Insufficienza respiratoria Flashcards

1
Q

Definizione di insufficienza respiratoria

A

L’insufficienza respiratoria è una condizione patologica caratterizzata da valori di pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) inferiori a 60 mmHg, cui corrisponde una saturazione ossiemoglobinica del 90%.

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2
Q

Come varia la PaO2 nel sistema respiratorio?

A

L’aria è una miscela di gas con azoto (79%), ossigeno (21%) e altri gas (1%), esercitando una pressione di 760 mmHg a livello del mare. La pressione parziale di ossigeno nell’aria è 160 mmHg. In trachea, con vapore acqueo (10 mmHg), la pressione parziale di O2 è 150 mmHg; negli alveoli, con CO2 (45 mmHg), è 105 mmHg. A livello alveolo-capillare, la differenza A-a di O2 è 5 mmHg, con PaO2 a 100 mmHg.

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3
Q

Quanto deve essere la PaO2?

A

Non esiste un valore normale di PaO2, bensì dipende dall’età. Di fatti, la differenza Alveolo-arteriosa, trascurabile nel giovane sano, aumenta progressivamente; per calcolare il valore normale di PaO2 in rapporto all’età si utilizza la seguente formula:
PaO2= 109 - 0,43 x età in anni.

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4
Q

Quanto ossigeno richiede l’organismo per 100 ml di sangue?

A

20 ml di O2/100 ml di sangue.

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5
Q

Curva di dissociazione ossi-emoglobinica

A
  • A PaO2 elevata, la saturazione è alta (vicino al 100%).
  • Tra 100 mmHg e 70 mmHg di PaO2, la saturazione rimane stabile.
  • Sotto una certa soglia di PaO2, l’affinità per l’ossigeno diminuisce rapidamente.
  • Una PaO2 tra 60 mmHg e la soglia per l’età indica ipossiemia.
  • La curva diventa ripida a 60 mmHg, con significative cadute della saturazione e del contenuto di ossigeno arterioso.
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6
Q

Tipi di insufficienza respiratoria

A
  • Tipo 1: PaO2 < 60 mmHg senza ipercapnia (PaCO2 normale o bassa).
    Inizialmente c’è alcalosi respiratoria (iperventilazione) e successivamente emerge il compenso renale
  • Tipo 2: PaO2 < 60 mmHg con ipercapnia (PaCO2 > 43-45 mmHg).

Il trattamento con ossigeno è sicuro nel tipo 1 ma può essere complicato nel tipo 2, a causa della sensibilità dei chemocettori all’ipercapnia.

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7
Q

Cos’è la PaO2 standard?

A

È il valore di PaO2 che si avrebbe se il paziente non avesse attuato una iperventilazione compensatoria. Si ottiene con la seguente formula: PaO2 standard= PaO2 – 1,66 x (40- PaCO2). Quindi, la PaO2 standard serve per valutare l’effettiva inefficienza dello scambio gassoso e per avere un’idea dell’andamento nel tempo della condizione del paziente.

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8
Q

Classificazione dell’IR in base all’insorgenza

A

L’insufficienza respiratoria può essere classificata anche in base al tempo di insorgenza:
- Acuta: rapida senza cause preesistenti di ipossiemia, come nel pneumotorace spontaneo o overdose di oppiacei, con conseguenze acido-base.
- Cronica: sviluppo lento, come nella BPCO, con equilibrio acido-base compensato dal rene.
- Acuta su cronica: riacutizzazione in paziente con BPCO, con disturbo acuto dell’equilibrio acido-base se la PaCO2 varia rapidamente.

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9
Q

Qual è l’obiettivo dell’ossigenoterapia in un paziente con insufficienza respiratoria?

A

Raggiungere una PaO2 superiore a 60 mmHg.

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10
Q

Qual è la modalità più comune per somministrare ossigeno?

A

Cannule nasali (occhialini).

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11
Q

Come varia la FiO2 con un flusso di 1 litro al minuto attraverso le cannule nasali?

A

Aumenta da circa 21% a 24%.

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12
Q

Qual è l’alternativa alle cannule nasali per pazienti che respirano con la bocca aperta?

A

Maschera naso-bocca.

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13
Q

A quale tipo di pazienti è adatta la maschera con reservoir?

A

Pazienti estremamente compromessi che necessitano di alti flussi di ossigeno.

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14
Q

Cosa caratterizza la maschera di Venturi rispetto ad altre modalità?

A

Utilizza un adattatore con codice colore per regolare la FiO2 in base al flusso di ossigeno.

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15
Q

Cosa si intende per “effetto Haldane” in relazione all’ossigenoterapia?

A

La CO2 circola in parte legata all’emoglobina, si chiama carboamminoemoglobina. L’emoglobina ossigenata che generiamo somministrando ossigeno ha un’affinità ridotta per la CO2; pertanto, somministrando ossigeno togliamo all’emoglobina la capacità di trasportare l’anidride carbonica e ciò porta ad un aumento della CO2. Dobbiamo trovare un compromesso fra la PO2 e la PCO2: è comunissimo avere pazienti che arrivano in coma narcocarbonico perché i familiari hanno aumentato l’ossigeno in quanto il paziente respirava male.

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16
Q

Qual è l’approccio nell’ossigenoterapia per pazienti con insufficienza respiratoria di tipo 2?

A
  • In un’insufficienza respiratoria di tipo 1, in linea di massima, la frazione inspirata di ossigeno può essere aumentata liberamente: se il saturimetro segna valori inferiori a 90, facciamo l’emogasanalisi e, se necessario, aumentiamo il flusso di ossigeno finché il paziente non raggiunge il 90% di saturazione. L’unico limite a questa procedura è la potenza dell’erogatore che abbiamo e la tossicità all’ossigeno che però nel breve termine non è significativa (lo è nel lungo termine).
  • Nell’insufficienza respiratoria di tipo 2 aggiungiamo ossigeno, ma l’aumento di anidride carbonica può essere responsabile di carbonarcosi (Haldane): l’anidride carbonica è una sostanza tossica per il sistema nervoso centrale in quanto è in grado di ridurre il drive respiratorio, il paziente si addormenta e muore. Quindi, l’ossigenoterapia in un paziente con insufficienza respiratoria di tipo 2 va sempre praticata con estrema cautela e sempre tenendo presente il rischio di un aumento dell’anidride carbonica.
17
Q

Quale monitoraggio è necessario dopo la somministrazione di ossigeno in un paziente con insufficienza respiratoria?

A

Un’EGA dopo circa un’ora per valutare PCO2 e pH.

18
Q

Panoramica sull’ossigeno-terapia

A

In pazienti con insufficienza respiratoria, l’ossigeno deve essere somministrato immediatamente per raggiungere una PaO2 superiore a 60 mmHg. Ci sono diversi modi per farlo, come l’uso di cannule nasali o maschere, ciascuno con diverse caratteristiche e flussi di ossigeno. L’ossigeno è un farmaco con potenziale tossicità a lungo termine e deve essere utilizzato con attenzione. L’ossigenoterapia può variare da maschere con reservoir per pazienti critici a maschere di Venturi, che regolano la FiO2 attraverso adattatori colorati. Inoltre, l’ossigeno può essere somministrato attraverso bombole di varie dimensioni, contenitori di ossigeno liquido o concentratori di ossigeno, utilizzati anche a casa.

19
Q

Cause non patologiche dell’IR

A
  • Riduzione della pressione alveolare di ossigeno (PaO2) per riduzione della pressione atmosferica
  • Riduzione della pressione alveolare di ossigeno (PaO2) per
    frazione di ossigeno inspirata

In pratica: in cima ad una montagna o in fondo ad un incendio

20
Q

Cause patologiche dell’IR

A
  • Ipoventilazione
  • Alterazione della diffusione (ex. interstiziopatia)
  • Alterazione del rapporto perfusione/ventilazione (effetti shunt e spazio morto)
  • shunt destro anatomico