Insufficienza respiratoria Flashcards
Definizione di insufficienza respiratoria
L’insufficienza respiratoria è una condizione patologica caratterizzata da valori di pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso (PaO2) inferiori a 60 mmHg, cui corrisponde una saturazione ossiemoglobinica del 90%.
Come varia la PaO2 nel sistema respiratorio?
L’aria è una miscela di gas con azoto (79%), ossigeno (21%) e altri gas (1%), esercitando una pressione di 760 mmHg a livello del mare. La pressione parziale di ossigeno nell’aria è 160 mmHg. In trachea, con vapore acqueo (10 mmHg), la pressione parziale di O2 è 150 mmHg; negli alveoli, con CO2 (45 mmHg), è 105 mmHg. A livello alveolo-capillare, la differenza A-a di O2 è 5 mmHg, con PaO2 a 100 mmHg.
Quanto deve essere la PaO2?
Non esiste un valore normale di PaO2, bensì dipende dall’età. Di fatti, la differenza Alveolo-arteriosa, trascurabile nel giovane sano, aumenta progressivamente; per calcolare il valore normale di PaO2 in rapporto all’età si utilizza la seguente formula:
PaO2= 109 - 0,43 x età in anni.
Quanto ossigeno richiede l’organismo per 100 ml di sangue?
20 ml di O2/100 ml di sangue.
Curva di dissociazione ossi-emoglobinica
- A PaO2 elevata, la saturazione è alta (vicino al 100%).
- Tra 100 mmHg e 70 mmHg di PaO2, la saturazione rimane stabile.
- Sotto una certa soglia di PaO2, l’affinità per l’ossigeno diminuisce rapidamente.
- Una PaO2 tra 60 mmHg e la soglia per l’età indica ipossiemia.
- La curva diventa ripida a 60 mmHg, con significative cadute della saturazione e del contenuto di ossigeno arterioso.
Tipi di insufficienza respiratoria
- Tipo 1: PaO2 < 60 mmHg senza ipercapnia (PaCO2 normale o bassa).
Inizialmente c’è alcalosi respiratoria (iperventilazione) e successivamente emerge il compenso renale - Tipo 2: PaO2 < 60 mmHg con ipercapnia (PaCO2 > 43-45 mmHg).
Il trattamento con ossigeno è sicuro nel tipo 1 ma può essere complicato nel tipo 2, a causa della sensibilità dei chemocettori all’ipercapnia.
Cos’è la PaO2 standard?
È il valore di PaO2 che si avrebbe se il paziente non avesse attuato una iperventilazione compensatoria. Si ottiene con la seguente formula: PaO2 standard= PaO2 – 1,66 x (40- PaCO2). Quindi, la PaO2 standard serve per valutare l’effettiva inefficienza dello scambio gassoso e per avere un’idea dell’andamento nel tempo della condizione del paziente.
Classificazione dell’IR in base all’insorgenza
L’insufficienza respiratoria può essere classificata anche in base al tempo di insorgenza:
- Acuta: rapida senza cause preesistenti di ipossiemia, come nel pneumotorace spontaneo o overdose di oppiacei, con conseguenze acido-base.
- Cronica: sviluppo lento, come nella BPCO, con equilibrio acido-base compensato dal rene.
- Acuta su cronica: riacutizzazione in paziente con BPCO, con disturbo acuto dell’equilibrio acido-base se la PaCO2 varia rapidamente.
Qual è l’obiettivo dell’ossigenoterapia in un paziente con insufficienza respiratoria?
Raggiungere una PaO2 superiore a 60 mmHg.
Qual è la modalità più comune per somministrare ossigeno?
Cannule nasali (occhialini).
Come varia la FiO2 con un flusso di 1 litro al minuto attraverso le cannule nasali?
Aumenta da circa 21% a 24%.
Qual è l’alternativa alle cannule nasali per pazienti che respirano con la bocca aperta?
Maschera naso-bocca.
A quale tipo di pazienti è adatta la maschera con reservoir?
Pazienti estremamente compromessi che necessitano di alti flussi di ossigeno.
Cosa caratterizza la maschera di Venturi rispetto ad altre modalità?
Utilizza un adattatore con codice colore per regolare la FiO2 in base al flusso di ossigeno.
Cosa si intende per “effetto Haldane” in relazione all’ossigenoterapia?
La CO2 circola in parte legata all’emoglobina, si chiama carboamminoemoglobina. L’emoglobina ossigenata che generiamo somministrando ossigeno ha un’affinità ridotta per la CO2; pertanto, somministrando ossigeno togliamo all’emoglobina la capacità di trasportare l’anidride carbonica e ciò porta ad un aumento della CO2. Dobbiamo trovare un compromesso fra la PO2 e la PCO2: è comunissimo avere pazienti che arrivano in coma narcocarbonico perché i familiari hanno aumentato l’ossigeno in quanto il paziente respirava male.