Acne, Rosacea, Eczema, Orticaria, Tossidermie, Psoriasi, Lichen Flashcards
Acne
Generalità
L’acne è tra le patologie infiammatorie cutanee in assoluto più frequenti.
Colpisce soggetti in età adolescenziale nella fase puberale e post-puberale.
Clinicamente è caratterizzata da un notevole polimorfismo eruttivo ed evolutivo, sostenuta da processi infiammatori a carico del follicolo pilo-sebaceo. Esso rappresenta uno dei tre tipi di follicolo pilifero
La loro attività è più significativa alla nascita, decresce quindi progressivamente fino alla pubertà, per poi riprendere sotto l’azione degli ormoni sessuali (androgeni + progesterone—> >secrezione;
estrogeni, retinoidi, antiandrogeni—>minor secrezione). L’eccessiva produzione di sebo si definisce seborrea ed è caratterizzata da cute di aspetto lucido e untosa al tatto.
Acne
Epidemiologia
L’acne è una patologia estremamente comune, con un’incidenza elevata nella popolazione giovanile ( 91% M 16-17 aa;
79% F 14-17 aa).
L’esordio è tipicamente in età prepuberale (12-13 nelle F, 14-15 nei M) con massima gravità a 4-5 anni, per poi progressivamente risolversi intorno ai 20-25 aa.
Il 5% delle F e 1% dei M può presentare lesioni acneiche che persistono sino all’età di 30-40 e oltre (acne persistente).
Acne
Eziopatogenesi
La patogenesi acneica è multifattoriale e comprende 4 meccanismi fondamentali (target terapeutici) quali:
- Ipercheratosi follicolare: l’ostruzione dello sbocco del follicolo pilo-sebaceo da parte dei corneociti, per iperproliferazione, differenziazione e desquamazione dei cheratinociti del dotto follicolare rappresenta un momento fondamentale della comedogenesi;
il processo termina con la formazione del microcomedone, precursore di tutte le lesioni acneiche.
Tale fenomeno è conseguente a diversi fattori tra cui: stimolazione ormonale, >CKs e colonizzazione batterica
- Iperseborrea: dovuta alla stimolazione androgenica (testosterone —> 5-α-reduttasi —> DHT —> recettore g. sebacee —> seborrea; aumento attività enzimatica non il livello di testosterone circolante) coadiuvata anche da progesterone, ormoni tiroidei e ormoni asse ipotalamo-ipofisario (POMC)
- Proliferazione batterica: la formazione del comedone crea un ambiente anaerobio adatto alla proliferazione di una flora microbica saprofitica, rappresentata prevalentemente da P. acnes (altri: S. epidermidis, Pityrosporum ovale), il quale è in grado di sintetizzare fattori in grado di alterare l’integrità della parete follicolare provocando conseguentemente reazione infiammatoria. Inoltre è in grado di produrre biofilm che funge da collante per i cheratinociti favorendo lo sviluppo di comedoni
- Infiammazione: durante la comedogenesi, in seguito ai processi su riportati (P. acnes in primis), si determina una reazione infiammatoria con produzione di citochine e conseguente richiamo di neutrofili, monociti, eosinifili e linfociti che autosostengono a loro volta lo stato flogistico
Altri fattori possono condizionare poi prevalenza e/o gravità dell’acne come: predisposizione genetica, consumo di cibi insulinotropici, esposizione solare, applicazione di agenti chimici, tabagismo e stress.
Acne
Quadro clinico lesioni primitive
L’acne è una dermatosi caratterizzata da un ampio spettro di lesioni distinte in:
- Lesioni primitive
RITENZIONALI (lesioni elementari)
• Comedoni chiusi (punto bianco): formazione microcistica biancastra (0,5-2 mm) costituita da cheratina, sebo e colonie batteriche con sbocco non rilevabile
• Comedoni aperti (punto nero): formazione microcistica centrata superficialmente da materiale nero-brunastro, dato da cheratina ossidata e/o accumulo di pigmento melanico, che dilata lo sbocco.
INFIAMMATORIE
• Papule: lesioni rilevate dure di color roseo-rosso (<5 mm), spesso dolenti, generatesi da micro-comedone o come evoluzione infiammatoria di un comedone; può risolversi o degenerare in pustola
• Pustole: lesioni circoscritte a contenuto purulento (<5 mm) che si formano in seguito a proliferazione batterica; dopo l’eliminazione del contenuto regrediscono con restitutio ad integrum
• Noduli: processi indurativi circoscritti di consistenza duro-elastica (>5 mm), ricoperti da cute tesa rosso-violacea, spesso dolenti; evolvono come reazione a corpo estraneo in seguito a rottura di un microcisti con ascessualizzazione e infine reazione granulomatosa e fibrotica.
Possono regredire spontaneamente con restitutio ad integrum o esitare in cicatrice (atrofica o ipertrofica)
• Cisti: nodulo infiammatorio duro-elastico di colore roseo-giallastro (1-5 cm) con orifizio apicale da dove fuoriesce materiale purulento
Acne
Quadro clinico lesioni secondarie
- Lesioni secondarie
• Seni di drenaggio: fusione di noduli e cisti a formare tumefazioni lineari o tragitti fistolosi
• Cicatrici: esito di reazioni infiammatorie profonde, formate da t. connettivo e ricoperte da cute di colore variabile; possono essere distinte in atrofiche (“a cratere”) o ipertrofiche (cheloidi) e iper/ipopigmentari
Acne
Severità del quadro clinico
Le diverse forme cliniche possono essere distinte in base al grado di severità mediante il GAGS (Global Acne Grading System), che fornisce un punteggio a ogni singola lesione e regione cutanea interessata.
La sommatoria dei punteggi (GS – Global Score) consente quindi di distinguere:
- Forma lieve (GS 1-18) —>acne comedonica
- Forma intermedia (GS 19-30) —>acne papulo-pustolosa
- Forma grave (GS 31-38)—>acne nodulo-cistica e acne conglobata (adolescenti M con forma lieve intermedia che persiste nel tempo esitando in cicatrici)
Acne
Quadro clinico
Tipologie non puberali
Acne neonatale: transitoria, tipica sesso M, insorge entro le 6 settimane con risoluzione spontanea senza esiti.
Si manifesta con numerosi comedoni chiusi eritematosi, localizzati al volto.
È causata da una eccessiva stimolazione g. sebacee da parte degli androgeni materni uniti a quelli del neonato
Acne infantile: rara, prevalente nel sesso M, insorge tra 3-6 mesi e può durare fino a 5 aa. si manifesta con pustole e noduli che esitano in cicatrici.
È causata da un eccesso di androgeni gonadici o surrenalici (alterazioni endocrine).
- Acne dell’adulto
• Acne persistente: continuazione oltre i 25 aa, fino III-IV decade, della forma puberale; tipica di donne in età fertile per patologie endocrine (PCOS); lesioni infiammatorie a livello periorale e mentoniero
• Acne catameniale: esacerbazione in concomitanza del ciclo mestruale della forma persistente
• Acne peri-menopausale: forma lieve che compare nel periodo menopausale per androgeni (relativo); si manifesta con comedoni chiusi e papulo-pustole a livello del volto; possibile
associazione con irsutismo in sede sopralabiale e mentoniera
Acne
Quadro clinico
Tipologie rare
si riscontrano forme di acne che coinvolgono aree cutanee meno usuali
- Acne inversa o idrosadenite suppurativa (vedi Piodermiti annessiali)
- Acne cheloide nucale: patologia infiammatoria cronica idiopatica, caratterizzata da papulo-pustole localizzate elettivamente in regione occipitale del cuoio capelluto che evolvono in cheloidi
Infine è possibile osservare ancora una forma rara che causa coinvolgimento sistemico configurando un quadro grave definito acne fulminans, con eziopatogenesi immunitaria.
Prevalente in giovani M, si presenta con quadro infiammatorio acuto con lesioni suppurative e ulceranti, associate a coinvolgimento sistemico (febbre, artriti, astenia, VES/PCR, leucocitosi).
Esita sempre in lesioni cicatriziali, associate a manifestazioni reumatologiche persistenti o recidivanti.
Eruzioni acneiformi
Rappresentano un insieme di manifestazioni cutanee caratterizzate da lesioni clinicamente simil-acneiformi, ma senza la fase comedonica e con eziopatogenesi differente.
Le forme più frequenti sono quelle
- Infettive: follicolite batterica a livello del volto
- Iatrogene: causate da farmaci ad azione comedogenica (androgenici, progestinici, cortisonici (non utilizzarli in terapia), ACTH, antitubercolari, vit. B1-6-12, psicofarmaci, immunosoppressori)
- Professionali: lesioni comedoniche e pustolose da contatto con oli e idrocarburi
- Da radiazioni ionizzanti: reazioni ipercheratosiche follicolari
- Cosmetiche: associate all’uso di cosmetici con agenti comedogenetici
- Traumatiche: per reiterata autoaggressione sul volto a base emotiva o per disturbi compulsivi di igiene
- Meccaniche: in zone reiterate ad attrito e frizione locale
- Acne aestivalis o solare: eruzione papulosa su aree fotoesposte dopo esposizione solare
Acne
Terapia
In base alle linee guida è stato definito un algoritmo diagnostico-terapeutico per un corretto trattamento in base alla gravità della patologia acneica (vedi tabella).
I farmaci più utilizzati sono
- ATB: ad uso topico nelle forme lievi/intermedie o sistemico in caso di forma gravi, sempre il politerapia per evitare la formazione di ATBresistenze; quelli maggiormente impiegati sono eritromicina, tetracicline e clindamicina, in associazione con benzoilperossido (BPO)
- Retinoidi (gold standard): classe farmaceutica più impiegata, in quanto è in grado di intervenire su tutti gli aspetti eziopatogenetici dell’acne; infatti hanno azione anticomedogena, comedolitica e antinfiammatoria.
Tra questi abbiamo: tretinoina, adapalene, teratozene e isotretinoina (teratogeno)
- Altri: seboregolatori (zinco), acido azelaico e salicilico (az. antimicrobica e anticomedogena) e estrogeni + antiandrogeni in caso di patogenesi endocrino-metabolica.
La terapia combinata di più classi farmaceutiche garantisce risposte più efficaci e remissioni più durature.
Rosacea
Generalità
La rosacea è una dermatosi infiammatoria benigna follicolare, caratterizzata da manifestazioni cliniche polimorfe, ad andamento evolutivo e decorso cronico-recidivante. Le lesioni sono localizzate prevalentemente nelle regioni centro-facciali, raramente su torace, dorso e capillizio.
Ha maggiore incidenza nel sesso F, sebbene nel sesso M presenti quadri più gravi (rinofima), in particolare in soggetti a fenotipo chiaro e di età tra 30-60 aa, raramente nell’infanzia.
Predisposizione genetica, prevalentemente in soggetti con fototipo 1 e 2.
Meccanismi patogenetici iniziali di tipo vasomotorio e nelle fasi tardive dominano invece i meccanismi infiammatori
Fattori scatenanti: alcolici, pasti abbondanti/piccanti/speziati, brusche variazioni di temperatura, esposizione a UV, stress emotivi, farmaci vasodilatatori e cortisone
Rosacea
Eziopatogenesi
La rosacea ha eziopatogenesi complessa e multifattoriale: familiarità, fattori ambientali (fotoesposizione, alcolismo), fattori immunologici, fenomeni microbici (Demodex follicorum, H. pylori).
I meccanismi patogenetici noti sono sia di tipo vasomotorio (fasi iniziali) che infiammatorio (fasi tardive).
Rosacea
Quadro clinico
La rosacea si manifesta essenzialmente nelle regioni centrali del volto (fronte, naso, guance e mento).
Si tratta di una malattia polifasica a decorso cronico, che può progredire in stadi evolutivi
- Tipo I o rosacea eritemato-teleangectasica: caratterizzata da flushing e blushing tipicamente simmetrico al volto (naso, guance) accompagnati da sensazione di calore, determinati da improvvisa vasodilatazione venulare innescata da fattori ambientali; fenomeni vasomotori continui inducono eritema permanente e comparsa di teleangectasie e infiltrato linfocitario perivasale
- Tipo II o rosacea papulo-pustolosa: al quadro eritemato-teleangectasico si aggiungono papule infiammatorie e pustole sterili non follicolari (follicolari se associate a Demodex) e senza comedoni
- Tipo III o rosacea fimatosa: forma più grave, evoluzione dei quadri precedenti o indipendente da essi, tipica del sesso M; fibrosi connettivale, iperplasia g. sebacee e linfedema determinano aumento di dimensione e deformazione dei tessuti, in particolare a livello del naso (rinofima). Altre sedi: mento (mentofima), fronte, palpebre (blefarofima) e padiglione auricolare (otofima)
- Tipo IV o rosacea oculare: frequente (20-25% casi), si manifesta con epifora, xeroftalmia, fotosensibilità, blefarite (evoluzione in blefarofima), flogosi g. di Meibomio e teleangectasie congiuntivali; questa forma in realtà è indipendente dalle altre.
Rosacea
Varianti cliniche rare
- Rosacea granulomatosa: lesioni infiltrate papulo-nodulari di colore roseo-brunastro e aspetto simil-lupoide che colpiscono cute apparentemente sana
- Rosacea fulminans o pioderma facciale: colpisce prevalentemente sesso F, si manifesta con improvvise lesioni infiammatorie papulo-pustolose e nodulari al volto, con tendenza a confluire e accompagnate da eritema persistente.
Rosacea
Terapia
L’approccio terapeutico si basa su gravità e tipo clinico avvalendosi di terapie farmacologiche (topiche o sistemiche) e fisiche (dermoabrasione, laser, luce pulsata).
L’obiettivo è quello di ridurre segni e sintomi impedendo l’evoluzione verso forme più avanzate.
L’approccio iniziale prevede cambiamenti dello stile di vita eliminando fattori scatenanti e aggravanti.
In base al quadro avremo poi trattamenti specifici
- Forma eritemato-teleangectasica: utilizzo topico di agonista adrenergico selettivo (bromidina tartrato), efficace contro eritema persistente
- Forma papulo-pustolosa: impiego di antimicromibici (metronidazolo, BPO, acido azelaico, ivermectina—>Demodex),
ATB (eritromicina, clindamicina) e retinoidi (tretinoina, adapalene) topici; l’utilizzo di ATB sistemici (tetracicline, doxiciclina, eritromicina) e isotretinoina è indicato nelle forme medio-gravi
NB: in caso di gastrite da H. pylori è opportuno effettuare eradicazione mediante triplice terapia (IPP + metronidazolo o amoxicillina + claritromicina), in quanto si osserva riduzione della sintomatologia
- Forma fimatosa: in fase iniziale trattata con isotretinoina sistemica, mentre in fase avanzata con terapia fisica o ablazioni chirurgiche
- Forma oculare: lacrime artificiali, ATB topici o sistemici
Eczema
generalità
Il termine eczema deriva dal greco ekzèin (bollire) e viene usato per definire dermatosi eruttive a carattere essudativo. Rappresenta il 20-30% delle patologie cutanee.
L’elemento che accomuna queste varie dermatosi è la vescicola a sede epidermica di origine spongiotica (DD con vescicole spongiotiche herpetiche, associate a balloonig).
Il meccanismo patogenetico è legato alla vasodilatazione dei capillari del derma superficiale, con formazione di un essudato che raggiunge l’epidermide determinando il distacco dei cheratinociti (esosierosi sierica dermo-epidermica—>spongiosi).
Le vescicole che si formano sono estremamente fragili, con conseguente fuoriuscita di siero (esulcerazione) che tende a rapprendersi in una crosta giallognola definita mielicerica.
La progressione delle lesioni è dunque:
lesioni eritemato-vescicolose → esulcerazione → croste → squame.
Il prurito è quasi sempre presente (DD con psoriasi: dermatosi non sempre pruriginosa).
Le caratteristiche comuni degli eczemi sono:
- Cliniche: eruzione eritemato-vescicolare pruriginosa
- Istologiche: spongiosi con vescicolazione
- Decorso: tendeza a recidivare
Eczema
Patogenesi
Si evidenziano 3 fasi:
- Acuta
• Fase eritematosa: chiazze eritematose per vasodilatazoine con essudazione
• Fase vescicolosa-essudante: formazione di vescicole sottocornee a liquido chiaro che vanno incontro a rottura causando essudazione;
nel caso in cui siano interessate le regioni palmo-plantari si assiste alla formazione di bolle intraepidermiche in virtù del maggior spessore cutaneo
• Fase desquamativa: porta a guarigione con restitutio ad integrum
- Subacuta
- Cronica: in caso di cronicizzazione del processo patogenetico si assiste alla lichenificazione, ovvero si ha ispessimento degli strati epidermici con < elasticità e formazione di ragadi, con cute rosso-bruna escoriata.
Eczema
Classificazione
- Eczema da cause esogene: dermatite da contatto
- Eczema da cause endogene: dermatite atopica, disidrosi, eczema nummulare, epidermodermiti microbiche, eczema steatosico, eczema seborroico
Eczema da cause esogene
Dermatite da contatto
Generalità
Processo infiammatorio della cute a evoluzione acuta, subacuta, cronica.
Sono presenti lesioni eritemato- vescicolari pruriginose, essudanti che evolvono verso la lichenificazione.
Dal punto di vista istologico si notano: spongiosi intraepidermica, edema del corpo papillare e vasodilatazione capillare.
Si riconoscono due meccanismi patogenetici fondamentali:
- Irritativo: dermatite da contatto irritativa (DIC)
- Allergico: dermatite allergica da contatto (DAC)
Eczema da cause esogene
Dermatite da contatto
Diagnosi
La diagnosi si basa su: anamnesi, EO, es. istologico e test epicutanei o patch test in cui si usano dei kit contenenti allergeni sensibilizzanti allineati su cerotti adesivi da posizionare sulla schiena del pz.
Possono dare reazioni differenti: negative, debolmente positive, positive e fortemente positive (eritema, edema e vescicolazione molto evidente).
Possono comparire anche reazioni ritardate falsamente negative/falsamente positive (es. “sdr del dorso irritato”).
Altri test diagnostici sono: open test, test d’uso e il photopatch test (dermatiti fotoallergiche).
Eczema da cause esogene
Dermatite da contatto
Terapia
Il trattamento varia a seconda di:
- Fase clinica
• Fase acuta: cortisonici topici e blandi antisettici; ATB terapia in caso di impetiginazione dell’eczema
• Fase cronica: creme idratanti ed emolienti per ripristinare la barriera cutanea (xerosi)
• Sintomatica: antistaminici per os per controllare il prurito e diminuire il grattamento
- Localizzazione: interessamento genitali e volto, soprattutto nei bambini, attenzione a cortisonici
Eczema da cause esogene
Dermatite da contatto
Differenza tra DIC (dermatite da contatto irritativa) e DAC (dermatite allergica da contatto)
DIC
Soggetti colpiti—> Chiunque, a parità di gravità
Latenza da contatto—> Immediata
Sintomi—>Bruciore, dolore
Lesioni—>Eritemato-bollose con necrosi
Sedi (oltre zona di contatto)—> –
Test epicutanei —> -
DAC
Soggetti colpiti—> Sensibilizzati
Latenza da contatto —>24-48h
Sintomi—>Prurito
Lesioni—>Eritemato-vescicolose
Sedi (oltre zona di contatto)—> +
Test epicutanei—> +
Eczema
Dermatite da contatto
Irritativa o detritiva DIC
Generalità
Patologia infiammatoria cutanea causata da agenti chimici, fisici e biologici che danneggiano la cute, con un meccanismo tossico diretto o irritante, nella sede del contatto.
Gli agenti irritanti (acqua, alcalini, acidi, saponi, detersivi) modificano il pH e il film idrolipidico della cute, causando la disidratazione dello strato corneo (xerosi cutanea).
Sono presenti due forme:
- Acuta: breve contatto con una sostanza ad alto potere irritante; le sedi più colpite sono mani, polsi, avambracci e ginocchia.
È caratterizzata da eritema, edema, vescicolazione con essudazione, prurito e dolore. La prognosi è buona
- Cronica o dermatite da insulto cumulativo: contatto prolungato con una sostanza a basso potenziale irritativo; le sedi più colpite sono lo spazio tra primo e secondo dito, eminenza tenar e ipotenar e le aree del pannolino (es. dermatite da pannolino, dermatite delle casalinghe).
È caratterizzata da lieve eritema, ipercheratosi e xerosi (
Eczema
Dermatite da contatto
Dermatite allergica da contatto DAC
Generalità
Alla base di questa dermatite vi è il meccanismo patogenetico di ipersensibilità ritardata cellulo-mediata o di IV tipo. È favorita da atopia (1-10%) e lesioni cutanee, mentre la psoriasi rappresenta un fattore protettivo (spessore cutaneo).
Sono presenti tre fasi:
- Fase afferente: le sostanze che inducono sensibilizzazione da contatto sono degli antigeni formati da apteni legati a un carrier proteico; gli Ag vengono captati dalle cellule di Langerhans, situate nello strato malpighiano dell’epidermide, che svolgono la funzione di APC, determinando attivazione e proliferazione dei linfociti T (T effettori e T memoria).
- Fase di incubazione: periodo in cui avviene la produzione di linfociti sensibilizzati (1-2 sett)
- Fase efferente: un nuovo contatto con lo stesso aptene in un soggetto sensibilizzato, dopo 24-48 h, determina l’insorgenza delle tipiche lesioni della dermatite allergica da contatto.
Eczema
Dermatite da contatto
Dermatite allergica da contatto DAC
Quadro clinico
- Fase acuta: prurito ed eritema, con successiva comparsa di vescicole superficiali a contenuto chiaro, le quali, andando incontro a rottura, determinano la comparsa di erosioni puntiformi sierogementi (pozzetti di Devergie)
- Fase subacuta: squame e croste che si distaccano, lasciando erosioni di colore rosso-lucente; compaiono fissurazioni
- Fase cronica: lichenificazione con prurito e ragadi
Queste 3 fasi possono sovrapporsi, rendendo la clinica della dermatite allergica da contatto estremamente polimorfa.
Le localizzazioni possono essere primitive o secondarie e le principali sedi colpite sono: cuoio capelluto, regione palpebrale, labbra, orecchie, collo, tronco, ascelle, genitali e perineo, mani, gambe e piedi.
Gli allergeni sensibilizzanti più frequenti sono: metalli (Ni, Co, Cr), gomme, coloranti, cosmetici, farmaci.
Eczema da cause endogene
Dermatite atopica
Generalità
È una malattia ereditaria a trasmissione autosomica poligenica, caratterizzata da flogosi cutanea con lesioni altamente pruriginose ad andamento cronico-recidivante, parte di un quadro più complesso noto come atopia.
Quest’ultima è una condizione costituzionale, spesso familiare, caratterizzata da iperreattività cutanea e mucosa (bronchiali, congiuntivali, enteriche), scatenata da fattori apparentemente normali.
La patologia riconosce un background genetico e dei trigger ambientali (v. psoriasi).
Le manifestazioni cliniche dell’atopia sono: asma, rinite allergica, congiuntivite e dermatite o eczema atopico.
Eczema da cause endogene
Dermatite atopica
Epidemiologia
Il 7% della popolazione è affetta da atopia, prevalente in sesso F e razza bianca, ed esiste una familiarità atopica nel 50% dei casi; rappresenta il più comune disordine infiammatorio cutaneo dell’infanzia (10-20% della popolazione pediatrica).
Durante l’età infantile le manifestazioni della dermatite atopica sono più frequenti e importanti rispetto all’età adulta.
Negli ultimi anni si è registrato aumento del 100% dell’incidenza di eczema atopico nei Paesi ad alto sviluppo economico.
La cute del soggetto atopica è caratterizzata da: dermografismo bianco, prurito, xerosi (minor film idrolipidico) e sensibilità ad agenti infettanti.
Eczema da cause endogene
Dermatite atopica
Eziologia
La dermatite atopica è una reazione di ipersensibilità ritardata da contatto (IV tipo) in cui coesistono fenomeni di ipersensibilità IgE mediati (I tipo).
Si riconoscono 3 elementi basilari
- Elemento clinico: manifestazioni cutanee eczematose
- Elemento laboratoristico: livelli di IgE costantemente alti
- Elemento immunologico: rappresentato dagli allergeni coinvolti, ovvero quelli alimentari, aeroallergeni (pollini), Dermatophagoides pteronissus; gli ultimi due, a causa della non corretta funzione della barriera epidermica (↓filaggrina: riduzione idratazione epidermica), possono penetrare per via transepidermica.
Una volta che gli Ag penetrano all’interno della barriera epidermica, vengono processati dalle APC e riconosciuti dai linfociti T, segue espansione clonale e differenziazione in senso Th2 (↑Th2 con squilibrio Th1/Th2).
I Th2 raggiungono la cute e liberano IL-4 e IL-13 con stimolazione linfociti B, liberazione IgE, attivazione mastociti e richiamano granulociti eosinofili.
Eczema da cause endogene
Dermatite atopica
Quadro clinico
Vi sono aspetti diversi in base all’età del pz
- Fase lattante (3°mese - 2aa): si manifesta con lesioni eczematose eritemato-vescicolo-crostose localizzate al volto, con risparmio delle zone periorifiziali (DD con eczema seborroico), e alla superficie flessoria degli arti (DD con la psoriasi che colpisce la superficie estensoria); compare prurito tradito da alterazioni comportamentali (DD eczema seborroico)
- Fase infanzia (2-12 aa): si manifesta con chiazze lichenoidi pruriginose con
Eczema da cause endogene
Dermatite atopica
Diagnosi
Generalmente la diagnosi è clinica, è richiesta la presenza di almeno due criteri maggiori.
Criteri maggiori:
- Prurito
- Localizzazione e tipicità delle lesioni
- Storia familiare di dermatite atopica
Criteri minori:
- Xerosi cutanea: minor barriera cutanea con predisposizione sviluppo infezioni batteriche, micotiche e virali (soprattutto nel bambino)
- Pitiriasi alba: macule ipopigmentate e mal definite su tutta la superficie corporea
- Segni coinvolgimento periorbitario: pigmentazione periorbitaria, segno di Hertoghe (rarefazione laterale sopracciglia), blefarite
- Es. laboratorio: IgE totali e specifiche (PRIST, RAST)