Inferenza E Verifica Di Ipotesi Flashcards

1
Q

Scopo dell’inferenza statistica

A

Stima come sarebbero i risultati della popolazione target se fossimo in grado di studiare ogni singolo soggetto.
Questo tipo di indagine implica una probabilità di errore.

L’obiettivo quindi è quello di trovare, con un determinato livello di confidenza, all’interno di quali valori si troverà la media reale della popolazione della variabile misurata.

Si passa quindi dalla distribuzione dei risultati del campione, che rappresenta il numero di osservazioni che possiedono ciascuno dei possibili valori della variabile, ad una distribuzione che rispecchia la probabilità che ciascuna delle possibili medie sia la Reale media della popolazione

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2
Q

Cos’è l’intervallo di confidenza

A

I valori entro i quali si trova con una determinata probabilità la Reale media della popolazione

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3
Q

Cos’è l’errore standard della media

A

È la deviazione standard fratto la radice quadrata del numero delle osservazioni

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4
Q

Intervallo di confidenza 68%

A

Media della popolazione più o meno un errore standard della media

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5
Q

Intervallo di confidenza al 95%

A

Media della popolazione più o meno 2 errori standard della media

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6
Q

Intervallo di confidenza al 99%

A

Media della popolazione più o meno 2,5 errori standard della media

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7
Q

Inferenza statistica per variabili qualitative

A

In tal caso l’obiettivo e’ stimare con un determinato livello di confidenza all’interno di quali livelli si troverà la percentuale reale della popolazione della categoria della variabile misurata

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8
Q

Cos’è la verifica di ipotesi

A

Confronto dei risultati di varie popolazioni fra loro al fine di realizzare un inferenza demografica a partire da campioni ottenuti per ciascuna popolazione
come nel caso dell’inferenza statistica anche in tal caso esiste una probabilità di errore

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9
Q

Ipotesi h0 e h1

A

L’ipotesi h0 viene anche definita ipotesi nulla ed è quella che riflette la situazione precedente al test. Negli studi di correlazione afferma che non vi è associazione tra due variabili

L’ipotesi h1 rappresenta invece l’ipotesi alternativa che se viene accettata comporta una modifica dello stato esistente. Negli studi di correlazione afferma che esiste un associazione tra le variabili analizzate

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10
Q

Errore Alfa ed errore beta

A

L’errore Alfa consiste nel supporre un’associazione quando questa non esiste

L’errore beta consiste nel non incontrare un’associazione quando in realtà esiste

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11
Q

Disegno di superiorità

A

L’obiettivo è sapere se un intervento A sia migliore di un intervento B o se sia migliore quest’ultimo

L’ipotesi h0 presuppone quindi l’uguaglianza di A e B mentre h1 è la differenza tra A e B

Necessaria quindi una verifica di ipotesi bidirezionale o a due code

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12
Q

Disegno di non inferiorità

A

L’obiettivo e’ stabilire se un intervento sperimentale A non sia peggiore di un altro esistente B
H0 rappresenta l’inferiorità di A rispetto a B
H1 rappresenta invece una condizione nella quale A e’ non minore di B

in tal caso è necessario una verifica di ipotesi monodirezionale o ad una coda perché l’unico dato ti interessa escludere l’inferiorità di a rispetto a B

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13
Q

Cos’è il limite di non inferiorità Delta

A

Viene utilizzato nelle analisi di non inferiorità ed è ill valore a partire del quale si considera che l’intervento sperimentale sia inferiore a quello esistente
Se scegli un valore abitario pari al 20%
quindi ad esempio un farmaco sperimentale deve conseguire un beneficio pari al 80% di quello associato all’intervento di controllo per non essere considerato inferiore

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14
Q

Disegno di equivalenza terapeutica

A

L’obiettivo è stabilire se l’intervento sperimentale A sia simile ad un intervento esistente B. Non deve essere né migliore ne peggiore deve produrre un effetto terapeutico equivalente

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15
Q

Esempio di disegno di equivalenza terapeutica

A

L’esempio classico è rappresentato dagli studi di bioequivalenza che si utilizzano per autorizzare l’immissione in commercio di farmaci generici attraverso il confronto delle relative proprietà farmacocinetiche con gli originali

L’ipotesi nulla in tal caso è che due farmaci non siano bioequivalenti
come nell’analisi di non inferiorità l’obiettivo è di stabilire dei limiti per definire il quadro di equivalenza. Tali valori sono stabiliti in un più o meno 20 % dell’effetto del farmaco

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16
Q

Definizione di errore Alfa

A

È la probabilità di rifiutare l’ipotesi nulla essendo questa vera cioè l’errore che si commette quando le differenze osservate sono in realtà riconducibili al caso

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17
Q

Cos’è il livello di significatività statistica

A

È la probabilità di commettere l’errore Alfa

18
Q

Cos’è il valore p

A

La probabilità che si stia commettendo un errore Alfa

19
Q

Quando si parla di significatività statistica

A

Il valore di p deve essere inferiore a 0,05. In tal caso si accetta h1 e si rifiuta h0
Viceversa non si accetta h1 e non si rifiuta h0

20
Q

Cos’è l’errore beta

A

Probabilità di non rifiutare l’ipotesi nulla essendo falsa
Di norma deve essere inferiore al 20%
Comunque spesso l’errore beta non si calcola e non si considera

21
Q

Potenza statistica

A

È la probabilità di rifiutare l’ipotesi nulla quando è falsa.
È pari ad 1 meno beta

in sostanza per i vari studi epidemiologici si richiede che la potenza statistica minima sia pari al 80%

22
Q

Relazione tra errori alfa e beta ed il caso

A

Sono errori casuali cioè puramente dipendenti dal caso

In quanto tali si risolvono aumentando le dimensioni del campione

23
Q

Criteri che è necessario conoscere per scegliere il test di verifica delle ipotesi

A

Se la variabile analizzata e’ quantitativa o qualitativa

Se il confronto riguarda i risultati ottenuti di tale variabile in gruppi diversi parleremo di ‘dati dipendenti’, se la variabile è stata analizzata in uno stesso gruppo ma in tempi diversi parleremo di ‘dati accoppiati’

24
Q

Test per variabili quantitative

A

Di norma associati ad una Maggiore Potenza statistica rispetto a quelli usati per le variabili qualitative

Abbiamo due tipologie di test per le variabili quantitative:

Parametrici. se la variabile segue una distribuzione normale o se il numero di osservazione è superiore a 30 benché la distribuzione non sia normale.

Non parametrici. se il numero di osservazioni è inferiore a 30 e se la variabile non segue una distribuzione normale

I parametrici hanno una Maggiore Potenza statistica rispetto ai non parametrici

25
Q

Test di verifica delle ipotesi utilizzati per variabili qualitative ordinali

A

In tal caso possiamo utilizzare solamente test non parametrici

26
Q

Chi quadro

A

Distribuzione più usata nelle tecniche statistiche per l’analisi delle variabili qualitative e per la verifica delle ipotesi con dati disponibili sotto forma di frequenze.

le frequenze osservate sono numero di soggetti che nel nostro campione cadono nelle diverse categorie per la variabile di interesse

Le frequenze attese sono il numero di soggetti che ci aspetteremo di osservare in una determinata categoria se una qualche ipotesi nulla circa la variabile fosse vera

27
Q

Anova

A

Tecnica con cui la variazione totale presente in un insieme di dati viene scomposta in differenti componenti.

Ad ognuna delle componenti viene associata una fonte di variabilità specifica in modo da poter attribuire ad ognuna di queste fonti il loro contributo rispetto alla variabilità totale

28
Q

Obiettivo dei test per studi di associazione tra variabili

A

In questo caso l’obiettivo è dimostrare se la modificazione eventualmente prodotta in una o più variabili definite indipendenti (x) influiscono sul valore che assumono altre variabili definit e y.

Mirano inoltre a quantificare tale influenza

29
Q

Regressione

A

Volta ad esprimere l’associazione esistente tra due variabili mediante un’equazione che mostra in che modo la variabile y varia in funzione della variabile x.

tramite tali equazioni si può anche prevedere il valore che assumerà la variabile y il rispetto alla variabile x

30
Q

Quando si parla di regressione univariata o semplice

A

Se esiste solo una variabile indipendente

31
Q

Quando si parla di regressione multivariata

A

Se esistono due o più variabili indipendenti x

32
Q

A cosa è utile l’analisi multivariata

A

Utili ad evitare distorsioni dovute ad un fattore confondente

33
Q

Tipologie di regressione

A

Regressione logistica se la variabile y è qualitativa

Regressione lineare se la variabile y e quantitativa

34
Q

Correlazione

A

La correlazione mediante un coefficiente di correlazione esprime la percentuale delle modifiche osservate nella variabile y dovute alle modifiche osservate nella variabile x
Esprime quindi la forza dell’associazione

35
Q

Test di correlazione più utilizzati

A

Quelli più usati riguardano variabili quantitative

Abbiamo il coefficiente r di Pearson che è un test parametrico che misura il grado di correlazione lineare tra le variabili. Si usa quando le due variabili hanno una distribuzione normale o il numero di osservazioni è superiore a 30 e non esclude altri tipi di correlazioni diversi dalla lineare

Coefficiente p di spearman che è un test non parametrico che si usa quando le variabili seguono una distribuzione anomala e il numero di osservazioni inferiore a 30

36
Q

Significato del segno di coefficiente di correlazione

A

Se è positivo la correlazione direttamente proporzionale

Se negativo la correlazione è inversamente proporzionale

37
Q

Significato del valore assoluto del coefficiente di correlazione

A

Se superiore a 0,7 la correlazione a Forte
Se inferiore a 0,7 è debole
Se è pari a zero la correlazione è assente

38
Q

Analisi di sopravvivenza

A

Si impiega quando nell’ambito di uno studio epidemiologico la variabile di risposta è il tempo che trascorre fino al verificarsi di un evento di interesse come il decesso, la guarigione o la comparsa di malattia

Quindi le variabili analizzate sono da una parte quantitative, ossia il tempo trascorso, e da un lato qualitative, ossia la comparsa o meno di un evento

39
Q

Quando si parla di osservazione incomplete o censurate

A

Quando il tempo di monitoraggio di alcuni pazienti termina prima del verificarsi dell’evento di interesse

40
Q

Principali test statistici utilizzati nell’analisi di sopravvivenza

A

Sono test non parametrici
Caplan Meyer per le curve di sopravvivenza
Test dei ranghi logaritmici
Modello di regressione di Cox per calcolare La regressione

41
Q

Hazard Ratio

A

consente di calcolare il grado di associazione esistente tra un determinato fattore di rischio o protezione e un evento di interesse

Si può calcolare mediante un’analisi di sopravvivenza confrontando due gruppi di soggetti

Nello specifico l’hazard ratio è il quoziente fra il rischio che un soggetto del gruppo sperimentale ha di sviluppare l’evento di interesse rispetto a un soggetto del gruppo di controllo per ciascuna unità di tempo

42
Q

Differenza tra il rischio relativo El Hazard Ratio

A

Il rischio relativo valuta il rischio cumulato nel corso dell’intero studio mentre l’HazardRatio analizza il rischio istantaneo per ciascuna unità di tempo
cioè in sostanza la Hazard ratio analizza le probabilità di sviluppo dell’evento nel successivo istante di tempo