglie, anche attraverso organismi di rappresentanza, favorendone il coinvolgimento, nell’ambito della comunita’ educativa e scolastica;
f) favorisce la conciliazione tra i tempi e le tipologie di lavoro dei genitori e la cura delle bambine e dei bambini, con particolare attenzione alle famiglie monoparentali;
g) promuove la qualita’ dell’offerta educativa avvalendosi di personale educativo e docente con qualificazione universitaria e attraverso la formazione continua in servizio, la dimensione collegiale del lavoro e il coordinamento pedagogico territoriale.
Fino al decreto 65 la scuola in Italia iniziava ufficialmente a 6 anni, ora continua a non far parte della scuola dell’obbligo, ma viene incoraggiata al fine di ridurre le disuguaglianze e promuovere lo sviluppo del b/o. Ad oggi ancora risulta difficile far dialogare educatori con laurea L-19 che operano al nido d’infanzia con insegnanti che lavorano alla scuola dell’infanzia con laurea LM-85bis in Scienze della formazione primaria, questo non è corretto, il bambino non deve essere segmentato e va garantita la sua crescita in forma unitaria.
Art. 2 Organizzazione del Sistema integrato di educazione e di istruzione
1. Nella loro autonomia e specificita’ i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia costituiscono, ciascuno in base alle proprie caratteristiche funzionali, la sede primaria dei processi di cura, educazione ed istruzione per la completa attuazione delle finalita’ previste all’articolo 1.
Nido d’infanzia e scuola dell’infanzia hanno identità pedagogiche diverse. Tutte, però, concorrono alla cura, educazione ed istruzione del bambino.
2. Il Sistema integrato di educazione e di istruzione accoglie le bambine e i bambini in base all’eta’ ed e’ costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia statali e paritarie.