Misure Di Effetto E Di Impatto Flashcards

1
Q

Definizione di prevalenza

A

È la percentuale di individui di una popolazione affetti da una determinata malattia in un dato momento

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Q

Quando è utile la stima della prevalenza

A

Nello studio delle malattie croniche

Infatti nelle malattie acute è molto meno utile perché si tratta di malattie che compaiono e scompaiono.

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3
Q

Cos’è l’incidenza

A

È la percentuale di nuovi casi di una malattia che compaiono in un determinato periodo di tempo

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4
Q

Che cosa indica l’incidenza

A

La probabilità che un soggetto sano ha di ammalarsi

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5
Q

Che tipo di studio necessario per calcolare la prevalenza di malattia

A

Uno studio trasversale

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6
Q

Che tipo di studio necessario per calcolare l’incidenza di una malattia

A

Studio longitudinale prospettico

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7
Q

Fattori che influenzano la prevalenza di malattia

A

Durata della malattia e sua mortalità
Immigrazione o emigrazione
Progresso dei metodi diagnostici di una malattia

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8
Q

Cos’è la densità di incidenza

A

È la velocità con la quale si diffonde una malattia in una popolazione.

indica il numero di nuovi casi emergenti per unità di tempo a differenza dell’ incidenza che calcola il numero di nuovi casi per periodo di tempo

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9
Q

Come si calcola la densità di incidenza

A

Rapporto tra nuovi casi nell’arco di un periodo di tempo e tempo di osservazione di ogni individuo soggetto a malattia

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10
Q

Cosa indica l’incidenza di malattia

A

La probabilità che un soggetto sano ha di ammalarsi

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11
Q

Cosa misurano le misure di effetto

A

Stabiliscono il rapporto che esiste fra il rischio che presentano i soggetti esposti ad un determinato fattore di rischio o meno e il rischio che presentano quelli non esposti

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12
Q

Valori delle misure di effetto

A

Se il risultato è inferiore ad 1 il fattore studiato è un fattore di protezione
Se il risultato è superiore ad uno è un fattori di rischio
se pari ad 1 non esiste correlazione causale tra il fattore è la malattia

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13
Q

Inferenza statistica nelle misure di effetto

A

Quando il risultato ottenuto viene applicato ad una popolazione l’intervallo di confidenza ottenuto fornisce informazioni sulla significatività statistica del risultato

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14
Q

Intervallo di confidenza nel Disegno di superiorità

A

Se l’intervallo di confidenza include 1 non è statisticamente significativo
se l’intervallo di confidenza non comprende l’uno e’ statisticamente significativo

Ciò si verifica perché se nell’intervallo di confidenza è incluso l’uno significherà che esiste una certa probabilità che il fattore in studio sia tanto un fattore di protezione quanto un fattore di rischio
Quindi l’uno viene definito come valore di non significatività

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15
Q

Intervallo di confidenza nel Disegno di non inferiorità

A

Ha lo scopo di dimostrare che un determinato trattamento non è peggiore del trattamento di controllo
In tal caso l’intervallo di confidenza deve risultare totalmente inferiore ad 1,2 se il limite di inferiorità Delta è fissato al 20%

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16
Q

Disegno di equivalenza terapeutica

A

In tal caso l’intervallo di confidenza deve essere incluso tra 0,8 e 1.2

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17
Q

Principali misure di effetto o di forza dell’associazione

A

Rischio relativo
Odds Ratio
Rapporto di prevalenza

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18
Q

Rischio relativo

A

Il calcolo del rischio relativo prende in considerazione le incidenze accumulate
Quindi necessità di un monitoraggio di natura prospettica

Rappresenta la stima migliore del rischio reale

19
Q

Rischio attribuibile

A

Individua quella quota di malati che si sarebbe evitata se il fattore non ci fosse stato o fosse stato rimosso

20
Q

Calcolo del rischio relativo

A

si mettono a rapporto il rischio di contrarre la malattia in chi è esposto a un determinato fattore rispetto al rischio di contrarre la malattia in chi non è esposto al fattore

21
Q

Odds Ratio

A

Rapporto tra l’odd di malattia negli esposti e odd di malattia nei non esposti

22
Q

Caratteristiche dell’Odds ratio

A

Si utilizza nell’ambito di studi con monitoraggio retrospect ico nei quali non si può calcolare l’incidenza ma solo la prevalenza
è un parametro di stima del rischio reale molto meno efficace del rischio relativo e tende a sovrastimare la forza dell’associazione

23
Q

Quando odds Ratio si avvicina a rischio relativo

A

I malattie la coincidenza deve essere inferiore al 10%

In sostanza è una miglior stima del rischio nelle malattie poco frequenti

24
Q

Calcolo dell’odd del gruppo dei malati

A

Prevalenza del fattore nei malati/prevalenza di malati senza il fattore di rischio

25
Q

Calcolo dell’odd gruppo dei Sani

A

Prevalenza del fattore nei sani/prevalenza dei Sani senza il fattore di rischio

26
Q

Cos’è il rapporto di prevalenza e quando si usa

A

Si utilizza negli studi che non prevedono un monitoraggio ma si calcola esattamente come rischio relativo facendo però il rapporto tra la prevalenza di malattia nei soggetti esposti e la prevalenza di malattia nei soggetti non esposti

per questo motivo è il parametro che stima di meno l’efficacia del rischio reale

27
Q

Criteri di Bradford Hill di validità interna

A

Sequenzialità temporale: la causa deve precedere l’effetto. È l’unico criterio di casualità assolutamente imprescindibile

Forza dell’associazione

Effetto dose risposta: Maggiore la dose o il tempo di esposizione al fattore causale maggiore rischio di ammalarsi

28
Q

Criteri di coerenza scientifica di Bradford Hill

A

Fondatezza: i risultati devono essere riproducibili da altri sperimentatori e produrre risultati simili

Coerenza

Plausibilità biologica

Specificità di associazione: se la possibile causa conduce ad un unico effetto e se sembra che l’effetto sia causato da un solo fattore la verosimiglianza della correlazione causale aumenta

Analogia: fattori causali simili a quello preso in considerazione producono effetti simili

Dimostrazione sperimentale: dimostrazione dell’associazione tra il fattore e l’effetto nell’ambito di studi sperimentali

29
Q

Unico criterio di Bradford Hill assolutamente imprescindibile

A

Sequenza temporale

30
Q

Criterio di Bradford più efficace

A

Dimostrazione sperimentale

31
Q

L’associazione statisticamente significativa è un criterio di causalità?

A

No

32
Q

Cosa sono le misure di impatto e come si misurano

A

Sono delle misure che quantificano l’impatto prodotto da una misura preventiva applicato da una popolazione come ad esempio l’eliminazione di un determinato fattore di rischio o l’aggiunta di un determinato fattore di protezione

Si calcolano sulla base delle incidenze cumulative e quindi si possono misurare solamente sulla base di studi prospettici

33
Q

Valore di non significatività nelle misure di impatto

A

In tal caso è 0

Se l’intervallo di confidenza include lo zero il risultato non è statisticamente significativo
Se non lo comprende è statisticamente significativo

34
Q

Cosa stimano le misure impatto assolute

A

Il beneficio assoluto, ossia il numero di casi evitati ogni 100 soggetti a rischio che si ottiene eliminando un fattore di rischio o inserendo un fattore di protezione in un campione o una popolazione a rischio

35
Q

Principali misure di impatto assolute

A

Rischio attribuibile
Riduzione assoluta del rischio
Numero necessario di pazienti da trattare

36
Q

Rischio attribuibile

A

Misura di impatto in assoluto più utilizzata per i fattori di rischio
indica l’eccesso di rischio associato all’esposizione e che si potrebbe evitare se si eliminasse l’esposizione

è il numero di casi evitati ogni 100 pazienti con fattori di rischio ai quali si sottrae detto fattore

37
Q

Esempio di rischio attribuibile

A

Dire ad esempio che il rischio attribuibile è pari al 6% significa dire che per ogni 100 pazienti esposti si registrano 6 casi in più di malattia rispetto a 100 soggetti non esposti
Eliminando quel fattori di rischio eviteremo quei 6 casi in più per 100 soggetti esposti

38
Q

Riduzione assoluta del rischio

A

Misura di impatto assoluta più utilizzata per i fattori di protezione

indica la riduzione dell’incidenza della malattia che si conseguirà attraverso l’applicazione di un fattore di protezione in un gruppo di rischio quindi è il numero di casi evitati ogni 100 pazienti non protetti ai quali si applica il fattore di protezione

39
Q

Esempio di riduzione assoluta del rischio

A

Ad esempio dire che sia una riduzione assoluta del rischio è pari al 5% significa che per ogni 100 persone non protette si registrano 5 casi in più di malattia rispetto ad ogni 100 persone con il fattore di protezione.
in sostanza se applicassimo il fattore di protezione eviteremo quei 5 casi in più

40
Q

Numero necessario di pazienti da trattare

A

Indica il numero di pazienti da trattare con un fattore di protezione ai fini della prevenzione di un evento

41
Q

Cosa sono le misure di impatto relative

A

Indica il beneficio relativo che si ottiene eliminando un fattore di rischio o attuando un fattore di protezione in un campione o in una popolazione a rischio.

cioè indicano la percentuale di casi evitati sul totale dei casi di una popolazione a rischio mentre nelle misure assolute questo calcolo veniva condotto ogni 100 soggetti a rischio

42
Q

Principali misure di impatto relative

A

Frazione attribuibile

Riduzione relativa del rischio

43
Q

Frazione attribuibile

A

Misura di impatto relativa utilizzata per i fattori di rischio
Parlare di una frazione attribuibile del 40% significa dire che su ogni 100 casi di malattia che emergono in un gruppo di soggetti esposti 40 si devono a tale esposizione mentre 60 dipendono da altre cause

44
Q

Riduzione relativa di rischio

A

Misura di impatto relativa utilizzata per i fattori di protezione

Parlare di una riduzione relativa di rischio ad esempio del 35% significa che su ogni 100 casi di malattia che emergono in un gruppo senza fattore di protezione 35 sono causati dall’ assenza del fattore di protezione