Generalità, Lesioni Elementari, Dermatosi Parassitarie, Micosi Cutanee Flashcards
Generalità
Cute
La cute è l’organo che riveste la superficie corporea rappresentando la prima superficie di contatto con l’ambiente esterno. Essa ha un’estensione compresa tra 1,3 – 2 m2 e uno spessore che varia tra 0,5 (palpebre) – 3 (mani, piedi) mm in base alla sede. Il colorito varia a seconda di etnia, età e distretto corporeo.
Il peso medio della cute è intorno ai 5 kg. Qualità peculiari sono la distensibilità e l’elasticità che aumentano e diminuiscono rispettivamente con l’età. La superficie libera della cute è caratterizzata da:
- Pieghe
• Muscolari: dovute alle contrazioni della muscolatura sottostante
• Articolari: secondarie alla motilità articolare
• Senili o rughe: secondarie alla diminuzione dell’elasticità o del
pannicolo adiposo
- Creste: minute rilevatezze lineari, regolarmente e parallelamente disposte, visibili al palmo e alla pianta; in corrispondenza dei polpastrelli della mano formano le rosette tattili con variabilità interindividuale
- Solchi: corrono parallelamente alle creste demarcandole, oppure congiungono tra loro gli sbocchi dei follicoli piliferi formando un reticolo losangico
- Orifizi: depressioni minutissime e puntiformi, corrispondenti rispettivamente agli sbocchi dei follicoli piliferi e delle ghiandole sudoripare con forma spiraliforme
Generalità
Annessi cutanei
Gli annessi cutanei sono strutture aventi intimo legame funzionale e comune origine embriologica con la pelle. Essi sono:
- Unghie: struttura ipercheratinizzata con funzione protettiva
- Follicolo pilo-sebaceo: formato a sua volta da
• Pelo: struttura parzialmente cheratinizzata, contenuta all’interno
del follicolo pilifero
• Ghiandola sebacea: secrezione olocrina del sebo mediata dalla
contrazione del m. erettore
• M. erettore pilifero
- Ghiandole sudoripare: ghiandole tubulari semplici distinte in eccrine (secrezione sudoripara a scopo termoregolatorio) e apocrine (secrezione ferormoni a scopo sessuale); quest’ultime si sviluppano in sedi specifiche in relazione agli ormoni sessuali durante la pubertà (ascelle, perineo, mammella)
Generalità
Funzioni cutanee
Le principali funzioni della cute sono:
- Protettiva: da agenti fisici, chimici e biologici
- Sensoriale: meccanocezione, termocezione, nocicezione
- Secretoria: sudorale, sebacea, cheratinopoietica (cheratinociti), pigmentogenica (melanociti)
- Termoregolatrice: irradiazione, conduzione, evaporazione (sudorazione), convezione
Caratteri microscopici
Epidermide
Strato parenchimale superficiale di origine ectodermica.
La membrana GDE (giunzione dermo epidermica) lo separa dal derma.
L’epidermide è un epitelio pluristratificato, formato in prevalenza da cheratinociti, in continuo rinnovamento con un ciclo di 14-28 gg.
Esso è formato da 2 compartimenti principali
- COMPARTIMENTO PROLIFERATIVO: costituito dallo strato basale contenete le cellule staminali (SCs) deputate
al mantenimento dell’omeostasi del tessuto, che formano un epitelio colonnare semplice unito da desmosomi, ancorato alla lamina lucida della GDE mediante emidesmosomi
- COMPARTIMENTO DIFFERENZIATIVO
• Strato spinoso: strato più rappresentato, formato da cellule contenenti numerosi filamenti di cheratina, disposti concentricamente intorno al nucleo e ancorati in periferia ai desmosomi
• Strato granuloso: formato da cellule contenenti granuli basofili di cheratoialina che vanno incotro ad apoptosi nel passaggio allo
strato corneo
• Strato lucido: visibile particolarmente nelle regioni palmoplantari,
con cellule caratterizzate da nucleo atrofico
• Strato corneo: costituito da cheratinociti privi di nucleo e appiattiti;
a sua volta può essere suddiviso in str. corneo propriamente detto, costituito da cellule ancora adese, e str. corneo disgiuntum, formato da cellule in desquamazione.
Le mucose sono sprovviste dello strato corneo e granuloso, eccetto quelle masticatorie buccali (labbra), e più povere di tonofibrille.
Caratteri microscopici
Epidermide
Cellule ospiti all’interno dell’epidermide
- Melanociti: cellule dendritiche localizzate a livello dello strato basale, deputati alla melanogenesi e al trasferimento del pigmento melanico (melanina) ai cheratinociti mediante prolungamenti dendritici che si estendono allo strato spinoso
- Cellule di Langerhans (APC): distribuite nei primi 3 strati epidermici, sono in grado di riconoscere Ag e apteni inducendo l’attivazione dei linfociti T naive, determinando la loro differenziazione in senso Th1 o
Th2 - Linfociti T (CD8+): rappresentano il sistema di difesa immunitaria della cute; si riconoscono diverse classi di linfociti T
• Th1 —> IL-2, IFN —> immunità cellulo-mediata
• Th2 —> IL-4,-5-10 —> immunità umorale
• Th17, Th-22 —> IL-17, IL-22 —> difesa contro batteri e miceti
• T-reg —> IL-10 —> modulazione e soppressione risposta immunitaria - Cellule di Merkel: presenti in distretti a elevatà sensibilità tattile, rappresentano dei meccanocettori di tipo I che trasducono il segnale alle fibre nervose
Caratteri microscopici
Giunzione dermo-epidermica (GDE)
La giunzione dermo-epidermica o membrana basale costituisce un’interfaccia tra epidermide e derma, che svolge la funzione di membrana semipermeabile, consentendo la progressione di segnali intracellulari e di sostanze nutritizie che regolano la crescita cellulare. La GDE è costituita da lamina lucida e lamina densa, quest’ultima a contatto con il derma.
Caratteri microscopici
Derma
Il derma è lo strato della cute posto sotto l’epidermide, costituito da tessuto connettivo propriamente detto denso, riccamente vascolarizzato e innervato. Esso si divide in
- Derma superficiale o papillare: presenta numerosi sollevamenti “a dente di sega” (papille dermiche) che si intercalano tra zaffi epidermici corrispondenti (creste epidermiche)
- Derma profondo o reticolare: si differenzia dal papillare per la presenza di fasci connettivali e fibre elastiche di maggior spessore
Il derma presenta 3 componenti principali
- Componente fibrosa: fibre collagene (75%) + fibre elastiche + fibre reticolari
- Sostanza fondamentale: prodotta dai fibroblasti e formata da GAG + proteoglicani, fortemente idratati
- Componente cellulare: fibroblasti + monociti/macrofagi + mastociti (derma papillare)
All’interno del derma reticolare profondo sono contenuti inoltre i plessi orizzontali vascolari, linfatico e nervoso che risalgono verso la superficie mediante le papille dermiche, senza tuttavia mai superare la GDE.
Al di sotto del derma è possibile riscontrare l’ipoderma, struttura extra-cutanea formata da isole di tessuto adiposo connettivale che funge da riserva suppletiva di energia, da supporto elastico e protettivo per la cute e ne garantisce la mobilità sulle strutture sottostanti.
Lesioni elementari
Generalità
Le lesioni elementari della cute comprendono un insieme di alterazioni dell’apparato tegumentario rilevabili in corso di esame obiettivo dermatologico, espressione clinica di processi patologici, la cui corretta interpretazione permette di distinguere le principali malattie cutanee. Esse sono distinte in
- Primitive: manifestazione iniziale di una dermatosi, conseguenza diretta del fenomeno patogenetico sottostante; insorgono dunque su cute precedentemente sana
NB: una categoria particolare di lesioni primitive è quella delle lesioni patognomoniche, le quali essendo specifiche per un’unica dermatosi, consentono la diagnosi certa
- Secondarie: fase evolutiva o esito di una lesione primitiva
Eritema
Arrossamento cutaneo circoscritto o diffuso dovuto ad aumentato afflusso ematico per vasodilatazione. Se quest’ultima interessa la parte arteriosa (capillare arteriolare) si ha eritema attivo di colore rosso vivo —> e.g. Eritema emotivo, eritema solare, fitofotodermatite
Viceversa se la vasodilatazione capillare è di tipo venoso si ha eritema passivo di colore rosso-bluastro —> acrocianosi, eritema pernio, fenomeno di Raynaud
L’eritema scompare alla vitropressione (o diascopia): nella forma attiva ricompare repentinamente al cessare della manovra mentre in quella passiva ciò avviene lentamente e in genere dalla periferia verso il centro.
L’eritema può spesso associarsi ad altre lesioni elementari, sia primitive che secondarie
Lesioni primitive
Macchia o macula
Definizione: la macchia è una modificazione circoscritta del colorito cutaneo, senza apprezzabili alterazioni degli altri caratteri macroscopici epidermici e dermici.
A margini netti o sfumati, forma varia, dimensioni variabili, non palpabile carattere transitorio o definitivo.
Contrariamente all’eritema non scompare per vitropressione
La confluenza di più macchie forma una chiazza.
Le macchie o macule possono essere causate da
- ALTERAZIONI QUANTITATIVE/QUALITATIVE CONTENUTO EMATICO
• Macchie eritematose o eritema: date da iperemia attiva secondaria a vasodilatazione dei capillari arteriolari; scopaiono alla diascopia (es. morbillo, reazioni avverse a farmaci)
• Macchie cianematose: secondarie a diapedesi eritrocitaria; non scompaiono alla diascopia (es: acroncianosi, ecchimosi, porpora, ematoma)
• Macchie anemiche: macchie chiare dovuta a un difetto di vascolarizzazione; scompaiono alla diascopia (es: fenomeno di Raynaud)
• Macchie emorragiche: diffusione ematica ai tessuti superficiali (es: vasculiti)
• Emangiomi: iperplasia vascolare; quelli piani e maturi non scompaiono nel tempo a differenza di quelli immaturi (tuberosi, cavernosi)
- ALTERAZIONI QUANTITATIVE PIGMENTAZIONE MELANICA
• Macchie ipercromiche o pigmentarie: eccesso di pigmento melanico (es: nevi, macchie caffè-latte)
• Macchie ipocromiche/acromiche: deficit di pigmento melanico (es: vitiligine)
- ALTERAZIONI QUALITATIVE PIGMENTAZIONE – PSEUDOMACCHIA
Secondarie alla penetrazione esterna di pigmenti per via accidentale o a scopo ornamentale (tatuaggi) o per via ematica (amiloidosi, xantocromia, ittero, farmaci—>amiodarone, sulfamidici)
Lesioni primitive
Papula
Definizione: è una rilevatezza solida e circoscritta della cute, dovuta a un inspessimento a sede epidermica (papula epidermica) e/o infiltrato infiammatorio negli strati più superficiali dermici (papula dermica o dermo-epidermica).
Essa generalmente non supera i 5 mm e si presenza alla palpazione come una rilevatezza solida che le differenzia dalle vescicole.
Può essere dovuta a
- ispessimento a sede epidermica (papula epidermica): condilomi, verruche volgari
- infiltrato infiammatorio
- entrambi i meccanismi sopracitati (papula dermo-epidermica): lichen ruber planus, melanomi
La confluenza di più papule dà luogo alla formazione di PLACCHE
Le punture d’insetto o entodermatosi rientrano in questa categoria.
Lesioni primitive
Nodo
Definizione: formazione solida, circoscritta (>5 mm) di dimensioni superiori alla papula, a sede dermica profonda o ipodermica, dovuta a un infiltrato cellulare (infiammatorio, neoplastico: eritema nodoso/nodulo rematoide/ lue primaria o terziaria) o metabolico (accumulo abnorme di sostanze varie: urati nella gotta).
Possono confluire in placche.
Lesioni primitive
Vescicola
Definizione: piccola raccolta di liquido organico (<5 mm) nell’epidermide o immediatamente sottostante; in base alla sede e alla resistenza della vescicola stessa ad aprirsi verso l’esterno si distinguono
- Sottocornee (es. eczema): presenta maggior tendenza alla rottura verso l’esterno
- Intraepidermiche (es. HSV): maggior resistenza. La loro formazione può avvenire per processo spongiotico (accumulo di liquido negli spazi intercellulari) o ballooning (accumulo di liquido nel citoplasma).
- Sottoepidermiche (es. malattie bullose non acantolitiche) espressione di pato autoimmuni conseguenti alla fissazione di autoanticorpi a proteine strutturali della GDE
Lesioni primitive
Bolla
Definizione: raccolta circoscritta di liquido organico a sede intra-/sottoepidermica di dimensioni superiori a quella di una vescicola (>5 mm). Per via delle sue dimensioni essa non può presentarsi a livello sottocorneale (sede intraepidermica e sottoepodermica). Es. erisipela, flittena, malattie bollose autoimmuni.
In base alla sede si distinguono diversi processi eziopatogenetici:
- Intraepidermica: acantolisi, epidermolisi e spongiosi (imbibizione dello spazio intercellulare dell’epidermide)
- Sottoepidermica: traumatica (ustione: citolitica), autoimmune (pemfigoide) e genetica (epidermolisi bollose ereditarie)
Lesioni primitive
Pustola
Definizione: piccola raccolta circoscritta di essudato purulento a sede intra-/sottoepidermica. Le pustole sonò espressione di accumulo di neutrofili dovuto a infezioni (follicolite, impetigine) o a processi non infettivi (psoriasi pustolosa).
Si differenzia dunque dalla vescicola per il contenuto purulento, formato da detriti cellulari e PMN.
La pustola può guarire senza lasciare traccia ma quando il processo si spinge nel derma la guarigione può comportare un esito cicatriziale (varicella).
Es. “foruncolo” acne.
Lesioni primitive
Pomfo
Definizione: rilevatezza solida circoscritta e fugace della cute.
Es. lesione dell’orticaria, inizialmente pallido per vasocostrizione, quindi iperemico per vasodilatazione.
Generalmente pruriginoso
Espressione di reazioni allergiche o iperergiche per aumentata liberazione locale di sostanza vasoattive —> orticaria, puntura d’insetto
Conseguenza di reazioni autoimmuni —> pemfigoide o dermatite erpetiforme in fase iniziale.
Lesioni secondarie
Crosta
Definizione: prodotto dell’essicamento di liquido organico, fisiologico o patologico (siero, sangue, pus) su preesistenti lesioni cutanee. Conglomerato di sierosità e/o di detriti cellulari presenti sulla superficie cutanea. Ha forma e dimensioni variabili.
Colori: giallastro, giallo-rossiccio, brunastro se a contenuto ematico
Può essere secondario a : vescicole (HSV, HVZ)/bolle (impetigine, pemfigo)/pustole (acne)/ulcerazioni
Es. piodermiti causano formazione di croste mieliceriche (giallognole) per essicazione di siero e pus
Si parla di squamo-crosta quando la lesione contiene anche lamelle cornee.
Lesioni secondarie
Squama
Definizione: formazione lamellare prodotto del parziale sfaldamento patologico di ammassi di cellule cornee. Può essere di colore variabile e piccola e pitiriasica o stratificata e madreperlacea o lamellare e di dimensioni variabili.
In base alle dimensioni si suddividono
- Squame furfuracee (es. forfora, dermatite seborroica)
- Squame pitiriasiche (es. pitiriasi versicolor)
- Squame lamellari (es. psoriasi)
- Squame laminari
- Squame foliacee (es. malattie autoimmuni)
- Squama primitiva (ittiosi)
Lesioni secondarie
Escoriazione
Definizione: soluzione di continuo, spesso lineare, di natura traumatica che interessa l’epidermide e talora anche gli strati più superficiali del derma.
L’abrasione/erosione si determina per rottura del tetto di una vescicola, di una bolla o di una pustola. Non superando la GDE ripara senza esiti cicatriziali, sebbene generalmente possa esitare in una macchia iper o ipo pigmentata. L’abrasione può essere secondaria a rottura di vescicole (HSV) o elementi bollosi (pemfigo, impetigine, necrolisi epidermica tossica) oppure far seguito a perdita superficiale di sostanza nel contesto di lesioni nodulari (epitelioma basocellulare).
Quando si manifesta primitivamente come conseguenza di traumatismi così come accade nelle dermatosi pruriginose si definisce escoriazione.
Lesioni secondarie
Esulcerazione
Definizione: perdita di sostanza interessante l’epidermide e gli strati più superficiali del derma, dovuta a un processo patologico, che la differenzia dall’escoriazione.
Es. sifiloma, rottura vescicola o bolla
NB: escoriazione ed esulcerazione guariscono con restitutio ad integrum completo, senza cicatrice perché non supera la GDE