Malattie Bollose Autoimmuni, Connettiviti, Panniculiti, Precancerosi cutanee, Tumori epiteliali Flashcards
Malattie bollose autoimmuni
Generalità
Patologie a eziologia idiopatica e patogenesi autoimmune, caratterizzate da autoAb diretti contro
- Desmosomi (adesione intercheratinocitaria) —>malattie del gruppo del pemfigo – acantolitiche (bolla intra-epidermica)
- Emidesmosomi (adesione cheratinociti-GDE) —>malattie del gruppo del pemfigoide – non acantolitiche (bolla sotto-epidermica)
Esistono inoltre alcune malattie bollose non autoimmuni con le quali è opportuno porre DD; tra queste le principali sono: eritema polimorfo (sdr di Steven-Johnson), epidermiolisi bollosa acquisita, porfiria, pseudoporfiria in corso di IRC, amiloidosi, mastocitosi, m. di Hailey
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Generalità
Dermatosi acantolitiche non ereditarie a evoluzione cronica, che si manifestano con bolle flaccide superficiali, le quali vanno incontro a rottura intraepidermica, esitando in squamo-croste siero-ematiche.
Per acantolisi si intende il distacco intracheratinocitico dovuto alla perdita di desmosomi secondario all’attivazione di ser-proteasi (≠pemfigoide).
È la più rara, ma anche la più grave tra le malattie autoimmuni dell’epidermide.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Diverse forme
Le varie forme di pemfigo sono classificate in base alla sede dell’acantolisi
- Pemfigo profondo – acantolisi bassa o soprabasale
• P. volgare
• P. vegetante
- Acantolisi soprabasale/sottocornea
• P. erpetiforme
• P.aIgA
- Pemfigo superficiale – acantolisi alta o sottocornea
• P. foliaceo
• P. eritematoso o seborroico
• P. indotto da farmaci
- Acantolisi prevalentemente soprabasale
• P. paraneoplastico
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Terapia
- Corticosteroidi sistemici ad alte dosi: Prednisone (1-2 mg/Kg·die); si può usare la “pulse therapy” con boli di steroide per pochi giorni. Sono farmaci con molti effetti collaterali.
- Immunosoppressori (steroid sparing): micofenolato, azatioprina, MTX, ciclofosfamide, ciclosporina
- Rituximab: mAb anti-CD20, colpisce selettivamente i linf. B
- IVIG ad alte dosi
Possibile anche una terapia topica isolata (forme lievi) o associata a quella sistemica (forme gravi); è sempre opportuno effettuare medicazioni locali delle lesioni con ATB e antisettici per evitare impetiginizzazione.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Pemfigo profondo
Tipologie
Volgare
Vegetante
Malattie bollose autoimmuni Malattie del gruppo del pemfigo Pemfigo profondo Pemfigo volgare Generalità
Forma più frequente di pemfigo, presenta una predisposizione genetica (HLA-DR4, DR6, DR14), con mortalità intorno ai 5-10%, mentre farmaci, ustioni e radiazioni rappresentano fattori predisponenti. Mostra un’incidenza di 0,1-0,5/100k con prevalenza tra 40-50 anni (≠pemfigoide – età > 60 aa) e negli ebrei.
Malattie bollose autoimmuni Malattie del gruppo del pemfigo Pemfigo profondo Pemfigo volgare Quadro clinico
All’esordio colpisce soprattutto la mucosa orale; dopo alcuni mesi compaiono lesioni cutanee caratterizzate da bolle flaccide (“a tetto sottile”) che insorgono su cute aflegmasica (cute sana) e interessano: area ombelicale, tronco, capillizio e zone intertriginose. Le bolle si possono rompere lasciando erosioni che si ricoprono di croste siero ematiche.
A livello orale sono rare le bolle integre, e si riscontrano erosioni ricoperte da pseudomembrane che possono interessare anche labbro e lingua; sono molto dolorose e possono dare problemi di alimentazione.
Malattie bollose autoimmuni Malattie del gruppo del pemfigo Pemfigo profondo Pemfigo volgare Diagnosi e DD
- Segno di Nikolsky: se si applica una pressione sulla cute (es. digitopressione) in corrispondenza di un piano (es. scapola), si assiste alla formazione di una bolla
- Biopsia + es. istologico: biopsia su bolla di recente insorgenza, integra, prelevando anche una parte di cute sana circostante; si osserva contenuto liquido sieroso, con scarso infiltrato infiammatorio perivasale (≠pemfigoide) e cellule acantolitiche
- IF diretta (DIF): positiva nel 100% dei pz in fase attiva, mostra su cute perilesionale depositi di IgG e C3 con aspetto a rete attorno agli epiteliociti; permette inoltre di evidenziare la presenza di aAb sulla cute
- IF indiretta (IIF): permette di rintracciare gli aAb nel siero del pz (posi- tiva nell’80% dei casi—>valore diagnostico + prognostico) oppure con metodiche ELISA e WB; gli aAb sono diretti contro proteine del desmosoma: desmogleina 1 e 3 (dsg1/3)
DD: LP, HSV (fasi iniziali); sdr di Steven-Johnson, pemfigoide bolloso (fasi diffuse)
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Pemfigo profondo
Pemfigo vegetante
È una forma rara. Ne esistono due varianti: forma di Neuman e forma di Hallopeau.
Il P. vegetante è una forma di pemfigo caratterizzato da lesioni vegetanti e proliferanti, che insorgono sul fondo delle erosioni dopo rottura delle bolle. Si verifica prevalentemente nelle grandi e piccole pieghe cutanee, zone più umide e interessate da macerazione. Può esserci sovrapposizione di infezione batterica o micotica.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Pemfigo superficiale
Le bolle che si formano al di sotto dello strato corneo sono molto effimere, quindi generalmente non visibili; la cute ha un aspetto “a pasta sfoglia” con squame umide. Le bolle acantolitiche intraepidermiche si formano negli strati più superficiali dell’epidermide, dove è maggiormente distribuita la Dsg1. Si riconoscono tre forme principali di pemfigo superficiale
- Seborroico o eritematoso di Senar-Usher (più frequente): lesioni eritemato-desquamative che si localizzano nelle aree della dermatite seborroica (DD con dermatite seborroica, LED); le mucose sono indenni
- Foliaceo: lesioni squamo-eritematose su tutta la superficie corporea (>90% BSA)
- Foliaceo endemico varietà brasiliana o fogo selvagen: endemico in determinate aree (nord-est Brasile), causato da arbovirus; evolve in eritrodermia con cute diffusamente eritematosa, a differenza del pemfigo
classico dove la cute circostante le lesioni è sana (DD con eritrodermie di altra natura, SSSS)
Una forma particolare che rientra tra i pemfighi superficiali è il pemfigo indotto da farmaci, insieme di patologie scatenate da farmaci contenenti gruppi tiolici (captopril, penicillamina). Nel 50% dei casi si ha regressione con sospensione del farmaco imputato, negli altri casi è indicato il trattamento con cortisonici topici.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Pemfigo da acantolisi soprabasale/sottocornea
- Pemfigo erpetiforme: lesioni orticarioidi pruriginose su cui compaiono delle vescico-bolle, soprattutto alla periferia
- Pemfigo a IgA (raro): caratterizzato da bolle fragili che si trasformano in pustole ripiene di neutrofili. Le lesioni tendono a confluire e si localizzano al tronco e alla radice degli arti; le mucose appaiono indenni
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigo
Pemfigo paraneoplastico
Malattia rara, spesso associata ai LNH, plasmocitoma, LLC e K solidi (prostata, pancreas, colon), in cui si assiste al miglioramento della malattia cutanea in concomitanza con il trattamento della neoplasia. Si manifesta con una stomatite emorragica ed erosioni mucose diffuse (naso, esofago, congiuntiva e mucose genitali).
Le manifestazioni cutanee sono eterogenee (lesioni bollose, lichenoidi, eritema) e diffuse (simile a SJS).
L’aspetto istologico è caratterizzato da acantolisi soprabasale con discheratosi e vacuolizzazione dello strato basale; accompagnate da importante infiltrato linfocitario con aspetto lichenoide.
Diagnosi
- Test di Tzanck: es. citodiagnostico del contenuto delle bolle per la ricerca di cellule acantolitiche e linfociti
- Es. istologico: biopsia lesionale + DIF
- Es. sierologico: aAb contro Ag della superficie cheratinocitaria e della GDE (Dsg, desmoplachine, envoplachina, periplachina)
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Generalità e terapia
Malattie della GDE caratterizzate da aAb diretti verso Ag della membrana basale (lamina lucida + lamina densa + sublamina densa), che determinano la formazione di bolle sottoepidermiche a tetto teso. Sono malattie più frequenti del pemfigo, caratterizzate da lesioni più profonde.
Terapia
- Cortisonici sistemici: a dosi ridotte 0,5 mg/Kg·die (az. antifiammatoria); possibile anche l’impiego di cortisonici topici in pz anziani con lesioni lievi
- Immunosoppressori: (effetto steroid sparing): ciclosporina, MTX, azatioprina
- Rituximab: in casi estremamente gravi e refrattari ad altre terapie
- DDS
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Tipologie
Pemfigoide bolloso di Lever Pemfigoide localizzato Pemfigoide della gravidanza o herpes gestationalis Pemfigoide delle mucose o cicatriziale Epidermiolisi bollosa acquista Dermatosi a IgA lineari Dermatite erpetiforme di Duhring
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Pemfigoide bolloso di Lever
Malattia ad andamento cronico-recidivante; è la forma più frequente con un’incidenza di 10/1M·anno (10 volte più frequente del pemfigo), prevalentemente in soggetti anziani (>65 aa).
Le lesioni del pemfigoide sono bolle a cupola tesa (“gonfie”) che insorgono su cute eritematosa (≠pemfigo), talvolta precedute da lesioni pruriginose. Le bolle hanno contenuto siero-ematico e si localizzano al tronco e alle pieghe, raramente compaiono a livello mucoso nelle fasi tardive (20% – ≠pemfigo).
Alla base del meccanismo patogenetico vi è l’attivazione del complemento (C3a, C5a) provocando la perdita di coesione e il distacco cellulare.
Diagnosi
- EO: segno di Nikolsky negativo
- Es. istologico (biopsia): bolla sottoepidermica con infiltrato infiammatorio abbondante (neutrofili, eosinofili)
- DIF: depositi lineari (pemfigo—>reticolari) di IgG e C3 a livello della lamina lucida della membrana basale
- IIF: positiva nel 70-90% dei casi (minor importanza rispetto a pemfigo), mostra Ag bersaglio—>BP230 e BP180
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Pemfigoide localizzato
È caratterizzato da bolle che si localizzano in sedi circoscritte come: cuoio capelluto (esiti cicatriziali), regione pretibiale, aree sottoposte a RT o arti paretici. Le caratteristiche sono analoghe al PB di Lever e spesso non è possibile titolare gli aAb circolanti.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Pemfigoide della gravidanza o herpes gestationalis
Malattia rara autoimmune, analoga a PB, che compare nell’ultimo trimestre di gravidanza o in pz con tumori trofobalstici.
Si risolve entro 1-2 mesi dopo il parto, ma si ripresenta nelle gravidanze successive.
L’esordio è caratterizzato da prurito al quale di accompagna l’eruzione di elementi prima papulo-vescicolosi ed eritemato-pomfoidi, successivamente bollosi (bolle su base eritematosa).
Le lesioni colpiscono inizialmente l’addome e poi il tronco, risparmiando le mucose e il volto.
Diagnosi
- Es. istologico: bolla sottoepidermica con infiltrato infiammatorio
- DIF: depositi lineari di IgG (solo 30% casi) e C3 lungo la lamina lucida della membrana basale
- IIF: Ag coinvolti BP180 fetale (placenta)
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Pemfigoide delle mucose o cicatriziale
Malattia bollosa infiammatoria cronica tipica dell’anziano che coinvolge principalmente le mucose, con o senza coinvolgimento cutaneo (25% casi), spesso su cuoio capelluto con alopecia cicatriziale. Le mucose colpite sono soprattutto quella orale e congiuntivale, seguono quella genitale, esofagea, e faringo-laringea.
Le bolle guariscono lasciando esiti cicatriziali, particolarmente gravi alla congiuntiva (cecità).
Diagnosi
- Biopsia + es. istologico: bolla sottoepidermica con infiltrato infiammatorio
- DIF: deposito lineare di IgG e C3 lungo la membrana basale, spesso associate a IgA e IgM
- IIF: positiva nel 30% dei casi; evidenzia Ag della GDE coinvolti: BP180 e laminina 5 (fatt. prognostico neg)
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Epidermiolisi bollosa acquisita
Patologia molto rara, che colpisce adulti di mezza età. Si può presentare in diverse forme cliniche
- Forma classica: forma non infiammatoria che compare in sede di frizione a esito cicatriziale e cistico
- Forma infiammatoria: insorge su aree infiammate con un quadro simile al PB
- Forma pemfigoide cicatriziale-simile: lesioni mucosa orale o congiuntivale con esiti cicatriziali (sinechie)
L’aspetto istologico e alla DIF sono analoghi al PF, mentre l’Ag interessato è una porzione del collagene VII.
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Dermatosi a IgA lineari
È la patologia bollosa più frequente nel bambino, picco tra 4-5 aa, mentre nell’adulto compare più raramente tra 40-60 aa. Ha un decorso cronico-recidivante, ad eziologia idiopatica o farmaco-indotta (vacomicina).
Le lesioni hanno un aspetto anulare (“a rosa”), vescico-bolle disposte a rosetta perifericamente con centro risparmiato, con insorgenza su cute infiammata. Le sedi più colpite nel bambino sono le aree periorali e perigenitali, mentre nell’adulto si localizzano prevalentemente a livello di tronco e arti. Nel 50% dei casi interessa le mucose. Il prurito è spesso presente e molto intenso.
Diagnosi
- Es. istologico: bolla sottoepidermica simile a PB
- DIF: depositi lineari di IgA lungo la membrana basale, associati a C3 e
IgG, su cute peribollosa nel 50% dei casi
- IIF: positiva nel 30%, evidenzia Ab di classe IgA anti-BP180 DD: eczema nummulare tricofitoide, T. corporis infiammatoria
Malattie bollose autoimmuni
Malattie del gruppo del pemfigoide
Dermatite erpetiforme di Duhring
Patologia che insorge nel bambino o nel giovane adulto e in particolare quasi esclusivamente i celiaci (biopsia duodeno positiva). Le lesioni sono caratterizzate da vescicole che confluiscono e si raggruppano a livello delle regioni estensorie dei gomiti e delle ginocchia, dei glutei e delle scapole. La cute perilesionale è sana e le lesioni bollose sono rare.
Per il trattamento è sufficiente una dieta senza glutine, mentre raramente in caso di persistenza delle lesioni si somministra DDS o azatioprina.
Diagnosi
- Biopsia: microascessi di neutrofili e fibrina all’apice delle papille dermiche con scollamento dermoepidermico; si riscontra inoltre la presenza di infiltrato dermico superficiale con neutrofili ed eosinofili
- DIF: depositi non lineari di IgA e C3 all’apice delle papille, con aspetto “a zolle”
- IIF: negativa
Connettiviti
Generalità
Si tratta di un gruppo eterogeneo di patologie autoimmuni sistemiche croniche che possono colpire tessuti, principalmente connettivo (cute coinvolgimento costante) e organi differenti.
La sintomatologia è caratterizzata da stanchezza, astenia muscolare, cefalea, febbricola, eritema, fotosensibilità cutenea.
L’interessamento cutaneo può essere esclusivo (LECC, morfea, LESA) o associato a coinvolgimento di altri organi e tessuti (LES, SSp).
Connettiviti
Epidemiologia
Prevalenza per il sesso F, l’età di distribuzione varia in un range molto ampio (30-60 anni), con incidenza molto bassa: dermatomiosite e sclerodermia 2-5/1M·anno (malattie rare); LES 2-6/100k.
Connettiviti
Patogenesi
I bersagli delle reazioni autoimmuni sono i nuclei delle varie cellule (Ag nucleari), contro i quali si riconoscono diversi auto-Ab nucleari
- ANA (aAb anti-nucleo): determinati con tecniche di IIF, con la quale si va a valutare il pattern di distribuzione della fluoresceina
• Punteggiato
• Omogeneo
• Periferico: specifico per LES
• Anti-centromero: specifico per sclerodermia sistemica limitata (SS)
• Nucleolare
Esclusi quelli specifici con valore diagnostico e prognostico, gli altri non hanno un valore patogenetico, e rappresentano un epifenomeno con valo; possono essere riscontrati anche in pz sani.
- Anti ds-DNA: Ab patogenetici, caratteristici e specifici; il loro valore può essere controllato nel tempo, in quanto correlano con l’evoluzione della malattia. Un pz positivo, nel 90% dei casi è affetto da LES
- ENA (Ag nucleari estraibili): sono più specifici degli ANA e sono rappresentati da aAb quali
- SM (Mr. Smith): sospetto per LES, poco sensibile, ma molto specifico
- RNP
- SSA-SSB: sospetto di LESA e Sjogren
- SCL-70: sclerosi sistemica progressiva
- JO-1: polidermatomiosite
- Istoni: LES da farmaci
- Nucleosomi: LES
Connettiviti
Lupus eritematoso
Generalità e tipologie
Si riconoscono due forme principali: LE cronico cutaneo (LECC) e LES. Esiste poi una forma intermedia rappresentata dal LE cutaneo subacuto (LESA).
Importante l’aspetto della predisposizione genetica e degli stimoli esogeni come: farmaci (ANA+, ENA+, antiistone) ed esposizione solare che può slatentizzare o peggiorare le lesioni (fotosensibilità—>tipica LE).
Connettiviti
Lupus eritematoso
Lupus eritematoso cronico cutaneo (LECC)
Generalità e quadro clinico
Detto anche LE discoide (LED), caratterizzato clinicamente da esclusivo interessamento cutaneo e dalla triade: eritema, ipercheratosi e atrofia.
È prevalente nel sesso F e insorge generalmente verso i 40 aa.
Quadro clinico
Le zone cutanee più colpite sono quelle esposte al sole, soprattutto al volto (naso, guance, padiglioni auricolari, capillizio), ma anche su mani e piedi.
Come lesione elementare si ha una macchia eritematosa, seguita da lesioni squamose con ipercheratosi bianco-grigiastra al centro della lesione (DD con psoriasi). Successivamente compare l’atrofia: la lesione sul bordo appare rossa-brunastra con tipico aspetto discoide o anulare (bordo più evidente e centro atrofico). Importate fare diagnosi precoce, le lesioni eritematose sono più facili da gestire con la terapia.
È frequente una riacutizzazione delle manifestazioni cutanee in seguito a fotoesposizione (75% dei casi). Possono comparire alterazioni a livello della cute periungueale con eritema e teleangectasie.
Si distinguono due forme di LED:
- Forma circoscritta o localizzata (LECCc): comparsa di poche chiazze a livello di volto (74%), orecchio esterno (17%) e cuoio capelluto (20%), dove può esitare in alopecia cicatriziale (DD con LP)
- Forma generalizzata (LECCg): numerose lesioni al volto, tronco e arti inferiori; possono comparire alterazioni a livello della cute periungueale (indice prognostico negativo) Si riconoscono poi varietà più rare di LED quali
- Lupus verrucoso: ↑componente ipercheratosica con lesioni rilevate e ruvide al tatto, simili a verruche, senza atrofia
- Lupus tumidus: edema da infiltrato cellulare, senza ipercheratosi e atrofia
- Chilblain lupus o lupus erosivo: lesioni scleroatrofiche a livello palmo-plantare (zone acroesposte), con comparsa nel periodo invernale per esposizione al freddo (assenza fotosensibilità)
- Lupus profondo: formazioni nodulari sottocutanee con tendenza alla cronicizzazione e alla risoluzione con cicatrici depresse
Connettiviti
Lupus eritematoso
Lupus eritematoso cronico cutaneo (LECC)
Diagnosi e terapia
- Es. istologico: ipercheratosi follicolare + degenerazione basale + infiltrato linfomonocitario superficiale annessiale + edema (fasi iniziali)
- Sierologia: negativa, talvolta ANA+ aspecifici (aumentati nella forma generalizzata)
- DIF: presenta la banda lupica data dal deposito lineare a livello della GDE di Ig e C. Su cute lesa è sempre positiva e diagnostica, mentre è negativa su cute sana solo nel LED (≠altri tipi di Lupus)
La terapia si basa sulla somministrazione di: idrossiclorochina, cortisonici topici, talidomide.
Connettiviti
Lupus eritematoso
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (SCLE o LESA)
Patologia infiammatoria subacuta con manifestazioni cutanee, sempre in zone fotoesposte.
Presenta maggior incidenza tra 20-40 aa e compare quasi esclusivamente nel sesso F.
Possibili fattori scatenanti: stress, farmaci (tiazidi) ed esposizione solare
Il SLCE è caratterizzato da lesioni anulari, con eritema del bordo più acceso e centro desquamante, senza atrofia e ipercheratosi (≠LED). Le due varietà morfologiche più comuni sono:
- Anulare policiclica: lesioni ad anello che possono confluire e presentare
un aspetto policiclico
- Papulo-squamosa o psoriasiforme: lesioni eritemato-papulo-squamose
che tendono a raggrupparsi e dare formazioni reticolate
Si localizza soprattutto a livello di: superficie estensoria di mani, avambracci e braccia, regioni anteriore e posteriore del torace, risparmiando il volto. Può causare eritrodermia.
Può associarsi a: malattie autoimmuni (Sjogren, artrite reumatoide), patologie dermatologiche, tumori maligni e alterazioni del complemento. La sierologia mostra positività per: ENA, SSA e SSB.
Connettiviti
Lupus eritematoso
Lupus eritematoso sistemico (LES)
Generalità e manifestazioni
Patologia cronica autoimmune con interessamento sistemico di diversi organi e apparati: cute, app. muscolo scheletrico, sierose, SNC/SNP, sist. emopoietico, polmoni, tratto GI, reni e app. CV.
L’esordio subdolo con: febbricola, astenia, mialgie ed eritema cutaneo al viso.
Le manifestazioni cutanee sono presenti all’esordio nel 30% dei casi, mentre nel 70% compaiono con il progredire della malattia.
Quelle acute sono rappresentate da:
- Eritema malare a farfalla (forma più comune): tipico dei giovani, a rapida insorgenza, interessa le zone zigomatiche bilateralmente, ma risparmia fronte e solco naso-labiale (DD con dermatomiosite); spesso fotodipendente, senza atrofia e ipercheratosi.
Esso è di breve durata e scompare con restitutio ad integrum
- Eritema papulo-maculoso: rara, compare con lesioni infiltrative di tipo purpurico diffuse a livello di volto, arti e tronco superiore
- Varietà bollosa: rara, sono presenti due varietà istopatologiche (tipo I –
anti-collageneVII; tipo II), caratterizzate da eruzioni vescico-bollose che
coinvolgono parte superiore del tronco e aree sopraclaveari. Peculiare è la rapida e risolutiva risposta terapeutica al DDS (diamino-difenil sulfone)
Possono comparire manifestazioni secondarie non specifiche e non diagnostiche di Lupus, ma presenti sovente nelle forme sistemiche come:
- Lesioni vascolari: orticaria vasculitica, porpora palpabile
- Alopecia non cicatriziale
- Discromie
- Teleangectasie
- Sclerodattilia
- Calcinosi cutanea
- Tromboflebite: associata alla presenza di PLA (Ab anti-PL) e LAC
(lupus anti coagulant)
- Interessamento sistemico
• Febbre (90%)
• Articolazioni (90%): artralgie
• Reni (67%): proteinuria e cilindri eritrocitari
• Fenomeno di Raynaud (35%)
• Sierose (30%): pericardite e pleurite bilaterale
• SNC (25%): crisi epilettiche , stroke, TIA
Connettiviti Lupus eritematoso Lupus eritematoso sistemico (LES) Diagnosi Criteri ARA Sierologia LE (da vedere schema dispense) Terapia
Diagnosi
- Biopsia + es. istologico
- DIF: banda lupica presente sia su cute sana che su cute lesionata (DD con LED)
- Sierologia: anti-ds DNA (tipici), VDRL, LAC (Ab anti-fosfolipidi con fenomeni tromboischemici), ENA e ANA
- Esami di laboratorio: VES, PCR, emocromo (AE), esame urine (proteinuria, cilindruria eritrocitaria)
CRITERI ARA
Validi per la diagnosi di LES, necessita della presenza di almeno 4/11 dei seguenti criteri (acronimo inglese “DOPAMIN RASH”)
1. Rash discoide
2. Eritema malare
3. Fotosensibilità: lesioni in zone fotoesposte con aspetto anulare e/o policiclico
4. Ulcere orali
5. Artrite: non erosiva (DD con AR) coinvolgente 3 o più articolazioni periferiche (piccole artico- lazioni)
6. Sierosite: pleurite bilaterale, pericardite; il liquido sieroso con contenuto di cellule LE, C e ANA
7. Coinvolgimento renale (unica manifestazione possibile in età infantile/adolescenziale): proteinuria e cilindruria all’esame delle urine 24h, seguito da biopsia renale in caso di positività per valutare possibile GNF proliferativa mesangiale
8. Coinvolgimento neurologico: convulsioni, psicosi, TIA o stroke (LAC+)
9. Coinvolgimento ematologico: AE, leucopenia, linfopenia, trombocitopenia
10. Alterazione immunologica: anti-DNA, anti- Smith, LAC (anticardiolipina, VDLR+)
11. ANA titolo elevato: in assenza di farmaci noti per poter provocare LES da farmaci
Terapia
La terapia si basa sulla somministrazione di: corticosteroidi, immunosoppressori (methotrexate, azatioprina, micofenolato, ciclofosfamide) e belimumab (mAb inibente stimolazione linfociti B).
Connettiviti
Dermatomiosite - polimiosite
Generalità
Malattia infiammatoria cronica autoimmune che coinvolge la cute (dermatomiosite amiopatica) e la muscolatura scheletrica (polimiosite), con interessamento del connettivo, del sistema vascolare e talvolta sistemico. Interessa prevalentemente il sesso F e presenta due picchi di insorgenza: <10 aa (legato a infezioni virali, farmaci, etc.) e >40 aa (possibile associazione con neoplasie => ricerca di K misconosciuti di mammella, polmone, colon, prostata).
Non è presente la fotosensibilità come nel Lupus e il rash cutaneo coinvolge tutto il viso (senza risparmio di fronte e solco naso-labiale) e il collo, ma senza eritemi, ipercheratosi e atrofia. Compaiono lesioni a macchia di colore lilla con edema palpebrale, esteso anche a gomiti e ginocchia (rash eliotropico). Le lesioni possono assumere un aspetto di papule edematose e ipercheratosiche (papule o rash di Gottron) sul dorso delle mani e a livello delle articolazioni MF e IF (“mano da meccanico”). In caso di dermatomiosite inveterata si può arrivare a un’infiammazione con aspetti misti detta poichilodermia.
I sintomi muscolari coinvolgono il cingolo scapolare e quello pelvico con debolezza e dolore muscolare (DD con artrosi in quanto la mobilizzazione passiva non evoca dolore), affaticabilità, disabilità.
Connettiviti
Dermatomiosite-polimiosite
Diagnosi
In base alla presenza dei criteri diagnostici è possibile fare diagnosi di PM possibile (2 criteri), probabile (3 criteri), definita (4 criteri) e di DM possibile (rash + 1 cr), probabile (rash + 2 cr), definita (rash + 3 cr)
• Anamnesi e EO: astenia prossimale e simmetrica
• Indagini di laboratorio: aumento enz. muscolari (CK, AST, LDH, aldolasi), indici di miocitolisi
• EMG: patologico per sofferenza muscolare
• Biopsia RM-guided: infiltrato infiammatorio + atrofia perifascicolare + degenerazione/rigenerazione
• Rash cutaneo tipico (dermatomiositi acute): eliotropico o di Gottron
Fondamentale per confermare la diagnosi è la ricerca degli aAb miosite specifici che si associano a quadri tipici, quali: anti Jo-1, anti SRP, anti Mi2.