Linfomi, Istiocitosi, Eritrodermie, Sarcoidosi Flashcards
Linfomi primitivi della cute
Generalità
Classificazione p.79
Vengono definiti come linfomi non Hodgkin (LNH) a primitiva insorgenza cutanea, senza evidenza di localizzazioni extracutanee al momento della diagnosi e nei 6 mesi successivi. Hanno notevole eterogeneità di manifestazioni cliniche, aspetti istopatologici e prognosi.
I linfomi cutanei sono entità distinte dai linfomi periferici: notevole diversità in aspetti genetici, espressione di oncogeni, manifestazioni cliniche e comportamento biologico (es: linfomi cutanei T a grandi cellule CD30+ hanno prognosi eccellente, mentre gli omologhi sistemici hanno prognosi pessima).
Linfomi cutanei a cellule T
Tipologie
-Micosi fungoide (MF)
-Varianti micosi fungoide: Micosi fungoide follicolare
Reticulosi pagetoide
Cute lassa granulomatosa
-Sindrome di Sézary
-Disordini linfoproliferativi CD30+ primitivi cutanei
-Linfoma T sottocutaneo simil-panniculite
-Linfoma extranodale NK/T “nasal type”
-Linfomi primitivi cutanei non meglio specificati
-Linfoma/leucemia T
Linfomi cutanei a cellule T
Micosi fungoide
Generalità, AP, quadro clinico
Rappresenta il linfoma cutaneo a cellule T più frequente, insorge solitamente tra la IV-VII decade (>55a) ed è prevalente nel sesso M (M:F=1,5:1). Esso è caratterizzato da una tipica evoluzione in stadi clinici successivi:
chiazza —> placca —> nodulo-tumore —> eritrodermia.
Anatomia patologica
- Stadio chiazza: linfociti singoli o allineati basali; derma scarsamente infiltrato
- Stadio placca: linfociti isolati o raggruppati in nidi (microascessi di Pautrier) a tutto spessore epidermico
- Stadio tumore: infiltrato diffuso a tutta la cute (epidermide + derma)
Quadro clinico
- Fase iniziale (stadio di chiazza): le lesioni cutanee consistono
in chiazze eritemato-squamose a margini netti, a volte pruriginose, di colore variabile dal rosa al rosso scuro, dimensioni da 1 a oltre 5 cm, di forma ovale o rotondeggiante. Si localizzano prevalentemente a livello di tronco, glutei, regione lombosacrale, radice arti e faccia volare avambraccio.
DD: psoriasi, dermatite allergica, dermatofizie
- Stadio di placca: compare dopo un periodo variabile da alcuni mesi fino addirittura a decenni ed è caratterizzato dall’evoluzione delle chiazze in placche infiltrate con componente eritematosa e squamosa.
NB: sia lo stato di chiazza che quello di placca possono evolvere in eritrodermia con eritema, infiltrazione e desquamazione diffusa in tutto il corpo (>90% superficie corporea) => DD con sindrome di Sézary.
- Stadio di nodulo-tumore: è caratterizzato dalla comparsa di lesioni nodulari e/o tumorali che tendono a ulcerare, localizzate di solito sopra una chiazza o placca preesistente. La prognosi è sempre sfavorevole.
Sono state descritte inoltre altre varianti cliniche con aspetti tipici (forma iper-/ipo-pigmentata, bollosa, disidrosica, invisibile, ecc.), con analoghe caratteristiche istologiche e prognostiche.
Linfomi cutanei a cellute T
Micosi fungoide
Diagnosi, prognosi e terapia
Diagnosi
È indispensabile la biopsia ripetuta più volte su cui si va ad eseguire
- Es. istologico: si riconoscono linfociti isolati o raggruppati in nidi (microascessi di Pautrier) localizzati in tutti gli strati dell’epidermide
- Immunoistochimica: linfociti T con nucleo cerebriforme e fenotipo maturo (CD3/4+, CD7/26-)
- PCR (protocolli PAGE/HD e PCR/GS): analisi molecolare finalizzata alla ricerca del riarrangiamento del TCR (non sempre positivo soprattutto nelle fasi iniziali)
STADIAZIONE TNMB – MICOSI FUNGOIDE/SDR DI SÉZARY
PARAMETRO T
- T1: chiazze (a) o placche (b) < 10% superficie cutanea.
- T2: chiazze (a) o placche (b) >10% superficie cutanea.
- T3: lesioni nodulo-tumorali.
- T4: eritrodermia.
PARAMETRO N
- N0: LFN clinicamente normali e istologicamente negativi.
- N1: LFN clinicamente ingrossati, ma istologicamente negativi.
- N2: LFN clinicamente ingrossati e istologicamente positivi. PARAMETRO M
- M0: coinvolgimento viscerale assente.
- M1: coinvolgimento viscerale presente.
PARAMETRO B (SOLO SDR SÉZARY)
- 0: <5% linfociti circolanti sono cellule di Sézary.
- 1: >5% linfociti circolanti sono cellule di Sézary.
- 2: >1000/μl sono cellule di Sézary
Prognosi
Il decorso della malattia è molto lento, per quanto riguarda la prognosi si ha: 5yr OS = 87% o 10yr OS = 57%. Possibile coinvolgimento degli organi interni (polmone, linfonodi, fegato e milza) anche se non frequente. La trasformazione a grandi cellule, il tipo e l’estensione delle lesioni e la presenza di malattia extracutanea sono associati a un decorso più aggressivo e prognosi più sfavorevole.
I pz vengono suddivisi in early phase (IA, IB, IIA – T1/T2, N0, M0, B0/1) e advanced phase (> IIB – T3/4, N1/2/3, M0/1, B0/1/2).
La sopravvivenza in early phase è quasi sovrapponibile a popolazione sana, motivo per il quale non sono necessari trattamenti aggressivi.
Terapia
- Stadi iniziali: fototerapia (PUVA-UVB), steroidi topici e mostarde azotate (STD – Skin Directed Therapies)
- Stadi avanzati: RT-TSEB (Total Skin Electron Beam), fotoCT extracorporea + retinoidi e IFN (IMM – IMmune Modifiers)
- Recidive e stadio IV: poliCT sistemica (COP, CHOP), HSCT
Linfomi cutanei a cellule T
Varianti micosi fungoide
Micosi fungoide follicolare
- Quadro clinico: papule follicolari, lesioni acneiformi, placche e noduli spesso associati ad alopecia, prurito e infezioni batteriche secondarie
- DD e AP: si distingue dalla MF classica per la presenza di linfociti neoplastici con infiltrazione follicolare e frequente deposizione di mucina all’interno del follicolo.
- Terapia: in considerazione dell’infiltrazione follicolare viene raccomandato il trattamento con PUVA-terapia in associazioni a retinoidi e RT sulle singole lesioni di maggior spessore.
- Prognosi: peggiore della forma classica (5yr OS: 70%)
Linfomi cutanei a cellule T
Varianti micosi fungoide
Reticulosi pagetoide
- Quadro clinico: si manifesta con una chiazza o placca eritemato-squamosa o ipercheratosica a lenta evoluzione, localizzata prevalentemente agli arti
- AP: l’elemento caratteristico è la proliferazione intraepidermica dei linfociti neoplastici che determinano acantosi e spongiosi all’esame istopatologico
- Prognosi: eccellente
Linfomi cutanei a cellule T
Sindrome di Sézary
La sindrome di Sézary è caratterizzata dalla seguente triade clinica
- Eritrodermia: eritema con desquamazione su più del 90%
della superficie cutanea (DD con psoriasi eritrodermica ed eritrodermia su base atopica). Solitamente è preceduta da dermatite aspecifica, raramente colpisce de novo.
- Linfociti atipici circolanti (cellule di Sézary): linfociti con nucleo cerebriforme (non presenti in MF)
- Linfoadenopatia generalizzata: coinvolgimento delle stazioni LFN superficiali
La patologia si associa tipicamente a: alopecia (40-70%), cheratodermia palmo-plantare (60-80%), ectropion (40-60%), facies leonina (30-40%), onicodistrofia (60-70%) e talvolta prurito.
NB: in alcuni casi la sdr di Sézary rappresenta l’evoluzione di una MF in stadio chiazza/placca.
Diagnosi
La BOM dimostra la presenza di cellule neoplastiche anche se raramente accompagnate dal sovvertimento del midollo osseo. Gli aspetti istopatologici sono molto simili a quelli riscontrati nella MF anche se l’epidermotropismo è scarso o assente. Per la stadiazione si rimanda a MF (vedi prima).
Il criterio diagnostico classico (>1000 cellule di Sézary/μl) è ancora valido anche se a volte insufficiente; per questo si sono affiancati altri criteri aggiuntivi: CD4/CD8>10, fenotipo aberrante (CD7/26-), dimostrazione del riarrangiamento monoclonale del TCR nel sangue periferico e nella cute.
Prognosi
La prognosi è molto sfavorevole (5yr OS: 11%; mediana di sopravvivenza: 30 mesi) e la sopravvivenza varia a seconda della quantità di cellule aberranti presenti (parametro B). La causa di morte più frequente è l’infezione causata dalla mancata funzione di barriera della cute (questo vale per tutti i linfomi T cutanei).
Terapia
Gli approcci terapeutici includono la fotochemioterapia extracorporea in monoterapia o associata a PUVA- IFNα e la CT sistemica (fludarabina o alemtuzumab).
Linfomi cutanei a cellule T
Disordini linfoproliferativi CD30 primitivi cutanei
Costituiscono un ampio spettro di malattie linfoproliferative caratterizzata da grandi cellule atipiche CD30+, con decorso cronico, comprese entro i due estremi rappresentati da: linfoma anaplastico a grandi cell. CD30+ (C-ALCL) e papulomatosi linfomatoide.
C-ALCL
- Epidemiologia: soggetti adulti di sesso M
- Quadro clinico: si presenta con lesioni nodulari, singole o multiple, spesso ulcerate; il coinvolgimento linfonodale è talvolta presente ma non rappresenta fattore prognostico negativo
- AP: infiltrato diffuso, non epidermotropo, costituito da linfociti anaplastici (CD30+, CD15/ALK-)
- Diagnosi (clinica): assenza storia o lesioni concomitanti di altri linfomi cutanei + linf. atipici CD30+ >75%
- Prognosi: favorevole (5y OS: 90%); negativa se C-ALCL insorge su precedente MF
- Terapia: RT o exeresi chirurgica in lesioni singole o localizzate; CT in lesioni disseminate
PAPULOSI LINFOMATOIDE
- Quadro clinico: lesioni nodulo-papulari a evoluzione ulcero-necrotica (“a pousséess”) e andamento cronico-recidivante; esitano in cicatrici discromiche
- Eziopatogenesi: nel 10-20% casi è preceduta da altri linfomi cutanei (MF, C-ALCL, LH)
- AP: in base al tipo di cell. infiltranti si distinguono tre tipologie di papulosi linfomatoide
o Tipo A: grandi linfociti atipici CD30+ (simili a Reed-Sternberg)
o Tipo B: linfociti neoplastici CD30-
o Tipo C: cellule anaplastiche CD30+, simili a C-ALCL
- Diagnosi: es. istologico + ricerca riarrangiamento TCR monoclonale (50%)
- Prognosi: eccellente (5y OS: 98%; 10y OS: 95%)
- Terapia: in caso di lesioni isolate ed esigue non è indicato alcun trattamento o eventualmente cortico-steroidi topici; in caso di lesioni numerose o dolorose e persistenti è possibile utilizzate corticosteroidi sistemici, PUVA-terapia, MTX o fotoCT extracorporea (sconsigliati schemi aggressivi)
Linfomi cutanei a cellule T
Linfoma T sottocutaneo simil-panniculite
È un linfoma caratterizzato da infiltrato sottocutaneo di cell. T neoplastiche, con risparmio di epidermide e derma.
Insorge prevalentemente negli adulti di entrambe i sessi.
Si presenta con noduli o placche, singole o multiple, prevalentemente alle gambe. Si può associare a sintomi sistemici come febbre, calo ponderale e la malattia può essere complicata da sdr ematofagica che si associa a rapida progressione. L’andamento è progressivo e relativamente lungo (5y OS: 80%).
A livello istologico si presenta con infiltrato confinato sottocutaneo di cellule T di piccole/medie dimensioni atipiche (mTCR α/β, CD3/8+, CD4/30/56-).
La terapia è basata su corticosteroidi sistemici per lungo periodo o poliCT in caso di decorso più aggressivo.
Linfomi cutanei a cellule T
Linfoma extranodale NK/T “nasal type”
È un linfoma aggressivo EBV+, caratterizzato da cellule fenotipo NK o citotossico. Le sedi preferenziali sono la cavità nasofaringea e la cute (lesini primitive o secondarie).
Colpisce prevalentemente adulti di sesso M.
Le lesioni tipiche sono placche o noduli multipli al tronco ed estremità o massa neoplastica infiltrante nei casi NK/T. Si associano sintomi sistemici quali febbre, calo ponderale, malessere e sdr emofagocitica. Istologicamente si osserva infiltrato neoplastico dermo-ipodermico (CD2, CD56+, cCD3+).
È un linfoma molto aggressivo con sopravvivenza mediana <12 mesi, influenzata dalla presenza di manifestazioni extracutanee all’esordio (fattore prognostico negativo). La CT ha scopo essenzialmente palliativo.
Linfomi cutanei a cellule T
Linfomi non meglio specificati
Linfoma T aggressivo epidermotropo citotossico CD8+
Linfoma con andamento aggressivo, caratteristica che lo differenzia dalle altre forme di linfoma CD8+ (C- ALCL, MF, papulosi linfomatoide).
Clinicamente si presenta con papule o noduli disseminati con ulcerazione o necrosi centrale. L’epidermide è ipercheratosica, con formazione di bolle spongiotiche per interessamento GDE e interessamento annessiale frequente.
Talvolta si associa interessamento viscerale.
L’epidermotropismo è pronunciato con infiltrato di cellule a fenotipo neoplastico (mTCR, CD3/8+). Il decorso clinico è aggressivo con sopravvivenza mediana di 32 mesi.
La terapia di prima linea è la poliCT (CHOP), seguita da eventuale da HSCT in seconda linea.
Linfomi cutanei a cellule T
Linfomi non meglio specificati
Linfoma T cutaneo gamma/delta
Linfoma a proliferazione clonale di cellule T mature γ/δ con fenotipo citotossico. Si presenta con placche o noduli ulcero-necrotici disseminati con sede preferenziale alle estremità. Il coinvolgimento di mucose e sedi extra-nodali è frequente.
Istologicamente si osservano tre pattern di invasione: dermico, epidermotropo e sottocutaneo. Le cellule neoplastiche hanno fenotipo differenziato (mTCR-γ, CD2/3/56+, CD4/8-). Il decorso è molto aggressivo con sopravvivenza mediana di 15 mesi, peggiore se esiste coinvolgimento sottocutaneo. La poliCT è il trattamento di prima scelta, spesso inefficace.
Linfomi cutanei a cellule T
Linfomi non meglio specificati
Linfoma primitivo cutaneo pleomorfo a piccole/grandi cellule CD4+
Linfoma con infiltrato dermico di cellule di piccole-medio dimensioni (CD3/4+, CD8/30-). Si presenta con placca o nodulo solitario localizzato a livello di volto, collo o tronco superiore.
Ha prognosi modesta (5y OS: 60-80%) o eccellente in caso di lesioni singole.
Il trattamento per le lesioni singole prevede RT o escissione chirurgica, mentre in caso di lesioni multiple è indicata poliCT con buona efficacia.
Linfomi cutanei a cellule T
Linfoma/leucemia T
Linfoma associato a infezione da HTLV1 (Human T-cell Leukemia Virus), in cui le lesioni cutanee rappresentano la manifestazione clinica della leucemizzazione sistemica. Tale patologia è endemica in alcune aree ad alta prevalenza di HTLV1.
Clinicamente si presenta con linfadenopatia, organomegalia e ipercalcemia e lesioni cutanee (50%), quali noduli, placche o papule distribuite su tutto l’ambito cutaneo. Nella variante cronica-subacuta le lesioni cutanee sono indistinguibili clinicamente e istologicamente da MF, con poche o assenti blasti circolanti. Istologicamente si presenta con infiltrato dermico superficiale o profondo di cell. neoplastiche (mTCR, CD3/4+, CD8-). La prognosi dipende da varietà clinica, con sopravvivenza da 2 sett-12 mesi (forma acuta) a mesi o anni (forma cronica-subacuta).
La terapia si basa su CT in elezione, del tutto analoga a quella per MF nelle forme a decorso favorevole.
Linfomi cutanei a cellule B
Generalità e tipologie
I linfomi primitivi cutanei, a lungo dibattuti, sembrano avere come origine eziopatogenetica una persistente e prolungata stimolazione antigentica (es. infettiva) in grado di determinare, nel tempo, l’insorgenza della patologia in sede. Si ha quindi la trasformazione di linfociti reattivi in linfociti neoplastici.
Tipologie
Linfoma primitivo cutaneo centrofollicolare
Linfoma primitivo cutaneo zona marginale
Linfoma primitivo cutaneo diffuso a grandi cellule B (DLBCL)
Precursori neoplasie ematologiche