Lo sviluppo emotivo e affettivo Flashcards

1
Q

cos’é un’emozione e come si divide

A

L’EMOZIONE è il sentimento che si presenta durante un evento di particolare importanza. Le emozioni si manifestano con risposte fisiologiche (es. sudorazione o rossore), espressioni del volto e aspetti vissuti intimamente dalla persona. Bisogna distinguere l’emozione dallo stato d’animo che invece corrisponde a un umore diffuso non accompagnato da modificazioni fisiologiche.
Gli psicologi distinguono le emozioni in:
- POSITIVE: entusiasmo, gioia e amore
- NEGATIVE: paura, rabbia, tristezza e senso di colpa

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2
Q

gli approcci verso le emozioni

A
  • APPROCCIO EVOLUZIONISTA: in L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali DARWIN riteneva che le emozioni siano innate, uguali in tutte le culture e a base evoluzionistica (si sono evolute dalle emozioni degli animali e servono per la sopravvivenza). Nella teoria evoluzionistica si ritiene che le emozioni abbiano un forte fondamento biologico nel
    sistema limbico (strutture cerebrali più antiche). Man mano che i bambini crescono, la maturazione della corteccia cerebrale permette un < dei cambiamenti d’umore imprevedibili e un > della regolazione delle emozioni; durante l’adolescenza però i cambiamenti d’umore tornano ad aumentare perché termina lo sviluppo dell’amigdala, sede delle emozioni, ma non è ancora completato quello della corteccia prefrontale, implicata nell’autocontrollo.
  • APPROCCIO FUNZIONALISTA le emozioni sono il risultato dei tentativi degli individui di adattarsi alle richieste di specifici contesti, non possono essere separate dalle situazioni che le hanno provocate
  • TEORIA DIFFERENZIALE: ritiene che le emozioni siano pacchetti innati, ciascuno con degli specifici sintomi fisiologici e un’espressione facciale distintiva
  • TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE: ritiene che le emozioni si sviluppino da dei precursori; il piacere è il precursore della gioia, la circospezione della paura e la frustrazione della rabbia. Secondo questa teoria il neonato inizia a provare emozioni a 6 mesi (es. <6 mesi prova
    frustrazione, >6 mesi prova rabbia).
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3
Q

parlami della competenza emotiva

A

La COMPETENZA EMOTIVA è l’abilità di affrontare in maniera funzionale le proprie emozioni e quelle degli altri (legato alla teoria della mente). L’adeguatezza dell’intervento sulle emozioni è
determinata dalla cultura (a seconda del contesto culturale una manifestazione emotiva può essere più o meno adeguata), età e livello cognitivo del bambino. SAARNI ritiene che per diventare emotivamente competenti sia necessario sviluppare delle abilità in contesti sociali; che portano il bambino a a gestire con efficacia le sue emozioni. Le abilità riguardano le 3
dimensioni:
* COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI: è la capacità di dare significato alle emozioni proprie ed altrui. Comprende la comprensione delle espressione facciali, delle emozioni autoconsapevoli (es. orgoglio, ansia, vergogna), della possibilità di poter provare più emozioni
contemporaneamente. Il social referencing è la lettura delle emozioni altrui al fine di decidere come agire in una particolare situazione di incertezza
* ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI: è l’abilità di comunicare le emozioni attraverso
linguaggio verbale e non verbale. I canali comunicativi non verbali possono essere il volto (sguardo e dilatazione/restringimento delle pupille), i gesti (la rabbia può essere espressa agitando le mani; la vergogna coprendosi il volto), la voce (è il canale su cui si esercita minor controllo e quindi è la fonte più attendibile per conoscere gli stati emotivi dell’altro. Una persona
triste tende ad avere un tono di voce basso e lento, una persona arrabbiata aumenta il tono di voce). L’espressione delle emozioni è regolata dalle REGOLE DI ESPRESSIONE che, sulla base della cultura di appartenenza, si riferiscono a quando, dove e come le emozioni dovrebbero essere espresse affinché l’individuo sia adeguato al contesto (es. la cultura orientale spinge le persone a nascondere le emozioni; la cultura occidentale dà indicazioni opposte)
* REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI: è la capacità di controllare il proprio arousal (stato di attivazione psico-fisico) per raggiungere uno scopo; spesso l’arousal infatti può raggiungere livelli troppo alti per un funzionamento efficace. Crescendo il bambino impara a mettere in atto strategie di coping per la regolazione delle
emozioni.
Per valutare la competenza emotiva PONS e HARRIS hanno sviluppato il Test of Emotion
Comprehension adatto ai bambini 3-11 anni che consiste nella presentazione di brevi storie per ciascuna delle quali il bambino deve attribuire un’emozione al personaggio principale, scegliendo tra 4 espressioni facciali.

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4
Q

tipi di pianto

A
  • di base
  • di rabbia
  • di dolore
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5
Q

tipi di sorriso

A
  • endogeno
  • esogeno
  • sociale
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6
Q

tipi di strategie di coping

A
  • attivo
  • passivo
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7
Q

cosa è il temperamento e le sue classificazioni

A

Il TEMPERAMENTO è una modalità di risposta agli stimoli, relativamente stabile nel tempo, caratteristica dell’individuo. Il temperamento implica differenze individuali nella velocità e
nell’intensità con cui sono manifestate le emozioni, nella velocità con cui svaniscono e nella capacità di controllo.
- CHESS E THOMAS
- INIBIZIONE COMPORTAMENTALE DI KAGAN
- CLASSIFICAZIONE DIMENSIONALE DI ROTHBART E BATES

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8
Q

concetto di goodness of fit

A

è l’adattamento Persona X Ambiente, adattamento tra le caratteristiche del temperamento del bambino e le richieste ambientali. Non esiste un temperamento adatto a tutti gli ambienti (genitori) e non esiste un ambiente adatto ad ogni temperamento

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9
Q

cos’é l’attaccamento e le sue fasi

A

L’ATTACCAMENTO è un legame affettivo, intimo, costante e duraturo che lega un bambino ad un adulto in grado di proteggerlo. Il POSTULATO GENERALE indica che l’attaccamento permette al bambino di affrontare situazioni stressogene grazie alla fiducia nel caregiver.
- attaccamento non selettivo
- privilegiato verso la madre
- ricerca attiva del contatto
- legame solido e reciproco

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10
Q

teorie sull’attaccamento

A
  • freud
  • harlow
  • bowlby
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11
Q

strange situation

A

è una tecnica che misura l’attaccamento del bambino attraverso l’osservazione strutturata dell’interazione madre-figlio.
È formata da 8 fasi di 3 min
1. Caregiver e bambino vengono fatti entrare nel laboratorio (ambiente non familiare)
2. Il bambino inizia a giocare con i giochi presenti nella stanza
3. Entra un estraneo che prima parla con il caregiver e poi interagisce con il bambino
4. Il caregiver esce lasciando il bambino con l’estraneo
5. Il caregiver rientra e consola il bambino. L’estraneo esce
6. Il caregiver esce lasciando il bambino da solo
7. L’estraneo entra e tenta di consolare il bambino
8. Il caregiver entra

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12
Q

tipi di attaccamento

A
  • sicuro
  • insicuro resistente
  • insicuro evitante
  • disorganizzato
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13
Q

C’è differenza tra mamme e papà come caregiver?

A

Le mamme generalmente occupano più
tempo nella cura dei bambini; sta aumentando però anche il numero dei papà che trascorrono l’intera giornata a casa con i figli, avvertendo però la mancanza della vita quotidiana a lavoro. Mentre le interazioni materne sono generalmente centrate sulla cura del bambino (es. dare da mangiare, fare il bagnato), le interazioni del papà riguardano più spesso il gioco, soprattutto il
gioco fisico (es. lanciare in aria il bambino) che non c’è con la mamma. I bambini traggono benefici dal fatto che il papà sia coinvolto nella loro cura perché predice un maggiore successo scolastico.

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